Nessun fondo per edilizia sociale e vittime morosità incolpevole
“Per il diritto alla casa serve edilizia sociale ma anche sostenere le famiglie vittime di morosità incolpevole. Per questo il Pd ha chiesto al governo di intervenire nella legge di bilancio con un emendamento che stanzia 50 milioni di euro per il fondo affitto e le situazioni di emergenza. Il governo non può ignorare un problema che coinvolge migliaia di famiglie e in tutto il paese. Leggiamo tanti annunci da Fdi ma alla prova dei fatti nella manovra non c’è niente per la casa” così il capogruppo democratico nella commissione bilancio della camera, Ubaldo Pagano, replica alla deputata di Fdi, Augusta Montaruli.
“Dalla Montaruli lacrime di coccodrillo. Nella legge di bilancio per il terzo anno consecutivo non c’è un euro per le politiche della casa. Per questo abbiamo presentato un emendamento che chiede al governo di farsi carico delle difficoltà di migliaia di famiglie. Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. Il governo risponda all’appello che arriva anche oggi da amministratori e rappresentanti degli inquilini perché ci sia il finanziamento di almeno 50 milioni del Fondo morosità incolpevole, come chiediamo nel nostro emendamento”. Così la deputata democratica, componente della commissione bilancio della camera, Silvia Roggiani replica alla deputata di Fdi Augusta Montaruli.
“I sindaci stanno lanciando un appello, anzi, un allarme importante: la casa è un'emergenza nazionale. Bisogna intervenire perché sono tantissime le famiglie che non riescono ad affittare una casa e questo è l’impegno che dobbiamo prenderci, anche nella legge di Bilancio, anche su quel fondo che è stato svuotato dal governo e che riguardava proprio la morosità incolpevole”. Così la deputata democratica e responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani e Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo dem alla Camera, a margine della manifestazione odierna dei sindaci a Montecitorio, sull’emergenza abitativa.
“I sindaci – aggiungono Serracchiani e Ghio - segnalano un'esigenza fondamentale: quella di dare una risposta, con politiche organiche, per l'emergenza nazionale degli alloggi. Questo governo, da due anni, non risponde in alcuna maniera anzi, ha tagliato due strumenti essenziali: il fondo per il sostegno affitti e il fondo per le morosità incolpevoli. In Manovra abbiamo cercato di ripristinare questi fondi. Vediamo la risposta che saprà dare il governo, se realmente ha l'intenzione di sostenere i sindaci e i cittadini a risolvere un tema così complesso come quello del reperimento degli alloggi”.
“La maggioranza ha bocciato il mio emendamento, sottoscritto da AVS, M5S e Azione, per abbattere la cosiddetta "tampon tax".
Una tassa odiosa che rende persino il ciclo mestruale un lusso e che le donne sono costrette a pagare per usufruire di beni di prima necessità come gli assorbenti.
Il mio emendamento alla legge di bilancio avrebbe ridotto l'Iva su questi prodotti dall'attuale 10% al 4%. A causa del voto contrario della destra, non è stato possibile.
E così, mentre gli italiani possono acquistare il tartufo fresco con un'Iva agevolata, le donne non possono fare altrettanto per gli assorbenti.
Prima lo smantellamento di Opzione Donna, poi i 114.000 posti tagliati agli asili nido dal PNRR, in seguito l'ok agli anti-abortisti nei consultori, adesso questo: quello della destra è un attacco sistematico ai diritti e al corpo delle donne.
Obbedienti, zitte, buone, meglio ancora se a casa e magari in cucina. È così che FdI, Lega e Forza Italia immaginano e vogliono ancora le donne. Non ve lo consentiremo”. Lo scrive sulle sue pagine social Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali di Montecitorio a proposito della bocciatura dell’emendamento PD alla manovra a sua prima firma che proponeva l’abolizione della tampon tax.
“Le ipotesi di dimissioni del Direttore del Tgr, Alessandro Casarin, e le nuove nomine rinviate, evidenziano ancora una volta la paralisi decisionale dei vertici Rai. Il Tgr, cuore informativo radicato nei territori e voce imprescindibile delle realtà locali, non può essere terreno di conquista per logiche di potere. Ed è inaccettabile l’incertezza che pesa sulle redazioni, già prive di risorse e di un chiaro indirizzo editoriale. Chiediamo un intervento urgente per dotare il Tgr di una redazione autonoma e competente. E vanno garantite risorse, mezzi e una linea editoriale chiara per informare il Paese in modo indipendente. La credibilità della Rai e il diritto dei cittadini a un’informazione imparziale non possono attendere le decisioni di una maggioranza inadeguata” così i parlamentari democratici nella commissione di Vigilanza Rai.
