Nessuna eliminazione del numero chiuso per Medicina
“Questo disegno di legge è un bluff che sposta di sei mesi in avanti il processo di selezione per l'ingresso a Medicina: il governo chiede una delega sostanzialmente in bianco al Parlamento e, con la clausola di invarianza finanziaria, scarica sulle università, gli studenti e la famiglie gli effetti nefasti di questo provvedimento”. Lo dice la deputata dem Irene manzi, capogruppo Pd in Commissione Cultura, intervenendo in Aula sul disegno di legge di delega al governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia,
“Nel passaggio tra Senato e Camera – continua la parlamentare Pd - ci saremmo aspettati che la commissione avesse potuto affrontare alcuni aspetti critici del provvedimento che avevamo provato a risolvere attraverso i nostri emendamenti, ma così non è stato. Nessuno del Pd sta difendendo lo status quo dell'accesso ai corsi della facoltà di medicina nelle università ma è chiaro che questo provvedimento non affronta nel merito le modalità d'accesso universitario e, in nessun modo, abolisce il numero chiuso”. “ Questa delega in bianco peggiora l’ esistente senza affrontare nessuno dei problemi che riguardano il servizio sanitario nazionale. Siamo di fronte ad una legge bluff che fallisce tutti gli obiettivi che a parole si pone”, conclude Manzi.
“La legge istituisce presso Crea il registro dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale; però ad oggi e a distanza di due anni non risulta ancora emanato da parte del Governo alcun provvedimento in tale senso per la definizione delle Linee guida recanti modalità di certificazione dei crediti e di gestione del registro.
Rispondendo ad un’interrogazione dello scorso maggio, il Ministro dell’Agricoltura aveva fatto sapere che il gruppo di lavoro istituito presso il Masaf ha separato gli assorbimenti forestali da quelli agricoli, prevedendo due percorsi distinti e complementari.
Lo scorso dicembre 2024 è entrato in vigore il regolamento europeo (UE) 2024/3012, direttamente applicabile negli stati membri, con l’obiettivo di agevolare e incoraggiare la realizzazione, da parte di gestori o gruppi di gestori, di assorbimenti permanenti del carbonio, della carboniocoltura e dello stoccaggio del carbonio.
Secondo quanto stabilito dal regolamento, per ottenere la certificazione, le attività di assorbimento del carbonio dovranno soddisfare quattro criteri generali, ma vediamo che i ministeri competenti non si sono espressi e queste linee guida non sono ancora state definite.
Pertanto chiediamo al Governo come intende procedere e se intendano prevedere la possibilità che i crediti generati da progetti forestali realizzati nel territorio nazionale e impiegabili su base volontaria per compensare le emissioni in atmosfera possano essere utilizzati per remunerare gli enti territoriali e loro forme associative per la produzione di servizi ecosistemici e ambientali”. Lo dichiarano i deputati del Pd Simiani, Vaccari, Braga, Curti, Evi, Ferrari, Forattini, Marino, Romeo, Andrea Rossi che hanno presentato una interrogazione al ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura.
Il deputato democratico Mauro Laus ha depositato oggi un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture in merito alla decisione di Trenitalia e SNCF di escludere Bardonecchia dalle fermate dei treni ad alta velocità Frecciarossa e TGV sulla linea Torino-Milano-Parigi, a partire dal 31 marzo 2025. Una decisione che per il deputato democratico “rischia di creare un grave danno al territorio. Il nuovo assetto prevede peraltro fermate a Oulx in Piemonte e a Modane e Saint Jean de Maurienne in Francia, penalizzando le valli olimpiche piemontesi a vantaggio di destinazioni sciistiche d’Oltralpe”.
“Bardonecchia - ricorda Laus - è una delle principali mete turistiche invernali ed estive del Paese, con circa un terzo dei visitatori che raggiungono la località in treno. Negli ultimi anni, il comprensorio ha investito significativamente nel modello di trasporto sostenibile “sci + treno”, guadagnandosi un posto tra le prime dieci località europee per questa tipologia di mobilità. La soppressione della fermata ferroviaria non solo danneggia il turismo locale, ma crea anche disagi dal punto di vista della sicurezza, costringendo la polizia di frontiera a spostarsi su Oulx”.
