"Sono ampiamente scaduti i termini previsti dal decreto carburanti, 30 giorni dalla sua approvazione, e il governo non ha ancora emanato il decreto attuativo per dare attuazione alla proroga, seppur con condizioni peggiorative rispetto alla norma in vigore nel 2022, del Bonus Trasporti. Si tratta di un grave caso di sciatteria che colpisce in particolare i più giovani, i lavoratori, i pendolari, i pensionati che dallo scorso settembre avevano usufruito di oltre tre milioni di bonus fino a 60 euro per il trasporto pubblico. Non si perda altro tempo perché a fronte dell'inflazione, dell'aumento dei costi di trasporto e del caro vita questa misura, che chiedevamo fosse prorogata senza modifiche, non può rimanere ferma per distrazioni del governo. A causa di questo incomprensibile ritardo gli utenti del Tpl sono stati privati della possibilità di utilizzare il bonus già per i mesi di gennaio, febbraio e marzo". Così il deputato del Pd Emiliano Fossi, membro della commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Dichiarazione di Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera
“La risposta del governo è generica, non ci soddisfa e siamo veramente preoccupati perché non riscontriamo la reale intenzione di accelerare la transizione ecologica dei trasporti garantendo nuove risorse per rafforzare il servizio ferroviario regionale e realizzare linee metropolitane, tranviarie , linee suburbane nelle aree urbane, investendo nei sistemi di trasporto urbano a trazione elettrica e biogas”.Lo afferma il capogruppo del PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, dopo la risposta del governo all’interrogazione in commissione sui “ritardi nell’attuazione della transizione ecologica nel sistema dei trasporti pubblici, così come evidenziato anche dal rapporto Pendolaria 2023”.
“Sono 4 le criticità che riguardano il settore per quanto riguarda la transizione ecologica - ha osservato Barbagallo- ritardi infrastrutturali, treni poco frequenti, lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte e, infine, inadeguatezza delle risorse disponibili. Nel Mezzogiorno insiste un servizio – prosegue il parlamentare Dem - non paragonabile al resto del Paese: ex linee circumvesuviane, Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo e la Catania-Caltagirone-Gela tra le linee peggiori d’Italia. Un quadro impietoso e su cui il governo non ci ha fornito risposte adeguate in particolare su quando le risorse, circa 30 miliardi, incluse quelle del PNRR, che saranno realmente disponibili e spendibili sul territorio”, ha concluso Barbagallo.
Presentata interpellanza urgente rivolta a Piantedosi, Salvini e Giorgetti
“In merito al tragico naufragio avvenuto dinanzi la spiaggia di Steccato di Cutro, come funziona normalmente la catena di comando per le diverse attività in capo sia alla Guardia Costiera che alla Guardia di Finanza? Perché le autorità italiane, successivamente alla comunicazione resa dall’agenzia Ue Frontex delle dieci di sabato 25, non hanno valutato di classificare l’operazione in atto come operazione Sar, impedendo di fatto l’intervento della Guardia Costiera in tempo utile per salvare la vita dei naufraghi? Quali responsabilità politiche e amministrative vi siano state nella gestione della catena di comando?”.
Sono le domande contenute nell’interpellanza urgente presentata dal Gruppo del Partito Democratico alla Camera e rivolta ai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, dei Trasporti, Matteo Salvini, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sottoscritta dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, dalla presidente dei deputati, Debora Serracchiani, e da tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza.
“Quesiti che necessitano risposte immediate - si legge ancora nel testo - anche alla luce delle dichiarazioni del comandante della Capitaneria di porto di Crotone, Vittorio Aloi, in cui si afferma che la Guardia Costiera sarebbe potuta intervenire poiché ‘in quel giorno c'era mare forza quattro, non sei o sette, e le nostre motovedette avrebbero potuto navigare anche con forza otto’. Inoltre, per stessa ammissione del Comandante Aloi, in base alle regole di ingaggio, le operazioni condotte dalla Guardia di Finanza vengono classificate come operazioni di sicurezza, mentre qualora venissero classificate come un cd. evento Sar (Search and Rescue), ossia un’operazione di salvataggio, esse dovrebbero prevedere l’intervento della Guardia Costiera. Fatti - si legge ancora nell’interpellanza - che gettano ombre inquietanti sulla linearità della catena di comando che sarebbe stata seguita nel gestire i soccorsi tra il 25 e 26 febbraio scorso, e soprattutto sulle diverse responsabilità dei ministri coinvolti da cui dipenderebbero in ultima istanza la classificazione di un evento come ricerca e soccorso”.
