L’Inps comunica che sono crollate le domande per il reddito di cittadinanza, la Destra è riuscita nell’intento di spaventare gli italiani. Adesso, però, il Governo deve dirci come affronterà il tema dell’impoverimento del Paese”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico e membro della commissione Lavoro della Camera, alla luce dei dati forniti dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, secondo cui le famiglie che hanno ricevuto l’assegno a febbraio sono diminuite ad un milione toccando il livello minimo da ottobre 2020. La spesa nel mese di febbraio è stata di 576,3 milioni, in calo dai 657,8 di gennaio.
“Secondo quanto emerge dalle tabelle dell’Osservatorio Inps - dice Fossi - le domande arrivate nei primi due mesi hanno registrato un drastico calo del 65,23%. Il sussidio viene erogato prevalentemente nel Mezzogiorno dove risiede il 67% delle famiglie beneficiarie della misura. La stretta del governo spaventa le persone ma il tema povertà rimane, anzi si acuisce. Già lo scorso dicembre Bankitalia aveva avvertito che lo stop al reddito avrebbe creato 1 milione di poveri in più”.
“Malgrado alcune criticità - dice Fossi - il reddito di cittadinanza si è rivelato estremamente utile per conseguire il miglioramento del welfare, per limitare gli effetti negativi della pandemia permettendo alle famiglie più fragili di sopportare il calo di reddito. Ma l’utilità si è estesa anche a causa del recente shock inflazionistico che ha colpito il Paese permettendo di reggere il potere d’acquisto dei cittadini in un momento così critico. Limitare l’accesso al reddito di cittadinanza può essere utile soltanto se la misura viene migliorata e resa più efficace, ma serve comunque creare lavoro altrimenti ci saranno soltanto molti più poveri. E l’aumento della povertà ha un effetto a catena sull’intera economia”.
"La votazione per acclamazione dei nuovi capigruppo del Partito Democratico alla Camera e al Senato rafforza la nostra comunità. Auguri di buon lavoro ai neo presidenti Chiara Braga e Francesco Boccia e un ringraziamento a Debora Serracchiani e Simona Malpezzi per l'ottimo lavoro svolto in questi anni". Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio.
“Lavoro e giovani non sono facce della stessa medaglia. È grave che un quarto dei nostri giovani non riesca a trovare una occupazione. I dati sono ancora più allarmanti quando il lavoro trovato risulta precario, intermittente ed instabile, con punte estreme nel Mezzogiorno. Il grido di allarme lanciato dai Vescovi italiani con il messaggio per la Festa dei lavoratori non può lasciare indifferenti ed impegna le istituzioni e la politica a profondere il massimo sforzo per dare quelle prospettive di certezza ma anche di dignità alle nuove generazioni. Per farlo serve una strategia che unisca sviluppo, giustizia sociale, lotta alle diseguaglianze, diritti. E’ dentro una crescita di qualità e sostenibile che si possono creare nuove opportunità di lavoro. L’era dei combustibili fossili e dell’esasperazione economicista fondata su sfruttamento e speculazioni deve chiudersi definitivamente. Senza nostalgie e con il coraggio di assumere decisioni conseguenti. Riguarda pure l’ambiente e i mutamenti climatici al centro dei richiami solenni di papa Francesco”.
Lo ha dichiarato il deputato del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Silvio Lai.
“Il dovere di accompagnare gli ultimi e di non lasciare indietro nessuno - aggiunge - passa per il diritto alla formazione e al rapporto più stretto tra scuola e lavoro. Un nesso ora insufficiente. Non ci si può attardare rinviando scelte necessarie che possano segnare la transizione ecologica utilizzando al meglio le opportunità che ci arrivano dal piano nazionale di ripresa e resilienza e dalle altre misure collegate che consentono di accedere a ingenti risorse europee. Preoccupa la possibilità, emersa in questi giorni, che possa venir meno la condizionalità all’occupazione di giovani e donne per i progetti finanziati dal Pnrr. Un tema che richiede immediata chiarezza da parte del governo Meloni. Non tradire le aspettative e le aspirazioni dei giovani ad un lavoro pagato correttamente, dignitoso e adeguatamente vissuto è l’unica strada per dare una prospettiva al nostro Paese. Non farlo - conclude - significa tradirli e accettare che i giovani fuggano dal nostro Paese e non per scelta ma per obbligo, come dimostra la recente indagine del Sole24ore sugli stipendi dei giovani italiani emigrati”.
