“La valutazione della Commissione europea, che ritiene la manovra italiana in parte non adeguata a rispettare le indicazioni e le raccomandazioni UE, la dice lunga sull'inadeguatezza di questa destra che sta portando il Paese sull’orlo del baratro soprattutto sui temi economici. Le previsioni di deficit e debito, la confusione nelle politiche fiscali che grava su famiglie e imprese, l'incertezza e l'opacità sull'uso dei fondi del Recovery Fund, sono criticità gravi che stiamo denunciando con forza anche come Partito Democratico. Se il governo non apporterà le dovute modifiche e non adotterà le misure opportune richieste, l'Italia rischia sulla base dei dati Eurostat che verranno diffusi a marzo, l'apertura di una procedura di deficit eccessivo che non possiamo assolutamente permetterci. Il Paese merita meno propaganda, maggiore serietà e risposte concrete ai problemi dei nostri cittadini, che si trovano in condizioni peggiori di un anno fa. C’è ancora qualche mese di tempo per riequilibrare il tiro dei nostri conti ed evitare il burrone, ma il fallimento politico è già evidente e il prezzo lo pagano gli italiani”.
“Depositato al Senato l’emendamento per ripristinare i 30 milioni di euro per realizzare la tramvia di Firenze, già stanziati da tempo, ma che il governo Meloni ha cancellato con la Legge di Bilancio”: è quanto dichiara il deputato del Partito Democratico Federico Gianassi annunciando che il Pd ha presentato a Palazzo Madama, a prima firma Dario Parrini, la correzione alla Manovra per reinserire tutti i finanziamenti annullati.
“L’operazione della destra è inaccettabile nel merito e nel metodo. Chiediamo con forza che Firenze non venga ancora una volta penalizzata e ci appelliamo anche ai senatori della maggioranza eletti in Toscana affinchè sottoscrivano l’emendamento e contribuiscano a restituire alla città le risorse ingiustamente sottratte”: conclude Federico Gianassi.
“In Legge di Bilancio mancano le risorse per la salute mentale dei più giovani. La manovra presentata al Senato dal Governo Meloni non sembra vedere il problema. L’aumento delle patologie neuropsichiatriche tra i giovanissimi è stato portato alla luce da molti studi ma continua a non essere un obiettivo di chi governa il Paese. E’ per questo che abbiamo costruito un emendamento che trova risposte al problema. Con la proposta chiediamo infatti al Governo di costruire un fondo specifico per il contrasto al disagio psicologico dei minori, stanziando 10 milioni di euro per il 2024 finalizzati a rafforzare i servizi di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza”. Lo affermano in una nota i parlamentari del Partito Democratico della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
“Noi abbiamo chiesto che la Commissione bicamerale avviasse i propri lavori partendo dalla salute mentale dei minori, con una indagine conoscitiva che metterà al centro la questione del disagio giovanile con focus specifici su depressione, disturbi alimentari e aumento dei tentativi di suicidio. E’ urgente però che il Governo apra gli occhi sul fenomeno e investa risorse per arginare un fenomeno esploso dopo la pandemia. Serve costruire un modello positivo di supporto e inclusione sociale. Va in questa direzione – concludono i parlamentari del Pd – anche un’altra proposta emendativa che abbiamo voluto per sostenere il benessere psicofisico dei più giovani attraverso lo sport, chiedendo in sede di modifica di investire 10 milioni di euro per l’erogazione di voucher individuali per l’accesso alla pratica sportiva”.
"Giorgia Meloni ha tolto con la Legge di Bilancio quasi un miliardo di euro di risorse già stanziate per contrastare il dissesto idrologico: in particolare 100 milioni per la difesa del suolo e 840 milioni per i mutamenti climatici. Queste risorse sommate ai progetti Pnrr cancellati per circa 1300 milioni di euro certificano come il governo in un anno non solo non ha messo un euro ma ha addirittura tagliato completamente circa 2 miliardi e 300 milioni per mettere in sicurezza i territori. Con quale coraggio il ministro Musumeci ed esponenti della maggioranza hanno accusato nei giorni scorsi gli enti locali della Toscana sulla mancata prevenzione? Siamo di fronte ad un destra irresponsabile ed in malafede". Lo il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente.
