Vicini alle famiglie delle vittime della centrale di Suviana. Grazie agli operatori impegnati nei soccorsi. Una tragedia immensa che ancora una volta mette al centro il problema della sicurezza dei luoghi di lavoro.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Crediamo che il terzo settore sia davvero un patrimonio preziosissimo per il nostro Paese. Un settore indispensabile da decenni, che garantisce ogni giorno servizi essenziali, come un pasto a domicilio o un trasporto disabili, ma riconosciuto grazie a un governo di centro-sinistra solamente nei tempi recenti. Con i suoi 4,5 milioni di volontari, opera quotidianamente per migliorare la qualità della vita delle nostre comunità, con dedizione e generosità. Per noi il terzo settore è una realtà da sostenere e da rilanciare perché supporta le istituzioni rispetto a nuove povertà, a solitudini emergenti, alle fragilità, alla carenza di servizi. Si tratta del primo erogatore di servizi per le nostre comunità. Non è un caso che il Presidente della Repubblica, nel discorso di giuramento per il suo reincarico, abbia proprio posto l'accento sul lavoro che fa il terzo settore. Come abbiamo già sottolineato in commissione, questo è un provvedimento che ha tante luci, ma anche molte ombre”. Lo ha detto in Aula alla Camera, la deputata dem Ilenia Malavasi, annunciando il voto di astensione del Gruppo Pd al ddl sul Terzo settore.
"Siamo contenti - ha aggiunto l'esponente PD - che sia stata ascoltata la voce del terzo settore che chiedeva di semplificare e rivedere la parte burocratico-amministrativa per garantire l'efficacia del loro servizio quotidiano, così come apprezziamo l'estensione della capacità assunzionale a tempo indeterminato in deroga ai vincoli di contenimento della spesa per gli assistenti sociali alle forme associative dei comuni. Tuttavia, ci lascia molto perplessi, ad esempio, la norma che istituisce un tavolo di lavoro sul fenomeno dei minori fuori famiglia e dei minori affidati e in carico ai servizi sociali territoriali, così come ci lascia perplessi l'istituzione, il 9 aprile di ogni anno, della Giornata nazionale dell'ascolto dei minori, quando già il 20 novembre celebriamo ogni anno la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. L'ascolto dei minori non si realizza istituendo nuove giornate, che servono solamente ad usare bandierine per l'ennesima propaganda. Servono risposte strutturali e risorse, che questo governo non ha messo, anzi che ha tagliato. Non mi pare infatti che questo governo si sia occupato, al di là degli slogan, di minori".
“Il Partito Democratico ci sarà per tutte le battaglie che riguardano la qualità della vita e la dignità delle persone – ha concluso Malavasi - e ci saremo quando si tratterà di costruire strumenti di supporto alle nostre comunità, ai giovani che vivono in difficoltà, agli anziani soli, alle famiglie che non arrivano alla fine del mese e non riescono più a curarsi, perché il welfare, lo Stato sociale, è un carattere distintivo ed unico della cultura Europea. L’esperienza italiana è ricchissima di eccellenze e dell'essenziale contributo di organizzazioni della società che affiancano e spesso suppliscono alle carenze dello Stato".
“Su lavoro e sanità il governo resta lontano, lontanissimo dai bisogni dei cittadini. Il confronto di questa mattina con il ministro Fitto è stato un altro buco nell’acqua, salvo la parziale retromarcia fatta in tema di minimi salariali per i lavoratori di appalti e subappalti di opere e servizi. Solo su questa questione, infatti, registriamo una timida apertura alle richieste del Pd e delle altre forze di opposizione per tornare al criterio dei contratti più rappresentativi invece che a quelli maggiormente applicati, come invece era stato inizialmente previsto. Una scelta, quella del governo Meloni, apparsa subito in totale contrasto con la realtà dei fatti di un mondo del lavoro sempre più preda di precarietà e stipendi da fame. Per fortuna gli aspetti più pericolosi della norma vengono sanati, sebbene in modo ancora insufficiente rispetto alle soluzioni organiche che avevamo proposto”.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio alla Camera.
