I risparmi eventuali relativi al bilancio della Camera del 2023 siano destinati alle aree interessate dall’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche. E’ la richiesta del gruppo Pd con un ordine del giorno che accompagna la votazione del bilancio consuntivo 2022 e preventivo 2023 di Palazzo Montecitorio e che stamani ho annunciato nel corso dell’intervento in discussione generale. Già nel 2016 tale eventualità fu esercitata consentendo di trasferire 352 milioni dei risparmi della Camera a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Di contro ho espresso motivati dubbi sul fatto che la Camera possa affidare a contenitori terzi, tipo società in house, la gestione dei servizi accessori, anche di carattere amministrativo senza aver valutato prima la sostenibilità finanziaria, l’efficienza, l’economicità e l’efficacia di tale operazione. Peraltro già da anni la Camera esternalizza alcuni servizi con conseguente risparmio di spesa. Semmai sarebbe auspicabile affrontare le ricadute che tali risparmi hanno avuto sugli stipendi e i diritti di centinaia di lavoratori e di impiegati della Camera.
Lo dichiara Stefano Vaccari, deputato Pd e Segretario di Presidenza della Camera dei deputati.
“Prima promesse. Poi ritardi inconcepibili, risorse inadeguate e struttura commissariale centralistica e burocratizzata. Ora, di fronte alla realtà di territori che ancora aspettano, la presidente Meloni sembra prendere atto che le uniche proposte sostanziali per trovare e dare risorse alle terre alluvionate siano quelle che ha fatto il Pd, ad esempio l’utilizzo dei Fondi di Coesione e Sviluppo per l’Emilia Romagna, che il precedente governo aveva assegnato per un importo pari a 540 milioni ed il suo esecutivo tiene ancora bloccati. C’è una settimana di tempo, quando i provvedimenti, gli emendamenti e i decreti arriveranno in aula per il voto, per passare dalle evocazioni ai fatti. Il Pd ha presentato proposte ed emendamenti sia al Dl 61 alluvione emergenza, sia al cd decreto Figliolo. Tra le altre, quelle per avere indennizzi al 100% per famiglie e imprese, passando intanto da 120 milioni a 700 nel 2023. Ancora, la proposta nell’arco del triennio 2023 2024 2025 di risorse per coprire i danni alle infrastrutture così come indicato da reti territoriali, imprese, parti sociali, enti locali, Regione. È ancora il coinvolgimento di Regione ed enti locali come soggetti attuatori. Se la Presidente Meloni intende fare sul serio, lo può dimostrare con gli atti del governo”.
Così una nota del Gruppo Pd della Camera
"Soldi insufficienti, procedure lente e macchinose, visione centralistica. Per la ricostruzione della Romagna dopo l’alluvione serve ben altro che promesse non mantenute. Per questo continuiamo a chiede coerenza al governo affinché abbandoni la giacchetta della propaganda e metta la tuta da lavoro per restituire certezze a chi, famiglie ed imprese, non le ha più. La risposta all’interrogazione presentata a mia prima firma e dal gruppo Pd al question time in commissione Agricoltura alla Camera è risultata insoddisfacente rispetto alle necessità che ormai, da giorni, segnalano sindaci, organizzazioni di imprese sindacali e agricole e associazioni del terzo settore. Le risorse servono ora, perché ora e non domani, occorre riattivare le attività agricole e riorganizzare il territorio di modo che torni ad essere produttivo e consenta di offrire quelle eccellenze che sono il vanto del Made in Italy nel mondo. Per questo incalzeremo governo e maggioranza affinché, nell’esame del Decreto Alluvione e dell’aggiunto Ricostruzione, attualmente all’esame della Camera, si cambi rotta e il governo esca dalla modalità squisitamente politica. Al popolo e alle imprese agricole romagnole interessano poco le questioni burocratiche sulle risorse da assegnare alla macchina commissariale, che con scelte diverse potevano essere risparmiate. A loro interessa sapere quando saranno erogate le risorse restituendo la totalità del danno subito e non solo percentuali come in una situazione ordinaria". Lo dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura.