"Presentano progetti di riqualificazione e recupero dei centri storici, inviano a CasaItalia, dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, migliaia di progetti, 1179 dei quali, a fronte di attente valutazioni, sono considerati ammissibili e finanziabili eppure dal 2 agosto al Ministero dell’Interno si sono dimenticati di loro e le procedure di assegnazione non vanno avanti. Si tratta di migliaia di piccoli comuni che hanno partecipato ad un apposito Bando conseguenza di precise disposizioni normative eppure non stanno arrivando ai Comuni assegnatari dei contributi le comunicazioni ufficiali con le relative indicazioni e tempistiche di erogazione". Così si legge nell'interrogazione dal deputato dem Silvio Lai presentata al ministro dell’Interno per sapere se vi è consapevolezza del ritardo accumulato e se si intenda procedere con assoluta celerità per chiudere i procedimenti avviati. "I piccoli comuni hanno bisogno di avere certezze sulle loro disponibilità finanziare per programmare la loro attività in particolare nel periodo che precede una nuova annualità amministrativa. Sarebbe davvero disdicevole accumulare ulteriore ritardo e il ministro Piantedosi ne dovrà rispondere. Se mancassero le risorse la manovra di bilancio è la sede giusta per dare copertura ai progetti ammissibili, se invece si tratta di un ritardo burocratico, questo non sarebbe una novità in un Governo", conclude Lai.
“Un’alluvione ti porta via la casa o l’azienda su cui hai investito tutta la vita? Il Governo non ti dà un euro. Non paghi le tasse o non rispetti la legge, per di più mettendo in pericolo la salute del prossimo? Il Governo ti premia. La decisione di cancellare le multe ai No-Vax è l’ennesima pagina di vergogna scritta da Giorgia Meloni. Spiegate ai medici e agli infermieri questa indegna cambiale elettorale sulla loro pelle. Spiegate a chi la legge l’ha rispettata che è un fesso. Spiegate a chi, a causa del Covid, ha perso un proprio padre, madre, figlio, amico, parente che è stato tutto uno scherzo.
Avete creato un precedente devastante per la credibilità dello Stato. E se dovesse riaccadere, perché può riaccadere, tra negazionisti e regali ai No-Vax quale risposta dovremmo aspettarci per contenere un virus? Aprire nuovi cimiteri?
Vergognatevi” così sui social il responsabile nazionale welfare del Pd, il deputato democratico, Marco Furfaro.
“Un botto enorme come se a esplodere fosse stata una bomba. Così raccontano i cittadini di Calenzano e dei paesi vicini che hanno vissuto l'esplosione del deposito di carburanti dello stabilimento dell'Eni. Un botto enorme che ha causato la morte di 2 persone e il ferimento di altre 9. A nome del Pd esprimo il nostro più sentito e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, augurando una pronta guarigione alle persone ferite, nella speranza che vengono ritrovate presto le persone adesso disperse. È l'ennesima strage sul lavoro in un anno nero e chiediamo al governo di riferire in Aula per accertare le responsabilità di quanto accaduto e soprattutto per fermare questa insopportabile strage che dura da anni. Le persone che la mattina si alzano per andare a lavoro hanno il diritto di tornare a casa dai propri familiari”. Così il deputato toscano Marco Furfaro, capogruppo in Commissione Affari sociali e membro della segreteria nazionale Pd.
Ritardi, treni soppressi, ore e ore di attesa, l'odissea vissuta ieri dai viaggiatori che dalla Liguria dovevano raggiungere Milano e la Lombardia sono stati enormi. Ancora una volta, a causa di diversi guasti alla linea, in particolare a Voghera, il traffico ferroviario è andato in tilt, nel silenzio assordante del Ministro Salvini.
I passeggeri sono stati lasciati soli, senza informazioni, senza indicazioni da Trenitalia, senza nessuna certezza e bus sostitutivi arrivati dopo ore di attesa. Un'altra giornata di ordinaria follia nei trasporti ferroviari, in cui per i cittadini il ritorno a casa o nel luogo di studio o di lavoro, si è rivelato un vero incubo.
