28/11/2023 - 17:18

“Con questo decreto sull’immigrazione siamo arrivati a quota quattro, uno a trimestre, come le vecchie pagelle di una volta. Avete introdotto la norma incivile sulla cauzione di 5mila euro per non finire in un centro di accoglienza, fino all'accordo con l’Albania che costerà molto, complicherà tanto e non risolverà nulla. La realtà è che non sapete come gestire quella che da molti anni oramai battezzate come un'emergenza, ma che emergenza non è. Perché fenomeno che appartiene a questo nostro tempo ed è per questo che chiede uno sguardo coerente sul piano umano con i nostri principi di civiltà. Noi pensiamo che queste norme calpestano la Costituzione”.

Lo ha detto il deputato democratico, Gianni Cuperlo, annunciando il voto contrario del Gruppo Pd al Dl Immigrazione.

“Viene cancellato lo Stato di diritto - ha aggiunto - quando si stabilisce, come fate in questo decreto, l’espulsione di persone che vivono in Italia e sono integrate nel lavoro. Da domani, infatti, si potrà venire espulsi a discrezione del ministro dell'Interno per supposti gravi motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato. In alcuni casi la misura sarà disposta direttamente dal prefetto, con misure più restrittive anche sul diritto di difesa. Violando tre sentenze della Corte Costituzionale e con una misura inedita decidete di colpire i più fragili, i minori stranieri non accompagnati, una terminologia che sa molto di polvere e burocrazia. Ma parliamo di sedicenni partiti spesso dal girone più infernale del mondo, lì dove si muore di fame o di guerra. Ragazzini che rischiano di essere collocati in un centro per adulti con una promiscuità vietata dalle stesse norme europee. Occorrerebbero risposte - ha concluso - guardando a quei 25mila corpi in fondo al Mediterraneo che mai vedranno una sepoltura e invece votate un decreto che peggiorerà le cose. Poi a marzo, con il primo caldo e il mare più clemente, tornerete qui in Parlamento per un quinto decreto per fermare l'emergenza che non c’è”.

28/11/2023 - 11:20

“Avremmo voluto che si facesse di più anche sulla proroga dei progetti di accoglienza diffusa dei comuni, ma l'approvazione dell'ordine del giorno da me presentato rimane una risposta doverosa agli enti locali, in un decreto disumano che si accanisce oltre ogni limite etico sui minori non accompagnati ”. Lo ha detto intervenendo in Aula sul decreto migranti la vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio, a proposito dell’approvazione dell’odg a sua prima firma che impegna il governo a dare prosecuzione ai progetti inseriti nel sistema di accoglienza, integrazione e Sai anche per l’anno 2024.
“La riformulazione dell’ordine del giorno - spiega Ghio - lega la proroga del sistema di accoglienza diffusa portato avanti dai Comuni in questi anni alla valutazione della compatibilità di bilancio. È una formula che il governo usa spesso e che non garantisce come sappiamo con certezza il raggiungimento dell’obiettivo.
In questo caso però si tratta di non garantire la certezza del raggiungimento dell’obiettivo a migliaia di persone, fra cui donne, famiglie, bambini che dal 1 gennaio 2024, senza questa proroga, non avranno più un luogo da abitare, una scuola da frequentare. Questa proroga inoltre riguarda l’impegno e il lavoro di 200 comuni che hanno puntato sull’accoglienza diffusa, che ha dato vita a percorsi di integrazione sociale ed economica reali, più efficaci ed umani rispetto alla gestione dell’accoglienza a cui abbiamo assistito negli scorsi mesi”.
“L’Anci da diversi mesi ha chiesto delle risposte circa la prosecuzione di questi progetti e i comuni coinvolti ad oggi non hanno ancora notizie certe e la preoccupazione dei sindaci che conoscono bene le loro comunità è alta perché sanno che se fra qualche settimana non ci sarà certezza reale della prosecuzione occorrerà trovare collocazione, abitazioni, scuole per queste migliaia di persone che già hanno avuto molte sofferenze”, conclude Valentina Ghio

