“Venerdì a Orvieto c’è il forum del Movimento Indipendenza di Alemanno. Spiccano tra i relatori l’ambasciatore russo e, a commento, il capogruppo M5S Patuanelli. Una conferma-se ce ne fosse bisogno-dell’ambiguità del M5S sull’invasione dell’Ucraina e sul rapporto con la destra peggiore” così su X la deputata democratica, Lia Quartapelle.
https://x.com/liaquartapelle/status/1816088456029757940?s=48
Maggioranza vuole silenziare commissione vigilanza Rai
“In commissione di vigilanza Rai, la maggioranza ha bocciato la proposta del capogruppo democratico, Stefano Graziano, sostenuta da tutte le opposizioni, che chiedeva di audire il Cdr e la vicedirettrice di Rainews che si è di dimessa dopo il caso elezioni francesi” lo denunciano in una nota i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai, che aggiungono: “Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, vogliono silenziare la commissione di Vigilanza Rai e minarne le prerogative”. Nel corso della seduta di questa mattina - aggiunge la nota - sono state bocciate anche le proposte avanzate da IV e M5S di audire il Dg e il Capo del Personale Rai sulla vicenda Stromboli e sulle recenti nuove assunzioni”.
"Il naufragio di Cutro si poteva evitare. Quelle 94 vite, di cui 35 bambini, si potevano salvare. Lo scrive, nero su bianco, la Procura di Crotone che ha chiuso le indagini sui fatti di quella notte terribile, tra il 25 e il 26 febbraio del 2023, chiedendo il rinvio a giudizio per sei persone, quattro finanzieri e due militari della Guardia Costiera.
Cos'ha da dire il ministro Piantedosi che non ha mai risposto alle nostre domande su una delle più gravi stragi verificatesi in mare in prossimità delle coste italiane?
Cos'ha da dire il governo che a quella strage rispose solo inasprendo pene, limitando di fatto il diritto d'asilo, minando i diritti dei minori stranieri non accompagnati, costruendo centri di detenzione in Albania e stringendo accordi con autocrati del nord Africa a cui non interessa alcunché dei diritti umani dei loro cittadini, figuriamoci di quelli dei migranti ?
Bisogna abolire la Bossi-Fini, che impedisce ai migranti di entrare in Italia regolarmente in cerca di occupazione, e aprire canali legali di ingresso. Diversamente, continueremo una macabra conta dei morti nel deserto, nei campi di detenzione libici, nel Mediterraneo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“La fiction su Stromboli fuori dai palinsesti Rai, da subito! Proprio mentre sull’isola delle Eolie c’è massima l’attenzione per l’attività del vulcano e a due anni dal disastroso incendio causato proprio mentre si girava la fiction è assolutamente inopportuno inserire nei palinsesti della Tv di stato questo sceneggiato che danneggia l’immagine dell’Isola, dei suoi abitanti e dell’indotto turistico, facendo passare l’immagine del vulcano assassino proprio mentre bisognerebbe fare passare ben altro tipo di messaggi, più rassicuranti e certamente a supporto delle attività economiche e ricettive dell’Isola. Ancora più grave tutto ciò se si considera che la società di produzione non ha ancora provveduto ai risarcimenti in seguito ai danni causati dal rogo”. Lo dichiara il segretario regionale del PD e deputato nazionale Dem, Anthony Barbagallo che, accogliendo le proteste di Federalberghi e degli abitanti di Stromboli, ha presentato, assieme ai parlamentari siciliani del PD, una interrogazione in commissione di vigilanza Rai.
“E’ assolutamente singolare che, in questa vicenda – aggiunge Giuseppe Siracusano, responsabile del dipartimento regionale Turismo del PD Sicilia – assistere al balletto tra il governatore siciliano Schifani che chiede lo stop della fiction e dall’altro lato il ministro della Protezione civile Nello Musumeci che sembra avere totalmente dimenticato non solo di essere siciliano ma di essere stato anche presidente della Regione Siciliana. Entrambi però sono in sintonia su un punto: neanche un euro di ristori è stato destinato alle Eolie da Roma o dalla Regione siciliana”.
I componenti democratici della commissione di vigilanza Rai esprimono "solidarietà ad Andrea Joly, giornalista de 'La Stampa', vittima ieri sera di un'infame aggressione a Torino da parte di militanti di Casa Pound". Per i democratici, “il ministro dell'Interno, Piantedosi, ha il dovere di intervenire e applicare la norma che permette di sciogliere le organizzazioni neofasciste, come previsto dalla Costituzione. Stanno suonando troppi campanelli d'allarme, c'è un preoccupante clima di violenza che sicuramente alimentato dall'impunità che persiste davanti a questi episodi".
“Di giorno, con Libero, potrà continuare a lavorare alla fanfara del governo e all’attacco delle opposizioni, la sera si potrà invece dilettare nella conduzione di un programma Rai su ‘l’Italia che ce la fa’ ai tempi del governo Meloni. Quella del direttore Sechi è davvero una carriera fruttuosa: con lui nasce in Rai il ‘servizietto pubblico’. Chiederemo un’audizione dei vertici Rai in vigilanza su questo ennesimo caso che alza l’allerta amichettismo a viale Mazzini” così in una nota i deputati democratici della commissione di vigilanza Rai.
