Presentata interrogazione a ministro Abodi
Ho depositato oggi un’interrogazione al Ministro per lo sport Andrea Abodi riguardante il conflitto di interessi fra il ruolo del dott. Fabio Caiazzo, contemporaneamente direttore generale di un ente di promozione sportiva (Libertas) e membro del CdA di Sport e Salute che, come noto, finanzia con denaro pubblico gli enti di promozione sportiva stessi.
Il Partito Democratico ha evidenziato con forza, fin dalla proposta di nomina nel luglio scorso, questo tema. Evidentemente non eravamo i soli ad avere molti dubbi, considerato che ci giunge nota che lo stesso problema di opportunità sia stato sollevato ieri da 12 enti di promozione sportiva che hanno inviato una lettera al Ministro Andrea Abodi, al Presidente di Sport e Salute, dott. Marco Mezzaroma. Con curiosità apprendiamo che, fra i firmatari di quella lettera, compare anche un sottosegretario di questo Governo, il dott. Claudio Berbaro, presidente dell’ente di promozione sportiva Asi. Ci aspettiamo chiarezza su un tema così importante per la reputazione dello sport italiano.
Così Mauro Berruto, deputato Pd e responsabile Sport del Partito Democratico.
“Paese che eccelle anche nel mancato rispetto dei diritti umani e civili”
Siamo felici dell’assegnazione all’Italia dei campionati europei di calcio 2032 certi che sarà una grande festa per gli sportivi del nostro Paese, un’occasione per promuovere e coinvolgere l’associazionismo sportivo di base e stimolo per un piano che possa trasformare gli stadi italiani verso uno standard europeo.
Non siamo felici, tuttavia, della necessità di condividere questo momento con la Turchia, paese che eccelle anche nel mancato rispetto dei diritti umani e civili, minacciati pure nello sport.
Sarebbe stato apprezzabile e necessario un ulteriore sforzo del Governo per far sì che questo storico momento potesse essere tutto italiano, senza ambiguità sui diritti e senza compromessi rispetto ai valori dello sport.
Così Mauro Berruto, deputato Pd e responsabile Sport del Partito Democratico.
Dichiarazione di Mauro Berruto, deputato Pd e segretario della Commissione Cultura della Camera
“Incontrare chi, con coraggio, crede nella scuola e nel suo futuro, non vuole solo sottolineare ciò che non funziona, ma vuole ascoltare, raccogliere idee e, soprattutto, proporre azioni. Questo il senso profondo della mozione del Partito democratico.” Cosi Mauro Berruto, deputato Pd e segretario della Commissione Cultura della Camera nella dichiarazione di voto per il suo gruppo sulla mozione relativa al diritto allo studio. “E allora proprio oggi, giornata mondiale degli insegnanti, pensiamo a loro, alla necessità di restituire loro la centralità di un ruolo fondamentale nella costruzione della comunità – ha proseguito Berruto- , secondo il quale “la riflessione più semplice parlando di scuola è che questo Paese dovrebbe immaginare un grande piano infrastrutturale. Un piano affidato ad architetti capaci di interagire con pedagogisti e avvalersi di consulenti senza pari, i più esperti del settore: i ragazzi.” Per l’esponente del Pd “in una scuola sicura, immaginata dai ragazzi, troverebbero spazio con la stessa dignità, aule, teatri, laboratori scientifici, sale per l’arte e per la musica, palestre.” “Questa nostra mozione – ha proseguito Berruto- ha molti impegni per il Governo, ma tre sono estremamente mirati e riguardano servizi essenziali: tre mosse decisive per poter accedere al diritto all’istruzione. La prima mossa riguarda la necessità, a scuola, di arrivarci. E di arrivarci in un modo democratico, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Per questo riteniamo fondamentale garantire, in forma graduale e progressiva, la gratuità dei costi legati alla mobilità di studentesse e studenti per il tragitto dall’abitazione alla sede scolastica. La mossa numero 2 – ha aggiunto Berruto- riguarda i libri scolastici, i materiali di cartoleria e cancelleria. Impegniamo il Governo a intervenire, attraverso il tavolo di lavoro sull’editoria scolastica, sull’intera filiera per ridurre i costi che le famiglie devono sostenere e che in questo inizio di anno scolastico sono già emersi in modo così evidente. Infine, la terza mossa riguarda l’estensione del tempo pieno e un suo conseguente corollario che ha direttamente a che fare con la qualità della vita dei nostri studenti: le mense scolastiche. Serve un cambio di paradigma – ha precisato il parlamentare Dem- , serve immaginare la mensa scolastica non come un servizio a richiesta di singoli, ma come vero servizio pubblico, riconosciuto come servizio essenziale garantito ovunque e in modo uniforme. La Costituzione recita che “la scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Non c’è niente da aggiungere – ha concluso Berruto- è nostro esclusivo dovere fare in modo che succeda.”
