24/09/2024 - 16:43

Il neo ministro della cultura, Alessandro Giuli, risponderà domani alla Camera al question time presentato dal gruppo del partito democratico sul calo delle produzioni cinematografiche in Italia e sulle scelte messe in campo dal suo predecessore Sangiuliano in materia di tax credit. “Sono diversi mesi – si legge nel testo  - che il settore cinematografico esprime la propria preoccupazione verso le riforme avviate dall’esecutivo attraverso incontri e denunce. In occasione dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia le principali associazioni italiane di professionisti del settore, attraverso una lettera indirizzata ai rappresentati di governo, avrebbero espresso il forte dissenso verso le riforme proposte dall’esecutivo evidenziando «la preoccupante situazione di stallo che affligge l’intero comparto produttivo» e ribadire «con rinnovata forza», la richiesta «non più procrastinabile di compiere analisi puntuali per mettere in campo tutti gli strumenti necessari atti a scongiurare il crollo dell’occupazione in particolare nel settore della produzione cinematografica». Il question time -  firmato dai dem Manzi, Orfini, Iacono, Berruto, Ghio, Ferrari, Casu e Fornaro - chiede in che tempi e con quali modalità il governo intenda attivarsi per accogliere le ripetute sollecitazioni del settore cinematografico i cui professionisti denunciano il drastico calo della produzione domestica e la mancanza di un welfare adeguato dovuta anche al rinvio del Codice dello Spettacolo, fattori che si aggiungono anche ad una forte diminuzione di produzioni straniere in Italia”.

08/09/2024 - 12:44

Fare luce anche su appalti organizzazione G7 cultura*_

Il ministro Giuli venga rapidamente in parlamento per esporre le linee programmatiche dell’azione del ministero della cultura. L’azione amministrativa non può subire interruzioni, non c’è tempo da perdere. In quella occasione, Giuli dovrà anche chiarire il contenuto di alcuni decreti firmati in fretta e furia dal suo predecessore poco prima di rassegnare le dimissioni da ministro. Atti sospetti, un ennesimo schiaffo al regolare iter istituzionali da parte di Sangiuliano, su cui è fondamentale avere chiarimenti di merito. Per quali ragioni, l’ex ministro Sangiuliano ha firmato prima di dimettersi diverse nomine fondamentali per l’assegnazione dei fondi cinema? A chi erano state promesse quelle nomine?” Così in una nota i componenti democratici della Commissione e Cultura della Camera. “Il nuovo ministro - perseguono - dovrà anche chiarire gli appalti dell’organizzazione del g7 cultura visto la gestione poco trasparente di tutti gli aspetti logistici e organizzativi
che vedono coinvolti anche alcuni consiglieri  del gabinetto del Mic. Un aspetto politico non può restare sotto silenzio -
concludono i democratici - quando si tratta di emanare misure che servono ai lavoratori come il codice dello spettacolo il governo ha sempre rinviato, quando invece si è trattato di occupare postazioni sono stati fatti blitz e strappi istituzionali”.

24/07/2024 - 18:52

“Sangiuliano venga a riferire in Commissione Cultura alla Camera sulle ragioni della proroga della delega sullo spettacolo dal vivo” lo chiedono i deputati democratici della commissione Cultura di Montecitorio che stigmatizzano le continue assenze del ministro dal parlamento. “Impegnato ad inaugurare i cantieri della cultura voluti e finanziati dal suo predecessore, Sangiuliano interviene in parlamento solo per qualche question time ‘amico’ presentato dai suoi colleghi di maggioranza ma non si presenta mai davanti alle richieste delle opposizioni. È molto grave, il presidente Mollicone sia garante delle prerogative della commissione cultura”.

03/07/2024 - 20:13

“La proroga del tanto sbandierato Codice dello Spettacolo conferma il fallimento e il bluff portato avanti in questi mesi dal tandem Sangiuliano-Mazzi” così il deputato democratico componente della commissione cultura della Camera, Matteo Orfini che, dall’approvazione della legge del 2022 che delega il governo a riformare le modalità di finanziamento pubblico dello spettacolo dal vivo, ha promosso diversi atti parlamentari sul tema. “In tutti questi mesi – sottolinea Orfini – il Mic ha sempre detto che la delega sarebbe stata approvata in tempi record. L’approvazione da parte del Cdm di oggi di una proroga a ‘data da destinarsi’ certifica invece il fallimento e il bluff del tandem Sangiuliano-Mazzi che hanno millantato la presentazione imminente del nuovo codice in tutte le sedi istituzionali e negli incontri con le associazioni di settore e con le parti sociali. Lo spettacolo italiano non merita tutto questo, chiediamo l’immediata audizione in commissione alla Camera del ministro Sangiuliano per conoscere le motivazioni di questo rinvio che paralizzerà ulteriormente un settore che sta chiedendo con forza questo intervento legislativo. Rivedere le modalità di finanziamento pubblico di questo settore e modificare la disciplina vigente senza una effettiva concertazione e un coinvolgimento del parlamento sarebbe un vulnus e un grave precedente”.