“Contro ogni logica, fuori dal tempo e dallo spazio, il governo Meloni, attraverso il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, annuncia il ‘no’ dell’Italia alla proposta di regolamento europeo che prevede il bando, dal 2035, alla produzione e vendita di auto con motori diesel e benzina. Tutto questo in barba alla transizione ecologica, al rispetto dell’ambiente e soprattutto senza considerare l’emergenza dettata dal cambiamento climatico. Il parere contrario dell’Italia si associa a quello della Polonia, in controtendenza con gli altri grandi Paesi europei. E’ una posizione che il Partito Democratico non comprende e ancor meno condivide”. Lo dichiara il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, a proposito della posizione annunciata dal ministro dell’Ambiente in vista della riunione degli ambasciatori dei Paesi Ue in programma domani a Bruxelles.
“Per la prima volta il voto degli elettori, nelle primarie del Pd, ha completamente ribaltato quello degli iscritti, svolto nella prima fase del percorso congressuale. Non è una cosa da poco e occorre riflettere su questo. In sostanza ha vinto la comunità larga dei ‘Democratici’ e ha perso lo scheletro sempre più ridotto e dagli incerti profili degli ‘iscritti’. Così su HuffPost il deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Roberto Morassut.
“Gli elettori - continua - ci hanno chiesto un partito più di sinistra? Non sono d'accordo e sarebbe un errore interpretare così i fatti. Gli elettori ci hanno chiesto un partito-movimento e aperto che sappia mettere in campo un programma di riforme, come quelle che Elly Schlein ha proposto con la sua candidatura vincente, che definirei un programma di riformismo radicale”.
“Chi come me la conta delle tessere non l’ha mai davvero fatta, non ha mai contato gli eletti da affiliare e i voti li ha presi sempre per strada, sogna un partito davvero diverso. Davvero un partito-movimento. Sorprendente e mobile. Aperto e creativo. Questa era l’ispirazione originaria del Pd del Lingotto che fu ostacolata quasi subito e mai sperimentata. Non è vero che quel Pd non fosse di sinistra perché molti temi oggi cruciali erano già inscritti nella carta dei valori. E non è vero che non avevamo una idea di partito nuovo: era pronta una conferenza organizzativa centrata su forum orizzontali e non si sterili dipartimenti verticali. Oggi quel cammino può riprendere, naturalmente aggiornato, con una visione critica delle nuove condizioni. Ed è Elly Schlein che può farlo, innovando quel cammino, coinvolgendo una generazione che ha vissuto i rovesci della politica italiana e mondiale e vuole cambiare le cose. E per questo serve un altro partito. Davvero senza correnti. Vere o mascherate che siano. Per questo ho sostenuto e spinto Elly anche quando non era formalmente candidata. Apprezzo Bonaccini che conosco da anni. Ma serve un cambio profondo, strutturale. Elly lo interpreta meglio di tutti secondo me”. Così in una nota il deputato e vicepresidente della Commissione trasporti della Camera, Roberto Morassut.
“Nello sviluppo delle Rete Transeuropea dei trasporti entrano la gronda ferroviaria merci ad ovest di Roma ed il corridoio intermodale della Roma - Latina. Grazie ad un mio emendamento al parere della Commissione Trasporti della Camera sul Regolamento degli orientamenti dell’UE torna in campo il grande progetto del bypass per le merci fuori dall’attraversamento interno di Roma. Una grande infrastruttura ferroviaria - prevista da anni nelle intese tra Rfi e Roma Capitale - che senza attraversare la Capitale renderà più celere il transito merci. Al tempo stesso l’indicazione della commissione richiama la necessità di operare sull’asse Roma - Latina, affiancando alla futura autostrada una infrastruttura su ferro realizzando un vero corridoio intermodale come da sempre previsto”. Così in una nota il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Roberto Morassut.
“Chiediamo al ministro Salvini quali siano le intenzioni del governo in relazione al piano industriale e alla valorizzazione di Ita e degli aeroporti strategici con riferimento alle rotte nazionali e internazionali e al numero di tratte effettuate”. Così Valentina Ghio, della presidenza del Gruppo Pd, intervenendo in Aula durante il question time per illustrare l’interrogazione del PD.
Nella replica il capogruppo Pd in commissione Trasporti Anthony Barbagallo ha sottolineato che “sulla vicenda Ita-Lufthansa il governo Meloni ha cambiato completamente idea rispetto alle promesse della campagna elettorale, come è già avvenuto per il superbonus e per il taglio delle accise. Da leader dell'opposizione infatti Meloni si opponeva strenuamente ad ogni ipotesi di vendita, anzi rimproverava al premier Draghi ‘di liquidare un pezzo della nostra identità’. Nel merito della risposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti alla nostra interrogazione, non siamo per nulla soddisfatti e saremo vigili sull'operato del governo anche nei prossimi mesi con specifici atti ispettivi. Seguiremo con particolare attenzione le dinamiche dell'acquisizione e delle eventuali opzioni anche per la maggioranza della società. Verificheremo se le garanzie occupazionali verranno rispettate o meno, con particolare riferimento ai dipendenti di Alitalia che chiedono di essere riassunti in Ita, agli adeguamenti salariali, alle 1200 assunzioni già annunciate dalla società. Speriamo che alle affermazioni seguano i fatti, in particolare riguardo al miglioramento della flotta con l'acquisto di 39 nuovi velivoli e all’incremento delle rotte nazionali ed internazionali non solo per la qualità del servizio, ma anche perché il numero delle tratte incide direttamente su un tema di grande attualità come quello del caro voli verso le destinazioni del Mezzogiorno”.
