“La destra parla di nazione ma massacra il Sud, spaccando il Paese. Il Governo sottrae 20 MLRD, cancella l'Agenzia per la coesione, smantella le Zes, prosciuga il fondo perequativo, taglia progetti decisivi Pnrr. In più l'Autonomia differenziata. Un disastro di portata storica”. Lo scrive su X Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
Post su Fb del deputato Pd Gianni Cuperlo
“Una notizia buona però c’è e sarà il confronto televisivo tra la presidente del Consiglio e la segretaria del Pd. Sul punto coltivo due speranze. Che il confronto avvenga presto. E che le regole di Palazzo Chigi prevedano anche il diritto di parola per Elly”. Si chiude così un lungo post su Facebook del deputato Pd Gianni Cuperlo a commento della conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Cuperlo, immaginando anche la possibilità di replica da parte dell’interrogante, scrive che “forse la sceneggiatura avrebbe potuto cambiare in meglio, intendo nella logica della verità dei fatti”. E il deputato del Pd fa molti esempi come quello sul premierato dove, con “il testo attuale il capo dello Stato è obbligato a sciogliere le Camere a meno che non riesca a individuare un premier alternativo tra i parlamentari (solo i parlamentari!) della maggioranza che ha vinto le elezioni.” O sull’autonomia differenziata, dove viene contestata l’affermazione secondo la quale “con l’autonomia differenziata nulla si toglie a una regione per darla a un’alta.” “Non è così -scrive Cuperlo-, evidenziando una “contraddizione” nel presidente del Consiglio, citando il servizio Studi del Senato: “le regioni del Mezzogiorno più povere, ovvero quelle con bassi livelli di tributi erariali maturati nel territorio, potrebbero avere maggiori difficoltà ad acquisire le funzioni aggiuntive“, che tradotto significa penalizzare in termini di servizi pubblici essenziali la parte del paese che di quei servizi di qualità continua ad avere più bisogno.” Cuperlo si immagina anche una replica sulla questione degli appalti Anas. Per l’esponente Pd “i fatti oggetto dell’inchiesta riguardano un arco di tempo che va dal 2021 al 2023, alcuni di questi elementi sono relativi al ministero oggi guidato dal leader della Lega che avrebbe il dovere di riferire al parlamento l’esistenza o meno di condizionamenti in essere sul versante strategico di appalti per centinaia di milioni di euro. Il garantismo in questo caso non c’entra nulla, siamo di fronte a una questione politica che non può essere trattata come la polvere sotto il tappeto.” Cuperlo passa in rassegna “replicando” tutte le questioni sollevate nella conferenza stampa e sul tema della “ricattabilità” della premier, il parlamentare Pd osserva che “una grande democrazia come la nostra non può tollerare che il capo del governo esca con tali affermazioni sottraendosi all’obbligo di spiegare a cosa concretamente si riferisca e se sia a conoscenza di qualche pericoloso tentativo di condizionare le scelte strategiche del nostro sistema-paese. L’affermazione è perciò un misto di incoscienza, inconsapevolezza e irresponsabilità. Prima Meloni lo capisce, meglio sarà per gli italiani.”
Prima hanno tagliato 400 milioni di euro per le persone con disabilità con la legge di bilancio, ora eliminano le detrazioni fiscali per i lavori che eliminano le barriere architettoniche.
Cioè una misura utile a fare in modo che ogni persona possa vivere la propria vita in autonomia.
La destra italiana: premia gli evasori e si accanisce con le persone con disabilità.
Dovete solo vergognarvi.
“Ormai questa maggioranza ogni giorno che passa svela sempre più il suo volto. Nuove tasse, precarietà, stretta sulle pensioni, sfruttamento dei lavoratori, accanimento sui più deboli. Ma come se tutto questo non bastasse sotto gli occhi di tutti è ormai plastico anche l’attacco alle persone con disabilità. Proprio questo governo e proprio Giorgia Meloni che diceva di essere in prima linea per le battaglie delle persone con disabilità. Tagliare di 400 milioni il fondo per la disabilità, questo è il loro impegno. Espropriare 400 milioni a chi ne ha bisogno per fare cassa sulla pelle delle persone, questo è il loro impegno. E non contenti sono arrivati a livelli mai raggiunti prima. Attraverso un emendamento con due commi: nel primo per mascherare il taglio di 400 milioni di euro si aumentano i fondi di 320,4 milioni, nel secondo si ripristina il taglio della stessa cifra. Un'operazione di raggiro, propaganda e menzogna degna di epoche buie. Dovrebbero vergognarsi. La disabilità è una responsabilità collettiva e la politica ha il dovere di garantire i giusti strumenti per poter permettere a una persona disabilitata, e non disabile, di potersi autodeterminare.
