Mercoledì conferenza stampa con Guerra (Pd), Barzotti (M5s), Mari (Avs) e Bozzanca (InOltre)
Mercoledì 3 luglio - ore 14.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati - si terrà una conferenza stampa promossa da Pd, M5s e Avs per rilanciare la raccolta firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia il salario minimo. La proposta di legge è stata depositata da Pd, M5s e Avs presso la Corte di Cassazione e annunciata in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio e può essere sottoscritta presso i banchetti diffusi su tutto il territorio nazionale e online sulla piattaforma dedicata (https://firme.salariominimosubito.it/).
Alla conferenza stampa, promossa da Maria Cecilia Guerra (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs), parteciperà anche Giordano Bozzanca che annuncerà l’adesione alla raccolta firme delle associazioni: InOltre, UDU, Link Coordinamento Universitario, Acta in Rete, Primavera degli Studenti, Nuovi Orizzonti GD, ALS specializzandi, Federazione degli Studenti, Repubblica degli Stagisti, Coordinamento giovani giuristi italiani CoGita, Praticanti Avvocati, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Questa è Roma, Italiani Senza Cittadinanza, Rete degli Studenti Medi, Friday For Future Italia, Movimento giovanile della Sinistra.
Perché serve un salario minimo?
In Italia i dati sono allarmanti. Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che tra gennaio 2021 e dicembre 2023 i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%. Nel 2023, le famiglie dei lavoratori dipendenti in povertà assoluta sono cresciute al 9,15% dall’8,3% del 2022.
3 milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. In tutti i paesi dove esiste il salario minimo legale ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza, la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.
Mercoledì conferenza stampa con Guerra (Pd), Barzotti (M5s), Mari (Avs) e Bozzanca (InOltre)
Mercoledì 3 luglio - ore 14.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati - si terrà una conferenza stampa promossa da Pd, M5s e Avs per rilanciare la raccolta firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia il salario minimo. La proposta di legge è stata depositata da Pd, M5s e Avs presso la Corte di Cassazione e annunciata in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio e può essere sottoscritta presso i banchetti diffusi su tutto il territorio nazionale e online sulla piattaforma dedicata (https://firme.salariominimosubito.it/).
Alla conferenza stampa, promossa da Maria Cecilia Guerra (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs), parteciperà anche Giordano Bozzanca che annuncerà l’adesione alla raccolta firme delle associazioni: InOltre, UDU, Link Coordinamento Universitario, Acta in Rete, Primavera degli Studenti, Nuovi Orizzonti GD, ALS specializzandi, Federazione degli Studenti, Repubblica degli Stagisti, Coordinamento giovani giuristi italiani CoGita, Praticanti Avvocati, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Questa è Roma, Italiani Senza Cittadinanza, Rete degli Studenti Medi, Friday For Future Italia, Movimento giovanile della Sinistra.
Perché serve un salario minimo?
In Italia i dati sono allarmanti. Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che tra gennaio 2021 e dicembre 2023 i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%. Nel 2023, le famiglie dei lavoratori dipendenti in povertà assoluta sono cresciute al 9,15% dall’8,3% del 2022.
3 milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. In tutti i paesi dove esiste il salario minimo legale ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza, la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.
Trovo inspiegabili le decisioni prese ieri sera dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Treviso. Siamo al paradosso: con una mano si concede la cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti, motivandola con l’adesione profonda ai valori che lui incarnava, e con l’altra si conserva la cittadinanza onoraria concessa 100 anni fa a Benito Mussolini, che dell’omicidio di Matteotti fu mandante e responsabile, perché il fatto è “storico” e “datato”.
Eppure Giacomo Matteotti fu ucciso proprio per i valori che rappresentava. Giustamente le forze di opposizione e il Partito Democratico, che ringrazio, hanno chiesto con la mozione di minoranza che si eliminasse questa paradossale ambiguità: i voti di ieri sera erano afferenti alla storia immobile e monumentale, oppure forse alla memoria, viva, che respira ogni giorno anche grazie alle nostre scelte politiche?