“L’audizione in Commissione Trasporti del ministro alle Politiche del Mare, Nello Musumeci, ci lascia allarmati riguardo l’efficacia delle politiche del Governo e dello Stato su uno dei temi centrali dell’economia nazionale, della sostenibilità ambientale e delle grandi infrastrutture. Il ministero non ha un profilo chiaro. Le sue competenze si sovrappongono a quelle del Ministero dell’Ambiente e a quello delle Infrastrutture. Si rischia il caos decisionale e la paralisi su temi centrali come il dissesto idrogeologico e la portualitá, la soluzione di nodi essenziali come quello della laguna di Venezia e del ruolo delle aree marine protette. Ancora una volta la necessità di sventolare una bandierina ha preso il sopravvento sul governo reale. La relazione generica del ministro Musumeci non ha toccato alcuni dei temi essenziali, limitandosi ad una formale enunciazione della esigenza di un coordinamento interministeriale. Ci aspettiamo purtroppo un arretramento delle politiche sul mare e una maggiore confusione che sarà pagata dagli operatori, dalle imprese e dai territori”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Risulta indifferibile l’avvio di un percorso di confronto tra la politica, le parti sociali, le categorie produttive e i rappresentanti dei lavoratori che operano all’interno dei Porti italiani, anche a seguito della recente pronuncia dell’Antitrust. Noi riteniamo di dovercene fare carico considerando quello dei porti un sistema strategico per lo sviluppo e la crescita del Paese. Un sistema che però non può essere soltanto affidato alla gestione del libero mercato che punta sì alla ricerca di cospicui investimenti spesso, però, in danno della forza lavoro che opera sia in ambito commerciale, sia logistico. In un settore strategico per la nostra economia occorre scongiurare il rischio dell’abbassamento del costo del lavoro e allo stesso tempo garantire una competizione sana tra le imprese e una qualità elevata dei servizi”. Così Anthony Barbagallo, capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera e segretario regionale del PD Sicilia, dopo che l’Antitrust ha dato il via libera all’acquisizione di Trieste Marine Terminal (TMT) e Rimorchiatori Riuniti da parte del gruppo MSC.
“Risulta indifferibile l’avvio di un percorso di confronto tra la politica, le parti sociali, le categorie produttive e i rappresentanti dei lavoratori che operano all’interno dei Porti italiani, anche a seguito della recente pronuncia dell’Antitrust. Noi riteniamo di dovercene fare carico considerando quello dei porti un sistema strategico per lo sviluppo e la crescita del Paese. Un sistema che però non può essere soltanto affidato alla gestione del libero mercato che punta sì alla ricerca di cospicui investimenti spesso, però, in danno della forza lavoro che opera sia in ambito commerciale, sia logistico. In un settore strategico per la nostra economia occorre scongiurare il rischio dell’abbassamento del costo del lavoro e allo stesso tempo garantire una competizione sana tra le imprese e una qualità elevata dei servizi”. Così Anthony Barbagallo, capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera e segretario regionale del PD Sicilia, dopo che l’Antitrust ha dato il via libera all’acquisizione di Trieste Marine Terminal (TMT) e Rimorchiatori Riuniti da parte del gruppo MSC.
Dichiarazione on. Simona Bonafe’, vicepresidente deputati Pd
“Sbloccare il nuovo svincolo di Scandicci che collegherà la A1 alla Fi -Pi - Li, snellendo così i flussi locali e garantendo la riduzione di traffico nel nodo autostradale di Firenze”. È quanto chiede, in una interrogazione depositata a Montecitorio, la vicepresidente dei Deputati Pd Simona Bonafè.
“Il progetto esecutivo di Autostrade per l’Italia è fermo da mesi a causa dei ritardi burocratici tra Ministero dell’Ambiente e Ministero delle Infrastrutture. Questa situazione ha già costretto a posticipare di un anno tutto l’iter dell’opera la cui conclusione è oggi ipotizzata entro il mese di novembre 2027. E’ necessario che il governo intervenga per garantire che i cantieri partano nei tempi previsti e che non si perda ulteriore tempo per realizzare una infrastruttura che migliorerà la percorribilità e la sicurezza stradale riducendo conseguentemente la concentrazione di emissioni nocive nell’aria”, conclude Bonafè.