La gravità della situazione in cui versa il trasporto ferroviario è ormai sotto gli occhi di tutti. Ho presentato questa mattina un'interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti, soprattutto sulle ragioni per cui i passeggeri non hanno avuto servizio sostitutivo dopo un'intera giornata e serata di blocco della linea Genova Milano, con alcuni di loro lasciati in mezzo al nulla.
I disservizi non sono più tollerabili e accettabili. Soprattutto non è più accettabile il silenzio del Ministro dei trasporti e la sua mancanza di azione. Salvini intervenga, i guasti alla linee ferroviarie sono ormai all'ordine del giorno", così la vicepresidente e componente Commissione trasporti Valentina Ghio che ha presentato un'interrogazione al Ministro Salvini, firmata insieme a Barbagallo, Bakkali, Casu e Morassut, e per i guasti che hanno interessato ieri la linea Genova Milano e che hanno causato innumerevoli disagi a viaggiatori, studenti e lavoratori.
“Ringrazio la sottosegretaria Borgonzoni per aver dimostrato quanto dicevo, ovvero il tentativo di nascondere la realtà citando fantasiosi numeri a caso. Lo stato drammatico del settore è sotto gli occhi di tutti ed è stato recentemente ribadito da tutte le principali associazioni rappresentative di artisti e lavoratori del settore. Che sono da mesi a casa, grazie alle scelte del governo. E che dopo la decisione del Tar dovuta al papocchio delle nuove regole vivono un'ulteriore incertezza che rischia di prolungare la crisi per mesi e mesi, con buona pace della "finestra in corso" citata dalla Borgonzoni.
Il fatto che la sottosegretaria competente non si sia accorta della crisi e neghi la realtà è un ulteriore schiaffo a chi sta soffrendo.
Apprezzo la rapidità nella risposta al mio comunicato, ma segnalo che sono 6 mesi che chiediamo di discutere della crisi del cinema nella sede opportuna, il parlamento. Ma governo e maggioranza lo hanno impedito. Facciamo così: il presidente Mollicone calendarizzi subito la nostra risoluzione che attende di essere discusa da 6 mesi e la sottosegretaria venga in Parlamento a esporre i suoi fantasiosi numeri. Così potrà confrontarsi in quella sede con le opposizioni ma soprattutto con i rappresentanti del settore, con lavoratori e produttori che ha fin qui rifiutato di incontrare e che sono in crisi per le sue scelte. E così misureremo nel merito la distanza tra le sue lunari parole e i fatti” così il deputato democratico” così il deputato democratico, Matteo Orfini.
A Treviso, nella giornata di ieri, Marco Magrin, un uomo di 53 anni è morto di freddo perché era finito a vivere in un garage senza riscaldamento. Magrin era stato sfrattato dalla sua abitazione perché non aveva più i soldi per pagare l'affitto, nonostante avesse un lavoro regolare ma con uno stipendio troppo basso. Era un "moroso incolpevole", cioè uno di quei nostri concittadini che non possono più pagare l'affitto e non per colpa loro. Cittadini in difficoltà che fino a due anni fa avevano la possibilità di avere un aiuto dallo Stato. Ma ora non più, perché il governo ha tolto i fondi per aiutarli, lasciando a rischio sfratto centinaia di famiglie italiane. Per questo, disgrazie come queste non sono frutto del caso, della sfortuna o semplicemente del freddo, queste sono disgrazie che avvengono a seguito di scelte politiche vergognose come quella di abolire il reddito di cittadinanza o di definanziare completamente il fondo contro la morosità incolpevole e il fondo affitti. La presidente Giorgia Meloni rifletta sui provvedimenti scellerati del suo governo che hanno ridotto fortemente la protezione sociale nel nostro Paese. Rifletta e agisca. Morire di freddo perché non si hanno i soldi per pagare l’affitto è una cosa vergognosa e inaccettabile per un Paese civile. Tanto più quando un governo si è macchiato della responsabilità di togliere strumenti che potevano salvare la vita di un nostro compatriota". Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.
“Vogliamo reiterare una richiesta di confronto con i ministri Schillaci e Lollobrigida perché è da più di un anno che questo confronto ci è stato negato. Con le nostre interrogazioni parlamentari, udienze, emendamenti alla passata manovra finanziaria abbiamo chiesto che ci siano protocolli diversi di tutela tra i rifugi degli animali, i cosiddetti santuari e gli allevamenti da cibo. Nei rifugi vengono ospitati pochi animali salvati dal maltrattamento o storie di sfruttamento, ritrovando una casa. Le regole non possono valere dello stesso modo: questi animali salvati non sono più cibo, non fanno parte della filiera alimentare ma sono animali d'affezione con una propria dignità e libertà. Quello che è successo l’anno scorso a Sairano nel Rifugio Cuori Liberi non deve ripetersi più”. Così la deputata dem Eleonora Evi intervenendo alla proiezione alla Camera del docufilm “Cuori Liberi, fino all'ultimo respiro” del regista Alessio Schiazza.