Quel delitto conserva una grande portata storica e simbolica a maggiore ragione oggi, nell’anno in cui si ricordano i 100 anni dall’accaduto e nei giorni in cui un’inchiesta di Fanpage scoperchia come nell’organizzazione giovanile della principale forza di governo si coltivino rigurgiti di antisemitismo, neofascismo e su queste questioni non dovrebbe esserci che unità, invece spiace constatare che la maggioranza a sostegno dell’amministrazione Conti forse ha fatto i conti con la storia del nostro paese solo a metà: non a caso, in questa discussione su fatti “storici, circoscritti e datati” erano assenti i consiglieri comunali che vengono dal percorso di Forza Nuova.
È sicuro, Mario Conte, che la nostra città, Medaglia d’oro al valore militare, non meriti una discussione più matura, consapevole e attaccata alla realtà, che mai può prescindere dalla storia?
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
Governo fa scaricabarile e non si assume responsabilità delle sue azioni
“Sul tema del rinnovo dei contratti del Trasporto Pubblico Locale purtroppo sta andando esattamente come avevamo previsto in Aula alcune settimane fa quando la maggioranza ha scelto di bocciare la mozione presentata dal Partito Democratico per potenziare immediatamente il fondo nazionale TPL come richiesto unitariamente in questi mesi dai rappresentanti delle Regioni, dai Sindaci, dai sindacati e dalle imprese. Il mancato finanziamento intatti sta generando un braccio di ferro sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori che sta portando inevitabilmente allo sciopero con conseguenti disagi per tutta la cittadinanza. In questo modo il Governo invece di assumersi le proprie responsabilità sta scaricando sulle imprese la responsabilità del mancato rinnovo”. Lo dichiara il deputato del Pd, Andrea Casu, primo firmatario di una interpellanza al Governo, insieme con i colleghi Pd della commissione Trasporti di Montecitorio Barbagallo, Bakkali, Ghio e Morassut.
“Le scelte del Governo - si legge nel testo dell’interpellanza Pd - hanno reso più aspro il confronto fra le parti, stante la difficoltà di reperire risorse indispensabili per il rinnovo del contratto. Torniamo quindi a chiedere con questa interpellanza al Governo di smettere di fare scaricabarile e dire cosa intende fare per assumersi le proprie dirette responsabilità e adeguare immediatamente e in modo strutturale la consistenza del Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale prevedendo subito le risorse aggiuntive a regime necessarie per il rinnovo contratto CCNL. Se la nostra proposta di utilizzare parte dei sussidi ambientalmente dannosi che vengono oggi erogati non convince il Governo può trovare le risorse altrove ma quello che non può continuare a fare è fare finta di niente di fronte alla crisi del trasporto pubblico locale e al grido di dolore delle lavoratrici e dei lavoratori”.
"Il ministero del Lavoro ha confermato i dati Istat sulla povertà, che ha raggiunto in Italia il peggiore livello degli ultimi 10 anni. E tutto questo grazie all'abolizione del reddito di cittadinanza che ha aumentato di un milione le persone sotto la soglia del disagio economico. Viene quindi certificato il fallimento dell'assegno di inclusione del Governo Meloni e il bluff e la falsa narrazione della buona occupazione in crescita nel nostro paese. In Italia cresce soltanto il lavoro sottopagato ed il Salario Minimo è una priorità irrinunciabile per fermare lo sfruttamento dei lavoratori": è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi sui dati della Relazione della Commissione Povertà del Ministero del Lavoro.
“La destra ha creato un clima intimidatorio in Parlamento, tra aggressioni squadriste, elogi alla X Mas e tentativi di silenziare le Camere. In tutto questo vogliono anche compromettere l’unità e la coesione nazionale, attaccando la Costituzione e il Sud con il Premierato e l’Autonomia Differenziata. Non lo permetteremo. Per questo invitiamo la cittadinanza, le forze politiche, sociali, civiche e democratiche del Paese a unirsi alla mobilitazione. Ci vediamo a Roma, martedì 18 giugno alle 17.30, in Piazza Santi Apostoli. Viva l’Italia che resiste”.
