Peluffo, ministro commissariato da Giorgetti sta affossando settore industriale
“Il settore automotive, cruciale e strategico per l’economia nazionale, è stato completamente abbandonato dal governo che, con l’ultima manovra di bilancio, ha addirittura introdotto un inspiegabile taglio di 4,6 miliardi di euro. Una decisione che avrà effetti devastanti sull’intero comparto produttivo”. Così il capogruppo democratico nella commissione Attività Produttive della Camera, Vinicio Peluffo, ha commentato le dichiarazioni del ministro Urso circa la possibilità di una revisione del taglio: “Se il ministro Urso non ha ancora compreso il danno che ha causato, siamo di fronte a un problema grave all’interno del governo. Non si tratta di valutare se rivedere il taglio, quella è una scelta obbligata per evitare il crollo del sistema industriale italiano. Urso dovrebbe prendere coraggio e ribellarsi al commissariamento di fatto da parte di Giorgetti oppure fare un passo indietro. La sua permanenza al governo sta mettendo a rischio il futuro dell’intero settore industriale nazionale.”
Peluffo e Scotto: Elkann ci metta la faccia, venga in audizione in parlamento
“L’automotive è un settore cruciale e in piena crisi, e il governo deve dare risposte chiare e immediate,” dichiarano i capigruppo democratici nelle commissioni Attività produttive e Lavoro della Camera, Vinicio Peluffo e Arturo Scotto. “È inaccettabile che John Elkann abbia rifiutato l’audizione alla Camera: noi insistiamo, è fondamentale che partecipi, perché si discute del futuro di Stellantis e dell’intero indotto. La situazione è grave e serve che ciascuno faccia la propria parte, a partire dai vertici aziendali,” proseguono i democratici.
"È evidente inoltre – sottolineano i deputati PD – che il tavolo automotive al MIMIT sia stato un fallimento, come dichiarato dagli stessi sindacati. Per questo, nella mozione unitaria delle opposizioni, abbiamo richiesto che, dopo questo clamoroso insuccesso del ministro Urso, il confronto si sposti a Palazzo Chigi.”
“Troviamo sconcertante che, in questa situazione, il governo proponga un taglio dell’80% al fondo automotive previsto per il prossimo anno. In sede di legge di bilancio faremo battaglia e chiediamo a Urso e Giorgetti di rivedere immediatamente questa decisione, che rischia di bloccare del tutto un comparto già in difficoltà," concludono i democratici, sottolineando “l’urgenza di rifinanziare gli ammortizzatori sociali per l’indotto e per Stellantis, garantendo ai lavoratori la protezione di cui hanno diritto in questa fase delicata.”
Tagli drammatici a sanità, scuola e lavoro pubblico
Il gruppo parlamentare del PD ha ricevuto oggi alla Camera una delegazione della CGIL guidata dal segretario Landini. Durante l'incontro, la Cgil ha espresso forti preoccupazioni per i contenuti della manovra che è fatta di tagli ai fondi per la sanità, mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego, penalizzazioni per le pensioni e una drastica riduzione dei fondi agli enti locali, con gravi conseguenze per i servizi pubblici, dai trasporti all’istruzione.
È emersa inoltre una profonda preoccupazione per una politica economica che non solo avrà effetti minimi sull’economia reale, ma che pare ignorare il futuro, abbandonando settori strategici in crisi, come l’automotive, che subirà un taglio di 4,6 miliardi di euro, senza alcuna misura per contrastare la riduzione della produzione industriale. Oltre alla segretaria del Pd, Elly Schlein e alla capogruppo, Chiara Braga, erano presenti Simona Bonafè, Andrea Casu, Paolo Ciani, Federico Fornaro, Cecilia Guerra, Toni Riccardi, Silvia Roggiani, Marco Sarracino, Arturo Scotto e Marco Simiani.