L’interrogazione chiede quindi al ministro Salvini di chiarire le motivazioni dietro questa scelta scellerata e di adottare misure urgenti per garantire il mantenimento della fermata di Bardonecchia”.
L’interrogazione è stata sottoscritta dai democratici: Alberto Pandolfo, Antonella Forattini, Claudio Stefanazzi, Marco Simiani, Federico Fornaro, Mauro Berruto, Stefania Marino, Marco Lacarra, Maria Cecilia Guerra, Arturo Scotto.
“Alla Casa Bianca quello che avrebbe dovuto essere un vertice di pace si è trasformato in una vile aggressione verso un popolo che ha subito l'invasione delle truppe di Putin. Per non dispiacere al suo mentore, Giorgia Meloni, dopo la vigliacca aggressione di Trump e Vance a Zelensky, propone un vertice tra Stati Uniti, Stati Europei e alleati. Nessun richiamo all'Europa, nessuna presa di distanza, a differenza di quanto dichiarato dai leader degli altri Paesi occidentali, dalle modalità con le quali Trump, mosso da intendimenti egemonici e commerciali, vorrebbe imporre la pace addossando le responsabilità al Paese aggredito e non certo al Paese aggressore”.
Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Addirittura - aggiunge - il vice premier Salvini si spinge oltre ed esulta per il comportamento di Trump. Per i democratici, i liberali e i progressisti europei è il momento dell'unità, perché non c'è solo da combattere per giungere all'obiettivo di una pace giusta, ma anche per rafforzare il valore universale della democrazia, basato su libertà, diritti e giustizia, che Trump e i suoi accoliti vorrebbero scardinare in ragione di una ottica devastante legata alla affermazione del sovranismo e degli interessi del grande capitale. È il momento - conclude - di tornare nelle piazze per far avanzare l'Europa unita, nel segno delle indicazioni di Altiero Spinelli e David Sassoli”.
Ci sono più di 50 lavoratrici e lavoratori dell'azienda 'La Perla' che sono fuori dalla copertura degli ammortizzatori sociali. Mentre è in corso la procedura per individuare la nuova proprietà è fondamentale garantire quelle lavoratrici e quei lavoratori ad oggi non coperti dagli ammortizzatori sociali. È indispensabile individuare una modalità tecnica di salvaguardia dei lavoratori e delle lavoratrici interessati. Purtroppo oggi in Aula è arrivato solo una generica dichiarazione di attenzione dalla Sottosegretaria Giuseppina Castiello, senza alcun impegno concreto”. Così il deputato dem Andrea De Maria intervenendo in Aula in un'interpellanza urgente al governo sulla vertenza de 'La Perla, presidio produttivo di immenso valore e eccellenza del Made in Italy.
“Il ministero del Lavoro – continua il parlamentare Pd - deve mettere in atto tutte le procedure possibili per risolvere il problema e non perdere la grande qualità rappresentata dal know-how di queste lavoratrici e lavoratori”. “Ci troviamo davanti ad una fase intermedia, post liquidazione dell'azienda e in attesa di una nuova proprietà, ed i dipendenti meritano certezze sugli ammortizzatori sociali”, conclude De Maria.
Dazi Trump confermano fallimento di soluzione sovraniste
"I nuovi dazi annunciati da Trump rappresentano un colpo devastante per il Made in Italy, già duramente provato da una crisi senza precedenti. La moda, l'automotive, il settore agroalimentare e quello manifatturiero rischiano di subire un impatto drammatico. Mentre il mondo cambia e la competitività industriale è messa a dura prova, il governo Meloni resta a guardare, incapace di adottare una strategia efficace per proteggere le nostre imprese, forse in attesa di qualche trattamento di favore dopo essersi appiattito sulle posizioni assurde dell’‘amico’ Trump. Come hanno sottolineato anche gli imprenditori, siamo di fronte a un vero e proprio attacco sconsiderato alle eccellenze italiane, e il governo che avalla le posizioni di Trump ne è il principale responsabile. Siamo davanti al fallimento del sovranismo: servono risposte corali in ambito europeo per difendere la competitività del nostro sistema industriale e, con essa, la crescita sociale ed economica del Paese." Lo dichiara il capogruppo democratico in Commissione Attività Produttive della Camera, Vinicio Peluffo.
