09/05/2025 - 18:19

“La notizia della messa in vendita di Italdesign da parte di Audi rappresenta un grave campanello d’allarme per l’industria piemontese e per l’occupazione di oltre mille lavoratori. Per questo, insieme al collega Arturo Scotto, ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro del Lavoro, da discutere in Commissione, per chiedere quali iniziative intenda adottare il Governo per tutelare la continuità produttiva e i posti di lavoro nella sede di Moncalieri”.

Così Mauro Laus, deputato del Partito Democratico, a seguito dell’allarme lanciato dalle RSU e dai sindacati metalmeccanici in merito alla possibile cessione della storica azienda di car design fondata da Giorgetto Giugiaro.Italdesign è molto più di un marchio - aggiungono i democratici - è un presidio di competenze, innovazione e valore aggiunto nel settore dell’automotive, già duramente colpito dalla crisi della transizione elettrica. È inaccettabile che, nonostante i bilanci positivi e i segnali di tenuta economica, un’operazione finanziaria metta a rischio l’integrità industriale e il futuro di centinaia di famiglie piemontesi. “Ringrazio - aggiunge Laus - la consigliera regionale Laura Pompeo e Maria Grazia Grippo, responsabile regionale Lavoro del PD, per aver sollevato con forza questa vicenda sul territorio. Nei prossimi giorni, il gruppo PD in Consiglio regionale porterà la questione all’attenzione della Giunta, affinché anche la Regione faccia la sua parte. Non possiamo permettere che Italdesign faccia la fine di Bertone o Pininfarina. Il Governo deve attivarsi subito per monitorare l’operazione e garantire un futuro certo a questa eccellenza italiana.”

Così una nota dei democratici Mauro Laus e Arturo Scotto componenti della commissione lavoro della Camera.

 

14/04/2025 - 15:47

“In Piemonte manca sia il piano socio sanitario sia uno sulle politiche industriali. Sollecitiamo una regia unica e unitaria di tutte le crisi industriali per dare una risposta non solo alle necessità produttive ma anche a quelle di lavoratori e lavoratrici. Torino era la capitale dell’automotive, oggi lo è della cassa integrazione” così Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, dopo la visita, insieme all’ex ministro Andrea Orlando, alle aziende enogastronomiche del cuneese in mattinata e subito dopo alla Lear di Grugliasco.

“Qui non si usano gli strumenti normativi a disposizione e il Pd è a disposizione, sia sul piano regionale sia nazionale, con proposte che però vengono puntualmente bocciate dalle maggioranze di destra - prosegue la deputata dem - In questo momento anche le aziende che vivono un buon momento, come quelle enogastronomiche del cuneese, ci parlano di preoccupazioni molto forti: l’eccellenza rischia di essere compromessa” conclude Gribaudo.

 

08/04/2025 - 14:58

"Intervengo per chiedere a nome del Pd che la presidente Meloni venga a riferire nel più breve tempo possibile in quest'aula, in quanto il suo governo non sembra ancora avere le idee chiare su cosa intenda fare rispetto alla politica dei dazi messa in campo dal presidente americano. Siamo stanchi di questo suo atteggiamento. Giorgia Meloni deve iniziare a comprendere che è la presidente del Consiglio ogni giorno e non soltanto nelle giornate buone ed è chiamata a svolgere le sue funzioni anche quando le cose si mettono male e non solo quando c'è da tagliare qualche nastro o inaugurare un cantiere farlocco. Qui invece siamo alla solita strategia: quando si presenta un problema la presidente del consiglio scompare; si volatilizza. Come si suol dire nessuno ha mai visto Giorgia Meloni e un problema nella stessa stanza negli ultimi due anni e mezzo. E allora il dubbio che ci viene in mente è che Giorgia Meloni e il problema siano la stessa cosa, coesistono in questo momento nella dinamica perversa in cui il Paese rischia di essere avviluppato per via delle scelte di Trump.
Alla faccia dei rapporti privilegiati che ci avrebbero consentito di essere l'unico interlocutore degli Stati Uniti, rischiamo di essere quelli che hanno maggiore possibilità di essere soccombenti dinanzi ai dazi. Agroalimentare, automotive, moda, sono comparti che rischiano il collasso e la presidente Meloni non ha il coraggio di dire una parola. Non c'è una linea univoca in tutto il governo. E' inaccettabile che mentre noi continuiamo a subire le conseguenze di una politica commerciale vecchia di cent'anni, il nostro governo resti in silenzio. E' giunto il momento di sapere quale sia la posizione della presidente del consiglio, come intende difendere gli interessi dell'Italia, della nostra economia, imprenditori e lavoratori. E' finito il tempo del nascondino. La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga urgentemente in Parlamento a spiegare come faranno gli italiani a pagare le bollette e a sfamare le loro famiglie se perderanno il lavoro". Lo ha detto in apertura dei lavori d'Aula Ubaldo Pagano capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio.