“Mentre il ministro Urso ancora una volta si avventura in intemerate contro ‘paraocchi e ideologia’ dell’opposizione, come ha fatto oggi al forum Automotive, sotto i suoi occhi Giorgetti azzera di fatto il fondo automotive previsto dal governo Draghi ed ereditato da Urso” Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo, che sottolinea come con la legge di bilancio il fondo automotive passi da uno stanziamento iniziale di 5,8 miliardi di euro, tra il 2025 e il 2030, a 1,2 miliardi di euro complessivi: “un taglio dell’80% che colpisce duramente il settore, che per affrontare le sfide estremamente impegnative della transizione ecologica e digitale e della crescente competizione globale ha invece bisogno di rilevanti politiche di sostegno”. “L’unico ad avere i paraocchi – attacca Peluffo - è il ministro Urso che neanche si è accorto di essere stato commissariato nei fatti da Giorgetti. Urso dimostra ancora una volta di non essere all'altezza: non ha più agibilità politica e dovrebbe dimettersi”.
“Il governo non perda altro tempo, siamo molto preoccupati per la Cirsi della Berco. Il ministro Urso batta un colpo, l’apertura della procedura di licenziamento nei confronti di 480 lavoratori e lavoratrici è molto preoccupante e inaccettabile: servono soluzione concreti per scongiurare licenziamenti di massa” così la deputata democratica Nadia Romeo, che sta seguendo da vicino e con grande preoccupazione l’annuncio dei 480 licenziamenti nello stabilimento di Copparo, a fronte di una forza lavoro di circa 1200 dipendenti. “Un dato già drammatico di per sé – prosegue la parlamentare democratica – che ha ripercussioni pesantissime su tutto il Polesine e sui Comuni della Sinistra Po che subirebbero gravi ripercussioni da un licenziamento di massa di questa portata. Abbiamo già preso contatti – spiega Romeo – con i rappresentanti dei lavoratori. Abbiamo seguito con attenzione la riunione convocata dalla Regione Emilia Romagna, nel corso della quale i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto all’azienda di ritirare la procedura di mobilità. L’azienda, da parte sua, ha preso tempo, promettendo una risposta entro il 31 Ottobre, vale a dire prima della riunione al ministero, prevista per il 5 Novembre”.
“E’ fondamentale, in una situazione simile, esplorare ogni possibile percorso alternativo a una mobilità di massa che sarebbe devastante a livello sociale. L’annuncio dell’intenzione, da parte della proprietà, di licenziare circa 480 persone, ben poche delle quali vicine all’età pensionabile – prosegue Romeo – sarebbe infatti già dirompente di per sé. Ma, a rendere il tutto ancora più devastante, è la congiuntura che stanno affrontando il settore metalmeccanico in generale e automotive in particolare: una crisi generalizzata che, nel territorio che gravita intorno a Berco, di fatto renderà impossibile assorbire anche solo parte della forza lavoro che, eventualmente, risulterà in esubero. Una situazione non dissimile a quella del Polesine, dove pure le possibilità di ricollocamento sarebbero minime, se non nulle”. “Una situazione di questo tipo e di questa gravità deve essere governata e gestita a livello centrale, tutelando occupazione e tenuta del tessuto sociale delle comunità interessate dalla crisi. E proprio in questa direzione andrà il mio impegno”. “Ho già assicurato la mia presenza – chiude Romeo - nella serata di martedì 29 Ottobre, a Polesella, dove è stato convocato un tavolo di discussione sulla crisi Berco”.
“La legge di bilancio che il governo ha presentato non prevede alcuna politica per gli investimenti e per la salvaguardia della manifattura ma si continua con mancette e bonus. Oggi il centro dell'iniziativa politica del Pd è quello di un investimento serio sull'occupazione di qualità e sulla protezione dell'industria nazionale. Chiediamo a Meloni di abbandonare il finto patriottismo e di occuparsi di questioni serie”. Lo dice il capogruppo Pd in Commissione Lavoro, Arturo Scotto da Piazza SS. Apostoli a Roma dove è in corso la manifestazione nazionale dei lavoratori della filiera non metalmeccanica dell'automotive.
“Siamo qui in piazza come Pd a sostenere le ragioni delle lavoratrici e lavoratori dell'automotive. È una vergogna che il governo e soprattutto la presidente Meloni non abbia ancora convocato Tavares ad di Stellantis e le parti sociali per risolvere un problema che riguarda tutto il Paese. Il Pd continua a stare al fianco di chi lotta per mantenere l'occupazione e chiede una politica industriale seria sull'automotive in Italia”. Così la deputata dem Chiara Gribaudo a margine della manifestazione in Piazza SS. Apostoli a Roma per lo sciopero dei lavoratori della componentistica dell'automotive.