“Apprezzo le dichiarazioni del Ministro Abodi che oggi sottolinea che fra le opzioni alternative alla costruzione della pista da bob a Cortina c’è quella del ripristino della pista di Cesana, che ospitò le gare dei Giochi Olimpici di Torino 2006”.
Lo dichiara il deputato democratico Mauro Berruto, responsabile sport del Pd.
“Oltre ad esprimere la mia soddisfazione per la dimostrata attenzione all’ordine del giorno approvato dal Parlamento pochi giorni fa – aggiunge Berruto -, sottolineo con forza che l’operazione di ripristino di Cesana (possibile ed incomparabilmente più economica della costruzione di una pista nuova) non avrebbe alcun impatto ambientale. Credo anche, che da subito, dovrebbe essere previsto lo smantellamento della pista stessa, terminati i Giochi Olimpici del 2026 e la riforestazione dell’area.
Questa soluzione, oltre ad essere enormemente più economica – conclude - credo sia l’unica possibile per raggiungere un obiettivo più volte dichiarato: rendere i Giochi Olimpici invernali 2026 i più sostenibili di sempre”.
Dichiarazione di Mauro Berruto, deputato Pd e responsabile sport del Partito Democratico
La FIGC ha chiarito con una circolare, che mi auguro abbia ampia diffusione, che occorre rispettare la legge (art. 15 comma 3 dl 36/21): ovvero che tutti i minori privi di cittadinanza italiana possono essere tesserati (senza più il vincolo di aver compiuto i 10 anni di età) semplicemente dimostrando di avere un anno di frequentazione scolastica.
Lo Ius Soli sportivo non è affatto abrogato e continua ad essere un presidio di civiltà. E credo sia evidente che mai una federazione potrebbe abrogare una legge dello stato. C’è stata molta confusione, purtroppo, per cui continuiamo a sottolineare la necessità di una comunicazione efficace e di definire procedure semplici e chiare per il tesseramento dei minori senza cittadinanza italiana, nel rispetto di quel “valore sociale” dello sport ora riconosciuto anche dall’art 33 della nostra Costituzione.
“Presenteremo oggi un’interrogazione al ministro dello Sport, Andrea Abodi, per capire cosa stia succedendo rispetto alla difficoltà di tesseramento di ragazzi minori di 18 anni senza cittadinanza italiana che vogliono praticare sport. Molte segnalazioni ci arrivano da associazioni che tentano di tesserare piccoli sportivi, cittadini di seconde e terze generazioni residenti in Italia, ma ancora senza cittadinanza e non riescono a farlo.
Considerato che, come recentemente voluto dal Parlamento intero, anche la Carta costituzionale riconosce il valore educativo e sociale dello sport, chiediamo di intervenire affinchè siano chiarite con le federazioni le procedure in osservanza al dl 36, come peraltro definito nella XVII Legislatura con i governi di centrosinistra, che richiede ai piccoli atleti semplicemente un anno di frequenza scolastica”. Lo dichiarano in una nota i deputati dem Mauro Berruto, responsabile del dipartimento Sport del Partito Democratico, Andrea Rossi, Ilenia Malavasi e Stefano Vaccari.