"Congratulazioni a Chiara Braga, nuova presidente del Partito Democratico a Montecitorio. Chiara è una figura autorevole e competente, che saprà guidare il gruppo parlamentare con passione e dedizione. Un grande in bocca al lupo anche a Francesco Boccia, eletto capogruppo Pd in Senato. Grazie a Debora Serracchiani e Simona Flavia Malpezzi per il grande lavoro fatto in questi anni". Lo scrive su Facebook Emiliano Fossi, deputato e segretario regionale del Pd della Toscana.
"L’utilità dell’intervento dell’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Pietro Quaresimale, nel replicare alla mia nota sul funzionamento dei Centri per l’impiego abruzzesi si comprende appieno se si considerano le domande specifiche riportate nel mio comunicato e soprattutto nell’interrogazione presentata al ministro del Lavoro, domande che per comodità ripetiamo: quante sono le risorse umane effettivamente assegnate ai servizi per l’impiego? Quante sono le risorse umane assunte effettivamente? Quante quelle distratte dagli uffici originari e programmate verso strutture a prevalente impegno politico? Quanti sono i cittadini che si sono rivolti ai CPI? Come procede il piano degli investimenti attivato dal ministero in Abruzzo? In quanto tempo prevedete di utilizzare e rendicontare le risorse del PNRR (21.673.588 euro) dedicate ai servizi per l’impiego? Nella sua fumosa replica l’assessore regionale in scadenza non dà risposte ma si limita ad induzioni del tipo: se nessuno ci ha detto che stiamo sbagliando, significa che stiamo agendo bene. Lasciamo Quaresimale alle sue mirabolanti certezze, in attesa di ricevere risposte puntuali ai quesiti sopra elencati". Lo afferma in una nota il deputato abruzzese del Pd, Luciano D'Alfonso.
"Rampelli si sciacqui la bocca prima di parlare. La destra attacca in modo sguaiato e offensivo un servitore dello Stato come Franco Gabrielli solo perché dice le cose come stanno su scelte fatte dal Governo. A lui la mia solidarietà e un grande grazie per il lavoro svolto". Lo scrive su Twitter il deputato del Pd Stefano Vaccari.
“Chiedo al sindaco di Gamberale nonché neo-segretario provinciale della Lega, Maurizio Bucci, di rispondere a queste domande con un sì o con un no: 1. E’ vero che il cantiere della Fondovalle Sangro come da contratto doveva terminare nel 2022? 2. E’ vero che oggi, alla fine del primo trimestre 2023, il cantiere è stato completato soltanto per il 51%? 3. E’ vero che ci sono state due sorprese, una per il lavoro in galleria a causa della famosa sacca di metano, e l’altra per quanto riguarda il costo dei materiali? 4. E’ vero che siamo in attesa di una perizia di variante per almeno 20 milioni? 5. È vero che ci vorranno almeno altri 24 mesi di lavori rispetto alla scadenza iniziale? 6. C’è qualcuno che può escludere da oggi in avanti ulteriori sorprese?”.
Così il deputato dem, Luciano D’Alfonso.
“Su tutto questo - aggiunge - il materiale consegnato alla stampa da parte del sindaco di Gamberale (ma soprattutto dal neo-segretario provinciale della Lega) è un obolo non da cameriere della maggioranza regionale, ma uno sforzo di buona volontà. Poiché noi vogliamo incoraggiare gli sforzi di buona volontà, chiediamo al sindaco Bucci, ma soprattutto al neo-segretario provinciale della Lega, di rispondere a queste domande. Qualora avesse difficoltà, lo aiuteremo. Mi sono permesso di invocare attenzione e monitoraggio costante sul cantiere della Fondovalle Sangro - conclude - perché quest’opera l’abbiamo fatta finanziare noi come giunta regionale dalla A alla Z, l’abbiamo fatta progettare, l’abbiamo fatta esitare favorevolmente con tutti i pareri e mi dispiace che questa creatura adesso sia senza genitori e circondata da distrazione”.