22/04/2024 - 15:25

Il governo sta intervenendo sul Codice dello spettacolo anticipando una profonda revisione dei finanziamenti pubblici per il settore senza coinvolgere il Parlamento”. Così i deputati del Pd Irene Manzi, Mauro Berruto, Matteo Orfini, Nicola Zingaretti e Marco Simiani che hanno presentato sul tema un’interrogazione al ministro Gennaro Sangiuliano.

"Il Dicastero della Cultura, secondo le parole del sottosegretario Gianmarco Mazzi, sta intervenendo in attuazione della delega assegnata con la legge 106/ 2022 (approvata a larghissima maggioranza) per definire il codice dello spettacolo che, tra l’altro,  rivedrà la disciplina dei settori del teatro, della musica, della danza, degli spettacoli viaggianti, delle attività circensi, dei carnevali storici e delle rievocazioni storiche ed i conseguenti finanziamenti pubblici. Si tratta di un settore in forte crescita che ha saputo risollevarsi dopo il Covid e che richiederebbe un’azione decisa e forte da parte del governo, con strumenti e risorse adeguate. L'approvazione del Codice dello spettacolo rappresenta uno strumento fondamentale per dare slancio, visibilità e solidità allo spettacolo dal vivo e della musica; comparto che ha anche una straordinaria valenza sociale e culturale e non solo economica. Rivedere i finanziamenti pubblici e modificare la disciplina vigente senza un effettivo coinvolgimento delle categorie interessate (convocate una sola volta al Ministero nello scorso mese di marzo senza la preventiva e successiva condivisione di proposte operative) e delle istituzioni parlamentari è purtroppo una modalità operativa abituale per l’attuale governo e proprio per questo vogliamo che il ministro Sangiuliano venga a riferirne in commissione”.

12/04/2023 - 15:59

“Nel settore dello spettacolo operano migliaia di lavoratori con contratti atipici, intermittenti e con poche tutele. Nella scorsa legislatura è stata approvata una delega al governo per il riordino di ammortizzatori sociali e indennità per queste figure professionali, che fissava anche strumenti innovativi: norme su contratti ed equo compenso; riconoscimento del ruolo professionale; introduzione di indennità di discontinuità e benefici previdenziali; redazione di un codice dello spettacolo. Uniti a due grandi valori costituzionali: il diritto al lavoro e la promozione e diffusione culturale. L’esecutivo Meloni ha però prorogato il termine per l’esercizio della delega al 18 agosto 2024, pregiudicando operatività delle misure e utilizzo delle risorse”.

Così il deputato dem, Mauro Berruto, nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro della Cultura.

Nella replica a Gennaro Sangiuliano, il deputato del Pd, Matteo Orfini, si è detto “non soddisfatto della risposta del ministro. Su iniziativa del Pd, insieme, abbiamo scritto la legge. Su proposta del Pd, insieme, abbiamo implementato le risorse portandole a 100 milioni di euro per il 2023, ma ciò che non possiamo scrivere insieme, poiché attiene al governo, sono i decreti attuativi. Centinaia di migliaia di lavoratori dello spettacolo sono in attesa dell’indennità di discontinuità, diritto previsto per gli altri settori. Dal ministro ci attendevamo non un generico impegno, ma la data di entrata in vigore di questo strumento. Ci auguriamo - ha concluso Matteo Orfini - che almeno da giugno diventi realtà”.

17/12/2022 - 10:20

“Si riempiono la bocca sulla dignità del lavoro, ora vedremo alla prova dei fatti se andranno nella direzione opposta. L’occasione è l’accoglimento o la bocciatura del nostro emendamento per ora accantonato, che prevede un finanziamento del Fondo per l’indennità di discontinuità destinata ai lavoratori dello spettacolo. Si tratta di un impegno che darebbe attuazione concreta al Codice dello Spettacolo dal vivo, approvato nello scorso luglio con il sostegno anche di forze politiche dell’attuale maggioranza. Non fate mancare questo aiuto ai lavoratori ”. Lo dichiarano la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, la capogruppo Pd in commissione Cultura, Irene Manzi e il deputato dem Matteo Orfini.

