“Finanziare e accelerare la realizzazione del corridoio stradale Tirrenico, definendo in tempi rapidi il passaggio di competenze tra Sat ed Anas. E’ necessario stanziare risorse certe per completare l'intervento viario tra Tarquinia-San Pietro in Palazzi, anche attraverso l'adeguamento della strada statale n. 1 - Aurelia, come già deciso nella scorsa legislatura. Il ministro Salvini si è impegnato pubblicamente in questa direzione, passi ora dalle parole ai fatti”.
Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente, Marco Simiani, al governo in un ordine del giorno depositato sulla Legge di Bilancio.
“I continui ritardi della Legge di bilancio, che è dovuta tornare in Commissione per la correzione di decine di errori formali, sono la diretta testimonianza di un provvedimento scritto male, non solo nei contenuti, da un governo e da una maggioranza che hanno saputo soltanto coniugare arroganza con confusione”.
Così Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera.
“Non è in discussione la caccia e tantomeno la necessità di stabilire con grande urgenza un piano di gestione e di prelievo dei cinghiali visto l’abnorme quantitativo di presenze della specie che sta determinando gravi danni alle colture agricole, problemi di ordine sanitario e alla sicurezza delle persone. La destra di contro strumentalizzando la caccia e la sua dignità e con un blitz all’ultimo istante ha votato un emendamento alla Legge di bilancio per consentire la caccia a tutte le specie, anche particolarmente protette, nelle città e senza vincoli di orari e di giornate. Per di più ha derubricato il ruolo dell’autorità scientifica, Ispra, d un mero e insignificante ruolo di ascolto senza prevederne il parere obbligatorio e vincolante. Così la destra colpisce la biodiversità e riapre conflitti sociali di cui non si sentiva proprio il bisogno. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno alla manovra di bilancio per chiedere al governo di fermarsi e ripartire con un provvedimento diverso che riguardi solo il prelievo degli ungulati e che ricostituisca il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale”.
Così i deputati Stefano Vaccari e Marco Simiani, rispettivamente capigruppo Pd delle commissioni Agricoltura e Ambiente.
Odg per sostenere locazioni e piano edilizia pubblica
“In Italia il 90% degli sfratti esecutivi sono dovuti a morosità. Centinaia di migliaia di famiglie hanno problemi per pagare l’affitto. Ma la maggioranza ha deciso di non mettere nemmeno un euro nella legge di bilancio per il Fondo per il sostegno all'affitto e per il Fondo per la morosità incolpevole, né di prevedere alcuna risorsa per l’edilizia popolare. Una decisione che colpisce al tempo stesso inquilini e piccoli proprietari e che farà ricadere sui Comuni le situazioni di maggiore difficoltà. Una delle tante e gravi lacune della manovra del governo Meloni. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno per chiedere che sia previsto al più presto un provvedimento con risorse adeguate per sostenere la locazione dei soggetti in condizioni di particolare difficoltà e il finanziamento di un Piano di edilizia residenziale pubblica. Tagliano sanità, nemmeno un euro per la scuola e ora anche nessun aiuto per la casa. Una legge di bilancio pensata e realizzata contro i deboli e più fragili”.
Così Chiara Braga, deputata Pd e segretaria di Presidenza della Camer
“Abbiamo presentato una serie di proposte di modifica alla legge di bilancio per sostenere gli enti locali, ma il governo ha deciso di voltare le spalle alle istituzioni più vicine ai cittadini, alla spina dorsale del Paese, dicendo no a tutte. Maggioranza e governo si sono anche affannati a motivare come errore il sì al nostro emendamento a favore dei comuni in quanto, affermano, troppo oneroso. La verità è però un’altra: si tratta di scelte. E quelle del governo vanno in una direzione ben precisa: colpiscono chi è al servizio dei cittadini e favoriscono i potenti. Con il cosiddetto lodo Lotito (salvadebiti), ai presidenti delle società calcistiche, che rappresentano una piccolissima parte del mondo dello sport, per esempio, ricevono ben 850 milioni, quasi il doppio di quello che chiedevamo per i comuni. Anche per questo quella che stiamo per votare è una manovra sbagliata”. Lo dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi.