Lo scrive sui social il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa.
Domani incontreremo alla Camera amministratori e amministratrici con background migratorio, quel pezzo di Italia con provenienze da tutto il mondo che Vannacci non vuole riconoscere, per confrontarci e avviare insieme un percorso comune verso la riforma della cittadinanza e della legge 91/92 che parta proprio dai territori. L'incontro ha l'obiettivo di raccogliere in uno dei luoghi più solenni della Repubblica, il Parlamento, coloro che rappresentano per storia, impegno civico e politico il volto dell'Italia contemporanea, plurale, plurilingue, multiculturale, capace di creare contaminazioni e innesti generativi per una concezione rinnovata e inclusiva di italianità. Insieme a tante e tanti rappresentanti locali, dialogheremo sulle buone prassi già avviate dai Comuni sul tema della cittadinanza italiana e lanceremo il network nazionale degli amministratori e amministratrici impegnati su questa battaglia per allargare le alleanze necessarie per raggiungere l'obiettivo di una riforma condivisa, inclusiva e utile al futuro del nostro Paese.
Così la deputata del Pd Ouidad Bakkali, coordinatrice dell’intergruppo per la riforma della cittadinanza.
"La prossima settimana ci sarà un passaggio parlamentare molto importante. In aula voteremo la PdL a mia prima firma che prevede l'istituzione del medico di base alle persone senza dimora. Dopo l'approvazione degli emendamenti all'unanimità in commissione affari sociali, siamo al passo finale di un provvedimento di civiltà che mi rende molto orgoglioso. È stato un percorso lungo, ma essenziale per ridare dignità a decine di migliaia di persone senza dimora. Persone senza casa, senza residenza e quindi senza un pieno diritto alla salute. Un’ingiustizia contro la quale ci siamo battuti da anni senza mollare di un centimetro. Riuscire a riconoscere il medico di base a persone così fragili e in difficoltà così estrema significa riportarli in una condizione di cittadinanza e far percepire che lo Stato sa prendersi cura anche delle marginalità sociali e sa ridare una speranza. Tutto questo però non sarebbe stato possibile senza l'aiuto di associazioni come Avvocato di Strada e senza personalità come il suo Presidente Antonio Mumolo. A lui devo un grazie enorme per aver portato avanti questa battaglia. È un passo di civiltà e un allargamento della sanità pubblica". Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale del PD, in un incontro a Prato con alcuni operatori sanitari che si occupano di persone senza dimora.
"A due giorni dal voto delle europee, il ministro Lollobrigida annuncia in pompa magna la "social card". Di cosa stiamo parlando? Di 500 euro una tantum cioè una sola volta, per un anno e quindi circa 41 euro al mese, e disponibile solo a settembre. Come dovremmo definirla se non una mancetta elettorale? Un tentativo di prendere in giro le persone che sono povere, non stupide.
Hanno tolto il reddito di cittadinanza che ha salvato dalla povertà assoluta milioni di persone, si rifiutano di approvare il salario minimo per contrastare il lavoro povero, non mettono un euro per abbattere le liste d'attesa nella sanità pubblica, però tirano fuori dal cilindro della propaganda la social card 48 ore prima che le italiane e gli italiani vadano a votare.
