16/10/2024 - 15:15

“Anche nella manovra 2025 il Governo Meloni dimentica il Trasporto Pubblico Locale. Solo Palazzo Chigi non vede la crisi che sta bloccando il Paese: a nulla è servito l’appello di Regioni, Enti Locali, Sindacati e Imprese, negli annunci di queste ore nemmeno l’ombra del potenziamento del fondo nazionale indispensabile per garantire la sicurezza e il rinnovo dei contratti per lavoratrici e lavoratori e servizi più efficienti per tutte le cittadine e i cittadini sempre più penalizzati nelle aree interne e nelle periferie. E il ministro Salvini evidentemente è troppo occupato a organizzare vertici con Orban e Le Pen per accorgersene”. Lo scrive su X il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera.

16/10/2024 - 14:27

“Nella manovra del governo Meloni la parola trasporti è del tutto inesistente. Nessun investimento strutturale sul comparto, nessun incentivo sul fondo insularità e nessuna misura per fermare il caro voli. A questo si aggiunga il mancato incremento del fondo nazionale sul trasporto pubblico locale è la frittata è fatta!”. Questo il commento del deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo PD in Commissione Trasporti, sulla manovra 2025.
“Neanche le cose più evidenti sono state prese in esame – continua il parlamentare -: dopo un'estate e un autunno drammatico per i viaggiatori, è stato ignorato anche il potenziamento del monitoraggio delle criticità delle rete ferroviaria”. “Insomma una manovra completamente sbagliata dove i trasporti sono i grandi assenti”, conclude Barbagallo.

16/10/2024 - 14:26

“Nella Manovra approvata dal governo le tematiche ecologiche tornano indietro di decenni. No a nuove risorse per salvaguardare l’ambiente e contrastare il dissesto idrogeologico, nessuna misura per limitare i mutamenti climatici nonostante i numerosi eventi estremi che hanno ripetutamente devastato il Paese nei mesi scorsi. Ancora peggio per le infrastrutture, completamente dimenticate, e l’efficientamento energetico: gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie tornano ai minimi storici, proprio mentre l’Europa vara il Green New deal per gli edifici e le famiglie avrebbero bisogno di risorse per riqualificare le abitazioni. Ancora una volta Giorgia Meloni ha fatto l’opposto rispetto a quanto promesso : aveva annunciato 'basta bonus ed interventi di lungo termine', ma ci ritroviamo una legge di Bilancio senza visione con mancette ed improvvisate misure una tantum solo di carattere elettorale”.

Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.

16/10/2024 - 13:30

I sacrifici li faranno gli italiani

“La manovra di quest’anno si preannuncia amara per milioni e milioni di italiani. Lontanissimo dal mantenere le promesse su pensioni e accise, il governo si dimentica della crescita e continua a tagliare i servizi pubblici e ad alzare le tasse, come testimonia l’aumento della pressione fiscale nel 2024 e nel 2025 rispetto al 2023. La fregatura dietro tante parole è nei numeri”.

Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.

“In più di un’ora di conferenza stampa - aggiunge - Giorgetti non ha mai parlato di misure che dovrebbero aiutare il nostro Paese ad uscire dalla crescita dello ‘zero-virgola’ in cui siamo piombati da quando c’è la destra al governo. Giorgetti continua a raccontare la favoletta sui sacrifici da imporre a banche e assicurazioni, ma la realtà è profondamente diversa. Non verranno chiesti né sacrifici, né contributi, ma soltanto un'anticipazione sulle tasse. Insomma, la più grande presa in giro del secolo. I sacrifici veri dovranno farli i cittadini, visto che sarà su di loro che si ripercuoteranno i tagli da miliardi di euro a Ministeri, Regioni e Comuni. Risorse in meno per servizi pubblici essenziali, dalla scuola ai trasporti, fino alla sanità, dove il duo Meloni-Giorgetti prova un altro trucco di magia. L’aumento corposo del Fondo Sanitario Nazionale - conclude - è soltanto uno specchietto per le allodole, visto che gli unici incrementi rilevanti sono previsti a partire dal 2026, mentre l’anno prossimo si stanziano cifre assolutamente ridicole rispetto alle necessità del Ssn”.

16/10/2024 - 13:29

La narrazione dei 3 miliardi in più priva di ogni fondamento, è solo cinica propaganda sulla pelle degli italiani

“I giornali di oggi fanno credere che la Manovra destini 3,5 miliardi aggiuntivi alla sanità. Ma la conferenza stampa del Ministro Giorgetti ha chiarito ogni dubbio. Per il 2025 ci sono 900 milioni (che si aggiungono al miliardo già previsto) mentre solo nel 2026 si ipotizzano 3 miliardi”. Lo dichiara il deputato del Pd Gian Antonio Girelli il quale aggiunge: “La narrazione dei 3 miliardi e passa in più è dunque priva di ogni fondamento, ed è solo cinica propaganda sulla pelle degli italiani.

