“Sulla evasione dal carcere Badu e Carros di Nuoro, il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, rispondendo a una interrogazione a mia prima firma insieme al capogruppo Pd in commissione Giustizia, Federico Gianassi, ammette il totale fallimento del governo. Sisto infatti conferma ciò che già si sapeva. In quel penitenziario vi sono gravi carenze tecnologiche e umane che risultano incompatibili con la catalogazione dell'istituto al rango di massima sicurezza. Per di più, a un mese dall'evasione di un boss estremamente pericoloso, il vice ministro ha spacciato per soluzioni la sostituzione di un presunto responsabile interno e la convocazione del comitato dell’ordine pubblico, il cui esito è stato che il comune di Nuoro finanzierà nuove telecamere di sicurezza. Per i cittadini di Nuoro dopo il danno anche la beffa. Dovranno pagare i costi della messa in sicurezza, come se già non bastasse il fatto che quotidianamente vivono il pericolo di un carcere che è dentro la città e dal quale in pieno giorno è riuscito a fuggire un detenuto con l'aiuto esterno della criminalità organizzata. A questi cittadini cosa risponde il viceministro Sisto? Nulla. Visto che si è limitato a riferire che le carte sono secretate perché è in corso un’indagine della magistratura. Veramente poco da chi dovrebbe garantire alle nostre comunità giustizia e sicurezza”.
Lo dichiara il deputato del Pd, Silvio Lai.
Oggi 21 marzo Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Grazie a Libera e alle associazioni che si battono per legalità, giustizia, diritti. Contro tutte le mafie per una società più giusta”.
Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
Ora tocca a Padova. La crociata per discriminare i figli delle famiglie arcobaleno si estende a macchia d’olio. Anche a Padova il Sindaco Sergio Giordani è stato convocato dalla prefettura perché semplicemente ha garantito, come a Milano il Sindaco Sala, un concetto di semplice giustizia: non esistono bambini di serie a e di serie b. È diritto di ogni bambino a vedersi riconoscere i propri genitori come portatori di doveri nei suoi confronti e togliere questo diritto solo perché si hanno due mamme o due papà è un atto scellerato. Il governo, con questo accanimento crudele, sta solo mettendo in campo una discriminazione odiosa e colpendo quelle istituzioni, come i sindaci coinvolti, che invece agivano per evitarla. Io sono dalla parte dei bambini, delle famiglie e dei sindaci che li sostengono a cui esprimo la mia più totale solidarietà e vicinanza. La mobilitazione del Pd e delle associazioni si estenda a oltranza e in tutto il paese non possiamo lasciare soli ne questi amministratori ne le cittadine e i cittadini, le bambine e i bambini, che vedono negati i loro diritti.
"Oggi ricorre il tragico anniversario della strage Erasmus in Spagna in cui persero la vita tredici studentesse di cui sette italiane. Sono passati sette anni ma ad oggi il processo per individuare i responsabili non è ancora iniziato e alle famiglie delle vittime va il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Per questi motivi abbiamo presentato alla Camera una proposta bipartisan per istituire una commissione parlamentare di inchiesta. Vanno chiarite le responsabilità, che non possono ricadere soltanto sull'autista, e le evidenti mancanze di tutti i soggetti coinvolti: non solo per fare giustizia ma soprattutto per evitare che simili episodi possano accadere nuovamente. Chiediamo che questa proposta venga subito calendarizzata e approvata, per dare al Parlamento tempi adeguati al fine di effettuare una indagine seria e approfondita”. Così in una nota congiunta i firmatari del documento Marco Simiani, deputato Pd; Erica Mazzetti, deputata Fi; Fabrizio Rossi, deputato Fdi; Elisa Montemagni, deputata Lega; Andrea Quartini, deputato M5S; Maria Elena Boschi, deputata Iv e Angelo Bonelli, deputato Alleanza Verdi e Sinistra.