Dichiarazione di Anthony Barbagallo, capogruppo Pd commissione Trasporti della Camera
“Ancora un voto di fiducia in poco meno di 100 giorni da parte del governo Meloni. Uno strumento straordinario che viene utilizzato, quindi, per paura: decreto legge prima e conversione con voto di fiducia poi per paura del confronto con le opposizioni, per sfuggire ai percorsi partecipativi, plurali e democratici”. Lo ha detto oggi alla Camera, il capogruppo PD in commissione Trasporti del PD e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, annunciando il no dei Dm alla conversione del dl Carburanti del governo, che ha apposto il voto di fiducia.
“Siamo di fronte ad un testo iniquo e dannoso. Ci aspettavamo - ha proseguito - che il centrodestra desse seguito al taglio delle accise e dell’iva, cosi come annunciato il campagna elettorale dalla stessa Giorgia Meloni. E invece abbiamo assistito ad una clamorosa marcia indietro con una norma che addirittura non proroga neanche lo sconto sui carburanti. Lo abbiamo già visto anche con il super bonus, con promesse non mantenute e una evidente distonia tra quello che si dice e quello che si fa. Quando succede in politica, così come nella vita, questo - ha aggiunto - si può riassumere in un solo modo: Avete tradito la fiducia degli italiani. E’ incomprensibile il taglio di oltre 30% per il bonus trasporti e una riduzione consistente della platea dei beneficiari sostanzialmente dimezzati.
Bocciata anche una proposta di buonsenso che riguardava gli abbonamenti annuali fino a 150 euro: mentre in Spagna sono previsti abbonamenti dei treni gratuiti per tutti i cittadini e Danimarca, Estonia, Malta, Lussemburgo dal primo ottobre garantiscono la possibilità di trasporti pubblici gratuiti i governo italiano si pone in netta contraddizione - ha concluso - rispetto all’atteggiamento degli governi europei in un’epoca in cui l’inflazione fa sentire forte la sua morsa”.
I problemi legati alle decisioni del governo sul superbonus sono stati al centro di un incontro tenutosi oggi presso la Sala Berlinguer del Gruppo del Partito Democratico alla Camera tra la presidente Debora Serracchiani, Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo Pd, Federico Fornaro, della Presidenza del Gruppo Pd, Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente, i deputati dem Rachele Scarpa, Roberto Speranza, Bruno Tabacci, Nicola Zingaretti e i rappresentati dei sindacali confederali dell’edilizia Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea-Cgil, Vito Panzarella, Segretario generale della Feneal-Uil e Enzo Pelle, Segretario generale della Filca-Cisl. E’ stata espressa preoccupazione sulle ricadute negative per le imprese, i lavoratori e molti condomini, soprattutto per le famiglie con reddito medio basso che grazie alla cessione del credito potevano accedere alla misura. Per il Pd il dl licenziato dal governo non tiene conto della situazione, occorre fare un lavoro diverso e distinguere le diverse situazioni per evitare le pesanti ricadute su lavoro e economia. Il tema vero, ha sottolineato la presidente Serracchiani, riguarda in particolare i crediti incagliati e la cessione del credito. A ciò si aggiunge la gestione presente e futura di misure che hanno avuto ed hanno comunque un impatto importante. A tal proposito si è parlato della possibilità di creare una misura strutturale che sostenga gli investimenti per l’efficientamento energetico per gli immobili tenendo in considerazione le fasce di popolazione con i redditi più bassi e gli immobili più energivori. La presidente Serracchiani ha annunciato una azione determinata in commissione e in Aula per rimediare agli effetti negativi del decreto.
Così una nota del Gruppo Pd alla Camera.
“Non mi ritengo per nulla soddisfatto dalla risposta del governo, in relazione alle modalità e soprattutto ai tempi previsti per colmare il digital-divide tra le zone urbane urbane e le aree interne dove persiste un enorme problema di connettività e di copertura di rete che non interessa solo Internet ma anche la rete telefonica e addirittura il segnale televisivo”. Così il capogruppo del PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, dichiarandosi insoddisfatto dopo la replica del governo all’interrogazione con cui si evidenzia il ritardo dei servizi a banda ultra larga, per le aree interne, i piccoli comuni e le isole minori.
“C’è un paese che viaggia a due velocità – ha detto Barbagallo – mentre per la Costituzione l’Italia è una e indivisibile. E il governo, anche per quanto riguarda le risorse del PNRR stanziate in questo ambito, non ha fornito risposte adeguate. Basti pensare che le risorse per questo obiettivo – ha concluso – coprono solo i settori come sanità e scuola e non sono neanche sufficienti a soddisfare le esigenze delle isole minori: bastano solo per 21 isole minori in tutta Italia ma solo in Sicilia sono 15. Prova evidente che si tratta di uno stanziamento insufficiente”.