Dopo il G7 e le dichiarazioni impegnative rilasciate ci troviamo di fronte all’ennesima presa in giro. Il Servizio sanitario nazionale è in enorme difficoltà non ha bisogno di promesse future ma di risorse immediate! Va fatta chiarezza”.

 

16/10/2024 - 13:16

“Siamo molto preoccupati per una manovra che, al di là dei soliti annunci roboanti, prevede tagli di spesa, aumento di tasse e sacrifici per famiglie e imprese. I tagli ai ministeri indicati nel Dpb consegnato a Bruxelles dovrebbero valere nel 2025 circa 2,5 miliardi di euro. Questo significa tagli lineari di spesa a partire da cultura, istruzione e università che già nelle scorso leggi di bilancio sono state oggetto di mancati investimenti e tagli. Se sommiamo questi tagli al sacrificio richiesto agli enti locali, già tartassati pesantemente dall'ultima manovra, temiamo che non saranno più garantiti importanti servizi ai cittadini.

Ribadiamo con forza che togliere ulteriori fondi a questi comparti, già sottofinanziati, sarebbe un grave errore. A scuola, università e cultura mancano risorse e sono comparti che non possono sopportare ulteriori tagli.

L’Italia è indietro rispetto alla spesa per l’istruzione in rapporto al PIL, e occorrono investimenti per colmare questo divario, non tagli. Non è condivisibile una legge di bilancio che incide negativamente, ancora una volta, sui comparti del sapere, della conoscenza e della cultura, definiti sempre strategici nelle dichiarazioni ma marginalizzati nelle scelte di spesa”. Lo dichiara Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

16/10/2024 - 12:37

“Nella manovra finanziaria del governo,  basata su tagli per gli enti locali e ministeri, che pagheranno i cittadini in termini di servizi e di diritti e su nuovo importante debito per lo Stato, emerge il silenzio tombale sull’agricoltura.  Non un cenno da parte del ministro Giorgetti sul settore primario dell’economia italiana, paradossale dopo le fanfare al G7 Agricoltura a Siracusa. Una scelta che confermerebbe, come sottolineano tutti i giorni diversi opinionisti, la difficoltà del ministro Lollobrigida nella compagine di governo.
Eppure con la manovra si sarebbe dovuto affrontare con misure adeguate la valorizzazione del comparto alimentare al quale si chiede di guidare la transizione ecologica, con interventi strutturali uscendo dalla logica delle continue emergenze. Le risorse mancano e a pagarne il prezzo saranno coloro che consentono alle nostre comunità di poter contare su produzioni sane e di qualità. Con i nostri emendamenti accenderemo i riflettori sulle criticità sulle quali occorre intervenire”.

Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

16/10/2024 - 12:31

Siamo davanti a truffa elettorale: prendi i voti e scappa

“Non mettono le risorse necessarie per il contratto del pubblico impiego per garantire il recupero dell’inflazione per tre milioni di lavoratori. Nel frattempo, allungano l’età pensionabile su base volontaria nel pubblico impiego dopo che avevano promesso di abolire la Legge Fornero. Siamo davanti a una truffa elettorale: prendi i voti e scappa”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, commentando la nota ufficiale di Palazzo Chigi sulla manovra.

16/10/2024 - 12:24

“Ci troviamo di fronte a una manovra al buio, non solo perché è stata approvata di notte, evitando ieri un confronto parlamentare, ma anche perché non chiarisce le coperture. La coperta, purtroppo è molto corta”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee della Camera, intervenendo a Restart su Rai3.
“Ma, soprattutto -ha aggiunto il parlamentare Dem- è una manovra che fa calare un sipario molto preoccupante sulle condizioni di vita delle famiglie e delle imprese. Si può riassumere in tre parole: tasse, tagli e sacrifici. Perché, al netto della conferma del taglio al cuneo fiscale che non porterà nessun aumento nelle buste paga, confermando semplicemente l’intervento già prodotto negli anni scorsi a partire dal governo Draghi, si aumentano le tasse, perché la rimodulazione delle detrazioni fiscali aumenterà inevitabilmente il carico sulle famiglie. Aumentano -ha sottolineato De Luca- le tasse sul diesel e quelle sulla casa, sembrerebbe per quelle ristrutturate col Superbonus, ma non si escludono anche altri interventi. E indirettamente inciderà sui costi per le famiglie legato a tagli lineari di spesa drammatici.  Questo governo - ha proseguito De Luca- ha preannunciato infatti tagli lineari alla Sanità, alla Scuola, agli enti locali che garantiranno minori servizi pubblici essenziali alle famiglie, minori servizi sanitari, scolastici, assistenza alle famiglie, agli anziani e che comporteranno un inevitabile aggravio di costi per le famiglie. Se a questo aggiungiamo i tagli previsti in alcuni comparti strategici dalle infrastrutture alla cultura, dalla ricerca all'ambiente si renderà ancora più lenta la crescita già asfittica del Paese nei prossimi anni. Si preannuncia, conclude il capogruppo del Pd in commissione politiche europee- un futuro di sacrifici che penalizzerà non solo il ceto medio, ma soprattutto le famiglie e le imprese. SI tratta peraltro del frutto della trattativa al ribasso sul Patto di Stabilità che impone vincoli stringenti e dei ritardi sul PNRR che determinano minore crescita e minore spazio di intervento in questa manovra”.