04/04/2025 - 16:17

“Il resto d’Europa si sta muovendo. La Spagna di Sánchez ha annunciato un fondo da 14,1 miliardi, Macron in Francia ha chiesto di fermare gli investimenti negli USA. E in Italia? Si minimizza”, dichiara Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico.

“Giorgia Meloni dice che non è una catastrofe. Mi domando: se fosse stata all’opposizione, o se negli Stati Uniti a prendere queste decisioni scellerate fosse stato un democratico, la nostra Presidente del Consiglio affermerebbe le stesse cose?” prosegue la deputata dem. “Conoscendo il nazionalismo di bandiera tipico di questa destra, immagino che starebbe urlando allo scandalo, chiedendo protezione per l’Italia e seri interventi”.

Per quanto riguarda la situazione piemontese, la cuneese Gribaudo aggiunge: “Il vicepresidente nazionale di Forza Italia e governatore del Piemonte, Alberto Cirio, non ha nulla da dire sul danno che questa situazione arreca all’economia, in particolare all’agricoltura e all’automotive, settori già in difficoltà? Il Piemonte esporta una buona fetta della sua produzione vitivinicola, ma anche macchinari industriali e componentistica per l’automotive. Per affrontare questa crisi non bastano posizioni ferme, come invocato dal presidente del Piemonte, ma serve un governo unito, capace di fare davvero gli interessi dei cittadini e delle cittadine, non di lisciare il pelo a Trump con frasi accomodanti”.

 

03/04/2025 - 09:52

"Siamo entrati ufficialmente nell'era dei dazi e l'Italia rischia di pagare un prezzo altissimo a causa dell'immobilismo e delle divisioni interne al governo Meloni. L'aumento delle tariffe doganali del 20 per cento, sulle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti mette in serio pericolo settori strategici per la nostra economia, come l'agroalimentare e l'automotive. Con un export di oltre 60 miliardi di euro annui verso gli USA, il nostro Paese rischia di perdere competitività in mercati fondamentali". Lo dichiara il deputato Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio.

"Di fronte a una crisi di questa portata – aggiunge l’esponente dem -il governo Meloni appare bloccato, incapace di offrire una linea chiara e unitaria. La presidente del Consiglio dice una cosa, il vicepremier Salvini, invece di occuparsi delle infrastrutture del Paese, si lancia in improbabili iniziative diplomatiche, mentre il ministro Tajani cerca di barcamenarsi tra la posizione del Partito Popolare Europeo e la linea della maggioranza. Nel frattempo, l'Italia subisce le conseguenze di questa confusione, e persino i governatori della Lega iniziano a rendersi conto della gravità della situazione. Il governatore Zaia, per esempio, ha riconosciuto che l'impatto di questi dazi rischia di essere un vero e proprio dramma per il nostro tessuto economico".

"Quando si passa dalla propaganda alla realtà amministrativa – conclude Pagano - le differenze emergono con chiarezza. C'è chi si limita a fare spettacolo e chi, invece, deve affrontare la gestione concreta della vita dei cittadini".