"Domani il Pd sarà in piazza per lo sciopero unitario proclamato da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e UilTec sulla componentistica dell’automotive. Parliamo di un settore che occupa migliaia di lavoratori il cui destino è strettamente legato alle scelte di Stellantis. Continuiamo a chiedere un tavolo a Palazzo Chigi perché non può esistere futuro dell’industria italiana senza l’automotive. Meloni dia risposte". Così in una nota congiunta la deputata dem Chiara Gribaudo e il capogruppo in Commissione Lavoro, Arturo Scotto.
“Lo sciopero unitario dei metalmeccanici negli stabilimenti di Stellantis rappresenta un segnale fortissimo per l’intero paese. Il futuro dell’automotive è il futuro dell’Italia. E Tavares e Elkann non possono girarsi dall’altra parte. Finora non è arrivata nessuna risposta accettabile per i lavoratori. A cui non può essere chiesto più nessun sacrificio. La multinazionale deve tirare fuori il piano industriale e rilanciare le produzioni in Italia. Noi ci batteremo perché Palazzo Chigi faccia la propria parte e convochi azienda e sindacati per un tavolo permanente. Meloni non deve fare finta di niente. Si è patrioti davvero se si difende il lavoro con i fatti e non con le chiacchiere”.
Lo dichiarano il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, e il deputato dem, Marco Sarracino, della segreteria nazionale del Pd, partecipando alla manifestazione di Roma.
"Non si può più restare fermi dopo l'audizione di Tavares. Il governo deve agire subito: stiamo parlando di un settore strategico per l'economia nazionale. L'automotive sta attraversando un momento di grande difficoltà, con un preoccupante calo delle vendite e delle immatricolazioni. La produzione si è ormai spostata in Cina, penalizzando in particolare il nostro Paese, che soffre a causa delle decisioni di Stellantis di ridurre ulteriormente la produzione nei suoi stabilimenti italiani. La crisi del settore non è nuova: negli ultimi 17 anni, la produzione di auto è crollata del 70%, e Stellantis non sta fornendo risposte adeguate, sottovalutando le pesanti conseguenze per l'Italia. È paradossale che, in questa situazione, Stellantis continui a richiedere incentivi pubblici, finanziati dai cittadini stessi, che vedono chiaramente il disimpegno dell'azienda e il progressivo svuotamento degli stabilimenti, con drammatiche ripercussioni occupazionali. Il vero problema di Stellantis è la competitività. L'azienda dovrebbe prestare ascolto ai sindacati che scenderanno in piazza con una piattaforma di richieste che condividiamo pienamente", conclude il capogruppo democratico nella commissione Attività produttive della Camera che è intervenuto in aula alla Camera nel corso della discussione delle mozioni sull’automotive.
Nuovo stop stabilimenti decisione sconcertante
“E’ sconcertante che a poche ore dallo sciopero generale indetto da Fiom, Fim e Uilm su Stellantis, l’azienda annunci nuovi stop agli stabilimenti italiani nel mese di novembre. Un segnale preoccupante che va nella direzione opposta alla necessità di rilancio della produzione in Italia. Vorrei sommessamente ricordare che in un quadro del genere sono ancora una volta i lavoratori a pagare un prezzo. Ancora una volta è evidente la necessità che Palazzo Chigi convochi un tavolo permanente con sindacati e proprietà per il rilancio dell’automotive nel nostro Paese”.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
"Meloni centralizzi vertenza a Palazzo Chigi"
Lo sciopero unitario di Fiom FIM e Uilm del 18 ottobre assume, anche alla luce dell’audizione deludente di Tavares alla Camera, un significato ancora più forte. Occorre che ci sia una mobilitazione forte a sostegno della vertenza dei metalmeccanici per salvare una industria strategica senza la quale il nostro paese rischia di finire nel baratro. L’Italia ha bisogno dell’automotive e dunque della ricerca e dell’innovazione. Non possiamo pensare di diventare solo un luogo dove vengono a svernare i turisti. Hanno ragione i sindacati: Meloni deve centralizzare a Palazzo Chigi la vertenza Stellantis e aprire un tavolo con Tavares, Elkann e i rappresentanti dei lavoratori. Non si può perdere un minuto di più.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.