28/11/2023 - 10:46

“Il Consiglio dei Ministri ha inserito all’interno del DL Energia una norma sbagliata e pericolosa: l’apertura alle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi.
Un autentico colpo di mano del Governo. Con questa operazione si vanifica il lavoro di anni, basato sull’applicazione di criteri tecnico-scientifici rigorosi e che aveva permesso di individuare 67 siti potenzialmente idonei, inseriti all’interno della CNAPI. Così come rende inutile l’importante percorso partecipato che ha poi permesso la redazione della CNAI (la Carta Nazionale delle Aree Idonee) che dovrebbe aver recepito i risultati del dibattito pubblico, ma che non è mai stata pubblicata, nonostante sia pronta da mesi. Questo Governo, anziché scegliere in maniera seria e responsabile, apre di fatto alla possibile scelta di Trino (Vc), già autocandidatosi per bocca del suo sindaco, quale sito per il Deposito. Un comune che non era stato incluso nei siti potenzialmente adatti perché non corrispondente ai criteri tecnici. L’applicazione dei criteri tecnico-scientifici deve continuare a prevalere su qualsiasi altro aspetto e interesse particolare e non può prevalere la posizione di un Sindaco o a un solo Comune. Il Governo si fermi”.

Lo scrive in una nota on. Federico Fornaro, dell’Ufficio di Presidenza del gruppo Pd alla Camera.

23/11/2023 - 13:03

“Nel ddl sicurezza norma per farlo pagare con prelievo dal lavoro dei detenuti”
“È aberrante la proposta contenuta nel ddl sicurezza, presentato dal governo, secondo cui i fondi negati in legge di bilancio per il fondo per le vittime dell’usura e delle vittime di mafia dovrebbero essere trovati con un prelievo forzato del 5 per cento sugli stipendi dei detenuti che lavorano dentro e fuori dal carcere. In pratica il governo si disimpegna in modo vergognoso sul finanziamento di un fondo che ha un valore sociale ed etico lasciando che sia finanziato dal lavoro dei detenuti”. Lo dichiarano la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani e il capogruppo in commissione Giustizia Federico Gianassi.

“Si cerca di affrontare un tema molto importante, ancora una volta – aggiungono - , penalizzando gli ultimi e negando uno dei principi fondanti della nostra Costituzione e cioè che la pena ha principalmente il fine rieducativo e del reinserimento sociale. Auspichiamo che il Ministro Nordio finanzi adeguatamente il fondo delle vittime, senza ricorrere però a questa previsione, peraltro contraria a quanto egli stesso affermato sin qui”.

23/11/2023 - 11:39

“Registro con fiducia il parere positivo del governo all’ordine del giorno, a mia prima firma, sul decreto di proroga dei termini normativi e dei versamenti fiscali, nel quale si richiede di reperire risorse aggiuntive al fine di ridurre l’impatto del costo del lavoro che le associazioni sportive saranno chiamate a sostenere per la piena attuazione della riforma del lavoro sportivo. Lo prendo per ciò che è: un impegno!”.

Lo dichiara il deputato democratico Mauro Berruto, responsabile Sport del Pd.

22/11/2023 - 18:41

Dichiarazione di Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera

“E meno male che questo governo era pronto! Eravate sì pronti ma a fare video davanti alle pompe di benzina e anziché togliere le accise  avete dato , se va bene,  un pieno a malapena . Per non parlare della social card: 300 euro, nemmeno una spesa mensile per una famiglia di 4 persone. Però intervenite sul fisco, cancellate aliquote, aiutate sempre i soliti noti, ma per il caro vita, per il depauperamento del potere d’acquisto, pronti non lo siete stati e neanche lo sarete domani “. Così il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Toni Ricciardi nella dichiarazione di voto contrario sulla fiducia al decreto in materia di proroga  dei versamenti fiscali.
“Adesso  - ha proseguito Ricciardi- questa maggioranza si sta vantando dei risultati sul rating: la tripla BBB? Ma andate a dirlo agli  italiani che siamo sul precipizio e che oltre quello i nostri titoli diventeranno spazzatura. E come se non bastasse, sulla manovra l’Europa vi ha rimandati, come gli studenti impreparati, a giugno”. Per l’esponente del Pd “ora inizierà il susseguirsi di dichiarazioni contro l’Europa, che non ha fatto altro che sottolineare come vi stiate apprestando a fare una manovra in deficit, cosa sulla quale si potrebbe anche ragionare, solo però nel caso dovesse prevedere  interventi strutturali per la crescita. Invece questa manovra e questi provvedimenti incideranno per non più dello 0,2% sulla crescita stessa, un capolavoro”.  Per Ricciardi “questo governo non ha una visione, non sa su quali settori investire e non ha idea di come cambiare strategia per una crescita effettiva”. “E come se non bastasse – ha concluso -  nei prossimi giorni arriveranno tutta una serie di collegati alla delega fiscale che non faranno altro che smantellare diritti: dai rimpatriati finanche al sistema dei frontalieri che vi accingente a distruggere.”