“Ieri abbiamo partecipato a una bella assemblea organizzata dalla Fiom Cgil a Castellammare di Stabia sul futuro dell’area torrese-stabiese. A partire dalla difesa della vocazione industriale della città, il cui sviluppo della Fincantieri è centrale. Servono investimenti certi per il rilancio del cantiere come parte integrante della città e serve un tavolo tra governo, regione Campania, città di Castellammare, autorità portuale e azienda: bisogna dare continuità ai lavoratori e alle commesse. Allo stesso tempo, occorre che si sblocchi la vicenda drammatica della MeridBulloni: ci appelliamo all’assessore Marchiello perché convochi un tavolo per dare sostegno agli operai licenziati che sono arrivati al termine degli ammortizzatori sociali e tra un mese saranno privi di qualsiasi reddito. Le crisi industriali presenti in tutta la regione - da Dema a Whirlpool, passando per Jabil - necessitano di un tavolo permanente che affronti questa emergenza che rischia di depauperare il tessuto produttivo della nostra area”.
Lo dichiarano i deputati del Pd-Idp della commissione Lavoro, Arturo Scotto e Marco Sarracino.
“Lo spoil system subordinato a logiche familistiche non può essere mai accettato. I rapporti tra il ministero del Lavoro e l’Ordine dei consulenti del lavoro, guidati rispettivamente da moglie e marito, sollevano obiettivamente molti dubbi che il governo non ha ancora chiarito. Esistono evidenti zone d’ombra nella gestione dell’Ordine dei consulenti, per anni presieduto dall’attuale ministra Calderone e attualmente dal coniuge, Rosario De Luca. Non si tratta solo di mancanza di sensibilità politica e istituzionale, ma di un palese conflitto di interessi che riguarda un ente controllore e un ente controllato. Questa incertezza si ripercuote inevitabilmente sulla gestione delle risorse pubbliche che non può essere ricondotta nella sfera dei rapporti coniugali. Il Partito Democratico continuerà a monitorare attentamente la situazione”.
Lo dichiara il deputato del Pd della commissione Lavoro, Emiliano Fossi, nel corso della discussione dell’interrogazione presentata sulla vicenda
Il progetto è stato depositato dal deputato del Partito democratico: “Rendere maggiormente stringenti le norme vigenti e disincentivare le delocalizzazioni improvvise e non concertate”
Roma, 23 marzo 2023 – “Un progetto di legge contro le delocalizzazioni delle aziende”. Lo ha depositato il deputato del Partito democratico Emiliano Fossi alla luce delle varie crisi aziendali che hanno interessato, ad esempio, la piana tra Firenze e Prato, basti ricordare i casi dell'ex Gkn e della Gegè Italpizza di Prato.
“Con questo progetto di legge si vogliono rendere maggiormente stringenti le norme vigenti (Legge di Bilancio 2021 e Decreto Aiuti Ter 2022) e, compatibilmente con le norme e gli indirizzi comunitari, disincentivare le delocalizzazioni improvvise e non concertate - sottolinea Fossi -. Si vogliono aumentare gli attuali finanziamenti disponibili a favore delle imprese in forma di società cooperativa, costituite da lavoratori provenienti da aziende in liquidazione, specificando che tali risorse vadano anche ai progetti presentati da cooperative di dipendenti di società che delocalizzano. Così facendo si potrà facilitare, anche con il sostegno pubblico, la riconversione di stabilimenti produttivi altrimenti destinati alla chiusura. Va ricordato come ci siano già state, in Italia, esperienze significative di questo tipo di progetti collettivi”.
“Un’altra finalità della proposta di legge - spiega Fossi - è quella di elaborare una relazione ufficiale annuale sia sulle reali conseguenze, sul territorio nazionale, delle delocalizzazioni in termini occupazionali ed economici, sia sull’efficacia delle norme vigenti per disincentivare la delocalizzazione delle imprese, salvaguardare i livelli occupazionali e la continuità degli stabilimenti la cui attività produttiva viene trasferita all’estero”.
"Le periferie, che comprendono aree della città più o meno densamente popolate, rappresentano sicuramente la situazione urbanistica e sociale più complessa e talvolta di maggiore criticità. Storicamente le periferie erano luoghi abitati da ceti bassi, ma negli ultimi anni abbiamo assistito allo sviluppo delle periferie con attività produttive, centri commerciali e industriali e grazie a politiche di urbanizzazione residenziale le periferie si sono sempre più popolate di residenti appartenenti al ceto medio.