“I dati offerti oggi da Tavares in audizione erano noti da tempo. Quello che invece ci aspettavamo erano proposte concrete di un nuovo piano industriale di Stellantis, garanzie sul futuro dei lavoratori e investimenti su ricerca, sviluppo e produzione in Italia. Non possiamo quindi essere soddisfatti dalle parole di Tavares che ci preoccupano perché inducono a pensare ad un disimpegno e disinvestimento dell'automotive in Italia”. Così il deputato dem Vinicio Peluffo, dopo l'audizione dell'ad di Stellantis, Carlos Tavares.
“A fronte del crollo della produzione – continua il Capogruppo Pd in Commissione Attività produttive - l'impennata della cassa integrazione, gli incentivi all'esodo, la riduzione dei centro di ricerca e progettazione e il blocco dello sviluppo della Gigafactory di Termoli è necessario che Stellantis si assuma responsabilità e dia risposte concrete”. “Tavares non si presenti al Parlamento italiano solo per richiedere aiuti senza presentare alcun piano industriale”, conclude Peluffo.
Peluffo, momento delicato, fondamentale dare voce ai lavoratori
"L'11 ottobre Stellantis sarà in audizione presso la Commissione attività produttive, della Camera, con l'Amministratore Delegato Carlos Tavares, per discutere il futuro del Gruppo. Si tratta di un appuntamento cruciale per comprendere gli scenari futuri del settore automotive, che richiede un'analisi approfondita dei piani strategici dell'azienda. Tuttavia, come Partito Democratico, riteniamo fondamentale che a questo confronto si affianchi un'analoga audizione dei sindacati metalmeccanici, in particolare alla luce dello sciopero annunciato per il 18 ottobre. Solo ascoltando tutte le parti coinvolte potremo avere un quadro completo delle esigenze e delle preoccupazioni dei lavoratori, e dare risposte concrete a una crisi che riguarda l’intero settore automotive che non sta trovando attenzione da parte del governo. Per questo motivo, abbiamo richiesto in Commissione l’audizione dei sindacati, affinché anche le loro istanze siano adeguatamente rappresentate in Parlamento. Il dialogo con i sindacati è essenziale per affrontare le sfide future e garantire un confronto costruttivo tra le parti sociali. Non possiamo permetterci di ignorare le richieste dei lavoratori in un momento così delicato." Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione Attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo.
“Voglio ringraziare i gruppi che hanno presentato mozioni su Stellantis e sul futuro dell'automotive italiana. Saremo anche noi della partita depositando un nostro testo per interloquire partendo da un principio di realtà: questo è un dibattito non più rinviabile, che si innesta in una gelata del settore dell'automotive che oltrepassa i confini nazionali. Meloni non può giocare con gli industriali su questioni che non sono nelle sue mani. Il rinvio del face-out del motore endotermico è propaganda. Bisogna invece accompagnare il settore nella transizione rendendolo socialmente sostenibile. Per questo chiediamo l’apertura di un tavolo permanente a Palazzo Chigi. Riguardo Stellantis, siamo dentro a una fusione che sembra tendere, ormai, ad avvantaggiare solo uno dei due contraenti. Un governo che ha in testa politiche industriali deve mettere a tema il rapporto con Stellantis. Rapporto che deve essere costruito su elementi di verità. Tavares venga convocato, audito e messo a parte di tutta questa sfida, guadagna ogni anno 23 milioni di euro, più di 12mila dipendenti dell’azienda. Negli anni Cinquanta, Valletta, che non era certo un progressista, sosteneva che, se un manager guadagna dieci volte più del proprio lavoratore, c'è un problema. Allora credo che dobbiamo fare uno sforzo per costruire un rapporto paritario con Stellantis, mettere al centro tutte le iniziative possibili per rilanciare questo settore salvaguardando produzione e occupazione, senza ragionare con il torcicollo verso il passato”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, intervenendo in Aula nella discussione generale sulle mozioni presentate dalle opposizioni su Stellantis.
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