"Il premio Nobel all’economista Claudia Golbin è una notizia importante per tutte le donne. Golbin ha studiato la genesi del gender gap, il divario di accesso al mondo del lavoro e la disparità salariale, aprendo la strada al superamento delle differenze tra uomo e donna."
Lo afferma su X la deputata del Pd Michela Di Biase.
“La diga, quella notte, fu scavalcata da un onda di oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua, che spazzò di via gli insediamenti della valle. La frana del monte Toc era prevista e si sapeva che si sarebbe verificata. Alcuni operai assistettero alla frana dal parapetto della diga, perché sapevano che era in arrivo e furono essi stessi travolti. Gli errori di valutazione geologica furono fatali. Eppure il progetto della diga aveva più di trent’anni”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, che ricorda la tragedia del 9 ottobre del 1963.
“Ancora oggi - spiega Morassut- l’Italia manca di un efficace sistema di prevenzione del rischio idrogeologico, pur avendo risorse e strumenti. Occorre investire in personale qualificato e specializzato nei comuni e negli enti territoriali. Sostenere le autorità distrettuali nel lavoro di pianificazione. Invece il Governo, nel PNRR, riduce le risorse per la difesa del suolo e del rischio idrogeologico”.
“La raccolta di firme sul salario minimo che il Pd e le forze di opposizione stanno animando in tutte le piazze d’Italia rappresenta è una spinta formidabile per la battaglia che faremo in Parlamento il 17 ottobre per far passare la nostra legge. Palazzo Chigi, anziché nascondersi dietro il Cnel e alimentare fake news, dia una risposta seria a questa mobilitazione popolare”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
"Oggi è la Giornata Nazionale per le vittime incidenti sul lavoro. Una piaga per il nostro Paese. È una responsabilità che investe tutti. Servono più formazione, controlli più efficaci, cancellare scelte sbagliate come i subappalti a cascata. Serve un patto per il lavoro sicuro".
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Ogni due giorni 5 persone escono da casa per andare al lavoro ma non non tornano più. Non è una fatalità. Muoiono di precarietà, di incertezze, di assenza di sicurezza, per avere un reddito, qualunque esso sia, pur di provare a vivere. Ecco dove intervenire per un Paese civile. Lo scrive sui social il deputato Pd Stefano Vaccari dell'Ufficio di Presidenza della Camera in occasione della 73esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
"Ancora un morto sul lavoro. Questa volta ad Oristano, un operaio edile di 50 anni. Nel primo semestre del 2023 il bilancio delle vittime è drammatico con 559 morti ed una media di 80 decessi al mese. Non ci si può abituare ai rilievi statistici. Queste tragedie sono la conseguenza di una complessiva precarietà che riguarda il mondo del lavoro. A norme rigorose sulla sicurezza debbono corrispondere monitoraggi e controlli adeguati. Al tempo stesso occorre fare una lotta serrata al precariato garantendo paghe dignitose sulla base anche di corsi di qualificazione e di attitudine per determinati lavori”. Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio.
"Contrastare la crisi - conclude Lai - significa pure garantire diritti e giustizia sociale. Basta piangere morti, un Paese civile deve saper prevenire le tragedie sul lavoro. Con la prossima manovra di bilancio si affrontino strutturalmente queste gravi problematiche”.
“Oggi sono andato a far visita alla sede del Sistema 50&Più Enasco. Ho incontrato il direttore generale, Gabriele Sampaolo, e il direttore dell'Estero, David Sensi, e insieme abbiamo parlato dell'attività dei patronati all'estero e dei margini di miglioramento per l'assistenza ai nostri connazionali, anche attraverso una maggiore collaborazione con i consolati. Nel corso dell’incontro si è anche parlato della necessità di rivedere il ruolo dei patronati in funzione dei nuovi flussi migratori, che vedono un numero crescente di giovani italiani trasferirsi all’estero. In questo contesto, alcuni patronati diventano un punto di riferimento importante dove acquisire informazioni e ricevere l’assistenza necessaria per intraprendere il cammino verso l’integrazione nella nuova realtà. Questo comporta per gli operatori di Patronato la necessità di seguire un percorso formativo per fornire delle consulenze professionali e mirate”.
Così Nicola Carè, deputato democratico eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide.
"Basta attacchi ai giudici da parte del governo. Oggi sotto attacco del governo è finito il tribunale di Firenze. Secondo il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro il giudice di Firenze, che ha bocciato il rimpatrio in Tunisia del richiedente asilo in Italia, “esonda” dalle proprie prerogative e non potrebbe verificare se il paese di provenienza è sicuro o meno. Ognuno pensi a fare bene il proprio mestiere. Il governo faccia il governo e lasci invece ai giudici il compito di scrivere ordinanze e sentenze. Basta a delegittimazioni, interferenze, attacchi contro giudici che stanno svolgendo il loro lavoro" dichiarano in una nota congiunta Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera, e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.