Sicuramente sono delle realtà articolate e complesse, spesso caratterizzate da situazioni di degrado e criminalità e per questo è necessaria una riqualificazione di queste aree per migliorare la qualità di vita dei residenti offrendo loro servizi, un efficace controllo da parte delle Forze dell'ordine, scuole, aree verdi e palazzi condominiali. Inoltre è spesso rilevabile un degrado ambientale: discariche a cielo aperto, roghi di materiali e smaltimento illegale di rifiuti.
Per questi motivi all'inizio di questa legislatura ho ripresentato la proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d'Inchiesta sulle periferie insieme al collega Morassut e con il sostegno del gruppo del Pd e questa volta registro, con grande soddisfazione, l’unità di intenti di tutto il Parlamento nella volontà di istituire tale commissione di inchiesta, seppure come Commissione Monocamerale.
Questa volta con il consenso di tutti i gruppi parlamentari potremo avviare un importante lavoro di riqualificazione delle periferie con rinnovi edilizi, interventi sociali e per la sicurezza dei cittadini". Lo ha detto il deputato del Pd, Andrea De Maria, dichiarando in Aula il voto favorevole del Pd, alla proposta di legge che istituisce la commissione di Inchiesta per le periferie.
Dichiarazione di Mauro Berruto, deputato Pd
“Il Pd vota a favore di questa proposta di legge contro la pirateria perché questo è un provvedimento giusto e perché la pirateria è un atto illegale e noi siamo per la legalità. Votiamo a favore perché riteniamo giusto difendere il valore del lavoro creativo e perché riteniamo doveroso difendere il diritto d’autore e riconoscerlo nella sua applicazione concreta in tutti gli ambiti: i libri, i giornali, il cinema, la televisione, il teatro, gli eventi musicali, gli eventi sportivi.” Così Mauro Berruto, nella dichiarazione di voto per conto del gruppo Pd, sulla proposta per la prevenzione e repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore. “Tutte espressioni di lavori, - ha proseguito Berruto - che già troppo spesso non trovano la dignità che meritano e che, a maggior ragione, sono minacciati dall’azione della pirateria in tutte le sue forme, che oltre a creare danni economici produce un disvalore educativo, che va misurato anch’esso”. Per Berruto, “non c’è dubbio, allora, che il Partito Democratico voglia tutelare e difendere i lavoratori e le lavoratrici del mondo della cultura, come non c’è dubbio sulla nostra forte attenzione, da sempre, al valore economico e culturale generato dalle professioni creative. E allora una buona legge, efficace, agile che possa agire in maniera tempestiva contro la pirateria è prima di tutto un modo per dare dignità e tutela a settori che se già erano storicamente esposti alla fragilità del sistema.”
“La pirateria – ha detto l’esponente Dem- altro non è che un sistema illegale che alimenta profondamente gli affari, non solo di imprenditori della furbizia, ma spesso della criminalità organizzata. “La pirateria pesa come un macigno sui conti della serie A” diceva l’ad De Siervo. Certo, la pirateria uccide il calcio, fa perdere posti di lavoro, è un danno economico. Ma se il calcio è un fatto di proprietà di un piccolo gruppo di Presidenti, che agiscono nel modo che ritengono più vicino ai propri interessi e al di sopra del bene comune - ha concluso Berruto- allora bisogna smetterla di agire chiedendo denaro pubblico per poi spartire esclusivamente profitto fra privati, infischiandosene di chi al calcio guarda con una prospettiva che è anche passionale e valoriale. La Supercoppa in Arabia Saudita, prestandosi al più bieco sportwashing, violenze e attività criminali delle tifoserie, cori antisemiti nelle curve sono iceberg sulla rotta del calcio italiano. Per Berruto, Il Pd vuole guardare anche a bordo del piroscafo del calcio italiano, perché temiamo che un po’ di pirati si nascondano anche lì”
“Istituzioni devono combattere sfruttamento, non incentivarlo”
AAA Cercasi esperti ad elevata specializzazione per lavoro-full time a titolo gratuito. Mentre in Parlamento discutiamo per istituire l'equo compenso, il Ministero dell'Università pubblica "per errore" un bando per cercare 15 esperti che lavorino gratis per 18 mesi. Le istituzioni devono combattere lo sfruttamento, le paghe da fame, il precariato: non incentivare pratiche ingiuste e disumane. Anche se il bando è ora stato ritirato, questa vergogna sottolinea quanto dobbiamo e dovremo combattere per l'equo compenso e il salario minimo perché anche nelle istituzioni, nei ministeri e in Parlamento c'è chi non è d'accordo.