“L'irpef è l'imposta cardine del nostro ordinamento è quella che serve più di tutte per il finanziamento dei beni pubblici ha nella sua base imponibile più dell'85% dei redditi di lavoro dipendente e di pensione. Quindi la progressività nel nostro sistema è realizzata soprattutto su questi redditi. Gli altri redditi, finanziari, da capitale da terreni e gli affitti, sono stati via via portati fuori. Quindi noi abbiamo un sistema che è caratterizzato da una profonda ingiustizia.Questa riforma non interviene assolutamente su questo punti. È descritta come una riforma epocale che riporta l'equità e invece approfondisce questa distanza perché porta altri redditi fuori dall'irpef”. Lo ha detto la deputata del gruppo Pd- Idp, Maria Cecilia Guerra., economista ed ex sottosegretaria al Mef, ai microfoni di Radio Immagina, in merito alla riforma fiscale varata ieri dal governo.
Poi - evidenzia l’ex sottosegretaria al Mef - si racconta una bugia colossale e cioè che ridurre il numero degli scaglioni sarebbe una semplificazione. Ma riducendo il numero degli scaglioni appiattiamo l'imposta e quando appiattisci l’imposta verso la Flat tax tu fai il regalo più grosso alle persone che hanno i redditi più alti non necessariamente ricchissimi, agli altri restano le briciole. Ma perché dobbiamo mettere dei soldi per persone che non ne hanno assolutamente bisogno, le quali, se contribuissero anche un pochino di più al welfare, al benessere collettivo, non ne soffrirebbero un modo particolare? Tutti devono essere chiamati a partecipare in base alla regola base della Costituzione, cioè contribuendo di più se hanno più possibilità e secondo un'altra regola fondamentale che sarebbe a parità di reddito si paga tutti uguali”.
"Il voto, purtroppo, non è scontato, soprattutto per chi, per ragioni di studio o lavoro, è costretto a vivere lontano dal luogo di residenza. Ad ogni tornata elettorale si consuma una vera e proprio ingiustizia, quando milioni di italiani fuori sede non possono permettersi di tornare a casa per votare, e quindi non possono esercitare uno dei più importante diritto per una democrazia". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa.
"Grazie a 'Voto sano da lontano' e a 'Io voto fuori sede' - conclude Scarpa - per essersi mobilitati. Nella scorsa legislatura si è lavorato molto sul tema e non c'è nessun ostacolo reale, solo un grande ritardo da colmare e adesso che sembra che tutte le forze politiche condividano questa battaglia, approviamo immediatamente una legge per il voto fuori sede".
Dichiarazione di Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia Camera
“Nella discussione delle mozioni sul processo penale abbiamo ancora nuovamente evidenziato che agli annunci di maggioranza e governo non seguono atti, anche perché nel merito sono divisi come in materia di abuso di ufficio dove c’è chi propone l’abrogazione e chi la riformulazione.” Così Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia nel suo intervento in dichiarazione di voto sulle mozioni riguardanti il processo penale. “Noi pensiamo – ha proseguito Gianassi- che non servano approcci muscolari e divisivi ma occorre lavorare per dare piena attuazione alle riforme Cartabia, per una giustizia giusta e veloce nell’interesse dei cittadini.” Gianassi ha espresso soddisfazione per “aver ottenuto l’approvazione di un atto che impegna il governo a modificare l’articolo 50 del testo unico sugli enti locali per separare la responsabilità politica dei sindaci da quella amministrativa, evitando che i sindaci rispondano sempre di tutto quello che succede nelle loro città. Inoltre – aggiunge- vengono prorogate le norme in materia di esonero dalla responsabilità erariale che scadono a giugno e eliminate le norme nazionali che discriminano i sindaci rispetto a parlamentari e membri del governo per la sospensione in caso di sentenza di condanna in primo grado. Tutte proposte – ha concluso il parlamentare Dem- già presentate dal Pd al senato a firma, tra gli altri, di Rossomando, Parrini, Bazoli e Verini e il cui iter è ancora fermo. Siamo dalla parte dei sindaci e andremo avanti in questa battaglia.”