16/10/2024 - 12:14

“La Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2024 è dedicata al tema della sicurezza alimentare e della lotta contro la fame. La ricordiamo perchè questo 16 ottobre sia di monito per il governo che non può continuare a far finta di niente. Garantire un accesso al cibo equo, sano e sostenibile dovrebbe essere un mantra per tutti. Sono infatti 2,3 milioni le famiglie italiane che secondo dati Istat non possono permettersi di portare in tavola un pasto proteico come carne o pesce ogni due giorni. Sono 3,1 milioni di persone, tra italiani e stranieri, che sono costrette a ricorrere ad aiuto per mangiare, tra le mense delle associazioni caritatevoli e la distribuzione dei pacchi alimentari, con una percentuale cresciuta nel corso degli ultimi anni. Le chiacchiere però non ci servono e nemmeno solo i bonus, servirebbe un’azione che anche dalla manovra appena presentata non sembra esserci”.

Così il deputato dem, Stefano Vaccari, capogruppo in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

16/10/2024 - 11:43

"Avevano promesso, anche durante le audizioni del PSB, che non avrebbero più tagliato i fondi a chi, sul territorio, deve dare risposte ai cittadini. Ci avevano garantito che comuni ed enti locali non sarebbero stati toccati. E invece, questa mattina ci svegliamo con una manovra che, ancora una volta, colpisce duramente gli enti locali, che saranno costretti a contribuire con 1,6 miliardi di euro in due anni. È inaccettabile che siano sempre i territori a pagare il prezzo delle scelte sbagliate di questo governo. Costringere regioni, province e comuni a tagliare servizi essenziali e diritti per le comunità è gravissimo. La destra dimostra ancora una volta di voler fare 'cassa' sui cittadini, mentre sceglie di continuare con condoni e privilegi per i soliti noti”.

Lo ha dichiarato Silvia Roggiani, deputata alla Commissione Bilancio e Segretaria regionale del Partito Democratico della Lombardia.

16/10/2024 - 10:45

“Mentre Giuli taglia nastri, il ministero della Cultura subisce un ennesimo feroce taglio al bilancio che avrà effetti profondi su settori già fortemente colpiti dalle scorse manovre del governo Meloni” così in una nota la capogruppo democratica nella commissione e Cultura della Camera, Irene Manzi, commenta l’approvazione della manovra di bilancio da parte del Cdm. “I margini di azione politica sono irrisori, Giuli è già stato commissariato di fatto”.

15/10/2024 - 19:11

“Il collega Amorese che cerca di difendere l’assenza di Giuli al Cdm di questa sera conferma, indirettamente,  la sforbiciata in arrivo per i settori culturali. La chiamano ‘riduzione delle inefficienze’ ma sono tagli belli e buoni che tutti i settori culturali stanno denunciando e su cui gli stessi uffici del Mic, senza guida, sono in imbarazzo. A partire proprio dall’editoria Italiana, che ha più volte richiamato pubblicamente  il governo Meloni a rivedere le scelte portate avanti finora. Giuli esca dal silenzio e spieghi pubblicamente la ragione di questi tagli profondi ai settori culturali contenuti nella Manovra. Invece di scappare dal parlamento, rinviando la sua audizione,  venga immediatamente a riferire” così la capogruppo democratica nella Commissione e cultura della Camera, Irene Manzi.

15/10/2024 - 19:10

"La destra sta preparando una Legge di bilancio contro gli italiani. Abbiamo un governo spaccato e nel caos, con un Ministro dell'Economia che ha di fatto commissariato i ministri. La manovra che arriverà in CDM si tradurrà in tagli ai servizi e al welfare e il prezzo più alto lo pagheranno i cittadini più in difficoltà, mentre si preparano condoni per i soliti noti. Ci opponiamo fermamente a questa visione e lavoreremo per indicare all'Italia una strada alternativa, basata sul sostegno al lavoro, sulla giustizia sociale e. su un forte impegno verso la green economy, tema totalmente ignorato dal Governo".

 

Così la deputata Pd in commissione Bilancio, Silvia Roggiani.

15/10/2024 - 17:02

“Giuli sarà assente giovedì  in parlamento e molto probabilmente sarà assente anche questa sera in Cdm, non è proprio un buon inizio per chi dovrebbe promuovere i settori culturali e difenderli dai tagli annunciati dal ministro Giorgetti. Il governo Meloni ha determinato lo stallo del ministero della cultura a cui si appresta - temiamo- ad infliggere un ulteriore grave taglio nella prossima legge di bilancio che colpirà tutti i settori della cultura” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.

Pagine