Dichiarazione dell'on.Silvio Lai, deputato PD della Commissionebilancio della Camera
Le dimissioni immediate dei direttori delle carceri in Sardegna mostrano una sola verità: il Governo Meloni e la maggioranza di centrodestra mostra evidenti limiti anche nella attività più ordinaria, solo da dilettanti allo sbaraglio, anche sulla gestione delle carceri.
Prima l’annuncio in pompa magna con i ringraziamenti urbi et orbi al sottosegretario alla giustizia Del Mastro Delle Vedove per lo “storico risultato” di aver nominato ben 6 direttori per 6 carceri in Sardegna. Un “risultato storico” (per niente storico peraltro) che è durato il tempo che l’amministrazione penitenziaria e il governo ricevesse le mail di dimissioni immediate della metà dei nominati.
Un bagno di realtà che colpisce il governo e la maggioranza ogni volta che assumono decisioni su vicende serie prendendo scorciatoie da campagna elettorale. E così dopo la tassa sugli utili delle banche, l’inseguimento di scafisti sul globo terraqueo, l’abbattimento delle accise sui carburanti, la cancellazione della Fornero, un’altra doccia fredda di cui non intendiamo certo gioire ma che mostra al governo che non è così facile come pensavano e che sono meno pronti di quanto credevano.
La realtà del carcere é molto più complessa, non basta fare i concorsi per coprire gli organici, non basta inviare o nominare direttori se non ci sono condizioni operative di vivibilità, non si parte dalla testa per affrontare questa problematica. Come non può funzionare un ospedale solo se nomini un direttore generale, così in un carcere se non si garantisce il pieno funzionamento anche un direttore preferisce rinunciare piuttosto che non essere in condizioni di farlo. Spero ora che studi meglio la situazione chi deve decidere e cerchino le soluzioni, lavorando in silenzio e con sobrietà piuttosto che inseguire la propaganda inutile e dannosa.
“Sull'autostrada Tirrenica un altro colpo della destra contro il Lazio. Presenteremo emendamenti, faccio appello anche a parlamentari del Lazio in maggioranza.
Proprio ieri il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici ha validato il passaggio all’Anas del progetto esecutivo del lotto dell’autostrada da Tarquinia a Pescia Romana. Malgrado questo step decisivo e la presenza del progetto esecutivo, non c’è traccia di finanziamenti da parte del Governo e del Ministro Salvini. Un'altra presa in giro.
Presenteremo emendamenti in Parlamento come PD alla Legge di Bilancio. Faccio un appello a tutti i Parlamentari del Lazio, anche della maggioranza, a sostenerli. Per difendere il nostro territorio con i fatti e non con le parole”. Lo dichiara il deputato democratico Nicola Zingaretti
Siamo molto preoccupati dopo i ritardi di 10 mesi sul ferrobonus per i tagli presenti in manovra. Se è una scelta di indirizzo, va nella direzione totalmente opposta rispetto agli impegni del governo agli obiettivi comunitari e alle necessità che abbiamo in questo momento, perché il tema dell'intermodalità è decisivo per un comparto che riguarda milioni di lavoratori, centinaia di migliaia di imprese e che ha necessità di avere dei segnali chiari di strategie e di investimento. Altra questione da affrontare è il rincaro dell'energia che non può essere scaricato sui soggetti che sono chiamati a fornire servizi. Chiediamo al governo una politica chiara di interventi per il trasporto ferroviario inserito nella logica di uno sviluppo del trasporto intermodale, di quella grande piattaforma logistica naturale che è l'Italia. Auspichiamo un confronto quotidiano su tutti i temi con tutti gli operatori del sistema, attraverso un tavolo tecnico e l’avvio di un dialogo con tutti i soggetti e le istituzioni anche locali chiamate sul territorio allo sviluppo dell’intermodalità. Se c’è un aspetto di cui non abbiamo davvero bisogno, è la valutazione sul trasporto merci a compartimenti stagni, come se esistessero dei blocchi che devono essere gestiti singolarmente perché poi le merci non si muovono a compartimenti stagni, si muovono grazie alle navi, ai treni e ai mezzi dell'autotrasporto insieme. E lasciare indietro il trasporto ferroviario, rispetto alla media europea, è un errore imperdonabile che non possiamo permetterci. Pertanto se nella pianificazione non teniamo conto di questa integrazione e addirittura diamo segnali devastanti come potrebbe essere la riduzione della missione 2.3 del Bilancio dello Stato, attualmente prevista nello stato di previsione MIT, sull’autotrasporto e l’intermodalità di 235,7 milioni di euro, rischiamo di non perdere competitività in quella che invece può essere una delle grandi mission del nostro paese nei confronti dell'Europa e del mondo. Quindi per non perdere questa occasione serve aprire subito il confronto con tutti gli operatori e creare finalmente dei luoghi per coinvolgerli.”