"I nuovi dazi annunciati da Donald Trump rischiano di avere effetti devastanti su un settore già in ginocchio come quello della moda italiana. Il made in Italy, già sotto pressione per le difficoltà economiche globali e l'aumento dei costi di produzione, in particolare dell’energia, si troverebbe a subire un ulteriore colpo che potrebbe mettere in seria difficoltà aziende, artigiani e lavoratori. L'Europa è in allarme, ma il governo italiano cosa intende fare per difendere il nostro comparto produttivo? Meloni non può restare a guardare sperando in trattamenti di favore, serve un’azione corale dell’Europa. L’Italia non può restare a guardare mentre un settore strategico per la nostra economia viene messo in ginocchio da decisioni unilaterali. Servono risposte immediate per proteggere le imprese italiane e garantire che il valore del made in Italy non venga compromesso". Così una nota della vicepresidente del gruppo del partito democratico alla Camera, Simona Bonafè.
“Garantire che FiberCop salvaguardi gli attuali livelli occupazionali e non sacrifichi i diritti dei lavoratori per fare cassa o compensare eventuali mancati introiti”: è quanto chiede la deputata Pd Maria Stefania Marino in una interrogazione depositata a Montecitorio sulle politiche industriali dell’azienda, controllata dal fondo americano KKR & Co. L.P, che ha rilevato la rete fissa di Tim e gestisce l’infrastruttura di rete digitale più avanzata, estesa e capillare del paese.
“Sul futuro dei lavoratori dell’impresa ci sono troppe ombre. La società ha annunciato 6mila esuberi senza però definirne le modalità e nonostante abbia registrato nel 2024 ricavi e struttura patrimoniale correnti per 3,9 miliardi di euro. Il fondo Usa però non ha mantenuto le promesse su rendimento del 20 per cento ai suoi investitori e l’amministratore delegato FiberCop si è recentemente dimesso per divergenze sul piano industriale. Non vorremmo che dietro a questi sviluppi vi fosse la volontà di ridurre personale e di promuovere speculazioni finanziarie sulla pelle dei lavoratori; uno dei maggiori azionisti di FiberCop rimane il Ministero dell’Economia e la mission dell’azienda rimane quello di digitalizzare il paese. E’ necessario che il governo chiarisca in Parlamento”, conclude Maria Stefania Marino.
“Come volevasi dimostrare, il TAR Liguria conferma l’illegittimità della proroga al 20 settembre 2027 per le concessioni balneari. Ma se con questa sentenza migliaia di comuni e imprenditori ripiombano nell’incertezza la colpa non è da attribuire al tribunale ligure. La responsabilità di tutto questo caos, piuttosto, è del Governo Meloni e dello scarica-barile con cui mesi fa ha pensato di gestire la vicenda.”Così Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Abbiamo un Governo che a più riprese, e non solo su questo fronte, si è dimostrato completamente incapace di offrire soluzioni adeguate. Mentre la Ministra Santanché è troppo impegnata a risolvere i suoi problemi giudiziari per adottare il decreto attuativo sugli indennizzi, tutto il settore della balneazione sta pagando il prezzo di misure raffazzonate e confuse e gli stessi enti locali non hanno alcuna indicazione su come procedere. Questa storia è l’emblema delle modalità con cui la destra gestisce la cosa pubblica: palla in tribuna e dito puntato sull’Europa. Poco importa se, nel frattempo, si aprono migliaia di contenziosi e chiudono migliaia di imprese.”