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso, deputato Pd
“La Casa Circondariale di Pescara si trova in uno stato critico: ci sono 360 detenuti in una struttura che da regolamento ne dovrebbe contenere al massimo 278, una sezione psichiatrica satura che costringe la direzione a far convivere i reclusi ordinari con quelli che presentano problemi mentali, e personale con una media di ferie residue di tre anni. Si tratta di una situazione esplosiva, bisogna agire con speditezza”. Ad affermarlo è il parlamentare abruzzese del Pd Luciano D’Alfonso, che ha presentato una interrogazione urgente al ministro Nordio dopo aver visitato il carcere il 10 febbraio scorso. “Al ministro – aggiunge D’Alfonso- ho fatto presente che da tempo il carcere pescarese è alle prese con una non più sostenibile condizione di sovraffollamento di detenuti psichiatrici, allontanati perlopiù dagli istituti laziali per ragioni di ordine e sicurezza, che oggi compongono il 17% della popolazione totale del carcere di Pescara, in presenza di un reparto Atsm di 7 posti”. Il parlamentare Dem evidenzia inoltre che “i dati che riguardano il personale parlano di un organico di 167 unità di polizia penitenziaria previste, e di una forza di polizia effettiva di 109 (-58 unità) pari a una carenza del -33,54%, a fronte di un dato medio di carenza nazionale del -14%”. Per D’Alfonso “non è più rinviabile l’invio di nuovi addetti di polizia penitenziaria con adeguata formazione professionale e l’invio di medici specializzati capaci di fronteggiare con competenza chi ha problemi di natura psichiatrica, ho chiesto pertanto al ministro della Giustizia di assumere urgenti e indifferibili iniziative volte a garantire il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, che pone la salute quale fondamentale diritto dell’individuo e della collettività”.
Dichiarazione di Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia
“E’ un fatto positivo che l’impianto della riforma Cartabia sia stato mantenuto. Il disegno di legge sulla procedibilità di Nordio smentisce chi nella maggioranza nelle settimane scorse aveva promesso battaglia per cambiare tutto e rafforza invece una riforma importante, quella Cartabia, che merita di essere sostenuta e attuata.
Tuttavia, dobbiamo registrare la sordità della maggioranza di fronte a qualsiasi proposta migliorativa e di buon senso.”
Così Federico Gianassi, capogruppo del Pd in commissione Giustizia, nel motivare il voto di astensione del suo gruppo al disegno di legge relativo alla procedibilità d’ufficio e di arresto in flagranza.
“Di questa maggioranza fanno parte partiti che ogni giorno richiamano l’attenzione dell’opinione pubblica sull’esigenza di sicurezza. Quelle forze politiche hanno spesso promesso battaglie muscolari. Ma erano tutte chiacchere e distintivo, infatti con questo disegno di legge, che la maggioranza ha difeso nella sua integralità, si è deciso di confermare che i reati contro la persona e i reati contro il patrimonio, quali danneggiamento, truffa, frode, furto aggravato, restano procedibili a querela.
E’ bene aver confermato l’impianto della riforma Cartabia, si sappia però che da oggi in poi difficilmente nei talk show e fuori da lì le forze di governo potranno lamentare che il sistema della giustizia prodotto dalla Cartabia non corrisponde alle esigenze di sicurezza del Paese. Se lo facessero gli ricorderemo la loro incoerenza.”
“Volevamo poi potenziare la previsione della procedibilità d’ufficio quando ricorre la contestazione dell’aggravante per reati di mafia e terrorismo – ha sottolineato Gianassi- aggiungendo che “questa fattispecie andava prevista nel caso, ad esempio, di dissociazione di colui che ha commesso il reato. Una proposta – per il parlamentare Dem- che andava nella direzione di migliorare il contrasto a mafia e terrorismo rafforzando al contempo il ruolo dello Stato”. “Ci dispiace che questi nostri emendamenti di buon senso siano stati rifiutati – ha concluso Gianassi- Anche in materia di arresto obbligatorio in flagranza di reato sono state evidenziate potenziali criticità, soprattutto dalle forze di polizia attraverso le organizzazioni sindacali. Ma ancora una volta si è deciso, a invarianza di risorse, di assegnare nuovi ruoli e nuovi compiti alle forze di polizia che oggi non solo devono eseguire l’arresto, con quello che ne consegue, ma devono anche occuparsi di una ulteriore, difficile e faticosa attività: quella di andare a ricercare la vittima di reato non presente sul luogo per ottenere, entro le 48 ore successive, la querela. Era stato evidenziato un giusto allarme, ma non sono stati ascoltati da maggioranza e governo”.
Seconda volta che Tajani dopo aver parlato con Al Sisi dice che il Presidente egiziano è pronto a collaborare su Giulio Regeni e Patrick Zaki. Dal ministro parole ingannevoli e offensive verso i famigliari e tutte le persone che chiedono verità per Giulio e giustizia per Patrick”.
Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
“Il Senato ha appena bocciato il Regolamento UE che chiede il riconoscimento dei diritti dei figli anche delle coppie dello stesso sesso in tutti i Paesi membri. Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà. Ormai siamo alla destra ungherese”. Lo scrive su Twitter il deputato dem Alessandro Zan, della commissione Giustizia della Camera.
“Insieme alle deputate e ai deputati del Partito Democratico nella Commissione Affari Esteri della Camera Enzo Amendola, Lia Quartapelle, Fabio Porta e all’onorevole Andrea Orlando ho sottoscritto una lettera in cui esprimiamo profonda preoccupazione per il processo in corso presso la Corte Costituzionale turca relativo alla chiusura del partito di opposizione Peoples' Democratic Party (HDP).
La messa al bando dell'HDP significherebbe una nuova grave violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, poiché i sette partiti della tradizione politica su cui si basa l'HDP sono già stati chiusi in passato e questo sarebbe dunque, l'ennesimo vulnus del diritto alla rappresentanza politica in Turchia, poiché al partito democraticamente votato da milioni di persone non sarebbe più consentito di partecipare alla competizione politica.
In coerenza con i valori che guidano la nostra politica, esprimiamo tutta la piena solidarietà a difesa dell'esistenza del Partito Democratico dei Popoli (HDP). Nel suo programma e nelle sue politiche, infatti, l'HDP si batte per una Turchia democratica e pluralista in cui le persone vivano in libertà e giustizia, per una società in cui prevalga l'uguaglianza. La parità di genere, il rispetto dei diversi gruppi etnici e religiosi e la salvaguardia dell'ambiente sono aspetti importanti per i quali il partito si batte e che sentiamo come nostri. Chiediamo la fine del processo in corso la cui finalità esclusivamente politica viola la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU). Per tutte queste ragioni auspichiamo una Turchia democratica in cui tutti i partiti politici possano essere rappresentati e svolgere apertamente la loro attività”.
Ad affermarlo in una nota la deputata del Partito Democratico Laura Boldrini.
Dichiarazione di Anthony Barbagallo, deputato Pd
“Nel giorno in cui parte il nuovo corso del Partito Democratico e di Elly Schlein ci sono alcuni temi emersi dal dibattito su cui voglio soffermarmi: la lotta per le diseguaglianze, la giustizia sociale e quella climatica, la lotta per la legalità e per il lavoro. Nel tempo che stiamo vivendo la lotta alle diseguaglianze è al centro del dibattito interno al PD . Ma la diseguaglianza più forte e netta è proprio quella tra Nord e Sud, il ritardo del Mezzogiorno rispetto all’altra parte del Paeese in questi anni non è diminuiti e continua ad essere marcato su alcuni temi: le infrastrutture, i viaggi con tempi fuori da ogni logica europea, i tassi di occupazione che impongono una discussione non più rinviabile ora che il reddito di cittadinanza, da luglio, scomparirà. Altro tema è quello dei comuni, dove il 60% è in stato di dissesto e certamente serve uno strumento che accompagni i comuni del Mezzogiorno a fornire servizi ai cittadini e la necessità di far atterrare sul territorio i fondi del PNRR”. Così il segretario regionale del PD e capogruppo Dem in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, intervenendo all’Assemblea nazionale che ha proclamato Elly Schlein segretaria nazionale del Partito Democratico.
Dichiarazione on. Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
"Oggi abbiamo dimostrato che il Pd è una comunità politica viva, forte, unita. Siamo in cammino per cambiare il Paese aggredendo le diseguaglianze e costruendo giustizia sociale e ambientale. Abbiamo energia e idee. Abbiamo entusiasmo. Buon lavoro alla segretaria Elly Schlein, al Presidente Stefano Bonaccini e a tutti noi".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
Dichiarazione di Nicola Zingaretti, deputato Pd
Molto bene Elly Schlein. Ora rimettiamoci in cammino. Costruiamo il partito della crescita e della giustizia per le persone e per il pianeta. All’Italia serve nuovo sviluppo per risolvere il dramma sociale e ambientale che stiamo vivendo. La destra ha cavalcato questi problemi. Ma e’ evidente che non ha risposte o non riesce a darle.