“Comuni e enti locali faranno ciò che non fa il governo sul Covid. Prima abbandonati dall’esecutivo con la Legge di bilancio. Ora con il caos e la cultura no vax dello stesso governo sono ancora lasciati soli su indirizzi e direttive da dare a tutte quelle strutture ospedaliere e servizi sociosanitari dove si trovano persone fragili e malate che sono a rischio. Con il via libera alla ideologia no vax del sottosegretario alla Salute, quando afferma che i vaccini non servono e ora con il rifiuto di valutare di introdurre misure prudenziali in caso di aumento di contagi in alcune situazioni a rischio, si crea una situazione di caos proprio nei territori e nelle città dove vi sono le strutture più sensibili. Oggi non è una bella giornata per chi nelle città, nei comuni, negli ospedali, dovrà occuparsi direttamente di Covid”.
Così il deputato dem, Andrea Gnassi.
“Il governo - aggiunge - ha messo la fiducia e la tagliola che stoppano qualsiasi proposta sul decreto Rave che contiene in modo assurdo norme di fatto no vax. Il governo impone al Parlamento di non valutare l’adozione di eventuali misure precauzionali sul Covid. Come si fa a respingere la proposta di valutare in caso di eventuale aumento dei contagi di prendere misure precauzionali e preventive come indossare le mascherine in ospedali e residenze assistenziali sociosanitarie per anziani? Come si fa a far assistere un malato da un medico no vax? Per fortuna esiste un articolato sistema istituzionale, quello degli enti locali e dei sindaci che, insieme ad autorità sanitarie locali e regioni, insieme a prefetti in sede di Cosp (coordinamento di sicurezza pubblica), non solo sanno stroncare rave illegali con le norme esistenti, senza norme civetta, ma sapranno attivare e stanno già avviando un monitoraggio costante sui territori per prendere poi indirizzi volti alla tutela della salute. Il ministro, quale uomo di scienza, se il suo governo crea questo caos, sia puntuale e preciso nel prendere decisioni e non si limiti all’appello che il Paese si prepari ma indichi anche come. Su questo fronte - conclude - non solo non faremo opposizione ma fronte comune”.
“C’è un grosso regalo fiscale per gli utili delle multinazionali, immobilizzati nei paradisi fiscali, introdotto nella Legge di bilancio con uno dei cinque emendamenti multiformi (più di cento norme), presentati dal governo solo il 18 dicembre notte. Per le imprese multinazionali sarà possibile affrancare questi utili, pagando solo il 9% (o addirittura il 6% se vincolati a riserva, in Italia, per due anni) invece che l’Ires (al 24%). Quale la motivazione per questo mega regalo? Non già fare emergere utili, visto che la loro esistenza è certificata dai ‘country by country report’ cui sono tenute le multinazionali. Ma, ci dicono, quella di ‘liberare dai paradisi fiscali risorse oggi di fatto immobilizzate’, peccato che la stessa Relazione tecnica ipotizzi il rientro di solo il 5% di quelle somme. Le bugie, si sa, hanno le gambe corte”.
Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata del gruppo Pd-Idp.
“La decisione del ministro Roberto Calderoli di trasmettere il testo del disegno di legge sulla cosiddetta autonomia differenziata alla presidenza del Consiglio è un vero e proprio strappo istituzionale. Il documento, di cui oggi non si conosce il contenuto, non è stato precedentemente inviato o discusso in Conferenza Stato Regioni o in Conferenza unificata, evitando ogni confronto necessario sul punto. E’ in questo modo che il governo intende affrontare il tema così delicato degli assetti istituzionali e costituzionali del nostro Paese? La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, condivide questa modalità di mancato confronto democratico? Già sulla definizione dei Lep, nonostante le nostre richieste emendative in Legge di bilancio, il Parlamento è stato completamente esautorato e non sono state previste le risorse adeguate per colmare i divari territoriali esistenti. Questa è l’ennesima dimostrazione della pericolosità della destra al governo, che si spinge a calpestare le fondamenta stesse della nostra democrazia”.
Così il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca.