15/12/2022 - 18:20

Tra gli emendamenti segnalati dal Pd alla legge di Bilancio c’è un importante pacchetto scuola, cultura, università e sport. Abbiamo presentato un emendamento sul dimensionamento scolastico che introduce nuovi criteri per la definizione del contingente dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e prevede che la distribuzione tra le Regioni sia definita sulla base di un coefficiente non inferiore a 700 e non superiore a 800 alunni; per il rinnovo del contratto dei docenti abbiamo chiesto un incremento di 150 ml per arrivare a 300 mln a regime, come promesso - e non mantenuto - dal governo; abbiamo trovato le risorse per recuperare i tagli alla carta docente;  abbiamo previsto un incremento di 200 ml del fondo per 0/6 anni; il recupero dei tagli al Fondo buona scuola e Scuole innovative. 

In materia di cultura abbiamo previsto 150 milioni per l’anno 2023 per l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo così da dare piena attuazione a quanto approvato nel Codice dello Spettacolo dal vivo approvato nei mesi scorsi. Per quanto riguarda l'università abbiamo proposto di stanziare 20 milioni a sostegno delle spese di locazione degli studenti fuori sede iscritti alle università statali. Infine - in materia di sport - al fine di garantire la sostenibilità della riforma del lavoro sportivo - abbiamo chiesto uno stanziamento di 80 milioni di euro per il prossimo triennio e abbiamo esteso la detrazione per l'attività sportiva, da 210 euro a 400 euro senza prevedere un limite di età, attualmente indicato (dai 5 ai 18 anni).

Mi auguro che il governo dimostri buon senso e altrettanta volontà, accogliendo alcune delle nostre proposte. Sarebbe molto grave se ripetessero lo stesso copione del 2011 usando scuola, università e cultura come un bancomat e non come la leva di crescita più importante per il Paese. La conoscenza è un diritto; il governo non sia sordo alle nostre richieste. Le premesse, purtroppo, non sono buone.

Così Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera.

25/11/2022 - 13:09

“Per il Partito Democratico è fondamentale che il governo approvi rapidamente i decreti attuativi della legge delega in materia di spettacolo approvata alla fine della scorsa legislatura. Nei giorni scorsi in Aula alla Camera abbiamo presentato un question time al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, proprio per conoscere l’orientamento dell’esecutivo. Purtroppo, in materia di cultura, stanno dando segnali molto preoccupanti, tenuto anche conto, viste le indiscrezioni, della totale assenza di investimenti in legge di bilancio".  Lo ha dichiarato la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, a Milano Music Week nel panel organizzato da Assomusica su Codice dello spettacolo, priorità, emergenze ed esigenze del settore del live music.

"Per noi - ha proseguito l'esponente Pd - si sarebbero dovute implementare le risorse destinate all'attuazione delle disposizioni contenute nella legge delega in fase di approvazione della manovra. Per questo, presenteremo un emendamento in sede di esame della legge di bilancio. E riteniamo che per l’attuazione delle deleghe sia indispensabile un coinvolgimento preliminare, urgente e massimo dei lavoratori. Si tratta di una tra le riforme di settore attesa da anni dai lavoratori dello spettacolo, che consente l'avvio di un nuovo welfare, centrale per la vita economica e culturale del Paese. Sono lavoratori che lo Stato non può dimenticare in alcun modo". 

"Per noi la cultura - ha concluso Manzi - è condizione fondamentale per una democrazia e chi lavora in questo campo è benemerito e ha bisogno del sostegno delle Istituzioni. Chi sceglie di lavorare nella cultura, nella musica, nel teatro, va incoraggiato e aiutato economicamente nei momenti di vuoto lavorativo, che sono ordinari e tipici di questo mestiere. Nella legge ci sono le risorse per iniziare un lavoro. L'Inps è attrezzata per farlo. Il governo metta le risorse necessarie. Serve lavorare anche a norme di semplificazione delle procedure di realizzazione degli eventi.Inoltre, è indispensabile intervenire sulla questione dei consumi culturali. Proprio per questo ho presentato una proposta di legge per la Carta cultura dei lavoratori, per incoraggiare, oltre alle liste già legate a 18App, un più diffuso consumo culturale da parte di tutti”.