“La risposta del sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, alla nostra interrogazione sulle vicende collegate alla società Anpal Servizi è patetica e insoddisfacente. Il governo non ha fornito alcuna risposta ai nostri quesiti, dimostrandosi così totalmente inadeguato e, allo stesso tempo, confermando il suo reiterato approccio forte con i deboli e debole con i forti. La Maxi operazione condotta dal Ros in Sardegna, con 32 arresti per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio, corruzione, e che vede coinvolto anche il presidente di Anpal Servizi, Massimo Temussi, è di straordinaria importanza. Anche perché, pur rispettando il principio di presunta innocenza, dall’indagine emergerebbe che questa organizzazione criminale avrebbe interferito nell'attività delle amministrazioni pubbliche e procurato voti in occasione delle elezioni”.
Così il deputato dem della commissione Lavoro, Emiliano Fossi, dopo le mancate risposte del sottosegretario Durigon all’interrogazione di cui era primo firmatario.
“Il fatto grave - aggiunge - è la dinamica dei fatti: a febbraio scorso i ministri Calderone e Giorgetti azzerano i vertici di Anpal applicando uno spietato spoil system; a marzo i nuovi vertici nominano Temussi presidente, che fino a quel momento era il consulente della ministra; infine a giugno, con decreto legge, Anpal viene soppressa e le sue competenze vengono trasferite al ministero del Lavoro. Avevamo chiesto al governo di restituire certezza e credibilità alla gestione della società Anpal Servizi - conclude - ma Durigon ha preferito mettere la testa sotto la sabbia”.
Dopo l’estate militante, ripartiamo nel Paese e in Parlamento. Rilanciamo con più forza il nostro impegno su lavoro, salute, difesa dei redditi delle famiglie, giustizia climatica e giustizia sociale. E per un’Europa più inclusiva e solidale. Nelle parole della Segretaria durante la Direzione del Pd, è arrivata una spinta forte e determinata a portare nella piazza dell’11 novembre la voce e le ragioni dell’alternativa democratica alla destra.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
La Nadef oscura il comparto agricolo. Nessun intervento, nessun obiettivo, nessuna risorsa. In commissione Agricoltura insieme ai colleghi del Gruppo Pd Forattini, Marino e Rossi abbiamo votato contro il parere di maggioranza, con il palese imbarazzo degli estensori che hanno fatto fatica a segnalare riferimenti legati all'agricoltura. Eppure bisognava avere gli occhi chiusi per non vedere cosa è successo negli ultimi mesi ed anche orecchie poco attente visto che dal mondo agricolo sono arrivati segnali di allarme ben precisi che richiedevano attenzione. Abbiamo ricordato alla maggioranza di centrodestra e al governo i quasi 10 eventi estremi al giorno che hanno tagliato le produzioni agricole con una flessione del Pil del settore agricolo dell’1,4% a livello congiunturale e dell’1,3% a livello tendenziale nel secondo trimestre dell’anno. Abbiamo ricordato le conseguenze dei cambiamenti climatici che sconvolgono le campagne dove si registra un taglio del 10% della produzione di grano, mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno ma in difficoltà sono anche i frutteti con la perdita del 60% del raccolto di pere e ciliegie. Abbiamo ricordato che per il 2023 i danni strutturali dovuti a siccità e precipitazioni abbondanti supereranno i 6 miliardi dello scorso anno. Abbiamo ricordato la Contrazione del commercio internazionale e la difficoltà di reperimento di manodopera. Si sono girati irresponsabilmente dall'altra parte anche quando abbiamo segnalato la necessità di fare fronte al rialzo del tasso di interesse con un sostegno agli investimenti che gli imprenditori agricoli hanno fatto, di dare sostegno alle filiere produttive, di prevedere il credito imposta per investimenti in beni strumentali innovativi, di difendere gli agricoltori, il loro lavoro e la qualità del prodotto italiano dando nuovo impulso ai controlli sull’etichettatura e la tracciabilità. Hanno rifiutato qualsiasi proposta. Con la manovra finanziaria torneremo a dare battaglia.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD della Commissione Agricoltura e dell'Ufficio di Presidenza della Camera.
