22/04/2025 - 14:03

“Immediata revisione dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza per evitare il collasso del comparto della canapa industriale che incarna una visione moderna, legale e sostenibile dell’agricoltura italiana. Un divieto imposto senza prevedere deroghe o flessibilità applicative e nessun tipo di ristoro o ammortizzatore sociale”.
Questo il messaggio inviato al governo e alla maggioranza da promotori ed esperti che hanno partecipato oggi alla Camera alla conferenza stampa: “Salviamo la filiera della canapa industriale”.
Il capogruppo dem in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, promotore dell’iniziativa, ha definito la norma “ingiustificabile sul piano della salute e della Sicurezza ed un attacco incomprensibile a un settore che è volano di economia sostenibile e occupazione giovanile”, sottolineando la “necessità di una sua revisione urgente della durante la discussione parlamentare”. Raffaele Desiante, presidente di Imprenditori Canapa Italia, ha evidenziato le conseguenze occupazionali: “Oltre 3mila aziende e più di 30mila lavoratori rischiano di trovarsi senza futuro. Senza ammortizzatori sociali, migliaia di famiglie potrebbero rimanere senza reddito da un giorno all’altro”. Dal mondo accademico, il professor Alfonso Celotto ha denunciato i profili di incostituzionalità e incompatibilità con il diritto Ue: “La norma è sproporzionata e non supportata da evidenze scientifiche, oltre a violare i principi di libera circolazione delle merci e della Costituzione art. 3 e 41”. Anche Stefano Masini di Coldiretti ha richiamato i vincoli europei: “La canapa è riconosciuta come coltura agricola legittima se il Thc è sotto lo 0,3%. Il divieto italiano discrimina le imprese nazionali e danneggia l’intera organizzazione economica della filiera. Occorre tenere aperto un tavolo di lavoro con il governo e il Parlamento per trovare soluzioni utili alla salvaguardia degli interessi economici della filiera”. Dal punto di vista economico e occupazionale, Ivan Nardone (Cia - Agricoltori Italiani) ha ricordato che “la filiera genera oltre 2 miliardi di euro l’anno, bloccarla significa interrompere un’esperienza di successo anche sul fronte del ricambio generazionale”.

16/04/2025 - 18:07

“Oggi è stato incardinato in Commissione Giustizia il decreto legge sicurezza. Annichilendo il lavoro parlamentare, il Governo ha scelto di approvare un nuovo decreto che copia e incolla i contenuti del ddl sicurezza, ritirando quest’ultimo dalla discussione del Senato. Un fatto gravissimo, una lesione della democrazia, anche perché le modifiche contenute nel decreto sicurezza non raccolgono appieno le preoccupazioni su alcuni temi specifici, come quello riguardante le detenute madri”. Lo ha dichiarato la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia.

“Cambia purtroppo ben poco. Infatti è reso facoltativo il rinvio della pena per le detenute madri, ma si specifica che nel caso di detenute incinte o con figli con età inferiore ad un anno si potrà scontare la pena in un Icam e nel caso di figli da uno a tre anni la detenzione è prevista in un Icam oppure, se le ragioni di sicurezza lo richiedono, in un carcere. Una modifica – ha proseguito la deputata Pd - che rischia di peggiorare le cose, perché in Italia sono presenti pochi istituti a custodia attenuata, con il rischio di sottrarre le detenute ai legami di territorialità. Un Icam è un carcere, i bambini saranno costretti a crescere reclusi. Si sta perpetrando una grave violazione di diritti fondamentali – ha sottolineato Di Biase - come il supremo interesse del bambino”.

“Ma c’è di peggio, perché il decreto prevede anche che in casi di violazione della sicurezza o dell’ordine da parte delle madri, espressioni vaghe e prive di specificità quelle contenute nel decreto, è previsto il loro trasferimento in carcere e la sottrazione del minore. Un vero e proprio ribaltamento della civiltà giuridica e dei diritti” ha concluso la deputata Di Biase.

 

09/04/2025 - 17:20

“Un anno fa la strage alla centrale idroelettrica ENEL di Bargi, sul lago di Suviana, in cui morirono Vincenzo Franchina, Pavel Petronel Tanase, Mario Pisani, Adriano Scandellari, Paolo Casiraghi, Alessandro D’Andrea e Vincenzo Garzillo. Sette lavoratori, sette vite spezzate, sette uomini che non sono più tornati a casa dopo essere andati a lavorare. Un anno dopo siamo qui, sono qui, perché non può esserci solo il cordoglio il giorno dopo ma le istituzioni hanno il dovere in primis della memoria e poi quello di onorarla, provando a star vicino a chi ancora soffre senza risposte, e per evitare il più possibile che accada di nuovo: con norme adeguate, investendo sulla sicurezza, sulla formazione, sulla tutela della vita di chi lavora prima di ogni profitto” così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia.