“Ci giunge notizia, infatti, di richieste di documenti molto complessi da reperire - conclude la nota. Segnaliamo il problema e, in modo costruttivo, chiediamo al ministro un intervento affinché la situazione presso le federazioni sportive torni a normalizzarsi”.
“Ho avuto la fortuna di conoscere Christian Greco, un uomo dalla cultura gigantesca e un manager straordinario che ha reso il Museo Egizio un’eccellenza di Torino, la mia città, e del Paese. Leggere i giudizi di Marrone e di Crippa su di lui, farebbe ridere, come se un raccattapalle giudicasse il modo di tirare i rigori di Leo Messi. Invece non fa ridere, fa orrore. Fa orrore immaginare che un fuoriclasse come Greco debba anche solo ascoltare certe parole. Difenderò in qualsiasi modo e in qualsiasi sede la mia città, le sue eccellenze e i suoi fuoriclasse da questo incredibile imbarbarimento. Spero solo che a Greco non venga voglia di andare dove non si è attaccati per eccesso di intelligenza e di bravura, ovvero quasi ovunque al mondo. Desidero che Greco senta che un enorme pezzo di città è totalmente con lui, senza nessun se e senza nessun ma”.
Lo dichiara il deputato torinese del Pd, Mauro Berruto.
“Ieri è stato un giorno epocale, un giorno che per chi ama lo sport aspettava da sempre perché quel riconoscimento nella nostra Carta costituzionale non c’è mai stato. Abbiamo attualizzato la nostra Costituzione in un articolo meraviglioso che è quello che parla di arte e di scienze e lo sport è arte e scienza ed è un bellissimo ponte tra l’art. 32 e l’art.34”. Così il deputato dem Mauro Berruto, responsabile Sport del Partito Democratico e primo firmatario della proposta di legge che ha introdotto il diritto allo Sport nell’articolo 33 della Costituzione, sulle pagine del sito web dei deputati Pd con un video.
“Quei tre valori che la Costituzione da oggi ricorda: il valore educativo, il valore sociale e la promozione del benessere psicofisico – sottolinea l’esponente dem - hanno un riferimento molto stretto con l’articolo precedente, l’art. 32, che tutela il diritto alle cure e alla salute e con l’articolo 34, che tutela il diritto all’istruzione. Da oggi abbiamo tagliato lo striscione di inizio e non quello di arrivo. L’impegno che il Parlamento si assume in maniera unitaria vuol dire da domani politiche pubbliche. Se vogliamo identificare un obiettivo per ciascuno dei tre valori citati, per il valore educativo, una grande ed epocale visione dell’impiantistica scolastica. Per il valore sociale, guardiamo agli ottocentomila ragazzi di seconda generazione che non possono sognare di difendere la maglia azzurra perché non hanno la cittadinanza italiana, stiamo parlando del 10% degli under 18 del nostro Paese. Il terzo valore, quello della promozione del benessere psicofisico, questo è un valore misurabile, stiamo parlando di denaro, un investimento. Lo sport, l’attività motoria, deve diventare un investimento e quindi una proposta è quella di rendere l’attività fisica adattata, prescrivibile da parte del medico di base, non solo in termini di prevenzione ma anche in termini di controllo di alcune patologie dove la letteratura scientifica dimostra che l’attività motoria fa risparmiare denaro al sistema sanitario nazionale”.
“Dobbiamo correggere il Pnrr – conclude Berruto - perché il Pnrr ha destinato allo sport un miliardo su 209, quindi una percentuale neanche coerente con quello che è l’impatto che lo sport ha sul Pil. Trecento milioni di euro sono stati destinati a quel progetto di cui parlavo prima, ovvero la ristrutturazione dell’impiantistica scolastica. Non è sufficiente, dobbiamo trovare nuove risorse”.
“Riconoscere, in Costituzione, il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva è un fatto rilevante. Ormai la scelta è prossima all’obiettivo visto che oggi la Camera ha votato la modifica costituzionale in terza lettura, che parte da una proposta del Pd, primo firmatario Mauro Berruto. Da domani dovrà essere lo Stato, in tutte le sue articolazioni, a garantire la piena attuazione della nuova norma e consentire a tanti cittadini che prima non potevano farlo per ragioni economiche di disporre del sacrosanto diritto allo sport”. Lo scrive sui social il deputato PD Stefano Vaccari dell'Ufficio di Presidenza della Camera.