 

02/04/2025 - 16:00

“Con l'avvio dei dazi dell'amministrazione Trump, oggi è davvero un giorno buio per l'economia internazionale: verranno colpite migliaia di aziende del nostro Paese nell'export e nel fatturato dei settori agroalimentare, automotive, meccanica e farmaceutico, con cadute occupazionali drammatiche. E davanti a tutto ciò il governo non sta facendo nulla e nessuna parola è stata detta dalla premier Meloni a difesa dell'Italia e dell'Europa dalle offese di essere 'parassiti'. Davvero il nulla da un esecutivo diviso sulle azioni da mettere in campo in risposta ai dazi”. Così il deputato dem Piero De Luca, Capogruppo PD in Commissione Politiche europee, intervenendo in Aula.
“Per il PD – continua il parlamentare - è indispensabile una risposta comune e coordinata di tutti i partner europei perché non ci salva da soli e chi lo pensa si illude, così come si illude che le sole intese bilaterali possano evitare il peggio”. “Se davvero il governo ha a cuore l'interesse dell'Italia, la smetta con l'ambiguità e trovi le risposte giuste nell'azione comunitaria. Agisca ora e venga a riferire in Parlamento le sue strategie”, conclude De Luca.

01/04/2025 - 18:04

"I dazi di Trump rischiano di avere un impatto devastante sull'export e quindi sul fatturato e l'economia di aziende importanti nei settori dell'automotive, meccanica, agroalimentare e della farmaceutica con ricadute occupazionali drammatiche per il nostro Paese. Il governo non ha detto una parola per difendere l'Europa dagli attacchi di Vance che ci giudica dei parassiti e non fa nulla a livello europeo per difendere aziende e lavoratori, diviso peraltro anche sulle azioni da mettere in campo. Un esecutivo spaccato su tutto riuscirà almeno ad essere unito per difenderci dallo tsunami provocato dai dazi? Servono risposte non nazionali ma europee. Serve agire d'intesa con i nostri partner a Bruxelles per misure coordinate, adeguate e tempestive perché in gioco ci sono gli interessi del Paese. Il governo ha il dovere di tutelare la nostra economia, le imprese e i lavoratori ma ancora una volta sembra non essere all'altezza del compito". Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissione politiche europee a Rai Parlamento.

20/03/2025 - 17:34

"Le folli politiche dei dazi di Trump avranno effetti devastanti sulla produzione industriale e sul settore automotive italiano." Lo ha dichiarato il deputato democratico Andrea Gnassi, componente della Commissione attività produttive della Camera, che ieri ha partecipato all’audizione di John Elkann in parlamento. “Il presidente di Stellantis - ha continuato Gnassi - non ha escluso possibili delocalizzazioni proprio negli Stati Uniti per mitigare l’impatto dei dazi sui conti del gruppo. In questo modo, il bilancio di Stellantis forse si salverà – ha sottolineato Gnassi – ma il bilancio per lo stato italiano sarà fortemente negativo, con ripercussioni pesantissime su economia e occupazione. Non c’è più tempo da perdere né possibili ambiguità: Meloni dica da che parte sta e pronunci parole chiare contro i dazi di Trump”.

20/03/2025 - 17:01

“L’incertezza sul futuro dei lavoratori e il crollo della produzione restano i due nodi centrali per il settore automotive in Italia. Gli obiettivi presentati da John Elkann in commissione alla Camera sono gli stessi già discussi al tavolo dello scorso dicembre e sottoposti ai sindacati. Si tratta di impegni che devono essere pienamente realizzati e su questo vigileremo con attenzione, come richiesto dalle organizzazioni sindacali. Tuttavia, mancano ancora alcuni tasselli fondamentali per il rilancio del settore. In primo luogo, la gigafactory di Termoli, essenziale per supportare la produzione di auto elettriche, che ad oggi non è ancora operativa, in più, il centro di progettazione necessita di un rafforzamento concreto, mentre marchi storici come Maserati e Alfa Romeo hanno bisogno di un rilancio deciso”. Così il deputato Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, intervistato sui social dei deputati dem.

