“Nel 209esimo anniversario dalla fondazione dell’Arma dei Carabinieri vorrei rivolgere i miei più sentiti auguri a tutti i nostri uomini e donne in divisa che ogni giorno con coraggio, tenacia e dedizione si adoperano per la sicurezza della Nazione, spesso rischiando la propria vita. E vorrei rivolgere un pensiero anche a quegli uomini e donne che hanno perso la vita per salvare quella di qualcun’altro, e alle loro famiglie. Un grande augurio di buon lavoro a tutti voi”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio.
Il deputato e segretario del Pd toscano: “Siamo ancora in attesa della risposta dei ministri del Lavoro e delle Imprese alla nostra interrogazione: perché tanto silenzio?”
“Il Governo batta un colpo, quello Fimer è un caso nazionale. Siamo ancora in attesa della risposta dei ministri del Lavoro e delle Imprese alla nostra interrogazione, perché tanto silenzio?”.
A chiederlo il deputato, componente della Commissione Lavoro, e segretario regionale del partito democratico Emiliano Fossi, che lo scorso 29 aprile, con una interrogazione, aveva sollecitato il Governo Meloni a prendere posizione salvaguardando i lavoratori e assicurando la continuità del sito produttivo.
“Incomprensibile come il governo, che da sempre sottolinea la necessità di una produzione nazionale di impianti legati alla green economy, non si stia occupando della vertenza dell’azienda di Terranuova Bracciolini che coinvolge numerose professionalità ed imprese del settore: 320 lavoratori diretti e altri 250 impiegati nelle piccole e medie realtà imprenditoriali dell’indotto - ribadisce Fossi -. La Regione è in prima fila accanto ai lavoratori, perché il Governo non fa la propria parte?”.
“È la vertenza più grossa della Toscana, la proprietà ha rifiutato il piano Greybull McLaren per l’acquisizione, l’ennesimo stop che mortifica le speranze di tanti lavoratori - ricorda il deputato del Pd Fossi -. Mercoledì è in programma, in Prefettura ad Arezzo, un vertice con l’azienda, i sindacati e le istituzioni locali. I lavoratori della Fimer hanno diritto ad un futuro ed i ministri competenti, Urso e Calderone, devono attivarsi per garantirglielo, tanto più che si tratta di professionalità ad alta specializzazione nel fotovoltaico”.
"L'Eurostat ci dice che le peggiori quattro regioni europee per il tasso di occupazione femminile sono la Sicilia, la Campania, la Calabria e la Puglia. Un dato drammatico che dovrebbe spingere il governo, e in particolar modo il ministro Fitto, ad una sterzata e ad invertire la rotta sul Pnrr che, lo ricordiamo, è stato pensato e voluto con l'obiettivo principale di contrastare le diseguaglianze. Quelle risorse servono proprio a questo: aumentare la coesione territoriale, diminuire le diseguaglianze di genere e tra generazioni, aumentare le opportunità occupazionali. La destra fa finta di non vedere che la vera emergenza è rappresentata da quelle centinaia di migliaia di persone, spesso giovani e donne, che abbandonano il nostro Mezzogiorno per andare all'estero in cerca di opportunità e un futuro migliore". Così il deputato dem e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.
"Istat: oltre 23 milioni, più donne e più contratti stabili. C'è molto ancora da fare. Ma possiamo dire che è anche merito di scelte, misure e riforme del centrosinistra? E che la destra con i suoi decreti sta smantellando tutto?”. Lo scrive su Twitter il deputato dem Nicola Zingaretti mostrando la prima pagina del Sole 24 Ore di oggi.
“Dopo le dichiarazioni nette e precise del presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, che definiscono il controllo concomitante come propulsivo dei tempi di attuazione amministrativa dei progetti del Pnrr, chiediamo una sospensione dei lavori delle commissioni congiunte e un ripensamento radicale da parte di governo e maggioranza di destra: si sta giocando pericolosamente con le istituzioni della Repubblica“.
Lo dichiarano i capigruppo dem delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, Simona Bonafè e Arturo Scotto.
“Il governo ha dato parere negativo al mio emendamento che interveniva sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale del Pubblico Impiego 2022-2024. Una misura che è attesa da tempo e che riguarda il potere d’acquisto di centinaia di migliaia di lavoratori. Una scelta preoccupante. Continueremo la battaglia in Aula presentando un ordine del giorno che auspichiamo sia quanto più unitario possibile”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd-Idp in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Con il ritiro dell’emendamento presentato nel cuore della notte che cambiava l’ordinamento della Difesa del nostro Paese, il governo e la maggioranza di destra hanno ammesso il loro grave errore. Non si poteva certo con un semplice emendamento far passare una vera e propria riforma lesiva della stessa autonomia del Parlamento e in spregio dei richiami del Capo dello Stato ai presidenti delle Camere”.
