"Grazie all'approvazione dell'emendamento Pd a prima firma Beatrice Lorenzin, al Decreto Pnrr in discussione al Senato, sono stati stanziati 41 milioni di euro per il triennio 2025-2027 finalizzati alla riconversione e alla riqualificazione del polo industriale di Piombino". Così in una nota dei deputati dem toscani Simona Bonafè, Marco Simiani ed Emiliano Fossi.
"Si tratta - conclude la nota - di una prima tranche di finanziamenti, che verranno gestiti dalla Regione Toscana. È ora fondamentale che vengano stanziate ulteriori risorse necessarie per il rilancio sociale, economico ed occupazionale e per il risanamento ambientale di un territorio in grave crisi. Ringraziamo i colleghi del Gruppo del Partito Democratico al Senato per il lavoro svolto".
Il Gruppo del Pd ha presentato una proposta di indagine conoscitiva sulle perdite di gas e acqua lungo tutto il territorio nazionale, sottoscritta dai deputati dem Marco Simiani, Vinicio Peluffo e Andrea Orlando. La richiesta è stata avanzata nelle due commissioni Attività produttive e Ambiente della Camera e ha lo scopo approfondire e valutare l’impatto delle fuoriuscite di gas naturale da centrali di produzione e infrastrutture di condotta e delle perdite di acqua lungo le reti di distribuzione, anche degli acquedotti rurali. Si tratta di uno strumento utile per comprendere quale sia l’attuale stato di salute delle infrastrutture energetiche e idriche presenti sul territorio nazionale e quali siano i rischi connessi anche in relazione agli investimenti del Pnrr e ai processi di transizione energetica ed ecologica in atto.
La riduzione delle emissioni di metano in atmosfera è infatti una priorità assoluta per il raggiungimento degli obiettivi di contenimento del cambiamento climatico e per gli obiettivi di efficienza e indipendenza energetica. Così pure arrivare ad una drastica riduzione delle perdite di acqua lungo gli acquedotti, inclusi quelli rurali, potenziando e adeguando le infrastrutture idriche, anche al fine di aumentarne la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche, consentirebbe la mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità. L’indagine conoscitiva consentirebbe quindi al Parlamento di avere un quadro di informazioni utili per valutare l’eventuale necessità di interventi normativi e di investimenti mirati.
Dichiarazione di Alessandro Zan, deputato Pd
“Sono dei dilettanti allo sbaraglio. Questo governo non ha mai creduto al Pnrr e assistiamo solo a delle improvvisazioni, mentre corriamo il pericolo di perdere 19 miliardi di fondi che rischiano di essere gettati letteralmente al vento”. Così il deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, intervistato da Radio Immagina. Per Zan , l’atteggiamento della premier Meloni è “arrogante poichè si è presentata dicendo subito che bisognava rifare tutto da capo, conseguendo un inevitabile ritardo nell’approvazione di questi progetti che sono fondamentali per la crescita infrastrutturale, digitale e per quanto riguarda il versante della giustizia del nostro paese”. “L’Italia – ha proseguito Zan- presenta gap enormi , basti pensare a quello di genere, con il più alto tasso di disoccupazione femminile in Europa. Per non parlare del gap salariale, dove le donne, a parità di mansione, guadagnano meno degli uomini”. Secondo l’esponente Pd, “il Pnrr serve proprio a portare l’Italia ad essere un paese avanzato mentre la destra al governo perde solo tempo, avvitata nelle proprie divisioni . Il Pd – ha ribadito Zan- chiede che il ministro Fitto venga a riferire in parlamento e metta tutti i problemi sul tavolo. Noi, responsabilmente, come opposizione siamo disponibili a dare una mano ma non gettiamo via questa occasione unica e decisiva per ammodernare l’Italia”.