La migliore risposta a Salvini arriva dalla piazza: tanti, pacifici e convinti che quella del Governo Meloni sia una pessima legge di bilancio. Non risolve problemi ma taglia sanità, servizi, trasporti. Con loro daremo battaglia in Parlamento.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
"Il governo Meloni taglia 30 milioni di euro già stanziati per il 2024 per realizzare la tramvia di Firenze. Si tratta di risorse già assegnate, ma sottratte con la manovra di Bilancio come si legge nelle sue pieghe e in particolare nelle Tabella 10 del ministero delle Infrastrutture e Trasporti allegata alla Manovra. Pensano al Ponte sullo Stretto e tagliano sulle tramvie? Il governo Meloni ha un problema con la città di Firenze? Prima i 55 milioni persi per lo stadio e non ripristinati al contrario di quanto fatto per Venezia e ora altro taglio di risorse che spettano a Firenze? Pretendiamo che le risorse siano subito riassegnate alla città e con i colleghi del Partito Democratico del Senato, dove pende l’esame del provvedimento, presenteremo un emendamento in tal senso".
Lo dichiara il deputato Pd, Federico Gianassi, deputato Pd.
“Il divieto di commercializzazione della carne coltivata nel nostro Paese, imposto dal governo con un’apposita legge, è una grande bufala che nulla ha a che vedere con il merito della questione. L’unica necessità è infatti quella del ministro Lollobrigida di piantare l’ennesima bandierina propagandistica, utile per attaccare l’Europa in vista della prossima competizione elettorale, e di riaffermare così una visione autarchica della sovranità alimentare, che mal si concilia con la necessità di garantire, globalmente, cibo sano e nutriente da attività agricole sostenibili e di qualità”.
Lo ha detto Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura, dopo l’intervento del ministro Lollobrigida nell’Aula della Camera.
“Che sia un bluff è palese - ha aggiunto - poiché la decisione per la commercializzazione della carne coltivata appartiene all’Unione Europea sulla base di approfondite valutazioni dell’autorità scientifica, che esprimerà un parere positivo o negativo sulla base della necessità di garantire la tutela della salute dei cittadini e l’impatto ambientale derivante dalla produzione in laboratorio della carne coltivata. Da questa considerazione e dal fatto che la legge non ricomprende, come da noi richiesto, l’istituzione di un tavolo tecnico scientifico e il raccordo con l’Unione Europea, deriva la nostra scelta di tenere un atteggiamento di responsabilità a tutela del comparto agricolo italiano, dell’allevamento di qualità finalizzata alla produzione delle carni, della nostra cultura e delle nostre tradizioni gastronomiche apprezzate in tutto il mondo. Alla Coldiretti, con grande rispetto, diciamo questo - ha concluso - con la consapevolezza che all’agricoltura italiana serve ben altro e che invece non arriva, come testimonia l’inadeguatezza della manovra finanziaria 2024”.
Lo stop alla proroga del Superbonus rischia di rivelarsi una scelta molto pericolosa da parte del governo a danno di milioni di famiglie lasciate in mezzo al guado e di imprese ed artigiani che rischiano di “saltare” perché la Meloni ha cambiato le regole del gioco in corso d’opera.
Prendiamo atto che Forza Italia si sia ormai ridotta a fare solo azioni dimostrative, prendendo prima in giro senza scrupolo le categorie interessate al Superbonus, ma poi chinando in maniera servile la testa ai diktat della Meloni.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera.
“Il governo disinveste nella giustizia. Al di là dei tanti annunci roboanti che peraltro evocano temi divisivi e promuovono posizioni contraddittorie e confusionarie, questo governo si sta caratterizzando per il disimpegno economico in materia di giustizia. I fondi del PNRR non sono presidiati e con la spericolata manovra sulla prescrizione rischiano di essere perduti. Con il bilancio 2023 sono stati fatti tagli al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e anche con la manovra 2024 si continua sulla strada del depotenziamento degli investimenti. Lo stesso per l’ufficio del processo, per il quale non non arrivano interventi di stabilizzazione. Anche la nostra proposta di lavorare per la riduzione dei costi energetici negli uffici giudiziari è stata respinta dal governo e non se ne capisce davvero il motivo. I cittadini meritano una giustizia veloce ed efficiente: per ottenerla serve un importante impegno l di fondi, il resto sono chiacchiere che non servono a migliorare il sistema. Anche per la manovra di bilancio solleciteremo cambiamenti alla linea assunta dal governo” dichiara il deputato Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia.