Così il deputato Pd Andrea Casu nel corso dello svolgimento in Aula di un’interpellanza urgente al governo sul trasporto intermodale delle merci, di cui è primo firmatario insieme alla presidente del Gruppo Pd Chiara Braga, ai capigruppo Pd delle commissioni Trasporti e Ambiente Barbagallo e Simiani, e ai deputati dem Bakkali, Ghio, Morassut, Curti, Ferrari, Scarpa.
Quando il salario minimo arriverà in Aula a fine novembre, il governo dovrà prendersi le sue responsabilità: per adesso abbiamo assistito solo ad un arroccamento ideologico che nasconde l’incapacità di proporre soluzioni alternative in grado di dare risposte ai 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri.
Anche per questo domani saremo in piazza a Roma con i nostri militanti, con le realtà sociali, con le forze politiche che hanno aderito, per rendere evidente che un’alternativa c’è. Un’alternativa a un governo che è stato in grado di presentare una legge di bilancio contro tutte le generazioni: contro i giovani che rivendicano il diritto allo studio, contro le donne penalizzate nel lavoro e nella famiglia, contro i lavoratori che vedono ridotte redditi e pensioni. Saremo in piazza per chiedere più soldi per la sanità perché il diritto alle cure va garantito a tutti e non solo a chi può accedere al privato.
Sono certa che domani saremo in tanti a piazza del Popolo a difendere il Parlamento da una proposta di riforma istituzionale che lo umilia e marginalizza il ruolo del Presidente della Repubblica
E poi saremo in piazza per la pace, per chiedere un’iniziativa forte dell’Europa per il dialogo, In Ucraina come in Medioriente dove si torni a rendere credibile lo scenario dei due popoli due Stati.
Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, intervenuta a Radio Immagina.
“Con la Lega tornano le gabbie salariali! Dopo l’autonomia si potrebbe esaudire un altro sogno di Salvini & Co. sulla strada della secessione”. Così Ubaldo Pagano, Capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio, commentando la proposta di legge presentata dal leghista Romeo per adeguare gli stipendi al costo della vita. “Non c’è nulla di più sciocco di replicare modelli del passato che hanno dimostrato ampiamente il loro fallimento. Eppure gli esponenti leghisti non perdono occasione per riesumare qualsiasi argomento che vada nella direzione di un Nord sempre più ricco e libero e di un Sud sempre più povero e soggiogato. Ciò che fa specie non sono le follie secessioniste della Lega, quanto il fatto che tutti i parlamentari leghisti del Sud non riescano mai a dimostrare la dignità che serve per difendere i concittadini meridionali.”
“Sulla Tirrenica è andato in scena l'ultimo vergognoso atto di un governo e di un Ministro delle Infrastrutture che hanno ingannato per mesi i cittadini, nonostante le promesse elettorali e le rassicurazioni in Parlamento. Matteo Salvini aveva infatti annunciato che sarebbero state finanziate le opere con progetti esecutivi approvati: ci ritroviamo attualmente con 12 miliardi di euro stanziati per il Ponte sullo Stretto nonostante non ci sia alcun progetto e zero euro per la Tirrenica. Ieri il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha validato il passaggio da Sat ad Anas del progetto esecutivo del lotto 6B da Tarquinia a Pescia Romana. Si tratta di un atto decisivo che rende da oggi l’opera a tutti gli effetti finanziabile. La Toscana, dopo la cancellazione dei fondi già stanziati per l'interporto di Livorno, viene ancora una volta penalizzata dalla destra, ed in particolare dalla Lega che priva il paese di una infrastruttura fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico di interi territori. L’unico ente che si é impegnato a inserire risorse per l’opera è stata la Regione Toscana con il presidente Giani; nei prossimi giorni il Partito Democratico presenterà emendamenti per finanziare la Tirrenica nella Legge di Bilancio: le scuse pretestuose del governo sulla mancanza del progetto non esistono più”.