Togliere in questo modo altri fondi, che già sono insufficienti per una piena autonomia, significa essere responsabili di ulteriori disabilità. E oggi in aula, bocciando l'emendamento a mia prima firma che prevedeva ripristino dei fondi tagliati, questo governo dimostra al Paese di essere non solo responsabile ma anche inadeguato”. Lo ha dichiarato il deputato democratico Marco Furfaro, capogruppo in commissione Affari sociali e componente della segreteria nazionale del Pd.
“Auguri di buon lavoro ad Ettore Prandini, rieletto alla guida della Coldiretti. Nel tempo delle crisi, economica, climatica ed energetica, l’agricoltura italiana, nel contesto europeo, ha il compito strategico di traghettare le nostre comunità verso un nuovo modello di sviluppo improntato alla qualità, alla sostenibilità e alla giustizia sociale. Mi auguro che Coldiretti e il presidente Prandini, con la forza delle idee, dell’autonomia e del radicamento, potranno essere protagonisti di questa importante e decisiva fase di transizione”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
Lo slogan della festa di FdI è "Orgoglio Italiano". Poi sostengono l'autonomia differenziata che l'Italia la distrugge. Una contraddizione dopo l'altra. La destra non è una soluzione, è un problema.
Così il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
Dichiarazione di Marco Simiani , deputato Pd
“Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime della strage del Moby Prince. Quello che stanno vivendo è francamente sconcertante: non mettiamo in dubbio l’autonomia della Magistratura che rispettiamo e difendiamo ma è ormai appurato come le conclusioni delle Commissioni parlamentari di inchiesta delle scorse due Legislature abbiano palesemente sconfessato le lacunose sentenze del Tribunale di Livorno sulla base delle quali, da quello che sembra da una prima lettura degli atti, la Corte di Appello di Firenze nega i risarcimenti alle famiglie. Assolutamente inaccettabile è poi l’atteggiamento di questa destra che ha voluto mettere il cappello in fretta e furia su una nuova Commissione di Inchiesta Parlamentare ma dopo mesi dalla sua istituzione sta colpevolmente ritardandone l’insediamento e l’inizio dei lavori. Mi rivolgo anche all’onorevole Tenerini: invece di segnalare vagamente i ritardi, causati proprio dalla sua maggioranza, cerchi di dare una mano concreta e soprattutto quando parla dei familiari delle vittime scriva almeno correttamente i nomi”: è quanto dichiara Marco Simiani deputato Pd.
"La radiografia Svimez sullo stato di salute socioeconomico del Mezzogiorno deve allarmare l'intero Paese. Esiste innanzitutto una questione salariale enorme, che certifica purtroppo come la forbice nord-sud dopo anni di faticosa ricucitura, torni ad allargarsi. Aumentano gli occupati, ma aumenta anche la povertà e dunque cresce il lavoro povero. Per questo diventa fondamentale la battaglia che stiamo conducendo per l’introduzione di un salario minimo, visto che al sud un lavoratore dipendente privato su quattro guadagna meno di 9 euro l’ora. L'assenza di politiche industriali, il rischio delle ricadute negative su Ilva, Telecom, Stellantis, la delicatezza dei processi di transizione ecologica e digitale non adeguatamente accompagnati da parte pubblica, segnalano la necessità di un cambio di passo. Il PNRR sarebbe una straordinaria opportunità, ma anche su questo versante le incertezze crescono. Ci sarebbe bisogno di puntare di più sulla scolarizzazione, invece il governo lavora al ridimensionamento scolastico che colpirà proprio il Mezzogiorno. Ma il peggio deve ancora arrivare, perché è con l’autonomia differenziata che si colpirà il sud in maniera praticamente irreversibile. Per queste ragioni chiediamo che proprio partendo dai contenuti del rapporto Svimez si possa aprire un confronto parlamentare sul futuro del Mezzogiorno. Perché non ci stancheremo mai di dirlo, come è stato ribadito anche oggi alla presentazione del rapporto, se non cresce il sud non cresce l’Italia". Lo dice il deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino.