“Come Commissione d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia abbiamo aperto un’inchiesta su questa strage, mentre quella della Procura al momento pare non avere indagati né cause ancora certe. Il tema è complesso ma serve agire per dare giustizia il più celermente possibile.
Oggi, alla commemorazione, c’erano tanti amministratori locali e la Commissione parlamentare d’inchiesta che presiedo. Sta anche alla politica portare quel cambiamento forte e necessario, in termini di normative e rivoluzione culturale, per evitare tragedie come queste. E serve la giustizia che, alle vittime di Suviana e ai loro parenti, non è stata ancora data” ha detto Gribaudo.

 

09/04/2025 - 11:44

Alla vigilia del 34° anniversario della strage del Moby Prince, i deputati del Partito Democratico Simona Bonafè, Marco Simiani, Matteo Mauri e Andrea Casu hanno presentato una proposta di legge per l’istituzione, a Livorno, di un museo dedicato alle vittime della tragedia e alla promozione della sicurezza navale. L’iniziativa nasce su impulso della Federazione provinciale e comunale del Partito Democratico di Livorno, dei Giovani Democratici, del gruppo consiliare Pd e del Sindaco Luca Salvetti.

"Il lavoro approfondito svolto dalle commissioni parlamentari d’inchiesta succedutesi nel corso delle ultime legislature hanno permesso di fare importanti passi in avanti sulle dinamiche della tragedia, sulle responsabilità e sull'autenticità dei fatti. Serve ora un sforzo collettivo per arrivare alla piena verità. Crediamo – dichiarano i promotori – che la realizzazione di uno spazio pubblico possa rappresentare un segno concreto di vicinanza alle famiglie delle vittime e un luogo di memoria collettiva."

"Un museo del Moby Prince – concludono – non sarebbe soltanto un doveroso omaggio alle 140 vittime, ma anche uno strumento di sensibilizzazione, ricerca e formazione in materia di sicurezza navale e trasporto marittimo. Un presidio culturale e civile che possa contribuire al percorso di verità e giustizia che ancora oggi, dopo 34 anni, deve essere pienamente compiuto".

 

08/04/2025 - 16:09

Mercoledì 9 aprile, in occasione del primo anniversario della tragica esplosione presso la centrale idroelettrica di Bargi, sul Lago di Suviana, che nel 2024 costò la vita a sette lavoratori, la Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Chiara Gribaudo, sarà occupata in una giornata di commemorazione e impegno istituzionale.

In mattinata, insieme alla Commissione parlamentare che presiede, effettuerà un sopralluogo presso la centrale idroelettrica di Bargi nel comune di Camugnano. Nel pomeriggio si sposterà a Bologna per partecipare all’iniziativa promossa dall’associazione Sicurezza e Lavoro, dal titolo “Suviana un anno dopo”, presso l’Istituto Salesiano della Beata Vergine di San Luca, insieme a istituzioni, rappresentanti sindacali di Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil e familiari delle vittime.

In merito alla giornata, l’onorevole Gribaudo ha dichiarato:

"Domani, un anno dopo, sarò presente in questa centrale per ricordare insieme questo triste anniversario e per ribadire, ancora una volta, che la politica deve attivarsi per un nuovo patto sociale che metta al primo posto, in maniera netta e inderogabile, la sicurezza di chi lavora. Un anno fa a Suviana avveniva l’ennesima tragedia sul lavoro, in cui morirono sette persone, tra cui un uomo di 73 anni, un’età in cui si dovrebbe essere in pensione, non in un cantiere. Quell’episodio rappresentò l’ennesima strage dovuta alla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro che mette davanti il profitto alle vite delle persone. Occorre cambiare questo modello economico che costringe a lavorare, in situazioni di pericolo, in età avanzata e investire, in modo chiaro e inderogabile, per tutelare le vite di tutte e tutti."

La presenza della Presidente Gribaudo e della Commissione intende riaffermare l’impegno del Parlamento nel contrastare lo sfruttamento lavorativo e promuovere una cultura della prevenzione e della sicurezza in ogni luogo di lavoro.