Così in una nota, il deputato e segretario del Pd toscano, Emiliano Fossi, il capogruppo Pd in commissione Ambiente e lavori pubblici alla Camera, Marco Simiani, il responsabile Infrastrutture del Pd toscano, Francesco Gazzetti, l’assessore regionale, Stefano Baccelli, e parlamentari, assessori e consiglieri regionali, presidenti di Provincia e segretari di federazione dei territori interessati dall’opera.
"Il Ministro Fitto dovrebbe ammettere che sul Pnrr questo Governo sta fallendo. La matematica non è opinione. Quando su 31 miliardi disponibili per il 2023 se ne sono impiegati meno del 10%, se sulla non autosufficienza non abbiamo speso neppure un euro di quelli a disposizione , se per la quinta rata la metà degli obiettivi evidenzia difficoltà media e alta, se mancano tecnici e professionisti, se per la logistica il sud rimane fanalino di coda, siamo davvero in una situazione drammatica. La relazione della Corte dei Conti è la certificazione di ciò che, purtroppo, da mesi denunciamo inascoltati. La realtà è che la destra non crede nel Pnrr e questo è un vero e proprio atto contro gli interessi del Paese. Chiediamo verità alla premier Meloni, perché il governo ha trasformato una straordinaria opportunità in un vero e proprio elogio delle incertezze". Lo scrivono in una nota Marco Sarracino, deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd, e Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.
“Questo testo avrebbe dovuto essere diverso, poiché in commissione Agricoltura un lavoro certosino e responsabile tra tutte le forze politiche aveva consentito di trovare un accordo unanime per rispondere alla necessità di favorire, promuovere e dare prospettiva ai tanti giovani che avrebbero voluto cimentarsi in agricoltura mettendosi a capo di una impresa. Invece il governo, con il braccio armato del Mef, ha utilizzato il parere in commissione Bilancio per imporre la cancellazione di una decina di articoli, stravolgendo nei fatti il provvedimento e calpestando il lavoro parlamentare. Abrogati gran parte degli impegni di spesa che non permetteranno di dare concretezza e sostanza alle lodevoli intenzioni di favorire in agricoltura il ricambio generazionale, non a caso riconosciuto come priorità all’interno dell’agenda politica dell’Ue e punto di forza nel Piano Strategico della Pac. Anche Cia e Copagri vi avevano chiesto di fermarvi. Ma avete voluto andare avanti lo stesso: dei 100 milioni previsti inizialmente, infatti, ne sono rimasti 15, assolutamente insignificanti per una legge cornice che si poneva obiettivi di lunga gittata”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario del Gruppo alla Pdl Imprenditoria giovanile.
“Secondo l’Istat - ha aggiunto - le aziende agricole guidate da giovani sono poche e sempre meno. Nel 2020 erano il 13% del totale contro il 17% di dieci anni prima. Con questo testo vengono purtroppo meno misure che avrebbero consentito un cambio di passo, quali l’esonero dagli obblighi contributivi per gli imprenditori under 41, il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, le agevolazioni fiscali per i redditi derivanti da agricoltura multifunzionale. Saltato anche il recupero delle spese per la riqualificazione di fabbricati rurali, ma soprattutto le fondamentali misure per favorire l’accesso al credito. D'altronde il ministro Lollobrigida, ormai in campagna elettorale personale per le prossime europee, ha solo la necessità di mettere bandierine sul nulla, come per la carne coltivata o l’istituzione di una medaglia premio per i cuochi italiani. Un'altra cosa la sa fare molto bene. Nominare commissari sulle varie emergenze ed istituire commissioni per allargare il fronte degli amici. Nel frattempo - ha concluso - evoca il Made in Italy e poi si dimentica di fatto l'agricoltura nella prossima manovra finanziaria”.