“La presidente Meloni ha fatto un bilancio di questi primi mesi di governo. È corretto. Nel corso della conferenza stampa di fine anno, ci aspettavamo l’ammissione degli errori fatti in questi mesi rispetto alla lotta al Covid. Ci aspettavamo l’annuncio di modifiche del decreto che, in sostanza, fa abbassare la guardia rispetto a un pericolo crescente totalmente sottovalutato. Scelte che minano la sicurezza delle persone e dell’economia. Poi ci ha colpito che non abbia detto nulla sui favori fatti a chi non rispetta regole e leggi: no vax, evasori e a chi ricicla denaro. Accanimento contro poveri, giovani, immigrati e ceto medio. Meloni non ha detto nulla sull’umiliazione del Mezzogiorno, ha nascosto il nulla per imprese, università e mondo dell’innovazione e della cultura. Ha taciuto sui tagli alla sanità, alla scuola, ai territori e alle pensioni. Dopo chiacchiere e promesse ecco l’Italia della destra: tutela i più forti e aumenta le ingiustizie”.
Così il deputato dem, Nicola Zingaretti, in un post su Fb.
“Inoltre - aggiunge - domenica 1 gennaio ricorre il 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della nostra Costituzione, che ci ha garantito libertà e pace. Il Governo dovrebbe presentare un programma degno di questa ricorrenza, affinché si rilancino i valori costituzionali nel Paese. Oggi però dal Presidente Meloni anche su questo nemmeno una parola. È un altro passo - conclude - verso la manipolazione della storia che ha iniziato il presidente La Russa?”.
“La riduzione dell’Iva sul teleriscaldamento, introdotta dalla legge di Bilancio grazie ad un emendamento del Pd, è una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese nei Comuni geotermici dove questa modalità di distribuzione energetica rinnovabile è già diffusa da anni. Si tratta di una norma che porterà benefici economici ad alcuni centri abitati presenti nelle province di Pisa, Siena e Grosseto”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
“L’obiettivo prioritario del Partito Democratico per questi territori – conclude Simiani - era però quello di ridurre del 50 per cento i costi energetici delle bollette. I Comuni geotermici producono infatti una fonte pulita e rinnovabile utilizzata anche da vasti bacini di utenza contigui e hanno quindi diritto a compensazioni adeguate. Purtroppo la destra ha negato, sia nel decreto Aiuti Quater che nella Manovra per il 2023, l’approvazione di una specifica proposta emendamentiva Pd che avrebbe concesso questi benefici”.
“Con questa Legge di Bilancio le donne non potranno più richiedere la pensione anticipata, a meno che non rientrino in categorie particolarmente restrittive. Il Partito Democratico ha tentato in ogni modo di cambiare questa norma iniqua e penalizzante perché le donne generalmente hanno carriere contributive più discontinue, ma il governo Meloni ha preferito utilizzare le risorse disponibili per azzerare le cartelle esattoriali a chi non ha pagato le tasse”.
Così Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, questa mattina a “Radio anch’io” su Rai Radio 1.
“Dopo l’episodio avvenuto al Beccaria di Milano, tutti gli esponenti della maggioranza e del governo di destra si sono affannati nell’assicurare un cambio di passo per affrontare il tema dell’emergenza carcere e giustizia. Noi però stiamo ai fatti: con la Legge di bilancio sono state tagliate le risorse per questo fondamentale comparto. Avevamo presentato un emendamento alla manovra per ripristinare le risorse al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, cancellando contestualmente i tagli fatti dal governo, ma la nostra richiesta non è stata accolta. Nella lunga notte dell’approvazione della manovra abbiamo di nuovo presentato un ordine del giorno per impegnare il governo a ripristinare le risorse per la giustizia al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ma l’atto ha ricevuto parere contrario dal governo ed è stato respinto dalla maggioranza. Basta, dunque, con le inutili chiacchiere. Ciò che conta sono i fatti. Il governo smentisca sé stesso, come è già più volte avvenuto in queste settimane, e ripristini le risorse necessarie. Altrimenti è meglio un più decoroso silenzio”.
Così la presidente del Gruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, e il capogruppo dem in commissione Giustizia, Federico Gianassi.