“La Cassa integrazione straordinaria per la moda va ampliata per tutto il 2025, allargata alle imprese anche oltre i 15 dipendenti e resa attivabile soprattutto dalle Pmi in difficoltà economica. Le imprese che per mancanza di liquidità non possono anticipare la Cig, in attesa dei rimborsi dell’Inps, vanno quindi supportate attraverso modalità alternative di erogazione degli ammortizzatori sociali come già accaduto durante il Covid": è quanto dichiara la vicepresidente dei Deputati Pd Simona Bonafè nel corso della discussione della sua interrogazione sulle difficoltà del comparto, svolta oggi a Montecitorio.
“Abbiamo chiesto al sottosegretario Durigon, che ha confermato l'attenzione del Ministero del Lavoro sulla crisi del settore, norme e risorse rapide ed efficaci”: conclude Simona Bonafè.
“La destra vorrebbe ridurre al silenzio quanti manifestano critiche all’azione del governo. Ora dileggiano un gruppo di giovani di Ultima Generazione che, senza produrre alcun danno vandalico, lanciano un giusto allarme sul prezzo del cibo che penalizza i consumatori e i produttori agricoli. Per farlo scomodano persino i presidenti Fontana e La Russa e con i deputati di Fratelli d’Italia lanciano strali contro il Pd e i suoi rappresentanti. Semmai i deputati Mattia e Sbardella, anziché avventurarsi in dichiarazioni provocatorie, si impegnino a fermare i propri rappresentanti che si augurano di vedere impalata la segretaria del Pd, Elly Schlein. Se c’è da ricercare violenza e viltà è in quella direzione che va cercata”.
Così la deputata democratica della commissione Agricoltura, Antonella Forattini.
“Il rinnovo delle concessioni geotermiche in Toscana ha messo tutti d’accordo: è stata coniugata la promozione dell’energia pulita con la crescita economica dei comuni interessati che potranno beneficiare di ulteriori risorse; è stato inoltre salvaguardato l’impatto ambientale e ridotto notevolmente l’utilizzo di fonti fossili. Il ‘Modello Toscana’ anche in ambito energetico si è dimostrato quindi vincente. E’ ora necessario che la stessa modalità di rinnovo sulle concessioni, che prevede quindi di dare alle regioni la possibilità di scelta tra messa a gara e riassegnazione ai concessionari uscenti a fronte di un piano di investimenti e ricadute positive per i territori, sia esteso anche al settore dell’energia idroelettrica”. E’ quanto dichiarano i deputati Pd Marco Simiani e Vinicio Peluffo, rispettivamente capogruppo in Commissione Ambiente ed Attività Produttive di Montecitorio.
“L’ERTMS è il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario più avanzato per il controllo e la supervisione del distanziamento dei treni, fondamentale per garantire sicurezza, efficienza e intermodalità nella rete ferroviaria nazionale. Inoltre, rappresenta una delle priorità del PNRR, tuttavia, nel 2023 il governo Meloni ha deciso di ridurre l’investimento di 504 milioni di euro, posticipando di sei mesi il target intermedio, con la giustificazione di criticità legate alla carenza di materie prime e alle procedure autorizzative. Una scelta che rallenta l’ammodernamento della nostra rete ferroviaria e rischia di compromettere la sicurezza del sistema”. Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti.
“Come Partito Democratico – ha concluso Casu - abbiamo presentato un ordine del giorno durante l’esame del Decreto PNRR per chiedere al governo di impegnarsi politicamente a superare gli ostacoli per poter rispettare le prossime scadenze e trovare comunque il modo di completare il piano su tutte le linee ferroviarie originariamente previste. Purtroppo, la maggioranza di destra ha votato contro, confermando ancora una volta la totale incapacità di considerare come una vera priorità nazionale la sicurezza e la regolarità della circolazione ferroviaria”.
"La presidente del Consiglio dovrebbe incontrare Maysoon Majidi e ascoltare la sua storia emblematica per capire gli errori che produce il combinato disposto della legge sull'immigrazione e del decreto Cutro.