Dichiarazione di Silvio Lai , deputato Pd
“Continuate, inesorabilmente, a dimostrare che eravate pronti solo a fare opposizione, a urlare contro lo Stato, l’Europa, i poteri forti, le forze oscure e gli alieni, ma non eravate pronti a governare. Perché governare non è fermare un treno dove non dovrebbe fermarsi ma è dare l’esempio, rispettare le istituzioni e non piegarle. Governare è decidere, non prorogare. Noi non ci faremo l’abitudine, nessuna assuefazione ci fermerà dal denunciare il vostro comportamento e le vostre incapacità.” Così Silvio Lai nella dichiarazione di voto contraria a nome del gruppo Pd al decreto sulla proroga dei versamenti fiscali. “In questo decreto – ha proseguito Lai - sono numerose le questioni, proroghe comprese, che riguardano il Paese e che avrebbero meritato risposta e che non l’hanno avuta. A cominciare dai Comuni, dove si continua a scaricare sulle nostre Amministrazioni costi e compiti, senza adeguate dotazioni finanziarie e senza nemmeno la flessibilità che gli enti locali, assieme all’Anci, avevano chiesto. Autonomia senza risorse e senza flessibilità è niente. Un raggiro, una presa in giro, un inganno elettorale.” Lai ha poi ricordato il tema casa e contestualmente la vicenda dei mutui e degli affitti “dove sono previsti solo ulteriori aggravi per le famiglie e i giovani, ad iniziare dalla cedolare secca”, ha rimarcato l’esponente Pd secondo il quale “non aver prorogato l’aliquota al 21 per cento per gli affitti ma l’averla, di fatto, aumentata è una grave responsabilità di questo esecutivo.” “Altro capitolo vergognoso – ha proseguito Lai- è quello dell’energia dove il governo si è girato dall’altra parte di fronte al costo della bolletta che erode salari e redditi, soprattutto alle fasce più deboli. E se c’era qualcosa da prorogare era proprio il mercato tutelato, come hanno negoziato molti Paesi Europei, e invece i cittadini sono sommersi di telefonate incomprensibili e si possono già prevedere aumenti quantificati del 30% dal prossimo anno.” Infine, Lai ha ricordato l’annosa questione dell’Agenzia italiana del farmaco. “Dopo un anno siamo alla sesta proroga rispetto ad un Ente di primaria importanza per la vita sanitaria nazionale, ha aggiunto. Prima si impone una riforma e poi, proroga dopo proroga, si ammette di fatto che quella stessa riforma non si riesce ad attuare”. “Prorogare – ha concluso Lai- può essere un’esigenza dovuta ad una grave calamità ed è un bene; oppure prorogare può significare non essere in grado di decidere. Ebbene, In questo decreto c’è poco del primo e molto del secondo.”
“Ci sono molti modi per un uomo di non accettare l’autonomia di una donna. Dalle piccole cose quotidiane fino all’estremo della violenza o all’omicidio. Sono piani incommensurabilmente differenti, ma la radice è la stessa. È in questo senso che la violenza contro le donne di alcuni uomini riguarda tutti gli uomini e i loro comportamenti. La radice è la difficoltà o il rifiuto di riconoscere ‘l’altra’ come differente da sé e soggettività libera e autonoma. Non è un caso che proprio il pensiero femminista ci sproni da anni ad affrontare il valore delle differenze. Ciò che è differente da sé è ‘altro e ha pari dignità’. E visto che il mondo non è pensato su un pensiero neutro, ma maschile, l’oppressione della donna ha come fondamento il non riconoscimento di questa identità. Accade nei modelli di organizzazione del tempo, del lavoro, dei salari, dei servizi sociali. (…) Molti uomini vivono i passi in avanti compiuti in questi anni non come libertà ma come disagio personale e collettivo e anche per questo esplode la violenza. L’unica cosa da fare è, ripeto, quindi non fermarsi, non tornare indietro come qualcuno prova a fare. Bisogna casomai moltiplicare l’impegno e continuare a cambiare”.
Così Nicola Zingaretti, deputato democratico e presidente della Fondazione Pd, in un commento pubblicato sull’HuffingtonPost.
"Con il voto in Commissione che ha dato il via libera al ddl Calderoli sull'autonomia differenziata la battaglia si sposta in Aula al Senato. Siamo estremamente preoccupati da quello che prevede un testo le cui finalità sono quelle di aumentare i divari e spaccare il paese. Il tutto in un imbarazzante silenzio dei cosiddetti presunti "patrioti" eletti nel Mezzogiorno che stanno svendendo e abbandonando i territori in cui sono stati eletti e nei quali, ovviamente, mai hanno parlato in campagna elettorale di questo progetto. Per questo la nostra opposizione continuerà ad essere durissima, perché per noi difendere il sud significa tutelare la coesione e l’unità nazionale". Così il deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino.