“Ci sono 3 milioni di persone in Italia che soffrono di patologie alimentari come bulimia e anoressia; disturbi che generano spesso situazioni dolorose e complesse anche all'interno dei nuclei familiari e che richiedono una presa in carico precoce e un approccio multidisciplinare. Negli ultimi decenni stiamo inoltre assistendo a un progressivo abbassamento dell'età dell'insorgenza delle patologie. Abbiamo avuto un aumento molto significativo: siamo passati dai 680.000 casi circa del 2019 a 1.450.000 casi nel 2022, una "epidemia" nascosta, che si deve fronteggiare con una rete di cura del Servizio sanitario nazionale, che in realtà sta retrocedendo, a fronte di un aumento importante dei casi”. Lo ha detto Ilenia Malavasi, deputata Pd della commissione Affari sociali, nella dichiarazione di voto sulle mozioni sui disturbi alimentari.
“Purtroppo -ha aggiunto Malavasi- oggi ci sono poche strutture, con un numero insufficiente di posti letto e una distribuzione non omogenea: circa 63 centri al Nord e solamente 40 tra Isole e Sud. È nostro compito affrontare la scarsa presenza dei centri specializzati, la loro non omogenea collocazione sul territorio, il numero insufficiente dei posti letto, che non permette una reale, adeguata, e tempestiva presa in carico dei giovani e delle loro famiglie”.
“Oggi il Movimento Lilla torna in piazza e noi siamo al loro fianco, chiedendo impegni precisi al governo. Si attui finalmente il codice Lilla nei pronto soccorso; venga data piena e completa attuazione a quanto previsto dalla legge di bilancio 2022, creando un'unica area specifica ed autonoma dalla salute mentale, mettendo risorse adeguate; vengano riconosciuti questi disturbi nei LEA”.
“Nella legge di Bilancio dovranno essere inserite, dopo una attenta e capillare ricognizione dei danni, le risorse per la ricostruzione ed i risarcimenti per la Toscana ma occorre un decreto legge urgente per rendere immediatamente operative norme fondamentali per famiglie, imprese ed enti locali. Sulla sospensione dei mutui è già intervenuto tempestivamente il Presidente Giani ma rimangono scadenze che vanno posticipate. Ci riferiamo innanzitutto alla sospensione dei versamenti tributari ed amministrativi, come le bollette o le cartelle esattoriali, e la proroga degli adempimenti a carico dei comuni interessati. E’ altrettanto fondamentale garantire da subito un sostegno economico al reddito per lavoratori autonomi ed attivare ammortizzatori sociali per i dipendenti delle aziende colpite. Chiediamo per questo alla premier Meloni una convocazione urgente del Consiglio dei Ministri”. Così i parlamentari Pd eletti in Toscana Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
“Una Riforma delle Istituzioni dannosa, che produrrebbe conflitti tra i poteri dello Stato e indebolirebbe ulteriormente il Parlamento, senza rendere più efficiente il Paese. Un diversivo che la destra sta usando mentre approva una legge di bilancio vergognosa, che aumenterà le diseguaglianze e non produrrà sviluppo. Tutto questo, unito al disastro sulla gestione del Pnrr, ci dimostra per l'ennesima volta una cosa: dicevano di essere pronti a governare, ma non lo sono affatto. Continuiamo a combattere in Parlamento e nel Paese per l'alternativa”.
Lo scrive su Instagram il deputato e presidente della Fondazione del Pd, Nicola Zingaretti.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
Stamattina ho partecipato alla mobilitazione della CGIL Funzione pubblica Veneto in Campo San Tomà a Venezia per consegnare agli assessori regionali al bilancio e alla sanità le 20mila firme di lavoratori e cittadini in difesa della sanità pubblica. Eravamo in piazza per chiedere che anche la Regione faccia la sua parte per emendare una legge di stabilità che blocca nuovamente le assunzioni e i salari dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, per chiedere che si proceda con un piano di assunzione entro fine anno per chi è nelle graduatorie di sanità ed enti locali, e infine per chiedere al governo le risorse adeguate e il personale necessario per la sanità pubblica e per gli enti locali in difficoltà. Si tratta di investimenti ormai irrinunciabili per la difesa di servizi ai cittadini e per venire in soccorso di organici ormai allo stremo.