Lo dichiarano i capigruppo dem delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, Simona Bonafè e Arturo Scotto.
“ A mezzanotte e mezza il Governo ha presentato un emendamento che cambia l’ordinamento della difesa del nostro paese, il 7.11. Ignorando i richiami del Presidente della Repubblica sull’omogeneità nei decreti. Una riforma vera e propria attraverso un emendamento. Una scelta grave che lede per l’ennesima volta l’autonomia del Parlamento. Ne chiediamo lo stralcio immediato. Non ci faremo mettere i piedi in testa da una maggioranza arrogante e confusa”. Lo dichiarano i capigruppo dem delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro Simona Bonafè e Arturo Scotto.
"Nella giornata del 23 maggio 2023, a Palermo, per le celebrazioni dell'anniversario della strage di Capaci, dove lungo l'autostrada 31 anni fa Cosa nostra piazzò il tritolo che uccise i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, una manifestazione promossa da un cartello di associazioni e comitati studenteschi e dalla Cgil di Palermo, alla quale hanno aderito anche Agende Rosse, Anpi, comitati e associazioni antimafia, aveva in programma di partire dalla facoltà di Giurisprudenza per arrivare all'albero di Falcone per il minuto di silenzio alle 17.58, ora in cui esplose l'ordigno. Nelle intenzioni dei promotori si trattava di una manifestazione alternativa alle commemorazioni ufficiali, aperte la mattina dal Ministro dell'Interno. I manifestanti sono stati però bloccati in via Notarbartolo dalle forze dell'ordine, prima dell'incrocio con via Piersanti Mattarella, da mezzi blindati di polizia e carabinieri e da cordoni di agenti in tenuta antisommossa, in base, si apprende, ad un'ordinanza della questura di Palermo emessa, pare, poche ore prima, «per motivi di ordine pubblico». In seguito al blocco, dunque, di solo uno dei due cortei, la tensione è salita ed è sfociata in manganellate e percosse contro i manifestanti, come risulta anche dai video diffusi dai media, che testimoniano, tra l'altro, di studenti a terra, spintonati e tenuti giù a forza; soltanto poco prima del canonico minuto di silenzio preceduto da uno squillo di tromba, la polizia avrebbe sciolto il cordone e lasciato passare i manifestanti, anche se i blocchi sono proseguiti ancora lungo il percorso e la tensione è rimasta alta: per la prima volta le manifestazioni pacifiche che attraversano la città di Palermo il giorno della strage di Capaci, patrimonio collettivo e fortemente simbolico per la lotta alle Mafie, sono diventate terreno di scontro e di repressione della libertà di manifestare tutelata dalla nostra Costituzione. La manifestazione di Palermo rappresenta tradizionalmente il momento più significativo della commemorazione della strage di Capaci e della giornata della legalità, ma purtroppo i disordini causati dai blocchi e dai disordini e dal mancato ingresso in via Notarbartolo hanno pregiudicato il buon esito della manifestazione".
Lo scrive deputato Pd ed ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in una interrogazione presentata alla Camera insieme al collega Anthony Barbagallo e rivolta al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per sapere "se non ritenga di dover fornire immediate spiegazioni in merito ai gravissimi fatti esposti, quali motivazioni possano averlo condotto ad assumere la decisione di chiudere l'accesso nelle zone adiacenti all'albero Falcone a migliaia di cittadini che manifestavano pacificamente contro le Mafie, e, soprattutto, se non ritenga di dover giustificare l'uso sproporzionato della forza nei confronti di studenti e manifestanti".
“La destra si accanisce sui comuni che hanno avuto ritardi burocratici nel trasmettere il rendiconto di bilancio. Governo e maggioranza hanno infatti respinto un emendamento Pd che riproponeva una proroga all’attuale tempistica che era stata concessa lo scorso anno dall’esecutivo Draghi. Senza questo rinvio le amministrazioni comunali non potranno assumere nuovo personale e potenziare le dotazioni strumentali degli uffici”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera, sulla sua proposta emendativa respinta, dalle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro di Montecitorio.
“Si tratta - aggiunge il deputato dem - di una decisione francamente incomprensibile, non solo perché una proroga simile era stata approvata lo scorso anno, ma soprattutto perché rischia di compromettere la gestione amministrativa dei comuni, in particolar modo di piccole dimensioni, che hanno già una grave carenza di personale. Queste criticità si ripercuoteranno inevitabilmente sui cittadini e le imprese dei territori”.