“Una manovra finanziaria, per certi versi, è la radiografia che chi governa fa al Paese e da una lettura attenta, partendo dalle misure introdotte, ci si dovrebbe accorgere dello stato di salute economica, sociale, delle nostre comunità, degli interventi fatti per risolvere problemi e criticità, ma anche rilevare la strategia che accompagna il Paese, oltre la crisi che stiamo attraversando. Sinceramente, però, è davvero difficile, con tutta l'immaginazione che si possa avere a disposizione, sovrapporre lo stato reale del Paese con quello che si riscontra in questa manovra finanziaria. È, in sostanza, la manovra finanziaria per chi può permettersi le crisi, non certo per i deboli e gli ultimi”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura di Montecitorio, intervenendo durante la discussione generale sulla legge di Bilancio.
“Per l'agricoltura italiana – ha concluso Vaccari - solo chiacchiere e distintivo, d'altronde quello è stato il filo conduttore di tutta la manovra, quel distintivo che avete voluto esibire sul petto con un'imboscata arrogante fatta alle 6 del mattino al termine della commissione Bilancio, quando avete forzato la mano per approvare un emendamento su un tema che noi per primi avevamo posto al ministro: la presenza abnorme dei cinghiali ungulati in gran parte d'Italia. Con il vostro blitz avete dato vita alla destra di Asterix e Obelix, che, di fronte all'invasione dei cinghiali, usano la pozione magica della caccia ovunque e contro qualsiasi animale per risolvere il problema. Con il vostro emendamento, siete andati molto oltre le necessità, modificando la legge n. 157, intervenendo su tutta la fauna selvatica, anche sulle specie protette in ogni luogo, aree urbane comprese”.
La gestione della manovra da parte del Governo è stata dilettantesca. Il risultato finale è pessimo con misure inadeguate ed inique. Tra le poche modifiche apportate grazie all'opposizione del Partito Democratico, rivendichiamo gli incentivi per un Sud che era stato del tutto dimenticato.
Lo scrive su Twitter il vice capogruppo democratico alla Camera Piero De Luca
“Denunciamo il comportamento bugiardo e gravissimo del ministro della salute e del suo sottosegretario. Hanno mentito al Paese e tradito gli impegni presi sui pronto soccorso e sui malati oncologici. Una cosa vergognosa. Il ministro Schillaci è venuto in audizione in Parlamento e davanti alla commissione Affari sociali aveva annunciato pomposamente che in legge di Bilancio avrebbe inserito l’anticipo al 2023 e l'indennità per gli operatori dei pronto soccorso. Risultato: nessun emendamento è stato depositato e in legge di Bilancio non c'è un euro. Come non bastasse, l’ennesima gaffe del sottosegretario Gemmato: ieri in commissione Affari sociali ha annunciato la presenza dell'indennità che invece non esiste. Dalla farsa alla sciagura. Non solo. Salta anche il finanziamento al “Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico nazionale 2022-2027 - Pon”, che prevedeva una dotazione pari a 10 milioni di euro. Anche di questo nessuna traccia e anche questo annunciato al Parlamento da Schillaci. Comportamenti gravi e sciatti, fatti sulla pelle della sanità pubblica, dei medici e dei malati”. Lo afferma Marco Furfaro capogruppo del Partito democratico in commissione Affari Sociali di Montecitorio.
Dichiarazione di Mauro Laus, deputato Pd
"l'Iva sarà ridotta al 5% anche al settore del teleriscaldamento. È questa la proposta presentata insieme ad altri colleghi e accolta dal governo nell'ambito della discussione del bilancio. É vero, è una piccola goccia nel mare di una manovra iniqua e inadeguata. Ma è qualcosa che andrà incontro in maniera concreta alle difficolte quotidiane delle famiglie. Il mio impegno non si ferma qui, convinto che ogni energia vada investita per fare quelle piccole ma significative "correzioni' in grado di alleviare la preoccupazione che accomunano tanti in questo momento di sacrifici."