06/04/2025 - 17:42

“La destra fa decreti sulla sicurezza forzando ogni regola e costruendo allarmismi su basi infondate. Se c’è un’emergenza che meriterebbe invece un decreto è quella delle stragi sul lavoro. Tre morti al giorno. Oltre mille l’anno. Si faccia un decreto per assumere mille ispettori”. Lo scrive su X Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.

04/04/2025 - 20:33

 “È assurdo e profondamente sbagliato trasformare il disegno di legge Sicurezza in un Decreto Legge. Il governo, ancora una volta, sfregia il lavoro parlamentare e lo fa nel silenzio assordante della maggioranza, incapace di prendere parola o responsabilità. Siamo al trasformismo più spudorato, un vero e proprio gioco delle tre carte. Un esercizio di illusionismo politico che umilia le istituzioni e prende in giro i cittadini. Dopo essere stati costretti a far togliere alcune norme contro cui abbiamo condotto un'opposizione durissima – sia alla Camera che al Senato – e su cui, durante l’esame parlamentare e le audizioni, erano emerse evidenti criticità, ora il governo è costretto a correggerle. Ma lo fa con la scusa di un nuovo Decreto, introducendo misure che non hanno nulla di urgente. Nessuna emergenza, nessuna giustificazione per l’uso dello strumento straordinario del Decreto Legge. E lo dimostra lo stesso governo: quelle misure erano pronte da novembre 2023. Sono passati più di 16 mesi. Dov’è l’urgenza? La verità è che si cerca di introdurre misure contro il dissenso proprio in un momento in cui cresce la protesta, aumentano le preoccupazioni e l'incertezza economica. In un tempo in cui la destra dei falsi patrioti ha gettato nella crisi le economie mondiali, si cerca di soffocare le voci critiche. Il Parlamento viene svuotato, i diritti compressi, il dissenso criminalizzato. Ma noi non ci stiamo. Continueremo a dare battaglia, nelle aule e nelle piazze, contro un governo che ha perso ogni senso del limite democratico.”

Così il responsabile sicurezza del Pd, il deputato democratico Matteo Mauri.

02/04/2025 - 18:21

“Il ministro Lollobrigida continua con la litania di mantenere toni diplomatici nonostante la pioggia di dazi di Trump che sta per abbattersi, come uno tsunami, sulle aziende italiane. Anche il presidente di Confindustria Orsini e il portavoce del Ppe Jörgen Warborn, hanno fatto presente la necessità di fare scelte coraggiose, ma Lollobrigida continua come se nulla fosse”. Così il deputato Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura commentando le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura a margine della prima edizione del premio "Maestro dell'Arte della Cucina Italiana" che si è svolta a Palazzo Chigi.

"L'Italia – ha aggiunto l’esponente dem - è ormai pienamente coinvolta nell'era dei dazi imposti dall'amministrazione Trump, e persino il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riconosciuto la gravità della situazione per il settore agroalimentare. Peccato che, al di là delle dichiarazioni, dal governo non siano ancora arrivate risposte concrete. Non possiamo limitarci a constatare il problema ma dobbiamo costruire con l'Europa soluzioni reali. In gioco ci sono migliaia di imprese e di posti di lavoro, oltre a un export di quasi 8 miliardi di euro che rischia di essere compromesso. Servono azioni immediate e strategie concrete per proteggere i settori più colpiti".

“Il Partito Democratico – ha concluso Vaccari - chiede che il governo italiano smetta di restare inerte e avvii un confronto costruttivo con Bruxelles per trovare soluzioni efficaci. Non escludiamo misure di difesa come eventuali controdazi o l'apertura di nuovi orizzonti di mercato perché in una guerra commerciale serve una strategia chiara. Ma soprattutto, è fondamentale mettere in sicurezza le nostre imprese e tutelare i lavoratori, garantendo loro protezione in questa fase di trattative con gli Stati Uniti. Il governo si assuma finalmente la responsabilità di questa emergenza e agisca con determinazione per difendere davvero il Made in Italy e il nostro tessuto produttivo".