Ad oltre due mesi dall’alluvione in Romagna, non servono più annunci e chiacchere ma risorse e risposte adeguate che finora non sono arrivate. Dopo un primo decreto del governo totalmente insufficiente, approda in commissione e, non ancora in Aula alla Camera, il secondo provvedimento con la nomina del commissario Figliuolo. È una figura autorevole, ma dentro una scelta centralistica e distante dai territori. La struttura commissariale infatti è impostata su procedure lente e burocrazia; sono previste ben 60 persone, dal costo di 10 milioni, per oltre 160 mila euro a testa di retribuzione (anziché comuni, enti e regione che non costavano nulla e conoscevano il territorio). Così si rischia di paralizzare nei tempi e nelle procedure la ricostruzione. Oltre a ciò, questa scelta è stata accompagnata anche questa volta da risorse molto scarse. I 120 milioni di indennizzi a famiglie e imprese stanziati dal governo coprono soltanto una minima quota. Altroché che l’impegno del 100% di indennizzi della presidente Meloni! Il Gruppo dei deputati del Pd propone modifiche al decreto che vengono dal territorio, con emendamenti puntuali che individuano le coperture, tra cui il ristoro del 100 per cento dei danni a famiglie e imprese e l’incremento conseguente delle risorse finanziarie. Stesso discorso vale per la ricostruzione pubblica per la quale chiediamo un incremento delle risorse e che almeno il 30% siano vincolate al ripristino della viabilità. Il governo adesso metta da parte la politica e pensi alla ricostruzione. Le risorse, se si vuole, si trovano. L’idea che più passa il tempo più ci si dimentica, non cancellerà mai il fatto che siamo di fronte ad una emergenza eccezionale; che come tale non può escludere risposte straordinarie, anche ipotizzando finanziamenti in deficit o lo scostamento di bilancio. Adesso il governo e la presidente Meloni non hanno più tempo per tergiversare e fare distinguo. Le proposte che avanziamo vengono dal territorio e non hanno colore politico; è il momento di riconoscerle con fatti e atti. L’Emilia Romagna è una terra che produce ricchezza e che saprà restituire al Paese più di quanto riceverà oggi per risollevarsi e tornare a correre.
Lo dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi.
Dichiarazione di Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura
Si utilizzeranno la sofferenza e l'indebitamento di tanti, troppi cittadini del nostro Paese per dare solidarietà alle popolazioni colpite dall'alluvione in Romagna. Un paradosso assurdo voluto dal governo che ha deciso di promuovere e aumentare le giocate d'azzardo per fare cassa e trovare così i soldi necessari per finanziare la ricostruzione. Una scelta sbagliata come ha giustamente sottolineato Luciano Gualzetti, presidente della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II.
Il governo così decide di utilizzare il gioco d'azzardo come pilastro fondamentale del suo sistema economico producendo effetti devastanti in decine di migliaia di cittadini che saranno catturati dal giro criminale che ruota intorno all'usura e all'indebitamento quali conseguenze dell'attività ludopatica.
Le risorse per la Romagna, che vanno immediatamente garantite, si trovino altrove a cominciare da quei grandi interessi, che in maniera speculativa, si sono avvantaggiate della crisi energetica. Ma si sa quel fronte per la destra non va toccato, meglio riservare le attenzioni erariali sulla povera gente.
A 44 giorni dall’alluvione arriva la nomina del Generale Figliuolo.
Hanno perso tempo prezioso per la ricostruzione in giochi di Palazzo, polemiche contro i sindaci, contro la Regione E-R, umiliando in alcuni passaggi le richieste di aiuto e di celerità che rappresentavano i territori in nome delle proprie popolazioni e del sistema produttivo.
I romagnoli non si dimenticheranno dei toni e dei modi con cui il Governo arriva a questa nomina, del cinismo istituzionale manifestato quando dicevano che il Commissario non fosse così urgente, che prima andavano trovate le risorse.
Non ci dimenticheremo quel “non siamo un bancomat!”.
Oggi finalmente arriva il nome del Commissario, essenziale alla ripartenza della Romagna e delle altre Regioni colpite seppur in misura minore.