“Si erano presentati agli italiani con lo slogan ‘pronti!’. Invece, giorno dopo giorno, quello che emerge sempre di più è che non lo erano affatto. Oltre alla serie di gaffes quotidiane che questa contraddizione porta con sé, emerge un tratto unificante dell’azione del governo: crea nuove ingiustizie, quando diminuisce la progressività delle tasse, fa condoni agli evasori e diminuisce la spesa reale della sanità e della scuola pubblica, elimina il reddito di cittadinanza, vuole limitare nelle Università l’utilizzo della lingua straniera, fa confusione tra chi combatteva al fianco di Hitler e Mussolini e chi per la nostra democrazia. Sullo sfondo l’ombra di un enorme fallimento: quello sul Pnrr, su cui, per l’inerzia di questo governo, si stanno accumulando ritardi gravissimi. La destra rischia di far perdere all’Italia la più grande occasione di cambiamento degli ultimi decenni, una occasione che noi avevamo costruito. Non dimentichiamo mai che grazie alla legge elettorale e a drammatici errori del centrosinistra oggi, certo, la destra gode di una maggioranza parlamentare, ma rappresenta una minoranza di Italiani. A noi e tutte le forze di progresso, politiche, sociali e culturali il compito cruciale di denunciare questa situazione, fare opposizione e costruire un’alternativa”.
Così il deputato dem, Nicola Zingaretti, in un commento pubblicato dall’Huffington Post.
“Nonostante le rassicurazioni della premier Meloni le difficoltà e i ritardi sul Pnrr sono evidenti: le recenti ammissioni del ministro Fitto sulla impossibilità di realizzare le opere nei tempi stabiliti sono un campanello d’allarme gravissimo. Perdere le risorse del Piano causerebbe al nostro Paese un danno economico e di immagine irrecuperabile. Per questo motivo chiediamo al governo di assumersi le responsabilità e di venire a riferire al Parlamento sul reale stato delle cose”. Così Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati del Pd.
Il governo sul PNRR nei primi 6 mesi: “Cambiamo governance, anzi i progetti. Siamo in ritardo per colpa di chi c'era prima, no siamo a buon punto”. Oggi altra perla della Lega “ridiamo indietro i soldi”. Sono nel caos, subito in Parlamento per un'operazione verità e trasparenza.
Lo scrive su Twitter Enzo Amendola, capogruppo del PD in commissione Esteri della Camera.
“Con questo governo l’Italia rischia di perdere un’occasione storica. Il Governo sta accumulando ritardi sull’attuazione del Pnrr per la sua incapacità e prova a scaricare le responsabilità su chi lo ha preceduto. A ciò si aggiunge una confusione pericolosa sull'utilizzo dei fondi stessi tra la Presidente Meloni, i suoi Ministri e gli esponenti della sua maggioranza. Sono assurde le parole del capogruppo della Lega alla Camera, Molinari, che propone di valutare di rinunciare a parte delle risorse. Con quale faccia si presentano agli italiani se bruciano queste risorse europee preziose per il Paese? Il caos regna sovrano. Il Ministro Fitto venga a riferire subito in Parlamento”. Così il capogruppo PD in Commissione politiche europee alla Camera, Piero De Luca.
"Dinanzi alla allarmante confusione che regna nell'esecutivo è urgente che il governo venga a riferire in Parlamento sulla situazione del Pnrr e sulle prossime scelte. Sono lì da sei mesi non da sei giorni, perciò non ricorrano allo scaricabarile per coprire i propri errori e inefficienze: il Paese non può perdere questa grande opportunità di crescita, sviluppo, modernizzazione.
Così Debora Serracchiani, deputata Pd
Non ce n’è uno che dica la stessa cosa dell’altro: spostare i fondi, chiedere rinvii, cambiare i progetti. Sui ritardi del Pnrr, al governo ognuno ha la sua ricetta. Oggi il capogruppo della Lega alla Camera arriva a dire: "rinunciare". Ecco quelli pronti: nessuna idea di come gestire i progetti bloccati. Per questo è urgente che il Ministro Fitto venga in Parlamento per spiegare all’Italia cosa hanno intenzione di fare per salvare il più grande progetto di ammodernamento del paese.
Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Il governo sta sbagliando a mettere in discussione il Pnrr con critiche scomposte e sbagliate. La destra diceva di essere pronta, ora, dopo sei mesi che sono alla guida del Paese, non è ammissibile dare le colpe dei ritardi a Draghi, a Conte, all’Ue, all’inflazione... Si tratta di risorse fondamentali per l’Italia. Addirittura il leghista Molinari suggerisce di rinunciarne a una parte. Una follia, parliamo di asili nido, tempo pieno, sanità, transizione ecologica e digitale. Mattarella ha richiamato tutti al senso di responsabilità. Il governo riferisca in Parlamento e spieghi come stanno le cose. Chiediamo trasparenza e saremo intransigenti. Fallire significherebbe, oltre al danno per l’Italia, dare ragione a chi in Europa non crede ad una Unione più integrata”.