 

31/03/2025 - 16:54

"Come ho avuto modo di ribadire in numerose occasioni i rider sono oggi il simbolo del lavoro precario, sottopagato, con turni estenuanti, pochi diritti e pericoli continui. Il loro numero è in crescita (di parla di circa 100mila nel nostro paese) ma le tutele diminuiscono; cifre precise sono comunque difficili da ottenere, dato che molti di questi lavoratori sono autonomi e non tutti si registrano alla gestione separata Inps. Circa due anni fa decisi di iniziare la mia campagna come segretario Dem della Toscana portando un fiore dove Sebastian Galassi, rider fiorentino di 26 anni, aveva perso la vita nell’ottobre del 2022 mentre stava lavorando. Oggi porto idealmente nello stesso luogo proposte concrete per migliorare la vita di queste persone": è quanto dichiara il deputato Pd e segretario regionale della Toscana Emiliano Fossi sulla sua proposta di legge assegnata alle Commissioni Giustizia e Lavoro di Montecitorio.

"La proposta di legge ha alcuni obiettivi espliciti: contrastare il caporalato digitale, tutelare i dati sensibili dei lavoratori e introdurre nuovi obblighi a carico del committente che utilizzi le piattaforme online. Nello specifico il committente dovrà monitorare e valutare periodicamente l’impatto sulle condizioni di lavoro delle decisioni prese dai sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati nonché valutare i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Vengono inoltre contrastati i fenomeni di sfruttamento e somministrazione fraudolenta di lavoro. Questo testo, che chiederò di calendarizzare prima possibile, è comunque un punto di partenza aperto alle proposte migliorative di tutti: forze politiche, sindacati, enti locali ed associazioni": conclude Emiliano Fossi.

29/03/2025 - 17:23

La nostra posizione in politica estera è chiara e fuori dai fumogeni della demagogia, la più forte e coerente: noi vogliamo un’Europa più unita che, anche nel campo della sicurezza, compia un coraggioso passo in avanti verso la difesa comune adeguato al tempo che viviamo.

Esattamente l'opposto della resa o lo sciogliete le righe.

Chi crea caos è chi, come il Governo Meloni, boicotta ogni giorno l'unità europea. Come sui dazi, ad esempio, contro le imprese e il lavoro o sulla sicurezza, danneggiando l'Italia e i suoi interessi.

Chi crea caos è il Governo Trump, le sue politiche e le sue scelte contro l'Europa e i nostri interessi.

A questa sfida si deve rispondere insieme, uniti, come europei. L'opposto di quello che sta facendo il Governo Meloni, diviso nella sua maggioranza e che divide gli europei.

Così in una nota, i capigruppo Pd di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, e il capo delegazione Pd al Parlamento Europeo, Nicola Zingaretti.

 

28/03/2025 - 10:39

“Sono scesa in piazza anche io a Torino, al fianco dei lavoratori e le lavoratrici e dei sindacati per lo sciopero dei metalmeccanici. È vergognoso che il settore non abbia ancora avuto un nuovo contratto nazionale, quando il vecchio è scaduto quasi un anno fa” così Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, oggi a Torino al fianco dei sindacati per lo sciopero dei metalmeccanici.

“Queste persone chiedono diritti che ormai dovrebbero essere alla base di qualsiasi contratto di lavoro: salario, tutele, welfare, sicurezza, riduzione dell’orario - prosegue la deputata dem - Invece non si vedeva un passo indietro del genere da oltre vent’anni. Nel frattempo l’Italia è il Paese del G20 con i salari reali più bassi e la povertà, anche tra chi un lavoro ce l’ha, aumenta sempre di più. È solo ridando dignità e qualità al lavoro, abbandonando la propaganda e costruendo nuove frontiere dei diritti, che si cambia la situazione”.

25/03/2025 - 13:25

Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, ha dichiarato:

“Ancora una volta ci troviamo di fronte a una giornata drammatica: tre lavoratori hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio dovere. Ogni vittima sul lavoro è una sconfitta per il nostro Paese e un dolore incolmabile per le famiglie coinvolte. A loro va il mio più sincero cordoglio e la mia vicinanza.

Non possiamo continuare ad assistere a tragedie che troppo spesso si ripetono senza conseguenze concrete. È indispensabile rafforzare i controlli, investire nella prevenzione e garantire che la sicurezza nei luoghi di lavoro sia una priorità assoluta. Serve un nuovo patto per la sicurezza del lavoro, all’altezza di questa emergenza, e serve subito.

Siamo pronti a confrontarci su quali siano gli strumenti più efficaci per raggiungere questo obiettivo, ma non c’è più tempo da perdere: bisogna agire in fretta. Serve lavorare per misure più efficaci, che mettano davvero al centro la tutela della vita di chi lavora” ha concluso l’onorevole Gribaudo.