16/11/2023 - 14:36

Dichiarazione di Antonella Forattini, deputata Pd e componente la commissione Agricoltura della Camera

“Il provvedimento sulla cosiddetta carne coltivata è l’ennesima, pomposa bandierina da sventolare per distrarre gli elettori a cui è stato promesso cose che non stavano in piedi prima e continuano a non stare in piedi oggi. Un provvedimento che nasceva già falsato nella sua terminologia  e infatti, anche grazie al lavoro del Pd , oggi parliamo  di carne coltivata e non di carne sintetica.”  Così Antonella Forattini, deputata del Pd e componente la commissione Agricoltura nel motivare il voto di astensione del suo gruppo al Ddl sulla carne coltivata. “E’ bene infatti specificare e chiarire – ha aggiunto Forattini- che in Europa la carne coltivata, come tutti i novel food, è soggetta a una valutazione del rischio di condotta dall’Agenzia per la sicurezza alimentare (l’EFSA). Tale Agenzia dà il proprio nulla osta solo se e quando accerta che il profilo nutrizionale e quello di rischio sono analoghi rispetto ai prodotti che vanno ad affiancare. In caso sia riconosciuto, la Commissione può autorizzarne sia il commercio che il consumo.” Rivolgendosi poi al governo e alla maggioranza, l’esponente Pd ha dichiarato: “sapete benissimo che questo provvedimento verrà bocciato dall’Unione Europea. Ma prima che ciò avvenga ci vorrà del tempo, e allora meglio passare all’incasso con un po’ di fumo negli occhi agli italiani. Ecco perché, per noi, si tratta solo di populismo legislativo. Pur convinti della sua inconsistenza, siamo altrettanto consapevoli che il percorso di innovazione che la scienza ha avviato deve essere calato opportunamente nella nostra società, deve tener conto delle esigenze e anche delle preoccupazioni di chi, tutti i giorni, porta avanti le produzioni del nostro made in Italy. E siccome non è pensabile di fermare i progressi della scienza,  - ha concluso Forattini- superato questo provvedimento faccio un appello affinché si inizi da subito, con serietà e responsabilità, a costruire le condizioni perché l’Italia possa farsi trovare pronta di fronte ai progressi che la scienza può fare in questi settori e in questa materia. E lo faccia insieme a quelle filiere e a quei soggetti che subiranno in prima persona gli effetti del progresso scientifico.”

15/11/2023 - 17:51

“La maggioranza annuncia che domani presenterà un emendamento al disegno di legge delle opposizioni sul salario minimo. Dopo undici mesi di rinvii imbarazzanti finalmente si saranno fatti un’idea di cosa proporre. Attendiamo ovviamente i contenuti per esprimere un giudizio di merito, ma non accetteremo mai uno stravolgimento della nostra proposta. Noi chiediamo un salario minimo per legge con una soglia precisa a 9 euro lordi l’ora e su quello la destra deve pronunciarsi”.
Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Lavoro Arturo Scotto a proposito della dichiarazione del presidente della commissione Lavoro Rizzetto sulla presentazione di un emendamento della maggioranza alla proposta di legge.

09/11/2023 - 12:03

“Questo testo avrebbe dovuto essere diverso, poiché in commissione Agricoltura un lavoro certosino e responsabile tra tutte le forze politiche aveva consentito di trovare un accordo unanime per rispondere alla necessità di favorire, promuovere e dare prospettiva ai tanti giovani che avrebbero voluto cimentarsi in agricoltura mettendosi a capo di una impresa. Invece il governo, con il braccio armato del Mef, ha utilizzato il parere in commissione Bilancio per imporre la cancellazione di una decina di articoli, stravolgendo nei fatti il provvedimento e calpestando il lavoro parlamentare. Abrogati gran parte degli impegni di spesa che non permetteranno di dare concretezza e sostanza alle lodevoli intenzioni di favorire in agricoltura il ricambio generazionale, non a caso riconosciuto come priorità all’interno dell’agenda politica dell’Ue e punto di forza nel Piano Strategico della Pac. Anche Cia e Copagri vi avevano chiesto di fermarvi. Ma avete voluto andare avanti lo stesso: dei 100 milioni previsti inizialmente, infatti, ne sono rimasti 15, assolutamente insignificanti per una legge cornice che si poneva obiettivi di lunga gittata”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario del Gruppo alla Pdl Imprenditoria giovanile.