Un becero tentativo di manipolare le persone che si trovano in difficoltà pur di racimolare qualche voto in più. Davvero vergognoso". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Dichiarazione di Nicola Care’ deputato Pd
"Nel fervore dell'incontro proficuo con il circolo del PD a Melbourne nello specifico con il segretario Sergio Zorino, il tesoriere Giovanni Scalora, Carlo Carli e Joe Caputo , ci siamo immersi in discussioni appassionanti riguardanti le questioni che toccano da vicino la nostra comunità italiana: dai delicati iter per il rinnovo dei passaporti, alla complessa procedura di acquisizione della cittadinanza, fino alle dinamiche in continua evoluzione della politica italiana. Ed è con grande entusiasmo che abbiamo assunto l'impegno di organizzare una serie di tavole rotonde, spazi dedicati alla riflessione e al confronto aperto, per approfondire e trasmettere conoscenze preziose a tutti coloro che desiderano partecipare attivamente a queste importanti tematiche." Cosi' Nicola Carè deputato del Pd eletto nella Circoscrizione Estero, Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide
l parlamentare del Pd, Federico Fornaro ha presentato una interrogazione al ministro dell’Interno
“La libertà di espressione e i valori fondanti della nostra democrazia, quale l’antifascismo, sembrano proprio essere estranei al sindaco di Maserà, Comune in provincia di Padova. Gli ultimi episodi documentano una situazione davvero estrema e pertanto ho chiesto al ministro dell’Interno – con una interrogazione urgente- se, nell’ambito delle sue competenze, non intenda fare una verifica sugli atti e le prese di posizione dell’amministrazione comunale che mettono in discussione la libertà democratiche.” Va giù duro il deputato del Pd Federico Fornaro dopo che l’amministrazione comunale di Maserà, l’8 aprile scorso, ha respinto – a maggioranza- la richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e di riconoscerla a Giacomo Matteotti. “Il sindaco Gabriele Volponi – scrive Fornaro al ministro Piantedosi- ha spiegato che “la cittadinanza onoraria a Mussolini è stata votata dai nostri antenati e che il sindaco di un paese di provincia non può cambiare la storia”. E per quanto riguarda il riconoscimento della cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti, Fornaro ricorda sempre nella sua interrogazione, che il “sindaco ha argomentato che per Matteotti era stata chiesta una cittadinanza onoraria post mortem e che lui non sapeva se sia possibile conferirla”. Comunque – aggiunge il parlamentare Dem- va ricordato che la stessa amministrazione comunale aveva conferito la cittadinanza onoraria al Milite ignoto”. “E a conferma del fatto che le giustificazioni dell’amministrazione nascondano l’ostilità verso i valori dell’antifascismo, prosegue Fornaro, nei giorni scorsi è stata respinta la richiesta dell’ANPI Padova e della minoranza consiliare, di utilizzare il prossimo 21 maggio la Sala della Casa delle Associazioni per la prenotazione del libro dello storico Mimmo Franzinelli, “Matteotti e Mussolini”. Il sindaco – ricorda l’esponente del Pd- ha motivato il diniego in quanto ci sarebbe nel territorio comunale (e non nella sala richiesta) un evento già programmato, aggiungendo che “come indicato da autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e dal Comitato Regionale per le comunicazioni è vietato lo svolgimento di attività che possano fornire contenuti informativi non neutrali". Fornaro ha pertanto richiamato il ministro dell’Interno sottolineando che “impedire la presentazione di un testo di storia che si occupa di una delle vicende recenti più tragiche del nostro paese è una evidente violazione del diritto di libertà di espressione presente nella Costituzione”. Da qui la richiesta di un intervento da parte del ministro dell’Interno.
"Le indicazioni nazionali relative al primo e secondo ciclo di istruzione rappresentano un documento fondamentale per la scuola italiana, alla base di una proposta educativa all'avanguardia, che valorizza il ruolo della scuola come contesto di promozione ed esercizio di cittadinanza attiva. Per questo motivo abbiamo chiesto oggi in Commissione chiarimenti al ministro dell’istruzione in ordine alle notizie riportate dalla stampa nei giorni scorsi relative alla nomina di una commissione incaricata di riformare quel documento.
Avremmo voluto conoscerne le motivazioni, i compiti assegnati ad una commissione con una composizione parziale, le modalità di coinvolgimento dell’intero mondo della scuola". Questa è la sintesi dell'interrogazione presentata dal gruppo Pd alla Camera a prima firma Irene Manzi in Commissione Cultura al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.