“Nonostante la scelta del governo di rimettersi all’Aula, la maggioranza ha votato contro il mio ordine del giorno sul trasporto merci votato compattamente dalle forze di opposizione, per dare un forte sviluppo all’intermodalità e rafforzare il confronto con tutti gli operatori. Dopo il taglio di 235,7 milioni di euro nella manovra di bilancio di previsione del MIT su autotrasporto e intermodalità e i ritardi di 10 mesi per il ferrobonus, un altro segnale devastante per un settore strategico che complessivamente interessa milioni di lavoratori e lavoratrici e oltre centomila aziende. Un’altra occasione persa per impedire che i costi dell’aumento dell’energia anche nel settore dei trasporti vengano scaricati su lavoratori e imprese. Continueremo in commissione e in Aula a batterci per contrastare ogni taglio e perché nessun settore del trasporto venga lasciato indietro nel confronto e nel coinvolgimento, perché a farne le spese è la competitività e la tenuta del nostro intero sistema economico”. Lo dichiara il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Governo lo proroghi per imprese comparto pesca
“Nel decreto Bollette è stato accolto un ordine del giorno, che ho presentato insieme ai colleghi del Pd della commissione Agricoltura, Forattini, Marino e Rossi, che impegna il governo a valutare la necessità di riconoscere alle imprese esercenti l'attività della pesca, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l'acquisto di gasolio e benzina, un contributo sotto forma di credito di imposta al fine di garantire la sostenibilità economica ed occupazionale del comparto e dell'intera filiera. La proroga del credito di imposta, che la precedente manovra di bilancio aveva previsto per il primo trimestre di quest’anno, rappresenta uno strumento fondamentale per sostenere il settore ittico nell'affrontare l'attuale crisi energetica e nell'incoraggiare donne e uomini della pesca a proseguire la loro attività e il loro impegno a intraprendere una transizione energetica e tecnologica evitando un fermo dei pescherecci e il conseguente pericolo di lasciare che il prodotto italiano venga sostituito da quello importato. Testeremo l’effettiva volontà del governo durante l’approvazione della Legge di bilancio 2024, allorché presenteremo sul tema oggetto dell’ordine del giorno specifici emendamenti. Peraltro le associazioni d’impresa del settore avevano chiesto, già da mesi, la proroga del credito d’imposta che hanno ribadito nelle audizioni sulla manovra finanziaria”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd della commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“La manovra appare improntata a un’ottica di breve periodo. La temporaneità della decontribuzione ne riduce i potenziali effetti sulla crescita economica. Permane il rischio di dover disporre ulteriori misure volte a contrastare il caro energia nel corso del 2024. Sono presenti numerose misure di aumento del prelievo fiscale. Ai fini di copertura si ricorre nuovamente ai tagli lineari della spesa, sia a livello centrale che territoriale. Lo dicono quelli del Pd, brutti e cattivi, che non trovano di meglio che attaccare e denigrare il governo? No, lo dice e lo scrive, con dovizia di particolari, l’Ufficio Parlamentare di bilancio in audizione questa mattina, in Parlamento, sulla manovra finanziaria 2024. Insomma, ci troviamo di fronte ad una manovra non prudente, con misure temporanee che prevede tagli lineari per fare cassa unitamente all’aumento delle tasse. Dicevano Meloni e Giorgetti di essere pronti. A fare cosa ora è fin troppo evidente. Il Paese avrebbe bisogno di altro, ma la testa è rivolta altrove”.
Lo dichiara il deputato del Pd, Silvio Lai, della commissione Bilancio della Camera.
“Questo decreto legge è molto ambizioso. Si, nel titolo. Non credo ci sia da gioire dal punto di vista dell'opposizione nel sottolineare che un conto sono i titoli, gli annunci e persino gli intenti e un altro è il merito. Purtroppo per gli italiani, il provvedimento di cui discutiamo è assai modesto, è una sorta di scatola vuota che si annuncia anche attraente, ma è vuota. Nessuno ha la bacchetta magica, ma la prima osservazione da fare è che il decreto arriva tardi. Cosa succederà per il bonus sociale per l'acquisto di energia e gas? Accadrà che questo decreto, in scadenza a breve, prevedeva solo trecento milioni di euro a favore dei nuclei economicamente svantaggiati. Questo decreto scadrà tra due settimane e arriverà poi la Legge di bilancio che ne prevede duecento, cioè cento in meno. Addio sostegni per il caro bollette nel 2024, per chi ha bisogno. Sono tagli rispetto agli annunci che si erano fatti. Dopo un anno di governo non è dato sapere qual è l'orientamento, la strategia di medio e lungo periodo, per dare una mano in modo strutturale a chi ha bisogno. Non è dato sapere qual è la politica è la strategia energetica e antinflazionistica. Ci sono interventi anche utili in continuità con gli anni precedenti, interventi avviati dal governo Draghi, ma è una continuità in totale diminuzione e senza una prospettiva in alternativa a ciò che si taglia. Non si sa neanche, mentre tutto il mondo investe, come andremo sulle fonti sostenibili, come sosterremo, per famiglie e impresa il percorso, certo faticoso, verso l'elettrico. Dopo le favole e le promesse ci si aspetta da chi governa strategia e visione". Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Andrea Gnassi, durante la discussione generale al Dl Energia.