Mentre il governo si è mostrato inadeguato alla gestione di fasi delicate come queste e incapace di creare condizioni di collaborazione nella filiera istituzionale del Paese perché troppo distratto dalla polemica politica e dai calcoli elettorali, oggi arriva un nome sul quale riponiamo fiducia e che ha già provato in una fase delicata come il Covid il suo senso dello Stato e la capacità di lavorare in sinergia con i Presidenti delle Regioni e i territori.
Ora manca l’altro elemento imprescindibile, ovvero le risorse, per dare avvio alla piena ricostruzione e al 100% degli indennizzi alle popolazioni colpite, cosa sulla quale vigileremo affinché il Governo non si rimangi quanto garantito nei primi incontri con i territori.
Buon lavoro quindi al Generale Figliuolo, agli amministratori e a tutto il sistema territoriale che insieme costruirá quella filiera istituzionale efficiente ed immediatamente operativa per rimettere in piedi la Romagna e tutti i territori colpiti da questo evento catastrofico.
Lo dichiara la deputata democratica Oided Bakkali
“Dopo un colpevole ritardo, finalmente il governo ha scelto il commissario alla ricostruzione per le zone colpite dall’alluvione. Al generale Figliuolo vanno i migliori auguri di buon lavoro. Noi, come Partito Democratico, siamo pronti a lavorare al suo fianco e per il bene dei cittadini. Spero possa lavorare da subito con il coinvolgimento del Presidente Bonaccini, visto che per il 95% i danni riguardano l’Emilia Romagna e che soprattutto i cittadini di quella Regione meritano una risposta immediata”. Lo scrive sui social la deputata dem Antonella Forattini.
“In Parlamento - conclude Forattini - abbiamo presentato 166 emendamenti al decreto alluvione, proposte basate sul confronto avuto in queste settimane con le popolazioni colpite, con le aziende, con gli enti locali. Richieste puntuali che riguardano i ristori, la ricostruzione di infrastrutture e viabilità, il sostegno a lavoratori e imprese. Proposte che possono dare sostanza al provvedimento e che mi auguro possano essere prese in considerazione”.
“Le crisi aziendali si stanno moltiplicando nel nostro paese e la Toscana è una delle regioni più colpite. In questo scenario critico dove l’inflazione reale è a doppia cifra e il costo del denaro in continua crescita la destra approva un ‘Decreto Lavoro’ inutile e controproducente che aumenta il precariato, taglia i diritti e penalizza le famiglie in difficoltà. Lo scenario di crescita fragile, confermato anche da ambienti non proprio di sinistra come Confindustria, è un atto d’accusa ben preciso verso l’operato del governo”. Lo dichiara il deputato Pd e segretario regionale del Partito Democratico Emiliano Fossi.
“Questa crisi è evidente da mesi in Toscana dove la Regione è stata lasciata colpevolmente sola nell’affrontare e risolvere numerose criticità industriali che riguardano purtroppo quasi tutte le provincie, settori diversificati e oltre 15mila lavoratori. E’ innegabile che il governo stia penalizzando le Regioni governate dal centrosinistra: l’Emilia Romagna senza risorse e commissario dopo il post alluvione e quindi la Toscana. Emblematico in questo contesto è la mancata istituzione della Zona logistica semplificata che potrebbe sviluppare molte potenzialità di crescita dei territori, soprattutto della Costa su cui si concentrano i poli di crisi industriale”, conclude Emiliano Fossi.
Abbiamo presentato 166 emendamenti al decreto sull’alluvione. Proposte basate sul confronto avuto in queste settimane con le popolazioni colpite, con le aziende, con gli enti locali. Si tratta di puntuali norme che possono dare sostanza al provvedimento dopo i molti ritardi, colpevoli e non spiegabili, del governo.
Per quanto riguarda la struttura commissariale, dopo il grave ritardo per cui dopo 45 giorni ancora non è stato fatto niente, il governo decida con l’unico obiettivo che questa sia efficace e efficiente. La condizione perché ciò avvenga è che debba essere organizzata proprio sulla base di una filiera istituzionale, del tessuto sociale, delle imprese, dei comuni, degli enti locali e della Regione. Decisioni centralistiche e senza protagonismo dei territori, così come è normale che debba essere per una calamità di questo tipo e come è stato per il terremoto, si creerebbero enormi difficoltà.