Così il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
“Questa legge nasce da una proposta approvata dal governo Draghi e con l'apporto fondamentale dei ministri Speranza e Orlando a cui va il nostro ringraziamento. La riteniamo una legge di civiltà e di maturità a cui ha dato un contributo fondamentale la forza politica a cui appartengo che ha sempre difeso la cultura del Welfare pubblico, della cura, dell'assistenza e del diritto a una vita dignitosa in ogni età della vita, una cultura del rispetto che trae origine e nutrimento dalla nostra Costituzione. Papa Francesco ha detto che un Paese si giudica da come gli anziani vengono trattati e da quale posto riserviamo loro nella nostra società”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata dem Ilenia Malavasi, della commissione Affari Sociali, nel suo intervento in dichiarazione di voto finale sul ddl Anziani ("Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane"), annunciando il voto di astensione del Gruppo del Pd.
“E’ importante garantire – ha aggiunto l’esponente Pd - la presa in carico della condizione di fragilità delle persone anziane in una cornice più generale di norme a tutela di tutti coloro che si trovano in una condizione di non autosufficienza che riguarda milioni di persone. Una riforma così importante deve mettere a sistema una vera integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale, il sistema sociale e socio assistenziale per rimettere al centro il diritto alla cura per tutti e garantire le stesse prestazioni in tutto il territorio nazionale, superando divari e ingiustizie. Purtroppo in questo disegno di legge manca la definizione della platea delle persone a cui ci rivolgiamo, mancano le risorse (una riforma di questo tipo non si può fare a risorse invariate), manca il riconoscimento della figura del caregiver, manca il riconoscimento del lavoro di cura e del valore della cura, mancano criteri chiari per l'accreditamento di soggetti publici e privati, terzo settore compreso, che erogano servizi domiciliari di cura e assistenza, manca una definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. Di tutto questo non c'è traccia. Avremo certamente preferito un confronto tra maggioranza e opposizione anche per apportare qualche miglioria che riteniamo necessaria, ma non c’è stata alcuna apertura. Non è un buon modo di lavorare”.
“Una riforma così importante – ha concluso Malavasi – ha bisogno di più risorse per attuare le misure previste dalla legge e garantire continuità di cure e di assistenza. Nessuna delega in bianco dunque ma una vigilanza ferrea. Ci saremo per dare il nostro contributo per una buona attuazione ai principi della delega e per verificare che ci siano le risorse necessarie e garantire l'uniformità e l'universalità dei diritti e l'unità del Paese”.
Il deputato del Partito democratico e l’audizione delle Rsu della fabbrica di Campi Bisenzio in Commissione Lavoro della Camera: “Sfatare la leggenda della fabbrica occupata”
“Finché il patron di Qf Francesco Borgomeo non toglierà la procedura di liquidazione non si potrà portare avanti il piano di reindustrializzazione del sito produttivo”. A dirlo è il deputato del Pd Emiliano Fossi che, in commissione Lavoro della Camera, ha assistito all’audizione delle Rsu dello stabilimento di Campi Bisenzio.
“I lavoratori delle Rsu dell’ex Gkn hanno presentato una ricostruzione sintetica ma puntuale della situazione dello stabilimento di Campi Bisenzio dal luglio di due anni fa sino ad oggi - spiega Fossi - insistendo sull’importanza del ruolo delle istituzioni, in particolar modo del Ministero per lo Sviluppo Economico. I lavoratori hanno confermato che è stata concessa una cassa integrazione retroattiva fino ad ottobre”.
“Da parte mia - dice Fossi - ho ribadito come sia da sfatare la ‘leggenda’ che vorrebbe lo stabilimento occupato dai lavoratori. Ho spiegato che è in atto un’assemblea permanente, ma che il sito è accessibile perché ci sono 32 lavoratori che, a rotazione, svolgono funzioni di manutenzione e di controllo”.