“Tutti gli emendamenti e le proposte dell'opposizione e del Partito Democratico – ha aggiunto l’esponente Pd – sono state respinte. È molto grave anche che il governo poi voglia procedere senza ascoltare le richieste avanzate anche dagli stessi gruppi di maggioranza. Questa postura denota un'assenza di visione di consapevolezza di nodi che sono strutturali per il Paese che bisognerebbe aggredire sciogliere per far ripartire un po' il sistema produttivo italiano. C'è una differenza enorme tra ciò che il governo ha promesso, ciò che ha annunciato e ciò che è stato capace di fare, però adesso parlano i fatti. Questa storia che è colpa di chi è venuto prima o del destino cinico e baro non regge più. Questo decreto è preoccupante e coerente come è preoccupante e coerente la Legge di bilancio 2024: non avrà forza, non sarà espansiva, non aiuterà la crescita”.
“Questo decreto – ha concluso Gnassi - ha annunciato un sostegno sull'energia a chi ne ha bisogno e invece non lo fa. Con grande rammarico ci accingiamo ad esaminare una legge di bilancio e questo decreto, senza la possibilità di intervenire. Noi riteniamo che ci sia un'idea sbagliata in questa manovra, in questo decreto che non serve agli italiani e che sta portando in Europa una caricatura del nostro Paese, che prova a far passare l'idea che basta una sorta di proclama nazionalista per stare nel mondo e risolvere i problemi di casa. Ma il Paese merita di meglio, meritano di meglio gli italiani e il nostro compito è quello di essere qui presenti proposte puntuali per provare a dare una mano al Paese.
"Domani saremo in piazza a Roma contro una manovra che taglia il futuro del Paese. Zero soldi per la sanità e per la scuola, nessun intervento sul lavoro precario e per il contrasto del disagio sociale. Le decisioni del governo Meloni si abbattono sulle persone che già stanno subendo la crisi economica. Abbiamo bisogno di ricostruire una speranza, con la piazza di domani il Partito Democratico inizia un percorso per far voltare pagina al Paese".
Lo afferma in una nota la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
Siamo molto preoccupati dopo i ritardi di 10 mesi sul ferrobonus per i tagli presenti in manovra. Se è una scelta di indirizzo, va nella direzione totalmente opposta rispetto agli impegni del governo agli obiettivi comunitari e alle necessità che abbiamo in questo momento, perché il tema dell'intermodalità è decisivo per un comparto che riguarda milioni di lavoratori, centinaia di migliaia di imprese e che ha necessità di avere dei segnali chiari di strategie e di investimento. Altra questione da affrontare è il rincaro dell'energia che non può essere scaricato sui soggetti che sono chiamati a fornire servizi. Chiediamo al governo una politica chiara di interventi per il trasporto ferroviario inserito nella logica di uno sviluppo del trasporto intermodale, di quella grande piattaforma logistica naturale che è l'Italia. Auspichiamo un confronto quotidiano su tutti i temi con tutti gli operatori del sistema, attraverso un tavolo tecnico e l’avvio di un dialogo con tutti i soggetti e le istituzioni anche locali chiamate sul territorio allo sviluppo dell’intermodalità. Se c’è un aspetto di cui non abbiamo davvero bisogno, è la valutazione sul trasporto merci a compartimenti stagni, come se esistessero dei blocchi che devono essere gestiti singolarmente perché poi le merci non si muovono a compartimenti stagni, si muovono grazie alle navi, ai treni e ai mezzi dell'autotrasporto insieme. E lasciare indietro il trasporto ferroviario, rispetto alla media europea, è un errore imperdonabile che non possiamo permetterci. Pertanto se nella pianificazione non teniamo conto di questa integrazione e addirittura diamo segnali devastanti come potrebbe essere la riduzione della missione 2.3 del Bilancio dello Stato, attualmente prevista nello stato di previsione MIT, sull’autotrasporto e l’intermodalità di 235,7 milioni di euro, rischiamo di non perdere competitività in quella che invece può essere una delle grandi mission del nostro paese nei confronti dell'Europa e del mondo. Quindi per non perdere questa occasione serve aprire subito il confronto con tutti gli operatori e creare finalmente dei luoghi per coinvolgerli.”
Così il deputato Pd Andrea Casu nel corso dello svolgimento in Aula di un’interpellanza urgente al governo sul trasporto intermodale delle merci, di cui è primo firmatario insieme alla presidente del Gruppo Pd Chiara Braga, ai capigruppo Pd delle commissioni Trasporti e Ambiente Barbagallo e Simiani, e ai deputati dem Bakkali, Ghio, Morassut, Curti, Ferrari, Scarpa.