“Deplorevole e ipocrita fare post su Fb strappalacrime sulla coppia di ragazzi senza dimora di 23 anni, Sabrina e Michael, che a Milano hanno lasciato il figlio in ospedale perché non hanno niente di niente. Quei ragazzi avrebbero bisogno di diritti, una casa, un lavoro. Invece non hanno assicurato nemmeno il diritto alla salute. Perché i senza dimora - 100mila in tutta Italia - perdono la residenza e quindi anche la possibilità di avvalersi del medico di base. Per questo, in approvazione della Legge di bilancio, ho presentato in Aula un ordine del giorno che impegnava il governo a sanare questa ingiustizia terribile. Una norma caldeggiata dall'Ordine dei Medici che avrebbe comportato meno costi per lo Stato (andare al Pronto Soccorso costa molto di più) e dato la possibilità di iscriversi negli elenchi degli assistiti delle Asl. Nonostante una legge sia stata già approvata all'unanimità in Emilia Romagna, Puglia e Piemonte e in tante altre si stia per farlo, il governo ha dato parere contrario e l’Odg è stato bocciato. Poi a Natale arriva il post strappalacrime e ipocrita di una ministra dello stesso governo che prima toglie il reddito di cittadinanza, poi nega fondi per il disagio abitativo e infine le cure ai più poveri. E' inaccettabile. Roccella, anziché piangere lacrime di coccodrillo, spieghi perché sono così cattivi da voler negare a quei due ragazzi, come ad altre 100mila persone, il medico di base. Tra l'altro, probabilmente uno dei motivi per cui quei due ragazzi hanno dovuto lasciare il figlio in ospedale senza riconoscerlo”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Affari sociali alla Camera, Marco Furfaro.
“Durante la lunga maratona di questa notte per approvare la manovra, è stato fatto un passo avanti nella direzione di riconoscere l’importanza di un sostegno ai redditi degli autonomi nei momenti di calo del fatturato”. Ha dichiarato Chiara Gribaudo, Vicepresidente della Commissione Lavoro.
“Infatti, in vista di una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, già annunciata in audizione dalla Ministra Calderone, è positivo che sia stato accolto un mio ordine del giorno alla legge di bilancio che chiede una riduzione dell’aliquota contributiva ISCRO per l’annualità 2023 nella misura dello 0.26%. Grazie al monitoraggio dell’INPS, del Ministero del lavoro e del MEF sappiamo che, data la capienza delle risorse disponibili, questo cambiamento non comporterebbe ulteriori oneri in capo alla finanza pubblica ed è quindi giusto non gravare maggiormente sui lavoratori autonomi”. Conclude la deputata DEM.
"Il governo si è impegnato formalmente a completare il corridoio tirrenico: in tempi brevi dovranno arrivare finanziamenti certi per realizzare i lotti mancanti di una infrastruttura viaria fondamentale per l’intermodalità nazionale. Ci aspettiamo ora che la destra mantenga gli impegni assunti in Parlamento": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, sull'ordine del giorno alla Legge di Bilancio accolto oggi, sabato 24 dicembre, dall'esecutivo.
Premia furbi e punisce onesti e fragili
Oggi cala il sipario sullo spettacolo più indegno degli ultimi vent’anni. L’esame di questa manovra ha sfondato il muro del ridicolo e violato ogni regola di buon senso e di rispetto delle istituzioni. Se questo era il primo vero banco di prova della destra al governo, portate a casa una sconfitta tremenda. Ritardi, forzature e improvvisazione che sottolineano la vostra totale impreparazione. E se oggi approviamo questa legge di bilancio è solo grazie alle forze di opposizione che hanno deciso di evitare l’esercizio provvisorio.