Oggi alla Camera, la giovane attivista curdo-iraniana, ingiustamente detenuta per 10 mesi con l'accusa di essere una scafista e poi assolta con formula piena, ha raccontato la sua incredibile vicenda frutto di leggi sbagliate e di un clima da caccia alle streghe che colpisce chi tenta di arrivare in Europa in cerca di libertà a sicurezza, ma lascia liberi i trafficanti veri, quelli che si arricchiscono restando comodamente nei loro paesi - lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine della conferenza stampa che si è tenuta oggi in sala Berlinguer, alla Camera dei Deputati, alla quale hanno partecipato la stessa Maysoon Majidi, la capogruppo del Pd Chiara Braga, Marco Grimaldi (Avs), Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e Parisa Nazari, attivista italiana del movimento Donna, vita, libertà.
"Ho conosciuto Maysoon Majidi a febbraio dello scorso anno, quando era detenuta nel carcere di Castrovillari e da subito la sua storia di rifugiata è apparsa credibile e coerente - spiega Boldrini -. Insieme al collega Marco Grimaldi, a Luigi Manconi, ad Amnesty, al movimento "Donna, vita, libertà" e a tante e tanti ci siamo mobilitati perché Maysoon non cadesse vittima di un tragico equivoco giudiziario e non diventasse un capro espiatorio, un numero da esibire per raccontare agli italiani che il governo fa la caccia agli scafisti mentre, invece, libera i torturatori e assassini come Almasri, quelli che sui migranti speculano e traggono profitti".
"Siamo felici che Maysoon Majidi sia finalmente libera, che la sua innocenza sia stata dimostrata. Ma non è l'unico caso. Penso ad esempio a Marjan Jamali, anche lei iraniana di trenta anni, scappata insieme al figlio di 8 da un regime teocratico e oppressivo, ma ancora agli arresti domiciliari, accusata dagli stessi uomini che durante il viaggio l'hanno molestata, di essere una scafista. Non vediamo l'ora che anche lei sia libera - conclude la deputata Pd -. Sono circa 1300 le persone detenute con la stessa accusa di essere scafisti: quanti di questi sono vittime dello stesso sistema che ha tenuto in prigione Maysoon Majidi e ancora detiene Marjan? Quanti sono finiti sotto la scure di quell'art.12 del testo unico sull'immigrazione che considera un crimine tenere il timone della barca per non farla andare alla deriva, soccorrere chi si sente male e ritiene il profitto solo un'aggravante e non un elemento essenziale e qualificante del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina? Sono i trafficanti a dover essere perseguiti, quelli che guadagnano migliaia di euro per ogni migrante che si imbarca, che non rischiano la vista in mare e restano a casa, non coloro che a bordo tentano di salvare la propria vita e quella degli altri dal rischio di morire in mare. Maysoon potrebbe fornire alla presidente Meloni importanti elementi di valutazione. La incontri".
“Sulle criticità del settore Moda non solo il governo si è mosso tardi ed in maniera insufficiente ma continua a sottovalutare colpevolmente la situazione. Continuando soltanto con gli annunci e le promesse rischiamo di perdere la punta di diamante del Made in Italy”. Lo dichiarano Simona Bonafè, vicepresidente dei Deputati Pd e Vinicio Peluffo, capogruppo Dem in Commissione Attività produttive della Camera, nel corso dell’audizione del Ministro Urso sulla crisi del comparto, a Montecitorio.
“In oltre un anno niente è stato fatto per sostenere la liquidità delle imprese, nessuna iniziativa è stata intrapresa per calmierare i costi energetici che nel nostro paese sono tra i più alti in Europa mentre le norme sulla cassa integrazione sono risultate fino ad ora inutili per le Pmi, che rappresentano di fatto il tessuto produttivo di riferimento per le grandi griffe. Del Disegno di Legge per elevare la competitività delle piccole e medie imprese, approvato dal Consiglio dei Ministro un mese fa, si sono perse le tracce e non abbiamo notizie sulla proroga degli ammortizzatori sociali e dei correttivi necessari per permetterne l’attivazione da parte delle aziende in difficoltà. Il progetto industriale per rilanciare il settore, chiesto dalle associazioni di categoria, è rimasto lettera morta. Il tempo stringe e la crisi, che coinvolge ogni giorno nuove realtà produttive, rischia di diventare irreversibile”, concludono i dem.