“Secondo l’Istat - ha aggiunto - le aziende agricole guidate da giovani sono poche e sempre meno. Nel 2020 erano il 13% del totale contro il 17% di dieci anni prima. Con questo testo vengono purtroppo meno misure che avrebbero consentito un cambio di passo, quali l’esonero dagli obblighi contributivi per gli imprenditori under 41, il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, le agevolazioni fiscali per i redditi derivanti da agricoltura multifunzionale. Saltato anche il recupero delle spese per la riqualificazione di fabbricati rurali, ma soprattutto le fondamentali misure per favorire l’accesso al credito. D'altronde il ministro Lollobrigida, ormai in campagna elettorale personale per le prossime europee, ha solo la necessità di mettere bandierine sul nulla, come per la carne coltivata o l’istituzione di una medaglia premio per i cuochi italiani. Un'altra cosa la sa fare molto bene. Nominare commissari sulle varie emergenze ed istituire commissioni per allargare il fronte degli amici. Nel frattempo - ha concluso - evoca il Made in Italy e poi si dimentica di fatto l'agricoltura nella prossima manovra finanziaria”.

07/11/2023 - 17:20

"Una bella notizia: i cittadini senza dimora delle Marche potranno avvalersi del diritto alla cura, accedendo al medico di base. Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una legge per l'iscrizione dei senza dimora all'anagrafe sanitaria presentata dal Gruppo Pd, primo firmatario Antonio Mastrovincenzo. Sono davvero molto contento per la scelta fatta dalla regione Marche e per il lavoro fatto dal Partito Democratico regionale, finalmente si procede nella direzione di attuare specifici interventi normativi finalizzati a garantire ai soggetti più vulnerabili della società il pieno godimento dei diritti alle prestazioni sanitarie. In Italia, sono circa 90mila i senza dimora privi di residenza e privi del medico di base. Molte di queste persone finiscono in strada perché non riescono a pagare l'affitto e possono accedere ai soli servizi di Pronto Soccorso il cui costo stimato mediamente, per singolo intervento, è quasi triplo rispetto al costo annuale di un Medico di Medicina Generale. Inoltre arrivare al Pronto Soccorso significa mancata prevenzione, avere cure quando è troppo tardi e l'impossibilità di non poterle seguire. La regione Marche è la quinta regione che approva questa misura di civiltà, adesso chiedo alla maggioranza e al governo di velocizzare la proposta di legge approvata in commissione e dare la possibilità ai senza dimora di tutta Italia di avvalersi del diritto alla cura”. Lo dichiara il deputato dem Marco FURFARO, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera e primo firmatario della Pdl per il medico di base ai senza dimora.

07/11/2023 - 16:24

Dichiarazione di Marco Lacarra, deputato  Pd

“Questo provvedimento non arriva lì dove dovrebbe arrivare: a colpire la povertà sociale, educativa, culturale ed economica, che è poi la vera radice del disagio giovanile.  Non riesce a combattere il sentimento di solitudine e disperazione in cui tanti, tantissimi ragazzi, si sentono persi nelle nostre periferie. Ribadisce il rifiuto delle istituzioni ad essere presenti in certi territori, tra certe comunità. Caivano ha aperto una ferita che questo governo e questa maggioranza si sono ben guardati dal rimarginare.  E allora quella ferita tornerà presto, e purtroppo, a sanguinare.” Così il deputato Pd Marco Lacarra, motivando il no alla fiducia al decreto Caivano a nome  del suo gruppo.
“La delinquenza e la microcriminalità, l’abbandono scolastico, l’uso e l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti, i fenomeni di autolesionismo, i suicidi - ha proseguito Lacarra-  sono tutti sintomi sempre più evidenti di un male molto più profondo. Ecco, davanti a queste domande, davanti a tutti questi temi, questo ennesimo decreto-legge non dà alcuna risposta.” Per l’esponente Pd “ancora una volta lo Stato sarà, per i cittadini di Caivano e di tutte le altre Caivano d’Italia, uno Stato-Autorità, polizia, giudice e carceriere.
Perché ancora una volta lo Stato ha rinunciato ad essere scuola, assistenza sociale, aiuto familiare. Ha rinunciato ad essere lavoro, ad essere cultura, ad essere sport.  Lo Stato ha rinunciato ad essere sostegno. Ad essere cioè presente come opportunità e non solo come tutore dell’ordine e della legge, come pure - ovviamente - deve essere. Ha rinunciato ad essere una alternativa  vera alla Camorra, alla Ndrangheta, alla Mafia. Ad essere la strada dritta tra le tante storte che esistono. E sono queste le ragioni per le quali il Partito Democratico voterà contro la fiducia e contro questo decreto”.