Questa manovra non ha alcuna visione del futuro, blocca gli investimenti e condanna il Paese alla crescita zero. É il disegno perfetto dell’idea di Italia che avete in mente: piccola, che guarda al passato e rifiuta ogni forma di progresso. Un Paese che strizza l’occhio a chi evade le tasse e non paga le multe; uno Stato che toglie ai poveri per dare ai ricchi e che arriva addirittura a proporre scudi penali per i delinquenti. Questa legge di bilancio è la più iniqua e inadeguata che ricordiamo, perché umilia le esigenze delle persone più bisognose e non riesce nemmeno a rispondere ai bisogni urgenti del Paese rispetto alla crisi energetica. Il testo che arriva in Aula oggi è il manifesto della vostra incapacità, la dimostrazione vivente del tradimento di ogni singola promessa fatta in campagna elettorale. Dai POS alle pensioni minime a 1000 euro, dalla flat tax per tutti al mega condono fiscale. Sulla sanità pubblica non mettete un euro in più. La scuola è totalmente assente. E, ancora, il folle passo indietro su Opzione Donna con discriminanti assurde e al limite della legittimità costituzionale. Il Mezzogiorno d’Italia completamente dimenticato dal governo Meloni. È solo grazie al Pd e all’Europa se vengono prorogati gli strumenti per lo sviluppo del Sud: credito d’imposta per investimenti, gli incentivi per le ZES, le agevolazioni per la ricerca, la decontribuzione. Abbiamo visto fino a qui una maggioranza divisa su tutto. Una destra spregiudicata, che premia i furbi e punisce gli onesti e la povera gente.
Lo ha detto in Aula Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera, intervenendo durante la dichiarazione di voto finale alla legge di Bilancio.
“Finanziare e accelerare la realizzazione del corridoio stradale Tirrenico, definendo in tempi rapidi il passaggio di competenze tra Sat ed Anas. E’ necessario stanziare risorse certe per completare l'intervento viario tra Tarquinia-San Pietro in Palazzi, anche attraverso l'adeguamento della strada statale n. 1 - Aurelia, come già deciso nella scorsa legislatura. Il ministro Salvini si è impegnato pubblicamente in questa direzione, passi ora dalle parole ai fatti”.
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente, Marco Simiani, al governo in un ordine del giorno depositato sulla Legge di Bilancio.
“I continui ritardi della Legge di bilancio, che è dovuta tornare in Commissione per la correzione di decine di errori formali, sono la diretta testimonianza di un provvedimento scritto male, non solo nei contenuti, da un governo e da una maggioranza che hanno saputo soltanto coniugare arroganza con confusione”.
Così Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera.
“Non è in discussione la caccia e tantomeno la necessità di stabilire con grande urgenza un piano di gestione e di prelievo dei cinghiali visto l’abnorme quantitativo di presenze della specie che sta determinando gravi danni alle colture agricole, problemi di ordine sanitario e alla sicurezza delle persone. La destra di contro strumentalizzando la caccia e la sua dignità e con un blitz all’ultimo istante ha votato un emendamento alla Legge di bilancio per consentire la caccia a tutte le specie, anche particolarmente protette, nelle città e senza vincoli di orari e di giornate. Per di più ha derubricato il ruolo dell’autorità scientifica, Ispra, d un mero e insignificante ruolo di ascolto senza prevederne il parere obbligatorio e vincolante. Così la destra colpisce la biodiversità e riapre conflitti sociali di cui non si sentiva proprio il bisogno. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno alla manovra di bilancio per chiedere al governo di fermarsi e ripartire con un provvedimento diverso che riguardi solo il prelievo degli ungulati e che ricostituisca il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale”.
Così i deputati Stefano Vaccari e Marco Simiani, rispettivamente capigruppo Pd delle commissioni Agricoltura e Ambiente.
Odg per sostenere locazioni e piano edilizia pubblica
“In Italia il 90% degli sfratti esecutivi sono dovuti a morosità. Centinaia di migliaia di famiglie hanno problemi per pagare l’affitto. Ma la maggioranza ha deciso di non mettere nemmeno un euro nella legge di bilancio per il Fondo per il sostegno all'affitto e per il Fondo per la morosità incolpevole, né di prevedere alcuna risorsa per l’edilizia popolare. Una decisione che colpisce al tempo stesso inquilini e piccoli proprietari e che farà ricadere sui Comuni le situazioni di maggiore difficoltà. Una delle tante e gravi lacune della manovra del governo Meloni. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno per chiedere che sia previsto al più presto un provvedimento con risorse adeguate per sostenere la locazione dei soggetti in condizioni di particolare difficoltà e il finanziamento di un Piano di edilizia residenziale pubblica. Tagliano sanità, nemmeno un euro per la scuola e ora anche nessun aiuto per la casa. Una legge di bilancio pensata e realizzata contro i deboli e più fragili”.
Così Chiara Braga, deputata Pd e segretaria di Presidenza della Camer