 

20/03/2025 - 19:00

“L’indagine sulla tragedia di Calenzano, condotta dal Procuratore di Prato Luca Tescaroli, sta facendo emergere criticità significative legate alla sicurezza. Secondo la Procura, le quattro esplosioni al deposito sarebbero state un evento prevedibile ed evitabile, con gravi conseguenze per i lavoratori coinvolti.

”A questo si aggiunge un ulteriore aspetto dell’inchiesta, relativo al presunto tentativo di ostacolare le indagini da parte di uno degli indagati. È fondamentale garantire piena trasparenza su quanto accaduto e sulle responsabilità connesse.

“Per questo, da ieri sto valutando di chiedere a ENI di partecipare a una audizione presso la Commissione alla Camera perché è necessario che l’azienda fornisca chiarimenti in merito agli eventi di quel giorno e ai comportamenti tenuti successivamente.

Lo ha dichiarato l’onorevole Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, intervenendo all’iniziativa “Just Culture Sicurezza e Lavoro” organizzato dal Comitato Italiano Just Culture presso gli uffici della Rappresentanza del Parlamento Europeo a Roma.

 

20/03/2025 - 11:02

"Avevamo chiesto questa informativa già mesi fa, quando gli eventi sismici hanno iniziato a colpire i Campi Flegrei e il ministro Musumeci è in colpevole ritardo perché avrebbe trovato nelle forze di opposizione tutta la collaborazione istituzionale che la gravità della situazione richiede.
La situazione è grave e seria. Le popolazioni di quei territori hanno paura del presente e del futuro e noi abbiamo il dovere di attestare con forza la presenza dello Stato. Dobbiamo dare a queste persone gli strumenti per vivere in condizioni di sicurezza, ma occorre anche maggiore tatto e sensibilità, che non abbiamo visto nel ministro ma nei sindaci, nelle forze dell'ordine, vigili del fuoco, protezione civile, che ringraziamo.
Il Governo Meloni deve decidere se questa vicenda è di carattere nazionale oppure no. Ad oggi non abbiamo visto in atto nessuna misura straordinaria per un evento cosi grave che necessita proprio di misure straordinarie.
Quando abbiamo presentato un emendamento che prevedeva un super sisma bonus per edilizia privata la ragione era proprio quella di garantire maggiore resistenza agli edifici colpiti da scosse di portata elevata e fondi agli interventi di adeguamento sismico, ma la maggioranza ha detto no.
Eppure segnalo un ordine del giorno presentato dal consiglio comunale di Napoli, che porta anche le firme dei gruppi consiliari della destra, che chiede esattamente l’utilizzo urgente di questo strumento. Lo stesso vale per gli interventi di adeguamento sismico di cui si sono perse le tracce.
E allora, si ascoltino maggiormente i sindaci: le scosse stanno danneggiando quotidianamente le infrastrutture di quel territorio compromettendo la mobilità ma anche servizi come le reti idriche e gli impianti fognari. Su questo, non dovevate inventarvi nulla. Esisteva il Fondo Perequativo Infrastrutturale. 4 miliardi e mezzo. Potevate attingerli da li. Peccato che nell’ultima legge di bilancio lo avete praticamente cancellato. Perché alla fine il tema è sempre lo stesso. Quando le questioni riguardano il Sud, voi non sapete fare altro che tagliare. Perché il vostro è il governo più antimeridionalista della storia repubblicana! E allora basta inutili polemiche, occorre intervenire e ascoltare sindaci, opposizioni e cittadini dei territori colpiti". Lo ha detto in Aula Marco Sarracino, deputato Pd e vicepresidente della commissione Lavoro di Montecitorio.

13/03/2025 - 19:13

"Il governo ha stabilito la data per la celebrazione dei cinque referendum. Si voterà l’8 e 9 giugno. Avremmo preferito che si votasse insieme al primo turno elettorale delle amministrative. E invece il governo ha accolto solo parzialmente la richiesta dei comitati promotori e scelto di farlo slittare di due settimane accorpandolo con i ballottaggi, evidentemente per disincentivare la partecipazione e per scoraggiare il raggiungimento quorum. Vuol dire che hanno paura. Servirà una risposta forte, popolare, partecipata
I cinque referendum possono cambiare la vita di milioni di cittadini. Per battere la precarietà, l’insicurezza nei luoghi di lavoro, l’esclusione dalla vita democratica di decine di migliaia di persone prive di cittadinanza." Così in una nota il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo PD in Commissione Lavoro a Montecitorio.

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