“In questa Aula, il 22 dicembre 1947, l’Assemblea approvò la Costituzione della Repubblica, un patto capace, 75 anni dopo, di raccoglierci ancora sotto un’unica bandiera e rappresentare il nostro essere italiani. Un patto, è bene ricordarlo in ogni occasione, democratico e antifascista! Pensare di poter correggere quel lavoro straordinario mette i brividi. Oggi rispondiamo alla necessità di attualizzarlo. Aggiungeremo alla Carta costituzionale queste parole: ‘La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme’. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Mauro Berruto, annunciando il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico alla modifica dell’articolo 33 della Costituzione in materia di attività sportiva.
“Lo faremo – ha proseguito l’esponente dem - all’articolo 33, quello che parla di arte e di scienza, cosa che da allenatore mi entusiasma, perché lo sport è arte e scienza. Come potrà, da domani, la Repubblica non aiutare le famiglie che vogliono adempiere al loro dovere educativo, ma non riescono a sostenere la spesa per iscrivere i propri figli a un’attività sportiva? E penso a una figura per me insostituibile. Un ragazzo del Sud, profeta della fatica. Si chiamava Pietro Mennea. Pietro, perdonaci. Ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma ci siamo riusciti. È il giorno in cui la Repubblica riconosce nella sua carta più alta il valore che avete generato per il nostro Paese”.
“E da domani – ha concluso Berruto - in questa Aula sarà un obbligo immaginare politiche pubbliche che dovranno prendersi cura di voi e dello sport. È un vero e proprio cambio di paradigma. E’ una vita intera che aspetto di pronunciare questa frase, perché oggi, nel nostro Paese, nasce il diritto allo sport”.
Abbiamo depositato, insieme ai colleghi del PD Irene Manzi, Matteo Orfini e Mauro Berruto, un'interrogazione per chiedere al Ministro Bernini come intenda intervenire sul tema del caro affitti e degli alloggi universitari. Sono mesi che le studentesse e gli studenti denunciano l'emergenza e sta per cominciare il nuovo anno accademico. L'accesso ai gradi più alti degli studi è un diritto sancito dalla nostra Costituzione e non può esserci una discriminazione nei confronti di chi non ha sufficienti mezzi economici. Il Governo dia risposte concrete.
Così il deputato del PD Nicola Zingaretti.
“Nei giorni più bui della pandemia era nata un’idea che assomigliava ad un’utopia, perché mai era successo prima: introdurre il valore dello sport nella nostra Costituzione. È stato un lavoro lungo, trasversale, ma adesso ci siamo davvero. Mercoledì 20 settembre quell’utopia diventerà realtà, la Camera dei Deputati voterà l’ultima e definitiva lettura che modificherà l’articolo 33 della nostra Costituzione con questo comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Sarà una delle giornate più emozionanti della mia vita. Ho avuto tanto dello sport, spero che questo sia il modo di restituire qualcosa”. Lo dichiara il deputato democratico Mauro Berruto, responsabile sport Pd.
"Luis Rubiales, quando era calciatore della Liga, era soprannominato 'Pundonor', che si potrebbe tradurre con 'dignità' o 'onore'. Un ossimoro dopo quello che abbiamo visto: un uomo che esulta in tribuna con le mani sui genitali e poi bacia in modo forzato una calciatrice neo campionessa del mondo". Lo dichiara il deputato dem Mauro Berruto.
"Il fatto è che quell'uomo - prosegue l'esponente Pd - dopo fragili scuse ('probabilmente ho sbagliato' ha detto) oggi è ancora presidente della Federazione calcio spagnola. L'imbarazzato silenzio dei vertici sportivi e della politica sportiva del nostro governo 'probabilmente', per parafrasare Rubiales, è funzionale a ricordarci che il nostro sport ha un grande problema di management maschile".