“Eppure di fronte alle nostre richieste il ministero ha fornito informazioni generiche e non esaustive, senza dare elementi in merito alle scelte compiute. Solo un generico rinvio al ripristino della centralità dei saperi e della loro forza educativa. Un po’ poco riteniamo per una scelta, presa senza una ponderata e articolata valutazione sul contenuto delle attuali Linee guida, che rischia di colpire al cuore il valore della scuola dell’autonomia”.
Oggi conferenza stampa dem alla Camera con Braga, Misiani e i deputati della commissione trasporti
Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale che determina la qualità della vita di milioni di persone e garantisce, ogni giorno, il diritto alla mobilità e di cittadinanza dei cittadini. L’inattività e la latitanza del ministro dei Trasporti Salvini sta generando gravi conseguenze e mettendo in forte difficoltà le aziende del settore, le Regioni e le amministrazioni locali che non sono più in grado di fare fronte all’aumento dei costi, ai necessari investimenti sul parco mezzi e al rinnovo dei contratti di lavoro.
Il gruppo parlamentare del Pd presenterà domani le proprie proposte per superare l’emergenza del trasporto pubblico locale con la partecipazione di amministratrici ed amministratori. La conferenza stampa si terrà, oggi, mercoledì 15 maggio, ore 14.30, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati. Interverranno, tra gli altri: la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga; il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani; il responsabile trasporti, Davide Gariglio; e i componenti dem nella IX Commissione di Montecitorio, Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Valentina Ghio e Roberto Morassut.
Per accrediti ospiti e giornalisti pd.ufficiostampa@camera.it.
Ingresso: Via della Missione, 4 - Roma
Domani conferenza stampa dem alla Camera con Braga, Misiani e i deputati della commissione trasporti
Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale che determina la qualità della vita di milioni di persone e garantisce, ogni giorno, il diritto alla mobilità e di cittadinanza dei cittadini. L’inattività e la latitanza del ministro dei Trasporti Salvini sta generando gravi conseguenze e mettendo in forte difficoltà le aziende del settore, le Regioni e le amministrazioni locali che non sono più in grado di fare fronte all’aumento dei costi, ai necessari investimenti sul parco mezzi e al rinnovo dei contratti di lavoro.
Il gruppo parlamentare del Pd presenterà domani le proprie proposte per superare l’emergenza del trasporto pubblico locale con la partecipazione di amministratrici ed amministratori. La conferenza stampa si terrà mercoledì 15 maggio, ore 14.30, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati. Interverranno, tra gli altri: la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga; il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani; il responsabile trasporti, Davide Gariglio; e i componenti dem nella IX Commissione di Montecitorio, Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Valentina Ghio e Roberto Morassut.
Per accrediti ospiti e giornalisti pd.ufficiostampa@camera.it.
Ingresso: Via della Missione, 4 - Roma
“Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale che determina la qualità della vita di milioni di persone e garantisce ogni giorno il diritto alla mobilità e di cittadinanza dei cittadini. L’inattività del Governo sta generando gravi conseguenze e mettendo in forte difficoltà le Regioni e le amministrazioni locali che non sono più in grado di fare fronte al forte aumento dei costi e ai cambiamenti che stiamo attraversando. Il TPL ha bisogno immediatamente di almeno 1,7 miliardi di euro: 800 milioni di euro per coprire i crescenti costi e 900 milioni di euro per rinnovare i contratti dei lavoratori scaduti da troppo tempo. Intervenire esclusivamente sui criteri di ripartizione senza al tempo stesso azionare la leva delle risorse per garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità rischia di scatenare una guerra tra poveri che può rendere l’attuale situazione ancora più insostenibile. Non abbiamo più tempo da perdere per questo con la mozione che abbiamo presentato chiediamo al Governo di assumere immediatamente un impegno non più rinviabile che da tempo chiedono insieme Presidenti di Regione e Sindaci di ogni colore politico insieme a Sindacati, Imprese e Associazioni del settore” così il deputato democratico, componente dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd della Camera, Andrea Casu.