La legge di bilancio della destra non può mortificare ancora l’impiego pubblico e promuovere un modello di sanità che discrimina persone e territori, e noi lo continueremo a dire nelle piazze e in Parlamento.
Dichiarazione dì Anthony Barbagallo, capogruppo Pd Commissione Trasporti della Camera
“Il Ponte sullo Stretto è un’opera di carta con conti farlocchi, che così non vedrà mai la luce. E serve soltanto per alimentare la campagna propagandistica di Salvini in vista delle Europee. Anche i tecnici del servizio bilancio del Senato, infatti, chiedono chiarimenti sulle risorse disponibili, inserite nella manovra finanziaria. Come diciamo da tempo, infatti, la spesa di 12 miliardi per il periodo 2024-2032 riguarda esclusivamente il costo del collegamento ferroviario e stradale del Ponte, da queste sono escluse le opere a terra. Ma il servizio bilancio del Senato afferma che tale quantificazione dell'onere andrebbe accompagnata da dati e elementi al fine di effettuare una valutazione circa la congruità delle risorse stanziate". Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, secondo il quale “il governo prende in giro siciliani e calabresi in vista delle europee. E’ l’ennesima presa in giro come da 20 a questa parte. Del Ponte sullo Stretto infatti – prosegue l’esponente Dem- l’unica cosa sicura e concreta è il costo abnorme previsto per gli impegnatissimi componenti del Cda. Per il resto, siamo di fronte ad una manovra farlocca, con poste di bilancio tutte da verificare, nessuna gara bandita o soltanto impostata e poco piu di un miliardo di euro della Regione siciliana che contribuirà con una quota del 10 per cento, sottraendola da risorse della nuova programmazione del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027 e 200 milioni di risorse nazionali ancora non spese”.
Dichiarazione di Simona Bonafe’, vice presidente vicaria gruppo Pd Camera
"Il cambiamento climatico è una realtà che devasta il nostro fragile paese, servono non solo misure di contrasto, ma anche di adattamento: vanno intanto ripristinate le risorse pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro tagliate dal Pnrr e relative al dissesto idrogeologico. Per la Toscana bisogna poi evitare quanto sta succedendo in Emilia Romagna, dove a distanza di mesi ancora non sono arrivati i ristori al 100 per cento, come invece era stato promesso dal governo e inserire , fin da subito nella Legge di Bilancio, i finanziamenti necessari a riparare i danni nelle zone colpite". È quanto dichiara Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei Deputati Pd, intervenendo stamane alla trasmissione "Re Start" su Rai 3.
“Stamattina, alla Camera dei Deputati, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dall'Unione degli Universitari e Federconsumatori per denunciare i costi crescenti a carico di chi studia.
I costi medi annui per uno studente fuori sede superano ormai i 17mila Euro e, come denuncia anche Federconsumatori, sono in costante crescita da anni. In questo quadro, studentesse e studenti hanno ragione a porre a tutti noi e alla democrazia italiana il problema della mancanza di investimenti nella Legge di bilancio”. Così il deputato dem Nicola Zingaretti.
“È ormai chiaro – ha concluso Zingaretti - che in Italia sempre più famiglie non potranno sostenere queste spese e, se non si aumentano in maniera consistente le risorse dedicate al diritto allo studio, sempre più persone verranno espulse dal ciclo formativo e in particolare dai gradi più alti dell'istruzione. Questo vuol dire tradire l'articolo 34 della Costituzione e generare un ulteriore aumento delle diseguaglianze. Porteremo questa denuncia nelle sedi Parlamentari e combatteremo contro una destra che sta scegliendo di ignorare questa drammatica emergenza”.