“In tema di sanità, poi - aggiunge - l’incontro di oggi certifica ciò che abbiamo sostenuto dal primo momento: i vorticosi spostamenti di risorse voluti da Fitto sono stati tutt’altro che indolore, visto che a conti fatti alle Regioni mancano 1,2 miliardi di euro per finanziare la sanità pubblica. Rispetto a questo taglio non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Il governo continua a prendere tempo e c’è solo da sperare che, se verrà trovata, la toppa non sia peggiore del buco. Permangono forti perplessità anche sulla questione della cessione di quote di Pago PA. Il ministro chiede tempo per ‘ulteriori riflessioni’ ma il problema è alla radice: siamo sicuri che questa operazione non sia in totale contrasto con le norme antitrust e con il rispetto degli obiettivi del Pnrr? Il sospetto - conclude - è che queste operazioni selvagge di privatizzazione siano solo il mezzo più rapido per sopperire all’incapacità di questo governo di garantire la crescita senza amputare lo Stato sociale”.
“Finalmente il governo si è detto pronto a ricredersi rispetto alla scelta fatta di sostituire, nel decreto Pnrr, il criterio consolidato del riferimento ai contratti comparativamente più rappresentativi con quello ai contratti più diffusamente applicati. Una differenza fondamentale perché in prospettiva possono essere più diffusamente applicati contratti pirata firmati da sigle compiacenti, svincolate da ogni criterio di rappresentanza e rappresentatività, finalizzati a comprimere tutele e salari. Abbiamo denunciato da subito l’imbroglio e il pericolo. E assieme a noi lo hanno denunciato tutte le opposizioni, le parti sociali, sindacali e datoriali, i consulenti del lavoro e i giuristi che hanno messo in evidenza che il criterio avrebbe generato, nella sua indeterminatezza, forti contenziosi. Il governo dovrà ora tornare indietro anche sulle altre norme in cui questo concetto era stato introdotto, a partire dalla delega che cancella il salario minimo che si è fatta approvare dalla sua maggioranza alla Camera”.
Lo dichiara la deputata democratica, Maria Cecilia Guerra, responsabile lavoro del Pd, e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
“Dal Governo Meloni un altro schiaffo alla Toscana del Sud: il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha oggi ammesso infatti, nel corso del question time in Commissione Finanze, che gli Uffici territoriali delle Dogane di Arezzo e Siena verranno declassificati. Si tratta di una decisione sbagliata e controproducente, contro la quale si sono espresse in più occasioni le locali Camere di Commercio e le associazioni di categoria che rappresentano 80 mila imprese: un sistema produttivo attivo e vivace che garantisce oltre un quarto dell’export e dell’import dell’intera Regione per un valore complessivo di quasi 20 miliardi di euro annui. Non ci opponiamo per principio ai processi di ottimizzazione dei servizi ma questo declassamento, deciso unilateralmente e senza coinvolgere le parti in gioco, discrimina il territorio, sminuisce due province e mortifica il lavoro di migliaia di aziende; tutto ciò nel completo ed imbarazzante silenzio dei parlamentari di destra. Ci attiveremo da subito per bloccare questo gravissimo errore”. Così il deputato del Pd Marco Simiani.
Siamo oltre la finanza creativa. Siamo alla presa in giro: il governo presenta un def “transitorio”, cioè non dice come coprirà le spese almeno fino alle Europee. Poi la ricetta sarà la solita: tagli a sanità, scuola, lavoro. Irresponsabili e incoscienti, a spese dei cittadini.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“E’ molto importante l’accordo che abbiamo raggiunto sulla mozione sul lavoro povero con M5S e Avs. Un bel segnale di coesione sul merito e non su formule astratte. Proponiamo alla maggioranza un’inversione di tendenza radicale sul precariato, un impegno sul rinnovo dei contratti, sul salario minimo e la sicurezza. Lo dicono i dati: bisogna fermare la tragedia del lavoro povero che consuma vite, riduce il potere d’acquisto e condanna una generazione all’intermittenza. La crisi delle democrazie è figlia della svalorizzazione del lavoro, dell’impoverimento del welfare, di una redistribuzione del reddito e dunque del potere profondamente iniquo. Dedichiamo questa mozione al Primo Maggio, un appuntamento di lotta prima che ancora di festa: siamo pronti al confronto con il governo, ma le ricette portate avanti finora ci dicono che su ogni contratto a tempo indeterminato cinque sono instabili. Bisogna partire da qui, la vera emergenza di questo paese si chiama precarietà”. Così il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.