Con le nostre proposte emendative, che si basano su 5 ambiti di intervento, chiediamo, fra le altre cose:
Per la messa in sicurezza del territorio e ripristino delle infrastrutture:
- il rifinanziamento per oltre 2 miliardi del fondo emergenze nazionali per la messa in sicurezza del territorio prima delle piogge autunnali
- 1 miliardo per il ripristino della viabilità di oltre 700 strade distrutte o seriamente danneggiate dalle frane
Per il sostegno ai settori produttivi
- ristori nella misura del 100 per cento del danno subito e per la mancata produzione in agricoltura
- di rafforzare il Fondo di Garanzia per le PMI
Per Lavoratori e famiglie
- rafforzamento delle misure di agevolazione tariffaria delle utenze;
- 25 milioni per sostenere l’affitto nelle zone alluvionate,
- di rifinanziare il fondo nazionale affitto e il fondo per la morosità incolpevole
Per gli Enti locali:
- 1 miliardo per il ristoro degli enti locali a fronte delle spese sostenute per l’emergenza e per i mancati introiti (IMU e TARI);
- rafforzamento organici degli enti pubblici per la gestione delle attività necessarie a fronteggiare i danni e la ricostruzione.
Per sanità e istruzione:
- ripristino e consolidamento delle strutture sanitarie danneggiate, delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali;
- riconoscimento dell’attività di volontariato svolto nelle zone alluvionate ai fini della possibilità di riconoscimento dei crediti formativi nelle scuole superiori e nelle università e massimo impegno per garantire la ripresa dell’attività scolastica a settembre
Così i le deputate e i deputati democratici della commissione Ambiente e gli eletti nei territori colpiti dall’alluvione.
“Abbiamo presentato oggi alla Camera alcuni emendamenti al Decreto legge n. 61/2023 sull’alluvione in Emilia Romagna per migliorare la vigente disciplina sulla ricostruzione nell’isola d’Ischia. Dopo i tragici eventi alluvionali del 26 novembre a Casamicciola , in un territorio già ferito dal sisma del 21 agosto 2017, avevamo promosso una decisa azione parlamentare nei primi mesi dell’anno per ottenere stanziamenti adeguati e norme efficaci. La maggioranza non accolse le nostre proposte, limitandosi a misure deboli e del tutto inadeguate. Oggi insistiamo nuovamente, con la richiesta anzitutto di un uno stanziamento aggiuntivo di 120 milioni di euro. Chiediamo poi una norma che autorizzi il Commissario a concedere contributi agli aventi diritto per ricostruzioni anche in zone esterne rispetto al sito originario, in conformità alle previsioni che saranno dettate dal piano di ricostruzione. Lo stesso contributo potrà essere concesso per acquisto di alloggio sostitutivo , del patrimonio edilizio esistente , ricadente nel territorio dell’isola o, comunque , della Città metropolitana di Napoli. Inoltre, in uno dei quattro emendamenti chiediamo, per i cittadini colpiti dalla tragica alluvione, la sospensione dei pagamenti di tasse e tributi locali posticipando ulteriormente la data prevista in scadenza il primo luglio. Sono misure importanti e serie, coerenti con l’esigenza di semplificare le procedure di ricostruzione ed indennizzo dei cittadini danneggiati. Ma anche il linea con i principi di disincentivare il consumo del suolo e favorire il riuso edilizio. Ci auguriamo che da parte del governo e della maggioranza non ci sia una replica della chiusura che ha impedito nei mesi scorsi l’approvazione di norme utili e indispensabili”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati Dem Piero De Luca, Stefano Graziano e Marco Sarracino.