“Le dichiarazioni di John Elkann – evidenzia l’esponente Pd - confermano che le previsioni del governo Meloni sulla produzione di un milione di auto erano irrealistiche. A questo si aggiunge un’altra criticità: il costo dell’energia, che in Italia è troppo elevato e rappresenta un ostacolo per le imprese. Nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, il governo non ha ancora messo in campo misure efficaci per affrontare questo problema. Il 2025 si prospetta come un anno particolarmente difficile per Stellantis, in un contesto di crisi globale del settore automotive, ma con specificità tutte italiane che vanno affrontate con urgenza. Per questo il governo deve intervenire subito sul rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e garantire che i 2 miliardi di investimenti annunciati per quest’anno si traducano realmente in nuovi modelli e in una crescita del settore”.

“Il Partito Democratico – ha concluso Peluffo - continuerà a battersi affinché queste questioni vengano affrontate con serietà. Abbiamo presentato diverse proposte per abbassare il costo dell’energia per imprese e famiglie e interverremo anche sul decreto bollette con emendamenti mirati per dare finalmente risposte concrete a un settore strategico per l’economia del Paese”.

 

19/03/2025 - 18:10

"Le folli politiche dei dazi di Trump, a cui anche oggi Meloni si è ‘inginocchiata’ in Aula, avranno effetti devastanti sulla produzione industriale e sul settore automotive italiano." Lo ha dichiarato il deputato democratico Andrea Gnassi componente della Commissione attività produttive della Camera al termine dell’audizione di John Elkann in parlamento. “Il presidente di Stellantis - ha sottolineato Gnassi - non ha escluso possibili delocalizzazioni proprio negli Stati Uniti per mitigare l’impatto dei dazi sui conti del gruppo. In questo modo, il bilancio di Stellantis forse si salverà – ha sottolineato Gnassi – ma il prezzo da pagare per il nostro Paese sarà altissimo, con ripercussioni pesantissime su economia e occupazione. Non c’è più tempo da perdere né possibili ambiguità: Meloni dica parole chiare sui dazi e se sta con l’Italia o con gli Stati Uniti”.

19/03/2025 - 17:58

"L'audizione di oggi non ha dissipato le incertezze sulla presenza del gruppo Stellantis in Italia. E il 2025 si preannuncia come un anno molto difficile."

Lo ha dichiarato Vinicio Peluffo, capogruppo democratico in Commissione Attività Produttive della Camera, al termine dell’audizione di John Elkann in Parlamento.

"Rispetto al Piano Italia presentato a dicembre – aggiunge Peluffo – non sono arrivate risposte sulla gigafactory, né tantomeno certezze sulla sua effettiva realizzazione. Restano inoltre senza soluzione le gravi difficoltà del marchio Maserati." Secondo Peluffo, gli annunci fatti al tavolo sull’automotive presso il Ministero – e ribaditi oggi in audizione – non si sono ancora tradotti in un piano industriale concreto. "Sul fronte dei costi dell’energia – prosegue – Elkann è stato coerente con quanto già espresso da altri autorevoli esponenti del mondo industriale nel criticare con nettezza le politiche del governo, giudicandole inadeguate a fornire risposte efficaci alle imprese. Infine, il rischio di delocalizzazioni produttive dovute ai dazi desta forte preoccupazione per le possibili ricadute negative sull’economia italiana e sull’occupazione."

 

13/03/2025 - 16:49

"La crisi di Beko Europe è una delle peggiori crisi industriali degli ultimi anni, con il rischio concreto di trasformarsi in un vero e proprio terremoto sociale. Dietro i licenziamenti annunciati ci sono lavoratori, famiglie e un intero territorio, e mi riferisco non solo allo stabilimento di Siena ma anche alle aree interne, che rischia di subire un colpo durissimo". Così il deputato Pd Augusto Curti, sulla difficile situazione del settore elettrodomestico in Italia, intervenendo sui canali social dei deputati dem.

"Il piano industriale presentato dall’azienda – ha evidenziato l’esponente Pd - è inaccettabile, e per questo ci siamo opposti con fermezza. Si è riaperto un tavolo di confronto, ma è fondamentale che tutti, istituzioni, parti sociali e forze politiche, lavorino insieme per trovare soluzioni concrete. Dobbiamo muoverci su un doppio binario: da un lato, la salvaguardia dell'occupazione; dall'altro, il rilancio della produttività e dell’indotto, che rappresenta una parte fondamentale dell’economia locale. Serve unità per difendere il lavoro e il tessuto produttivo, ognuno deve fare la sua parte. Purtroppo, invece, assistiamo a divisioni e a polemiche sterili. Il nostro impegno resta fermo: siamo e saremo sempre al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie, affinché questa crisi non si traduca in un dramma sociale irreversibile".