“I parchi non potranno impiegare le proprie risorse inutilizzate per promuovere l’offerta turistica del territorio o salvaguardare la biodiversità. Governo e maggioranza hanno infatti bocciato un emendamento Pd al Decreto Pa, finalizzato all’assunzione di nuovo personale per garantire ulteriori attività e progetti”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera, in merito al suo emendamento respinto oggi dalle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro di Montecitorio.
“La destra - conclude Simiani - come al solito non mantiene gli impegni: aveva assicurato di investire sul turismo e sulla gestione del territorio ma vieta ai parchi di utilizzare risorse già stanziate per elevare la qualità dei servizi; aveva promesso nuove assunzioni ma continua a promuovere il precariato".
“Siamo vicini alla delegazione della Fiom-Cgil che il 2 giugno sarà in Francia per chiedere risposte all’Ad di Stellantis sul futuro produttivo degli stabilimenti italiani. Servono investimenti veri e risposte sui diritti dei lavoratori dopo le denunce sia a Pomigliano che e Mirafiori rispetto alle condizioni di lavoro in fabbrica. Stellantis da tempo non assume più, l’età media cresce e il ricorso alla Cig è diventato patologico. Serve una svolta da parte del governo italiano che rimetta al centro il destino dell’automotive”. Lo dichiara il deputato del Pd-Idp Arturo Scotto, della commissione Lavoro della Camera.
“I dati sul sovraffollamento nelle carceri italiane mostrano la necessità di un’azione forte a tutela degli spazi vitali nelle carceri. L’assenza di iniziative legate al reinserimento lavorativo e la percentuale di suicidi tra i detenuti, che nel 2022 hanno toccato un record negativo, sono elementi che rischiano di compromettere la funzione rieducativa del carcere”.
Lo afferma la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, commentando il rapporto annuale di Antigone sulle condizioni detentive in Italia.
“Due detenuti su tre - aggiunge la parlamentare dem - non hanno accesso al lavoro e la grande maggioranza di chi lavora lo fa alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, senza l’attivazione di percorsi di integrazione all’esterno. Sulle condizioni di detenzione impatta anche il numero limitato di operatori ed in particolare modo di psicologi e psichiatri: da una rilevazione di Antigone emerge che le ore di servizio degli psichiatri nel 2022 erano in media 8,75 ogni 100 detenuti, quelle degli psicologi 18,5 ogni 100 detenuti. Questo al netto di un uso massiccio di psicofarmaci in carcere. Al sovraffollamento si aggiunge una difficoltà cronica di presa in cura dei detenuti in stato di bisogno che produce uno stato della detenzione in Italia che genera allarme. Solo nei primi cinque mesi del 2023 sono già stati 24 i suicidi in carcere. Una situazione drammatica, davanti la quale si rende necessario un intervento urgente del Governo per dare piena attuazione funzione rieducativa della detenzione, come previsto dalla nostra Costituzione. Va raccolto - conclude Michela Di Biase - il grido d’allarme di Antigone sulle modifiche presentate alla legge sul reato di tortura, perché una modifica nelle aule parlamentari potrebbe mettere a rischio i processi in corso e rappresentare un passo indietro grave sul campo dei diritti”.
“Sparisce finalmente la parola ‘razza’ da tutti gli atti e documenti della P.A. Si elimina un concetto antiscientifico facendo piazza pulita di frasi gravi su razza, ceppi, etnie. Grazie a tutti i gruppi che hanno votato la nostra proposta. Oggi diciamo con forza: mai più!”.
Lo scrive su Twitter il deputato del Pd-Idp, Arturo Scotto, commentando il via libera unanime delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera all'emendamento di cui era primo firmatario.
“I contributi straordinari previsti per le fusioni dei comuni attuate dal 1 gennaio 2014 verranno prorogati per ulteriori 5 anni”: è quanto dispone un emendamento al Decreto Pa presentato dalla capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, Simona Bonafè, e approvato all’unanimità dalle commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavoro alla Camera.
“Le fusioni - ha commentato Simona Bonafè - hanno evidenziato un miglioramento delle economie di scala per i servizi di back office e una maggiore capacità di spesa da destinare ai servizi attivi per la cittadinanza ed alla realizzazione di nuove infrastrutture; hanno inoltre permesso l’ottimizzazione delle strutture pubbliche ed un accesso agevolato ai vari bandi di finanziamento regionali, ministeriali ed europei. La norma approvata oggi - ha aggiunto la deputata dem - raccoglie le indicazioni dei comuni risultanti da fusioni che hanno rimarcato la necessità di prorogare il contributo straordinario, previsto ad oggi per 10 anni, per far fronte alla crisi prima pandemica e poi energetica e per garantire le risorse umane e strumentali necessarie alla progettazione ed all’attuazione del Pnrr”.