“La verità è che sono stati del tutto impreparati in controtendenza rispetto a quello che diceva il presidente del Consiglio nei manifesti elettorali. Incapaci di entrare nel merito delle questioni; ci hanno tenuto per una settimana a giocherellare sul fascicolo votando contro i nostri emendamenti. Poi quando hanno capito che così non si andava avanti, anche a causa delle profonde divisioni all’interno della maggioranza, ci sono venuti a chiedere una mano. Anche sullo scudo fiscale hanno capito che avrebbero messo a rischio la maggioranza e quindi hanno preferito strategicamente fare un passo indietro”.
Lo ha detto Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio, ai microfoni di Radio Immagina, il quale ha aggiunto: “Hanno praticamente ridotto a zero gli investimenti su imprese, su sviluppo, i crediti d’imposta, taglio del cuneo fiscale, extra profitti ridotti ad un decimo rispetto a quelli previsti dal precedente governo, possibile che nessuna di queste era priorità del Paese? Un Paese che sta decrescendo lascia presagire un primo semestre del nuovo anno in negativo. Noi li abbiamo inchiodati in commissione su ogni singolo provvedimento e continueremo a farlo perché non permetteremo di fare provvedimenti contro gli interessi degli italiani e del Paese”.
Dichiarazione di Anna Ascani, deputata Pd e Vicepresidente della Camera dei deputati
“Nonostante alcune misure che grazie alle opposizioni, e al Pd in particolare, sono state introdotte, questa manovra di bilancio resta ingiusta e iniqua. Un pastrocchio, che bene rappresenta la destra del nostro Paese” . Così Anna Ascani, intervenendo in Aula per illustrare il voto contrario del Pd alla legge di Bilancio. “Nessuno di noi si sarebbe aspettato dei miracoli – ha proseguito Ascani- ma nemmeno che questa manovra ignorasse alcuni tempi urgenti e ne aggravasse altri. Governo e maggioranza hanno agito come se questo paese non avesse un problema gigantesco di evasione fiscale. Viceversa, hanno inserito decine di condoni al fine di tollerare e per certi aspetti incentivare l’evasione”. Per Ascani si tratta di una “colpa grave” così come aver ignorato il costo della vita. “Ci sono oggi famiglie – ha sottolineato – alle prese con una tasso d’inflazione che non si vedeva da decenni e in questa legge di bilancio non c’è assolutamente nulla che vada incontro alle loro difficoltà”. “Inoltre – ha proseguito Ascani- tutti sappiamo che il costo del lavoro in Italia è troppo alto per le imprese eppure le poche risorse che c’erano sono state investite per alzare la soglia della flat tax, come se aver bisogno di sostegno oggi fossero quelli ad avere un reddito di 85mila euro. Non è così e questo è un grave errore”. Ascani ha ricordato ancora un altro “errore grave che la destra sta facendo con questa manovra: quello di penalizzare la sanità pubblica, già duramente colpita da una pandemia che invece avrebbe dovuto richiedere maggiori risorse, investendo soprattutto sul personale del Ssn.” “Voglio infine ricordare - ha concluso Ascani - due misure che sono state inserite grazie alla battaglia del Pd: l’incremento di 5 milioni del fondo per compensare l’aumento dei costi dell’energia in favore degli enti del terzo settore e il bonus psicologo che oggi è una battaglia di civiltà e ce ne prendiamo tutto il merito”.
“Dopo la pandemia, che ha cambiato anche le necessità di mobilità degli italiani, speravamo che le misure a favore del trasporto pubblico locale, della mobilità sostenibile e della portualità, avessero una visione e una prospettiva diversa. Invece i numeri e l’impostazione politica della manovra dicono il contrario". Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata democratica Valentina Ghio, della presidenza del Gruppo Pd, intervenendo durante la discussione generale sulla legge di Bilancio.