“Abbiamo presentato 166 emendamenti al decreto sull’alluvione. Proposte basate sul confronto che abbiamo avuto in queste settimane con la popolazione colpita, con le aziende, con gli enti locali. Si tratta di puntuali norme che possono dare sostanza al provvedimento per l’emergenza alluvione dopo i molti ritardi, colpevoli e non spiegabili, del governo. La preoccupazione e i disagi aumentano di giorno in giorno per la gente colpita perché sia sull’emergenza da affrontare, sia per avviare la urgente ricostruzione, finora, oltre a ritardi e uscite imbarazzanti da parte di membri del governo, non abbiamo visto nulla. Niente sul commissario, niente per la struttura commissariale. E’ ora che la presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e svolga il suo ruolo di guida del governo: accogliere le nostre concrete proposte sarebbe un primo positivo segnale”. Lo dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi.
"Istituzioni ritrovino compattezza per raggiungere insieme l'obiettivo"
Il segnale di presenza del gruppo parlamentare del PD oggi in visita nei territori colpiti dall'alluvione vuole significare non solo la vicinanza alle popolazioni, agli amministratori e alle imprese della Romagna, ma soprattutto un impegno serio nel lavoro parlamentare e politico che abbiamo davanti. Da un lato per migliorare il decreto e dall’altro per continuare a chiedere che il Governo faccia presto.
Si rischia che strade e scuole non siano pronte per settembre e questo non possiamo permetterlo. Così come è necessario garantire il pieno sostegno a un sistema produttivo che è perno per il nostro Paese.
Quindi, silenziando chi anche oggi specula politicamente sul dramma romagnolo, le Istituzioni ritrovino compattezza per raggiungere insieme l’obiettivo.
Questa sfida si vince solo insieme.
Così la deputata del Pd Ouidad Bakkali.
Domani venerdì 23 giugno una delegazione del gruppo Pd alla Camera composta dalla capogruppo Chiara Braga, Andrea Casu e Andrea De Maria dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo, Marco Simiani capogruppo Commissione Ambiente, Stefano Vaccari, capogruppo Commissione agricoltura, e dai parlamentari emiliano romagnoli Andrea Gnassi, Bakkali Ouidad e Daniele Manca, sarà nelle zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna.
Alle 11.30 sarà nel Comune di Modigliana (FC) per incontrare il Sindaco, gli amministratori e visitare alcune aree colpite. Intorno alle 13 si sposterà nel Comune di Faenza (RV) per un incontro con amministratori e Protezione civile. La visita si concluderà alle 15.30 a Forlì per recarsi in alcune realtà economiche agricole e aree colpite del quartiere San Benedetto.
"E’ sconcertante la notizia secondo cui il Governo sarebbe in procinto di emanare un Decreto sul tema del “Codice della Ricostruzione”. Un percorso normativo che è già stato avviato di concerto tra maggioranza e opposizione: nei giorni scorsi in commissione Ambiente, infatti, abbiamo abbinato la nostra proposta di legge in materia, con quella presentata per il centrodestra dall’on. Trancassini. Iniziativa che la Commissione, da parte sua, ha accolto favorevolmente votandola all’unanimità. Si è così avviato l’iter che avrebbe visto maggioranza e opposizione lavorare insieme, per fornire finalmente al nostro Paese un codice normativo organico. Il Governo, mortificando la concertazione e umiliando i parlamentari, ad iniziare dai propri, ha deciso ancora una volta di prevaricare il metodo democratico. Siamo di fronte a una decisione che, con il solo scopo di occupare muscolarmente territori istituzionali, non si limita a offendere il Parlamento ma pecca di senso pratico e di efficacia. Auspichiamo che questo atto brutale venga sconfessato e, di conseguenza, si possa tornare nelle sedi idonee a condividere un percorso fondamentale per il nostro Paese. Il Governo farebbe bene a occuparsi di questioni di somma urgenza, come la nomina del Commissario per l’alluvione in Emilia Romagna, ponendo fine a uno spettacolo indecoroso e senza precedenti che dimostra l’incapacità di gestire le emergenze del Paese". Lo dichiara il deputato del Pd, Augusto Curti.
“Il viceministro Bignami - quello con l’hobby di travestirsi da nazista - oggi ha ammesso con strafottenza che il governo non ha ancora stanziato aiuti per l’Emilia-Romagna perché amministrata dal PD. Un’offesa e una violenza vergognose a territori e cittadini già in difficoltà”.
Lo scrive su Twitter Alessandro Zan, deputato e componente della segreteria nazionale del Pd.