Trentadue anni senza che a Paolo Borsellino, ad Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli possa essere tributata l’unica cosa che una democrazia ormai adulta e matura come la nostra, dovrebbe loro riconoscere.
La strage di via D’Amelio fu la dimostrazione del fatto che l’Italia era in guerra, coinvolta in una battaglia che però non tutto lo Stato stava combattendo.
Dopo 57 giorni dalla strage di Capaci, nel luglio del 1992, la mafia ripeteva il suo atto criminale, facendoci assistere, attoniti, a un nuovo orrore.
Fu un’estate, quella del 1992, che ha rappresentato per la mia Sicilia e per l’intero Paese, un momento storico per la lotta alla mafia, che è stato l’inizio di un riscatto collettivo, che ha visto anche la società civile impegnata in quella battaglia.
Una battaglia, che però, è ancora incompleta, è ancora parziale.
Tutte quelle donne e quegli uomini hanno rappresentato un limite a quel potere mafioso e alla capacità della mafia di insidiarsi nella società, nella politica e nelle istituzioni del nostro Paese.
Le manifestazioni come quella di via D’Amelio oggi, sono importanti per ricordare il loro servizio allo Stato e che quella guerra non è ancora vinta.
Quei servitori dello Stato, quelle vittime innocenti, hanno risvegliato uno Stato connivente e una società civile che fino a quel momento era stata acquiescente, portando a una reazione che è stata l’inizio di un riscatto.
Su Paolo Borsellino, le donne e gli uomini della sua scorta, manca ancora la verità. È dovere delle istituzioni contribuire a ricercarla. Per onorare la loro memoria e a beneficio dello Stato e delle cittadine e dei cittadini che quotidianamente fanno il proprio dovere.
Così la deputata del Pd Giovanna Iacono.
“Il comunicato del ministero delle infrastrutture sulla questione del rinnovo della patente di un cittadino che ha visto riportare Mariupol come città della Russia è sì tempestivo, ma oscuro. Perché questo errore ora? È accaduto per altre località? Attendiamo una risposta in Parlamento che chiarisca nel dettaglio pratico come è avvenuto e come si farà ad evitarlo in futuro” così la deputata democratica Lia Quartapelle che ieri ha annunciato un’interrogazione parlamentare per capire come mai un cittadino nato a Mariupol, rinnovando la patente, ha visto attribuire la sua città natale alla Russia e non all’Ucraina. “Non ci possono essere riconoscimenti di fatto dell’invasione russa” ha scritto Quartapelle che critica oggi la poca chiarezza della risposta fornita dal Mit.
Quartapelle, interrogazione parlamentare per chiedere a Salvini di fare chiarezza
“L’avvocato Anton Gross denuncia un fatto gravissimo: rinnovando la patente, il MIT di Salvini avrebbe attribuito la sua città natale, Mariupol, alla Russia. Presenterò una interrogazione per capire se è vero. Non ci possono essere riconoscimenti di fatto dell’invasione russa” così su X la deputata democratica, Lia Quartapelle, dove ha pubblicato anche le foto della patente contestata. https://x.com/liaquartapelle/status/1813582741860135021?s=48.
Decidendo di non approvare nessun emendamento per chiarire le divergenze interpretative su altezze e ristrutturazioni il governo ha sferrato un pugno in faccia a Milano. Le responsabilità sono chiare: la Lega, con il suo ministro Salvini ha voluto il decreto. La Lega ha seguito in commissione il decreto con il viceministro Morelli. Nessuno dei due si è mosso per ascoltare e rappresentare le esigenze della città. Il resto dei partiti di maggioranza si sono accodati.
Serviva fissare in modo inequivocabile l’interpretazione delle leggi urbanistiche utilizzata a Milano in coerenza con l’impianto della legislazione lombarda. Con la decisione di oggi si è deciso di generare confusione, facendo prevalere una strumentalizzazione politica sulla necessità di sgombrare il campo dalle incertezze.
A Milano in questi anni l’amministrazione e i privati hanno proceduto attenendosi scrupolosamente alla legge e senza illeciti, aderendo a soluzioni condivise dal giudice amministrativo e coerenti con la tendenza legislativa volta a favorire la rigenerazione urbana. Ma a questo punto serviva una norma nazionale che superasse le incertezze e difendesse il buon lavoro fatto.
La maggioranza è stata incapace di decidere, nonostante ci fosse una proposta prospetta da ANCI e sostenuta sia da alcuni parlamentari di maggioranza che dal PD.
A fare le spese di questo mancato intervento governativo, motivato più da un intento partigiano che dall’esigenza di governare le questioni insorte, saranno anche gli operatori economici della città che a fronte di un quadro normativo confuso orienteranno altrove i propri investimenti. Milano rischia il declino economico. Insieme alla nostra città, ci perde l’Italia perché gli investimenti a Milano hanno in questi anni fatto da traino per l’economia del nostro paese”. Così in una nota la deputata democratica, Lia Quartapelle.