“Una mozione unitaria, in vista del primo maggio, per riaffermare la necessità di contrastare la precarietà del lavoro, lo sfruttamento e la povertà, anche di chi lavora. Una mozione per elencare le azioni che riteniamo necessarie, fra cui: introdurre un salario minimo legale, che ridurrebbe anche il gap di genere nelle retribuzioni e difenderebbe i salari minimi dall’inflazione. Rafforzare la contrattazione attraverso una normativa su rappresentanza e rappresentatività che superi la proliferazione di contratti pirata. Opporsi all’uso distorto degli appalti, dei contratti di somministrazione, dei contratti a termine, utilizzati, non per cercare competenze specifiche o fare fronte a esigenze temporanee, ma per comprimere ancora di più salari e tutele. Cosa che un paese con salari reali fermi al valore di trent’anni fa, tre morti sul lavoro ogni giorno, ed enormi difficoltà per i giovani ad entrare sul mercato del lavoro, non si può certo permettere. Le nostre proposte sono agli antipodi rispetto alle iniziative del governo che allarga a dismisura il ricorso ai contratti precari, liberalizza la catena dei subappalti, disconosce la rappresentanza e mette su un binario morto, la stessa delega sul salario minimo che ha fatto approvare alla Camera”. Così la deputata democratica, responsabile nazionale lavoro del Pd, Cecilia Guerra è intervenuta in aula alla Camera per presentare la mozione che porta le firme di Scotto, Barzotti, Mari, Braga, Silvestri, Zanella, Aiello, Carotenuto, Fossi, Gribaudo, Laus, Sarracino, Tucci, Guerra, Auriemma, Barbagallo, Casu, Colucci, Grimaldi, Piccolotti, Orlando.
"Contro i morti sul lavoro occorre passare dalla parole ai fatti. Gli emendamenti del Partito Democratico al decreto Pnrr sono un primo strumento che concretizzare la 'Carta di Firenze': il patto tra istituzioni, enti locali, imprese e sindacati nel settore degli appalti pubblici e privati lanciata dal Pd della Toscana all'indomani della strage nel cantiere di Esselunga ed a cui è seguita una campagna di ascolto": è quanto dichiara il deputato e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.
"Abbiamo sottolineato, in più occasioni, che un decreto omnibus come quello Pnrr non fosse adatto ad introdurre norme sulla sicurezza sul lavoro che necessitavo di un provvedimento apposito e di una approfondita discussione nelle Commissioni di merito. Detto ciò ci auguriamo che la maggioranza garantisca un confronto serio in Parlamento su un tema fondamentale come questo. Le proposte del Pd sono chiare da tempo e vertono su pilastri fondamentali: rafforzamento delle disposizioni finalizzate a restringere il ricorso all’appalto tra privati e a riconoscere il trattamento economico e normativo ai lavoratori delle imprese appaltanti previsto dalla contrattazione collettiva oltre ad estendere la disciplina in materia di tutele previste dal codice degli appalti pubblici anche tra privati; garantire che la patente a punti sia realmente efficace, le sospensioni obbligatorie, i corsi di formazione attentamente verificati e che vengano previste sanzioni anche in caso di violazione delle disposizioni in materia contributiva e lavoristica; fare in modo che venga realizzato un significativo incremento degli ispettori ed una aumento delle risorse per le attività ispettive delle Asl": conclude Emiliano Fossi.
“Giorgia Meloni apre alla necessità di investire sulle materie Stem. Significa innanzitutto superare la disparità tra generi sulle materie tecnico-scientifiche e investire sul futuro delle giovani generazioni. Ci vuole un passo in avanti deciso per evitare di restare tagliati fuori dal resto dell’Europa. Siamo disponibili al confronto ma facciamo presente che da tempo chiediamo la calendarizzazione della proposta di legge firmata da Michela Di Biase. Sarebbe ora che il Parlamento ne inizi a discutere e anche la destra favorisca un iter parlamentare veloce su questa iniziativa”.
Così Arturo Scotto, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera.
Apprendo con dolore della morte di un operaio di 44 anni presso il Teatro Momo di Mestre, questa mattina. Una morte che purtroppo si aggiunge ad un elenco che da inizio anno è già troppo lungo, avendo superato in pochi mesi le oltre cento vittime. Sono sconvolta che ciò sia avvenuto in un luogo di proprietà pubblica, durante un sopralluogo per dei lavori gestiti dal Comune. Voglio esprimere la mia totale vicinanza e solidarietà alla famiglia della vittima. Presenterò anche per questo caso un’interrogazione urgente al governo perché si prendano finalmente azioni forti per garantire una piena sicurezza sui luoghi di lavoro e perché si ponga finalmente fine a quella che è ormai una vera e propria strage. Esprimo infine vicinanza ai sindacati confederali CGIL e UIL che hanno annunciato uno sciopero generale e una manifestazione per giovedì prossimo, rivendicando proprio interventi in tal senso.