06/11/2023 - 17:44

“Il Decreto Caivano è l’ennesima occasione persa di una destra che riesce a fare solo propaganda sull’onda emotiva dell’opinione pubblica ma che rimane incapace di affrontare i problemi con l’obiettivo di risolverli. Qui è in gioco il futuro di moltissimi giovani, che provengono da situazioni e contesti difficili, che hanno quindi bisogno di un’alternativa ma che ricevono dal governo soltanto repressione. L’ordine pubblico è fondamentale ma senza progetti credibili di prevenzione e rieducazione lo Stato finisce per consegnare i ragazzi alla criminalità, nascondendo un problema che finirà per riproporsi ciclicamente. Nel decreto non ci sono infatti risorse per politiche del lavoro, per la cultura, per l’inclusione, per i presidi educativi, per i servizi sociali, per la rigenerazione urbana. Ci sono soltanto norme repressive, in palese contrasto con la nostra Costituzione, che precludono il futuro ad intere generazioni”. Così Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei deputati Pd, intervenendo oggi in Aula nella discussione generale sul Decreto Caivano.

06/11/2023 - 10:50

“E’ un provvedimento nato per dare fiato alla propaganda piuttosto che per intervenire su un tema complesso che avrebbe richiesto equilibrio, responsabilità e assonanza con le indicazioni dell’Unione Europea. Una legge che si discosta anche dalle motivazioni che hanno spinto molte organizzazioni, da quelle agricole a quelle dei consumatori, dalle Acli a Slow Food, da Fedeperparchi a Kyoto Club, alla Cna tanto per citarne alcune,  a sottoscrivere un manifesto in favore della cultura del cibo di qualità e contro il cibo artificiale e di laboratorio. In quel manifesto non si chiedeva di alzare una bandiera ideologica, ma di sostenere le aziende agricole che intendono restare fedeli ad un’idea di rispetto e rigenerazione delle risorse naturali. Con questo obiettivo, ci dicono quelle organizzazioni, dobbiamo accompagnare le aziende attente alla propria impronta ecologica, affinché sia garantito il diritto ad un cibo di qualità per tutti e perché siano protagoniste di un percorso verso una produzione sempre più sostenibile e una contestuale riduzione dei consumi della carne sempre nel segno di quella salute che la recente pandemia ha dimostrato non essere più rimandabile. Non dunque una crociata, ma un’alleanza con la natura per qualificare la transizione ecologica e costruire un nuovo modello di sviluppo improntato a qualità, sostenibilità e giustizia sociale. Temi urticanti per la destra che continua a tergiversare di fronte ai mutamenti climatici con un atteggiamento negazionista e si riempie la bocca di parole roboanti  senza conseguenze negli atti normativi. Parlano di Made in italy e poi si girano dall'altra parte quando chiediamo di intervenire strutturalmente sulle criticità del comparto agricolo”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula nella discussione generale sul Ddl Alimenti coltivati.

“Per tutti gli auditi in Commissione - ha aggiunto - occorreva dare concretezza normativa alla transizione proteica riducendo il consumo di carne. Intervenire sugli allevamenti intensivi per rafforzare lo stato brado e semibrado, perché questa possibilità consente di avere carni di qualità e sostenibili. Così si può rispondere positivamente a chi vorrebbe promuovere la carne coltivata puntando sulla grande industria. Per evitare il conflitto tra allevamenti intensivi e produzioni in laboratorio, di cui ancora non si conosce qualità, salubrità e sostenibilità, occorreva puntare alla modifica del modello di produzione attuale o quantomeno avviare un processo per una soluzione di maggiore equilibrio. Non lo avete voluto fare perché c'era la famosa bandierina da alzare e state per approvare una legge che avete nascosto all'Unione Europa perché conoscete benissimo le forzature ideologiche che avete imposto. A cominciare dall'inosservanza del principio di precauzione. Avevamo proposto di istituire presso i ministeri della Salute e dell’Agricoltura un tavolo tecnico scientifico, composto da ricercatori e tecnici dei vari settori, delle associazioni di categoria e del terzo settore, per tutelare gli interessi del Paese e degli agricoltori italiani. In Commissione abbiamo presentato emendamenti volti a rispettare le autorità europee, a partire dall’Efsa, che svolgono già un lavoro attento sulla sicurezza alimentare. Il rischio infatti è quello di favorire, anche in questo settore, l’importazione e dunque sfavorire il tanto decantato Made in Italy, anche e solo nella ricerca e nello studio su cui da sempre siamo avanguardia. Insomma - ha concluso - abbiamo provato in ogni modo a evitare al governo la figuraccia che sta per fare agli occhi del mondo. Ma il ministro Lollobrigida ha preferito solo mettere una medaglia di cartone ai nostri cuochi per scimmiottare ben altri premi e riconoscimenti. Si è persa l’ennesima occasione”.

