Dichiarazione di Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti
Al sottosegretario Butti, che in audizione stamane è venuto a dirci che il governo intende rilanciare Tim, voglio esprime tutta la nostra preoccupazione sullo stato della rete anche perché il governo non ha chiarito le proprie intenzioni ”. Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti Anthony Barbagallo che ha evidenziato come “occorra garantire la salvaguardia dell’interesse nazionale, rendere disponibile un servizio universale di qualità agli utenti e valorizzare le competenze del capitale umano e l’integrità delle aziende , nonché tutelare l’occupazione”. Per Barbagallo “se il sottosegretario ha provato a rassicurarci, permane invece da parte dei comuni italiani un’ansia più che giustificata di fronte al tema della digitalizzazione e del 5G. Fondamentale – ha aggiunto l’esponente del Pd- promuovere la digitalizzazione nelle aree interne e nelle isole minori dove 5G e connettività possono rappresentare una chiave di svolta. Chiediamo al governo – ha concluso Barbagallo- una attenzione particolare verso questo tema perché non possiamo permetterci un paese a due velocità”.
Dichiarazione di Matteo Mauri, deputato Pd
"La presidente del Consiglio parla spesso di difesa dell'interesse nazionale in tema di fenomeni migratori. Ma qual è l'interesse nazionale in questo caso? Creare tensioni internazionali con gli altri Paesi europei è nell'interesse nazionale? Costringere i principali Paesi europei a ricordarci gli obblighi del soccorso in mare e dell'accoglienza, cioè i diritti umani fondamentali, è nell'interesse nazionale? Togliere risorse al sistema dell'accoglienza e dell'integrazione è nell'interesse nazionale? Siamo veramente sicuri che tutte queste scelte, queste dichiarazioni vadano nell'interesse di avere un'Italia più forte, più giusta, più credibile in Europa? O non vanno esattamente nella direzione opposta?" Così il deputato del Partito Democratico Matteo Mauri, intervenuto nel corso del dibattito in vista della riunione del Consiglio Europeo che, rivolgendosi direttamente alla presidente del Consiglio, aggiunge: “ abolire la protezione umanitaria, come ha fatto l'attuale Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, allora Ministro dell'Interno, creando dalla sera alla mattina, in pochi mesi, 30 mila nuovi irregolari che, altrimenti, sarebbero stati regolari, è nell'interesse nazionale?. Io penso – ha proseguito Mauri- che abbiamo fatto gli interessi del nostro Paese quando abbiamo rafforzato il sistema di accoglienza, non quando l'abbiamo indebolito; quando abbiamo proposto e realizzato il sistema di accoglienza diffusa sul territorio, non quando qualcuno ha fatto grandi centri di accoglienza dove stipare centinaia e centinaia di persone, magari in zone periferiche, per creare conflitto e provare a cavalcarlo. E se il prossimo Consiglio europeo – ha concluso Mauri- troverà un accordo avanzato sul tema migratorio - e noi lo auspichiamo molto fortemente -, non sarà per l'atteggiamento provocatorio e sbagliato che l'Italia e questo Governo hanno tenuto a Catania contro le ONG o obbligando delle navi ad andare in altri Paesi. Non sarà per quello, ma saranno nonostante quello. Per cui, noi tifiamo che quell'accordo si raggiunga e sappiamo che, se ci si arriverà, non sarà certamente grazie all'Italia, ma nonostante questo Governo.
Con scelta governo aumentano divari nel Paese
Il governo propone la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni con la legge di Bilancio? E noi lo prendiamo sul serio: con l’emendamento Pd-IDP alla legge di Bilancio chiediamo non solo che i Lep vengano effettivamente determinati, ma che si individuino le adeguate coperture finanziarie e si preveda il monitoraggio per la loro attuazione. Tutte decisioni che devono essere adottate non con il procedimento amministrativo previsto dal governo, ma con disegni di legge che devono passare per il Parlamento, e avere l’intesa della Conferenza unificata (Regioni e enti locali). Il procedimento proposto dal governo invece si limita a chiamare Lep la mera ricognizione dell’esistente e ad aprire quindi la strada a una autonomia differenziata che sancisce e approfondisce i forti divari territoriali esistenti. E questo non solo per quanto riguarda l’istruzione, la sanità, l’assistenza e i trasporti pubblici, ma anche le funzioni cosiddette non Lep, che verrebbero ancorate per sempre alla spesa storica.