Così la deputata del Pd e vicepresidente della commissione Politiche europee, Marianna Madia, intervistata da Radio Immagina, la Web Radio del Partito Democratico.
“Salvini e la lega sul disastro del Pnrr sono doppiamente colpevoli, prima hanno fatto cadere il Governo Draghi rallentando l’attuazione del piano, poi per mesi hanno ingannato gli italiani, assieme alla nuova maggioranza, sulla realizzazione dei progetti. Il Partito del Carroccio, invece di chiedere scusa al paese, chiede addirittura le dimissioni del Presidente Anac, che aveva giustamente sollevato dubbi sulla capacità del nuovo Codice Appalti di prevenire corruzione ed illegalità negli affidamenti diretti per le opere pubbliche”: è quanto dichiara Marco Simiani, Capogruppo Pd in Commissione Ambiente ed Infrastrutture di Montecitorio.
Entro il 2030 il 42,5% dell’energia consumata nella Ue proverrà da fonti rinnovabili. La decisione è frutto dell’accordo tra Consiglio Europeo e Parlamento europeo che prevede anche l’accelerazione delle autorizzazioni per evitare burocrazia e ostacoli che oggi ostacolano la produzione. Un’ottima notizia che purtroppo aggrava le preoccupazioni per i ritardi dell’Italia sul PNRR che doveva essere il volano della transizione ecologica con più di un terzo dei fondi disponibili dedicati all’ambiente. Ancora una volta mancanze e limiti del Governo mettono davvero a rischio lo sviluppo del paese. Mentre l’Europa corre.
Lo ha scritto su Facebook Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Il ritardo per la costituzione della commissione bicamerale Antimafia non è più accettabile. A ormai oltre 6 mesi dall’avvio della Legislatura, facciamo appello alla presidenza della Camera e a tutti i gruppi parlamentari di mettere fine a questa serie di incomprensibili rinvii. Come è stato con chiarezza denunciato anche dalla Corte dei Conti, in un momento così delicato di forti rischi di infiltrazioni mafiose per progetti e lavori legati alle risorse del Pnrr e con le nuove norme che riformano, e secondo noi peggiorano, il codice appalti, serve che la commissione sia costituita e pienamente operativa”. Lo dichiarano i componenti designati dal Gruppo della Camera Partito democratico, Peppe Provenzano, Debora Serracchiani, Andrea Orlando e Anthony Barbagallo.
Occorre conoscere al più presto quadro ricadute anche in Liguria
“Per i ritardi e le incertezze del governo l’Italia rischia di perdere un’occasione unica di rilancio. Sono allarmanti i dati resi noti dalla Corte dei Conti sullo stato di avanzamento del Pnrr, soprattutto a causa della mancanza di personale in grado di portare avanti i progetti. Paure confermate dalle parole dello stesso ministro Fitto che ammette che molti progetti non saranno realizzabili senza un cambio di passo. Se il governo non si dimostra in grado di gestire questa situazione, il rischio è che Regioni e Comuni, compresi quelli liguri, perdano dei finanziamenti preziosi per il rilancio del Paese su sanità, dissesto, transizione ecologica e innovazione. Non possiamo permetterlo. Dobbiamo impegnarci per mettere a terra progetti sostenibili e utili per lo sviluppo dei territori. Il governo riferisca al più presto in Parlamento e faccia chiarezza in modo dettagliato della situazione e come pensa di intervenire per evitare il peggio”.
Così la deputata del Partito Democratico Valentina Ghio.
“Servono investimenti per le imprese e per creare lavoro. A parte le chiacchiere e i proclami della destra, sui miliardi europei del Pnrr cominciano ad emergere i primi veri e seri problemi. Abbiamo chiesto al governo di venire in aula e dire subito verità, non tanto all'opposizione, quanto ai lavoratori, ai giovani, alle imprese”.
Così il deputato del Pd, Nicola Zingaretti.