"Questa crisi – ha concluso Curti - dimostra l’assenza di una politica industriale seria e lungimirante da parte del governo Meloni. Il settore degli elettrodomestici è in ginocchio, così come l’automotive e altre filiere strategiche. Senza un piano chiaro di rilancio e di tutela del lavoro, il nostro Paese rischia di perdere interi comparti produttivi. Lavoreremo senza sosta per trovare soluzioni concrete e per difendere i diritti dei lavoratori. Il Partito Democratico continuerà a essere in prima linea per una politica industriale che metta al centro il lavoro, la dignità delle persone e il futuro delle imprese italiane".

 

11/03/2025 - 11:43

“L’export del Nord Ovest crolla del 2%, con un -0,9 da Piemonte, Basilicata, Campania e Abruzzo solo per l’automotive, ed è una pessima notizia che si lega in generale a tutto il Paese ma che non mi stupisce” - così si è espressa Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, sui dati ISTAT sul commercio estero, che registrano un -0,4% nel 2024.

“La crisi che l’industria dell’auto sta vivendo nella nostra Regione - continua la parlamentare piemontese - è innegabilmente collegata a una mancanza di prospettive e di piani strategici che mostrano tutta l’inadeguatezza di questo Governo che a ottobre ha tagliato il fondo di ben 4,6 miliardi per il settore e alle vertenze che ci raccontano condizioni di lavoro precarie, cassa integrazione e diritti mancati per lavoratori e lavoratrici.”

“All’Italia servono strategie chiare, non propaganda: i nodi vengono sempre al pettine con dati oggettivi, cos’altro serve per cambiare direzione? L’unica certezza è che il Governo di Giorgia Meloni e quello regionale di Alberto Cirio si stanno dimostrando inadeguati” conclude la deputata dem.

 

06/03/2025 - 17:12

“Il governo Meloni sta accettando senza reagire la politica industriale di ENI, che sta dismettendo la chimica di base nel nostro Paese. Questo mette in seria difficoltà non solo gli stabilimenti di Brindisi e Priolo, che chiuderanno a breve, ma anche quelli ancora attivi, per i quali non esiste alcuna garanzia sul futuro”. Così la deputata dem Antonella Forattini, intervenuta sui canali social dei deputati Pd.

“La mancanza di un vero piano industriale da parte del governo è evidente: dall’automotive al tessile, fino alla chimica di base, l’esecutivo continua a ignorare le crisi e a tagliare investimenti. Lo dimostra la Legge di Bilancio 2024, che ha ridotto drasticamente i fondi per il prossimo triennio, passando da 5,2 miliardi a soli 1,2 miliardi. Così non si sostiene la crescita del Paese, ma si rischia di affossarne la produttività e di compromettere interi settori strategici”, ha aggiunto l’esponente Pd.

“La chimica di base – ha concluso Forattini - è fondamentale per molte filiere industriali e il governo deve fornire risposte concrete. Non possiamo accettare che ENI venga trattata come una semplice finanziaria del governo, mentre intere comunità rischiano il collasso economico. Il Partito Democratico continuerà a battersi per ottenere garanzie occupazionali e un serio piano industriale per il futuro del Paese”.

 

27/02/2025 - 17:19

"Vorrei esprimere la mia solidarietà ai lavoratori di Stellantis in sciopero. La condizione precaria in cui versano va avanti ormai da mesi senza che il Governo Meloni faccia nulla. Serve un piano industriale strutturato e duraturo, non servono mancette da 600 euro lordi. Il governo si sieda al tavolo con tutte le parti sociali e ci metta la faccia. Il settore dell'automotive è strategico per l'economia italiana, non possiamo abbandonarlo". Lo dichiara Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.

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