“Anche i sindaci e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di settore - ha proseguito l’esponente Pd - hanno espresso grande preoccupazione per le sorti del trasporto pubblico. A fronte di 1 miliardo di risorse necessarie stimate, sono stati stanziati solo 100 milioni per il 2023 e 250 milioni per il 2024, del tutto insufficienti per le esigenze del trasporto pubblico ed è stato respinto anche il nostro emendamento che chiedeva almeno 400 milioni dal 2023. Cancellato anche il bonus trasporti: un altro aiuto prezioso in meno per le famiglie. Definanziare le misure per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale è stato un ulteriore passo indietro: prima della manovra avevamo un fondo per le ciclabili di 47 milioni di euro per il 2023, adesso il fondo contiene 2 milioni per il 2023 nonostante le nostre richieste ben più alte. Mentre sul tema strategico della portualità non si evince una direzione chiara ma solo smantellamento di fondi esistenti, quali, ferrobonus, marebonus, fondo amianto e fondo smaltimento navi abbandonate. Tutte misure che erano finanziate, che abbiamo richiesto con nostri emendamenti e che oggi sono sparite”.
“Alle fine il quadro che emerge sui trasporti e la mobilità - ha concluso Ghio - ci appare carente e deludente, senza un pensiero di prospettiva, senza misure concrete che vadano incontro alle esigenze di spostamento dei cittadini, con un balzo indietro rispetto ai temi della sostenibilità, e non accoglie le esigenze manifestate dai sindaci delle principali città del nostro Paese. Ci troviamo di fronte a interventi limitati, cancellazione di percorsi virtuosi in essere, mancanza di visione di futuro. Crediamo si possa fare meglio e di più per sostenere la mobilità dei cittadini, la transizione ecologica e lo sviluppo di settori trainanti del nostro Paese”.
“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.
E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?
Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani.
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.
“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.
E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?
Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani.
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
“L’abbiamo detto fin dall‘inizio: la legge di Bilancio è iniqua ed inadeguata. Iniqua perché ingiusta e diseguale, ruba al futuro per il presente, toglie a molti per dare a pochi.” Così il deputato del Partito Democratico Silvio Lai nel suo intervento in Aula.
“E’ una manovra spot – ha proseguito Lai- senza un filo conduttore ed una strategia unificante che consenta di avere una visione che restituisca certezze e fiducia alle nostre genti che sulla loro pelle vivono la crisi economica ed energetica.” Per Lai, “ i numeri sono impietosi: perché il taglio delle perequazioni delle pensioni porta a una riduzione di potere d‘acquisto che si traduce in una perdita di circa 450 euro”. “Così come preoccupa – ha osservato Lai- l’aver ridotto il reddito di cittadinanza. Quando ci ritroveremo ad agosto con tanti cittadini e famiglie che accresceranno quelle percentuali drammatiche di chi è già dentro il vortice della povertà per chi direte che lo avete fatto? – ha incalzato l’esponente dem rivolgendosi al governo. “Altro capitolo davvero drammatico per il nostro paese – ha proseguito- è quello della sanità pubblica, poiché in manovra non ci sono le risorse sufficienti per rafforzare, come necessario, un sistema con molte criticità, di organico e di infrastrutture, che produce -quale diretta conseguenza- disservizi, lunghe liste d‘attesa e pronto soccorsi e reparti sguarniti degli operati sanitari necessari. Il governo però guarda altrove.” Infine, Lai ha rivolto uno sguardo alla sua regione, la Sardegna. “Il Governo sa che la Sardegna non è dotata di metano? E nel momento in cui si danno alle aziende energivore che usano metano il 45% di credito d‘imposta oppure si riduce l‘IVA sul metano dal 22 al 5% per usi industriali e domestici, cosa succede in Sardegna? Succede che in un trimestre cittadini e aziende sarde hanno circa 60 milioni euro di spese in più solo perché non hanno il metano ma usano aria propanata.” Lai ha poi ricordato al governo che il Pd aveva presentato due emendamenti in tal senso, non accolti. “Ma ora parlano i fatti – ha concluso l’esponente Dem- e con questa manovra di bilancio si colpiscono ancor di più deboli e vulnerabili, e si colpiscono anche quelle fasce medie che maggioranza e Governo avevano annunciato di voler aiutare, alle quali ora hanno colpevolmente voltato le spalle”.