"Subito 20 milioni di euro per risolvere alcune gravissime criticità della carcere di Sollicciano a Firenze": questo il contenuto dell'emendamento del Pd presentato al Decreto Infrastrutture e sottoscritto dai deputati dem eletti in Toscana Federico Gianassi, Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Marco Simiani, Arturo Scotto, Marco Furfaro, Laura Boldrini e Christian Di Sanzo.
"La situazione carceraria in Italia è al collasso. Gli interventi messi in campo dal governo sono insufficienti non solo per risolvere o limitare la gravità del problema, ma anche solo per invertire la rotta. Le misure contenute nel DL Carceri costituiscono un’occasione persa. Non c’è più tempo da perdere. Suidici, atti di auolesionismo, carenza degli organici, sovraffollamento, fatiscienza delle strutture.
A Sollicciano, con i lavori fermi da febbraio 2023, la situazione è davvero terribile: la struttura, calda e soffocante d’estate, fredda e umida d’inverno, necessita di interventi immediati e radicali.
Gli sforzi della Regione Toscana sono importanti e utili, ma serve un intervento deciso del governo. Se vogliamo passare dagli slogan ai fatti, il governo deve far ripartire i lavori che sono fermi da un anno e mezzo e assicurare maggiori investimenti economici. Per questo proponiamo subito una misura straordinaria per intervenire sulla struttura", conclude la nota dei deputati Pd.
“La RAI ormai non è più servizio pubblico".
Una gestione totalmente fallimentare, basta guardare gli ascolti. Un atmosfera insostenibile per chi ci lavora, basta vedere i tanti addi di persone serie e professionali.
Uno strumento di propaganda che non è più in grado di assicurare il diritto a una corretta informazione. Oggi arriva la sentenza del Tribunale del lavoro che ha condannato la RAI per comportamento antisindacale, per boicottare lo sciopero dei giornalisti. Uno scenario che peggiora di giorno in giorno, e che si aggiunge alla imbarazzante linea editoriale del direttore di RaiNews Petrecca, che ha preferito mandare in onda il festival di Pomezia e non la diretta delle elezioni francesi. E che è stato sfiduciato poi dalla sua stessa redazione. Il direttore di RaiNews non può più restare al suo posto.
Chiediamo un sussulto di dignità ai vertici dell’azienda, chiediamo le dimissioni immediate di Petrecca” così un post condiviso sugli account social del partito democratico e dei deputati e senatori dem.
“Alla luce delle dichiarazioni dell’ad Rai, Roberto Sergio, i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai chiedono l’audizione del Cdr di Rainews24 sul palinsesto dalle 21 alle 23 della giornata di
domenica 7 luglio e sulla sfiducia al direttore della testata Petrecca”
“Finalmente anche la maggioranza se ne accorge: la Rai è fuori controllo. Al punto che la Lega presenta un’interrogazione contro la direzione approfondimento gestita da Paolo Corsini, che ad Atreju si era auto definito un militante di Fratelli d’Italia. Al governo tutti contro tutti, a TeleMeloni tutti contro la dignità dei giornalisti e contro il servizio pubblico. Uno sfascio a cui pare nessuno riesce a porre argini” così i componenti democratici della commissione di vigilanza Rai.
"Il protagonismo di Orban è assolutamente scomposto, pericoloso e controproducente: in questo momento è presidente di turno del Consiglio Europeo e rappresenta l'intera Unione. Peraltro, non ha ottenuto nessun risultato e ha rischiato semplicemente di indebolire l'unità e la compattezza dell'Unione europea, che invece è stata solida in questi anni. Putin voleva indebolire e distruggere l'Europa. Non ci è riuscito e lo stesso voleva fare con la Nato. In questo quadro la Presidente del Consiglio Meloni è in grande difficoltà. Il nostro governo sconta un deficit di credibilità e autorevolezza drammatico sugli scenari internazionali, proprio in relazione al rapporto con la Nato e con l'Unione Europea perché è evidente che noi abbiamo un vicepresidente del Consiglio che è il megafono della propaganda di Putin in Europa insieme a Orban e Le Pen. Salvini è la quinta colonna del putinismo in Europa. E non possiamo permettercelo, perché questo sta creando difficoltà enorme alla credibilità internazionale del Paese. Salvini ricordo è quello si è felicitato con la vittoria di Putin definendo le elezioni libere e democratiche. La Lega di Salvini è quella che non ha votato al Parlamento europeo impegni per contrastare la disinformazione e le ingerenze russe nel corso delle ultime elezioni europee. Salvini, è quello che ha contestato la proposta Stoltenberg di sostegno, anche militare all'Ucraina. Noi crediamo da questo punto di vista che non ci possano essere sbandamenti o passi indietro rispetto al pieno sostegno all'Ucraina con tutte le forme di assistenza necessarie. Lo abbiamo detto da subito con chiarezza e lo ribadiamo con forza anche oggi". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd commissione politiche europee alla Camera, a Coffee Break su La 7.