Dichiarazione di Mauro Berruto, deputato Pd e segretario della Commissione Cultura della Camera
“Incontrare chi, con coraggio, crede nella scuola e nel suo futuro, non vuole solo sottolineare ciò che non funziona, ma vuole ascoltare, raccogliere idee e, soprattutto, proporre azioni. Questo il senso profondo della mozione del Partito democratico.” Cosi Mauro Berruto, deputato Pd e segretario della Commissione Cultura della Camera nella dichiarazione di voto per il suo gruppo sulla mozione relativa al diritto allo studio. “E allora proprio oggi, giornata mondiale degli insegnanti, pensiamo a loro, alla necessità di restituire loro la centralità di un ruolo fondamentale nella costruzione della comunità – ha proseguito Berruto- , secondo il quale “la riflessione più semplice parlando di scuola è che questo Paese dovrebbe immaginare un grande piano infrastrutturale. Un piano affidato ad architetti capaci di interagire con pedagogisti e avvalersi di consulenti senza pari, i più esperti del settore: i ragazzi.” Per l’esponente del Pd “in una scuola sicura, immaginata dai ragazzi, troverebbero spazio con la stessa dignità, aule, teatri, laboratori scientifici, sale per l’arte e per la musica, palestre.” “Questa nostra mozione – ha proseguito Berruto- ha molti impegni per il Governo, ma tre sono estremamente mirati e riguardano servizi essenziali: tre mosse decisive per poter accedere al diritto all’istruzione. La prima mossa riguarda la necessità, a scuola, di arrivarci. E di arrivarci in un modo democratico, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Per questo riteniamo fondamentale garantire, in forma graduale e progressiva, la gratuità dei costi legati alla mobilità di studentesse e studenti per il tragitto dall’abitazione alla sede scolastica. La mossa numero 2 – ha aggiunto Berruto- riguarda i libri scolastici, i materiali di cartoleria e cancelleria. Impegniamo il Governo a intervenire, attraverso il tavolo di lavoro sull’editoria scolastica, sull’intera filiera per ridurre i costi che le famiglie devono sostenere e che in questo inizio di anno scolastico sono già emersi in modo così evidente. Infine, la terza mossa riguarda l’estensione del tempo pieno e un suo conseguente corollario che ha direttamente a che fare con la qualità della vita dei nostri studenti: le mense scolastiche. Serve un cambio di paradigma – ha precisato il parlamentare Dem- , serve immaginare la mensa scolastica non come un servizio a richiesta di singoli, ma come vero servizio pubblico, riconosciuto come servizio essenziale garantito ovunque e in modo uniforme. La Costituzione recita che “la scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Non c’è niente da aggiungere – ha concluso Berruto- è nostro esclusivo dovere fare in modo che succeda.”
Siamo di fronte alla ennesima tragedia sul lavoro che colpisce la nostra città e la nostra Regione. Occorre una necessaria presa di coscienza da parte di tutte le istituzioni preposte. Per questo abbiamo condiviso con la presidente della commissione d'inchiesta sulle condizioni di lavoro e sulla tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro Chiara Gribaudo, che presto si possa svolgere proprio in Campania una missione di questo organismo parlamentare per alzare il livello di attenzione su questa drammatica emergenza.
Così i deputati dem Marco Sarracino, responsabile Pd per la Coesione territoriale, e Arturo Scotto capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.
"Un documento del CNEL presieduto da Renato Brunetta che, chi l'avrebbe mai detto, accoglie le obiezioni del governo e sentenzia che il salario minimo, in Italia, non è poi così necessario: il titolo giornalistico di oggi diventa, dunque, “affossato il salario minimo”, e il governo spera così, forse, di aggirare il Parlamento, che gli italiani dimentichino e non se ne parli più. Innanzitutto chiedo, nuovamente, perché deve essere il CNEL a fare ciò che il Ministro del Lavoro e la maggioranza di governo non stanno facendo: prendersi la responsabilità della contrarietà a destra sul salario minimo e affrontare questa battaglia dove va affrontata, in Parlamento. Nel merito del documento presentato ieri dal CNEL stesso, poi, non c’è molto da dire: utilizza, per argomentare la non necessità del salario minimo, dati risalenti al 2019. Prima del Covid, prima della guerra in Ucraina, prima dell’inflazione, ma comunque dopo 30 anni in cui salari si sono ridotti. Dal 2019 a oggi è cambiato tanto, se non tutto: se ne accorgono, se non è in grado di farlo la destra, le italiane e gli italiani che vivono ogni giorno la contrazione del loro potere d’acquisto e che in queste ore continuano a sottoscrivere la nostra raccolta firme per chiedere che la proposta di legge delle opposizioni diventi legge. Questo documento ha il sapore di fuga, di temporeggiamento, di vera e propria presa per il CNEL. La destra smetta di nascondersi e affronti la prossima settimana la discussione sul salario minimo nella sede preposta: il Parlamento". Lo dichiara la deputata del Pd, Rachele Scarpa.
Non sono abituato a commentare il merito di documenti di analisi e riflessione ancora parziali e, allo stato, in fase di discussione al Cnel. Ho troppo rispetto per quell’Istituzione per interferire in una discussione così articolata e complessa, benché si debba prendere atto che due dei principali sindacati confederali, Cgil e Uil, non hanno votato il documento. Quando e se il testo sarà trasmesso in via definitiva al Parlamento daremo un giudizio compiuto. In ogni caso, il 17 ottobre la nostra proposta sul salario minimo tornerà in Parlamento per il voto. Questa è l’unica certezza. Qui la destra dovrà dire al paese se è d’accordo o no, anche alla luce della sentenza della Cassazione che ribadisce la necessità di un salario minimo legale e costituzionale.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.