“Con l’approvazione in Commissione Affari Costituzionali del Senato del ddl sull’Autonomia targato Calderoli, il Governo Meloni si schiera definitivamente contro il Mezzogiorno. Tutto per assecondare gli intenti secessionisti della Lega e mantenere gli equilibri al suo interno in uno scambio squallido con la riforma sul premierato fatto sulla pelle dei cittadini del Mezzogiorno e dei più deboli. Senza fondi e con un carico che grava pesantemente sul Sud, infatti, la sanità pubblica andrà in frantumi così come la rete di servizi fondamentale per la vita dei cittadini in particolare nei settori dei trasporti locali, della scuola, degli asili nido e delle politiche sociali. Mi chiedo come possa una destra che parla di nazione decidere di spaccare in questo modo l'Italia, nel silenzio colpevole dei colleghi eletti nel Mezzogiorno che avallano questo scempio senza colpo ferire. Come Partito democratico presenteremo degli emendamenti in legge di bilancio per prevedere che venga assicurata in via preliminare un'adeguata copertura finanziaria dei Lep e del fondo perequativo, nel rispetto della stessa Costituzione, e continueremo a batterci in tutte le sedi per fermare una riforma che rompe l'unità e la coesione nazionale.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd della Commissione Bicamerale Questioni regionali.
“Il nostro è appello a liberare autonomia Parlamento”
Chiediamo il ritiro dell’emendamento Rizzetto che trasforma la legge di iniziativa parlamentare delle opposizioni in una delega al Governo. La maggioranza si confronti con noi sul merito delle proposte anziché mettere tutto nelle mani dell’esecutivo. Il nostro è un appello a liberare l’autonomia del Parlamento.
Così i capigruppo delle opposizioni in commissione Lavoro della Camera Arturo Scotto Pd, Valentina Barzotti M5s, Franco Mari Avs e Antonio D’Alessio Azione.
“Sul coinvolgimento del Parlamento in merito all’accordo sui migranti tra Italia e Albania registriamo un imbarazzante dietro front del governo. Per giorni la destra aveva sostenuto che avrebbe proseguito in autonomia perché in attuazione di un trattato di amicizia di 30 anni, fa mentre oggi il Vicepremier Tajani è costretto ad ammettere a Montecitorio che le Camere devono approvare una legge apposita. La consuetudine, ormai consolidata della maggioranza di silenziare il Parlamento, si scontra con i principi della Costituzione, che rimane il garante della nostra democrazia”: è quanto dichiara Simona Bonafè, vicepresidente vicaria dei deputati Pd.
“I titoli ti scuotono dentro. Le immagini ti straziano, e quanto più sono le istantanee di una ragazza felice, che ride con una smorfia in un selfie con la sorella o abbracciata alla madre, che si mostra nella gioia esplosiva di quella età, più senti crescere il dolore per ciò che è stato, per ciò che ha vissuto e che non doveva accadere. Sì, dovremmo andare domani in Parlamento e approvare misure condivise da tutte e tutti per finanziare i centri antiviolenza, verificare l’efficacia del numero verde, introdurre quel ventaglio di azioni tese a prevenire. Una prevenzione culturale fondata sull’educazione al rispetto della libertà, autonomia, dignità di ogni ragazza, di ogni donna. E ancora, attrezzare operatrici e operatori nel sociale, nella sicurezza, a intervenire quando possibile prima che le situazioni precipitino. Ma tutto questo sapendo che il problema siamo noi, sono gli uomini. E non si tratta di una questione di censo o cultura o che altro, perché quella violenza sul corpo delle donne (mogli, figlie, sorelle) si consuma anche dietro le mura di case borghesi dove il denaro non basta a soddisfare l’ansia di dominio, di possesso, sul corpo e la libertà di una donna. Un gigantesco lavoro culturale, un piano di azioni positive per estirpare il male di quell’ansia orrenda di possesso. Si “può” farlo? Credo si “debba” farlo e fa benissimo Elly Schlein a offrire a Giorgia Meloni tutta la volontà del Pd di camminare assieme su quel sentiero. Oggi il pensiero è per Giulia, per chi l’ha vista crescere, per chi l’ha amata veramente, per chi la piange e la piangerà per sempre.” Lo scrive su Facebook il deputato dem Gianni Cuperlo.