“Il caso di sospetta contaminazione al plutonio alla Casaccia conferma l’urgenza di una soluzione per l’individuazione di un deposito unico dei rifiuti nucleari. La procedura da me avviata nel 2020 come viceministro all’Ambiente è stata poi rallentata, per paura di decidere. Con le solite barocche lungaggini da ‘tavoli di consultazioni’ che in politica sono tanto gratificanti per chi le promuove quanto inconcludenti e in questo caso dannose”. Lo scrive in una nota il deputato del Partito Democratico e già viceministro all’Ambiente, Roberto Morassut.
“Sono trent’anni - continua - che si aspetta l’individuazione di un sito per i rifiuti a bassa e molto bassa attività e di uno per quelli ad alta attività. Due scelte urgenti che comportano procedure complesse che non avrebbero dovuto essere impastoiate una volta avviate. Ma intanto l’Italia paga multe, infrazioni e corre rischi. Adesso basta, si decida. E ci si assuma le responsabilità che comporta governare”.
Apprendiamo da notizie di stampa che presso l’ex sito nucleare di Casaccia, gestito dalla Sogin, alle porte di Roma, nei giorni scorsi un operaio sarebbe risultato colpito da contaminazione da plutonio. Chiediamo pertanto al ministro dell'Ambiente se sia stato informato tempestivamente di quanto avvenuto, di quali elementi conoscitivi disponga in relazione all’incidente e, in particolare, in merito allo stato di contaminazione del sito e al progetto al quale stava lavorando l’operaio coinvolto e se siano state messe in atto misure idonee ad assicurare la massima sicurezza e protezione sanitaria per la popolazione. Chiediamo inoltre quali iniziative urgenti intenda intraprendere per accelerare l’iter di individuazione del deposito unico nazionale delle scorie radioattive al fine di anticipare, rispetto alla previsione del 2039, la sua messa in esercizio.
Così i deputati del PD Simiani, Peluffo, Di Sanzo, Laus e D’Alfonso, in un’interrogazione al ministro dell'Ambiente.
“L’esclusione dal sistema di accoglienza dei migranti che superano un reddito annuale di 6.000 euro è una scelta miope e profondamente dannosa, che scarica sui territori costi sociali insostenibili e rischi sanitari gravi”. Così la deputata del Pd Rachele Scarpa nel suo intervento alla Camera durante la discussione sul decreto immigrazione. Scarpa ha presentato un ordine del giorno in cui ha evidenziato i pericoli derivanti da questa misura, soprattutto per città come Treviso, che ospitano Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) e si trovano a dover fronteggiare, senza supporto adeguato, le conseguenze di decisioni che non tengono conto della realtà dei territori. L’odg, respinto dalla maggioranza, denunciava con forza i rischi di emarginazione e precarizzazione per i migranti esclusi dal sistema di accoglienza a causa di soglie di reddito irrealistiche, che non tengono conto delle difficoltà di integrazione nel mercato del lavoro e dell’impossibilità di trovare un alloggio con disponibilità così ridotte.
“Questa misura non solo è ingiusta, ma crea un circolo vizioso di esclusione sociale che colpisce direttamente le comunità ospitanti. Forse qualcuno in maggioranza può pensare che un kg di pane costi un euro e che con 6000 euro annui si riesca a pagarsi una casa, ma la realtà è drammaticamente diversa” ha sottolineato Scarpa, richiamando anche il recente appello dei sindaci dell’A4, compresi quelli di Venezia, Padova, Verona e Vicenza, che hanno chiesto al governo di rivedere l’esclusione dei migranti della rotta balcanica dal sistema di accoglienza. “Le amministrazioni locali, già in difficoltà, si trovano abbandonate a gestire situazioni esplosive che il governo ha deliberatamente creato,” ha aggiunto. Scarpa ha ribadito la necessità di un approccio responsabile e solidale, che tuteli la dignità delle persone e garantisca sicurezza e coesione sociale nei territori. “Il Partito Democratico continuerà a lottare per un sistema di accoglienza equo ed efficace, che non lasci nessuno indietro e non comprometta il tessuto sociale delle nostre città,” ha concluso.