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
"Apprendo che anche la presidente Meloni ha sollevato la necessità di investire sullo studio delle materie Stem: è una buona notizia. C'è una mia proposta di legge ferma alla Camera dei Deputati da molti mesi che insiste proprio su questo tema e sull'importanza dello studio delle discipline Stem, soprattutto il divario tra donne e uomini nel numero di laureati in queste materie. Spero che questa apertura consenta di arrivare presto a una calendarizzazione della proposta di legge: il nostro Paese deve investire sulle nuove competenze che stanno ridisegnando il mondo del lavoro. Lo studio delle Stem è un viatico importante per la riduzione del gender pay gap. Troppi stereotipi e pregiudizi precludono alle donne l'accesso agli studi scientifici". Lo afferma la deputata dem Michela Di Biase, prima firmataria della proposta di legge 'Norme per la promozione della parità tra i sessi nell'apprendimento, nella formazione e nel lavoro nelle discipline matematiche e tecnico-scientifiche'.
“Questa mattina al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori portuali che a Genova hanno manifestato per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, salari più dignitosi e più sicurezza. Come Partito Democratico continueremo a batterci in Parlamento affinché il governo accolga le istanze dei lavoratori e dei sindacati. Da mesi abbiamo presentato una proposta di legge che chiede di riconoscere il lavoro portuale operativo come usurante, ma dal Governo non è stato fatto ancora nessun passo avanti. Chiediamo che la proposta venga approvata al più presto e che contemporaneamente si provveda a sbloccare il fondo per il prepensionamento e siano garantite misure di maggiore sicurezza sul lavoro. In un momento di grande incertezza economica, sociale e per il quadro geopolitico, serve dal governo maggiore attenzione e più garanzie che rispondano alle richieste dei lavoratori”. Cosi la vicecapogruppo e componente della Commissione trasporti alla Camera Valentina Ghio presente alla manifestazione nazionale dei portuali che si è svolta a Genova.
“Conte ha sbagliato: a Bari c’era un percorso individuato insieme che coinvolgeva i candidati locali. Conte non può mettere in discussione la fermezza con cui il centrosinistra ha contrastato in questi anni nel capoluogo pugliese l’illegalità e la criminalità organizzata”. Lo ha detto questa mattina Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, intervenendo a Radio anch’io.
“Mi auguro che possa chiarire, prima di tutto per rispetto della città di Bari e degli elettori di centrosinistra. Noi non smettiamo di fare opposizione alla destra di fronte ai gravi problemi che colpiscono i cittadini come i tagli alla sanità pubblica. Il nostro impegno per costruire l’alternativa non si ferma” ha aggiunto Braga.
“Le mozioni di sfiducia sono uno degli strumenti per contrastare l’operato del governo e della maggioranza che ieri si è compattata per difendere un ministro, la Santanchè, su cui pesano indagini e accuse gravissime come l’utilizzo improprio di fondi Covid, lo sfruttamento dei lavoratori, il falso in bilancio e la truffa aggravata ai danni dello stato. Grave non solo che non si sia dimessa ma che la Presidente Meloni non abbia chiesto di farlo per aver mentito al Parlamento e per le incompatibilità con il ruolo di Ministro che rappresenta il paese nel mondo. È una questione politica prima ancora che giudiziaria” ha concluso la capogruppo del Pd.
"Abbiamo davanti la sfida di rafforzare il pilastro sociale europeo. È la direzione che dobbiamo adottare per proseguire nella costruzione di un'Europa più forte e più vicina ai cittadini". Lo ha detto la deputata Pd Michela Di Biase intervenendo alla presentazione del libro di Dario Nardella "La città universale" insieme a Romano Prodi e al direttore di Repubblica Maurizio Molinari. "L'Europa ha fatto passi in avanti proprio nei passaggi di crisi, da ultimo durante la pandemia con l'unione sanitaria europea. Sui temi sociali, dalla sanità al lavoro, - ha aggiunto Di Biase - si giocherà il nostro futuro per costruire un'Europa dei popoli. La campagna elettorale che sta per iniziare sarà incentrata su questi temi - ha concluso - ed ha bisogno di un'iniezione di passione, parlando prima di tutto alle giovani generazioni".