26/10/2023 - 15:33

“Le scelte identitarie del governo di Giorgia Meloni sono tutte contro il Sud. Hanno cancellato il reddito di cittadinanza, sono contrari al salario minimo, mettono in campo l'autonomia differenziata e stanno trasformando il Pnrr da grande opportunità a un vero e proprio campo di battaglia. Se prendiamo queste scelte e le caliamo nei confronti del Mezzogiorno, rendiamo la situazione del Sud quasi una situazione irreversibile. Per noi invece il Sud è la più grande occasione di sviluppo e cambiamento del nostro Paese”. Lo ha detto il deputato dem Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale e Sud per il Partito Democratico, intervistato sul sito web dei deputati Pd.

“Nel Mezzogiorno – ha aggiunto l’esponente Pd - c'è anche un problema legato alle piccole e medie imprese. Nel decreto Sud la soglia minima di investimenti per le imprese è 200 mila euro. Ma in questi anni nelle Zes (Zone economiche speciali), in particolare nella Regione Abruzzo, si è verificato che il 90 per cento degli investimenti delle imprese fossero inferiori a 200 mila euro. Il decreto crea una grande illusione, ma non ci sono coperture finanziarie, rimandate alla Legge di Bilancio, e ci sono dei tetti che non potranno assolutamente essere rispettati dalle imprese”.

“Il Partito Democratico - ha concluso Sarracino – ha fatto un grande lavoro di ascolto. Ci siamo dati un nuovo metodo per rendere protagonisti innanzitutto i territori e i nostri circoli, i nostri amministratori, con il coinvolgimento anche delle imprese e dei sindacati con cui stiamo dialogando e con i quali abbiamo costruito una serie di emendamenti. E’ un nuovo metodo del Partito di Elly Schlein nel quale crediamo molto. Se noi vogliamo parlare di Pnrr, della Zes unica e delle grandi opportunità del nostro Sud, dobbiamo assolutamente rafforzare la capacità amministrativa delle nostre amministrazioni pubbliche. Purtroppo però in questo decreto, anche rispetto a questo non c'è assolutamente nulla”.

19/10/2023 - 13:24

“E’ un dovere costituzionale e per il Legislatore un impegno intrinseco alle sue funzioni quello di promuovere attività lavorative e regolamentare – nel perimetro di riferimento – nuove figure a tutela del mercato, delle imprese e dei lavoratori.

Così vorrei che fosse per il recepimento, in Italia, di quella figura che già gli standard certificativi individuano sotto il nome di HSE (Health, Safety and Environment) manager, autoregolamentata con la UNI 11720:2018.

Il Manager HSE è quella figura professionale in grado di intercettare la domanda di quelle organizzazioni che vedono sempre più l’integrazione tra i temi della sicurezza sui luoghi di lavoro, della salute e dell’ambiente come la modalità più efficiente ed efficace per perseguire la conformità legislativa e le strategie aziendali, in una prospettiva di miglioramento continuo.

Dunque, una nuova professionalità all’interno del mondo aziendale deputata alla gestione complessiva e integrata dei processi e sotto processi in ambito sicurezza, privacy, salute e prevenzione del rischio.

Secondo la norma UNI 11720, il Manager HSE ha due “anime”: supporta l’organizzazione nella gestione operativa e nell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi per i lavoratori, per l’ambiente e per il patrimonio aziendale, coerentemente con la legislazione vigente; definisce la strategia aziendale e imprenditoriale, analizzando anticipatamente i rischi per i lavoratori e per l’ambiente derivanti da scelte decisionali alternative.

Da qui un DDL scritto col supporto giuridico di Alessandro Parrotta ed ingegneristico di Rossella Parrotta per presentare un progetto legislativo completo, fattibile e fruibile per le imprese, facendo diventare la figura HSE volano per la crescita aziendale”. Lo ha detto il deputato del Pd, Nicola Carè, aprendo la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge a sua prima firma sul ruolo del manager Hse.

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