"'Probabilmente' - conclude Berruto - sarà inutile chiedere le dimissioni del presidente di una Federazione straniera, urgente invece chiedere che cosa succederà, qui in Italia, alle calciatrici della Sampdoria, ancora sospese fra stipendi mancanti e una situazione assurda che le vede in attesa di una convocazione mai arrivata. Tanto impegno, giusto, per salvare la squadra maschile della Sampdoria, nulla per la squadra femminile le cui calciatrici, professioniste anche loro, sono in attesa di sapere se avranno un futuro. Fra baci rubati e metaforiche pedate nel sedere c'è ancora tanto da fare per dare dignità allo sport femminile".
“Lo Sport? Un fatto di famiglia. Questo deve aver pensato la maggioranza di destra che in queste ultime ore si è impegnata con solerzia in una serie di allucinanti decisioni: prima elimina con un emendamento di Forza Italia al decreto Pa2, il vincolo dei tre mandati per i presidenti di Federazioni sportive (chiedere informazioni a Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera e presidente - attualmente sospeso - della Federnuoto dal 2000); poi vuole posizionare nel Cda di Sport e Salute il leghista Fabio Caiazzo, su indicazione del minimistro Valditara, che in curriculum ha una radiazione dall’ente di promozione sportiva (peraltro di area politica affine) Asi; ma soprattutto indica come presidente di Sport e Salute l’imprenditore romano Marco Mezzaroma, cognato di Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e numero uno della Lazio, con cui ha anche diviso l'esperienza a capo della Salernitana. Insomma, se l’operazione resterà tale, sarà Mezzaroma ad affittare lo Stadio Olimpico a suo cognato. Noi diciamo a governo e maggioranza: fermatevi! Prendetevi un po’ di tempo per pensarci meglio. Nessun giudizio sulla persona di Marco Mezzaroma, ma avete almeno una lontana idea di cosa sia il conflitto d’interessi? Soprattutto non pensiate che tutto ciò passi inosservato, complice la canicola di Ferragosto. Ci penseremo noi a denunciare questo metodo vergognoso, dentro e fuori dal Parlamento. E chiederemo che riferiscano in Commissione sia il ministro dello Sport che lo stesso Mezzaroma. Capiamo che questa sia l’era dei cognati, Lollobrigida docet, ma ci auguriamo che tra le stesse fila della maggioranza sopravviva un minimo sindacale di dignità”.
Lo dichiara il deputato e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto.
“Il metodo non cambia: con un emendamento notturno sul decreto ‘Pubblica Amministrazione 2’ a prima firma del deputato Raffaele Nevi (Forza Italia) salta il limite massimo di tre mandati (ovvero 12 anni) per i presidenti delle federazioni sportive. E con il parere positivo del governo, insieme a pericolose retromarce sul vincolo sportivo, probabilmente si paga in questo modo il tributo a chi fortemente tentava di impedire la riforma sul lavoro sportivo. Sono personalmente disgustato. Il meccanismo elettorale delle federazioni sportive, il sistema elettivo più medievale del Paese, rilancia: perfino i tanti presidenti federali (in totale uomini al 98%) che sono attualmente in carica da sei mandati, ovvero da quando in Italia esisteva ancora la Lira, hanno di nuovo via libera. Basterà, per essere eletti all’infinito, ottenere i due terzi dei ‘voti validamente espressi’ (chi ha visto un’elezione federale sa di cosa parlo: scatoloni di deleghe e pullman stipati per portare le persone alle urne). Questo escamotage da sepolcri imbiancati diventerà semplicemente un‘ulteriore clava contro eventuali minoranze che si propongano come tentativo di cambiamento. È letteralmente una vergogna, le federazioni riescono, grazie a questo governo, ad alimentare il proprio sogno di diventare monarchie assolute. Avevamo inteso che anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ritenesse doveroso mantenere un argine a questo desiderio. L’argine è saltato, ne prendiamo, con indignazione, atto”. Lo dichiara il deputato dem Mauro Berruto, componente della commissione Cultura.