Così la deputata del Gruppo Pd-Idp, Maria Cecilia Cecilia Guerra che ha presentato l'emendamento insieme a Pagano, Provenzano, Zingaretti, Bonafe', Cuperlo, Mauri e Schlein.
“Si registra purtroppo, come in occasione di ogni festività, un incremento esorbitante dei costi dei biglietti aerei che determina un aggravio per i siciliani che vivono fuori per lavoro e studio. Rientrare in Sicilia da Milano o da Roma sta raggiungendo cifre abnormi anche di 600 euro. Cittadini, Associazioni dei consumatori, sindacati, hanno denunciato questa escalation dei prezzi con il formarsi di fatto di un ‘cartello’ da parte delle compagnie, che mantiene i prezzi dei biglietti per i vettori sulle rotte da e per Sicilia su cifre davvero insostenibili. In questa maniera si lede il principio della accessibilità alla mobilità penalizzando ancora una volta la Sicilia. A questa dinamica non fa eccezione neppure Ita la compagnia di fatto finanziata con risorse pubbliche. Lo stesso principio di continuità territoriale risulta compromesso a discapito dei viaggiatori. A tal proposito, si chiede di conoscere quali iniziative intenda assumere il governo, con la massima urgenza, per promuovere un incontro con le compagnie aeree al fine di riportare i costi dei biglietti a livelli di congruità e di accessibilità per tutti garantendo il diritto alla ‘raggiungibilità’ della Sicilia”. Lo dichiarano le deputate e i deputati del Pd siciliani Maria Stefania Marino, Giovanna Iacono, Giuseppe Provenzano e Anthony Barbagallo firmatari dell'interrogazione a risposta depositata in commissione al ministro degli Affari Europei, il Sud e Pnrr Raffaele Fitto e al ministro delle infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.
La risposta del Mit alla mia interrogazione sugli esorbitanti costi dei biglietti arei di collegamento tra il continente e la Sicilia e il Sud Italia, è stata deludente. Servono ulteriori misure e tempi certi sul nuovo progetto di continuità territoriale. Abbiamo chiesto al presidente Deidda di avviare immediatamente un'indagine conoscitiva per capire bene quali sono le nuove tratte da mettere a bando e definire una strategia complessiva che non abbiamo percepito affatto dalla posizione espressa dal ministro Salvini. E bisogna fare presto perché per le famiglie del Mezzogiorno la situazione non è più sostenibile. Incalzeremo il governo sia con proposte ed emendamenti del Pd alla legge di Bilancio sia con ulteriori atti ispettivi perché per noi e per il Paese il riconoscimento di un corretto regime di continuità territoriale è una priorità indifferibile.
Lo afferma Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, a margine del question time di oggi che ha riguardato proprio la continuità territoriale.
“Questo decreto è il primo atto legislativo del nuovo governo di destra. E’ il biglietto da visita che ci dice quali sono le sue priorità. E’ legittimo cancellare dal ministero delle Infrastrutture e i trasporti, proprio la mobilità sostenibile. Certo sorge il dubbio che della mobilità sostenibile interessi poco. Dubbio fondato visto l’azzeramento delle risorse per il fondo per le piste ciclabili in Legge di bilancio. E’ legittimo cancellare il nome di transizione ecologica dal ministero dell’Ambiente, ma si abbia il coraggio di dire chiaramente che si leva il nome transizione ecologica perché non ci si vuole occupare di transizione ecologica. Quello che ci preoccupa è che possa essere la porta per smontare il Pnrr che prevede il 40% di risorse per progetti sulla rivoluzione verde. Non vi permetteremo di sabotare un piano di investimenti straordinario. Il Pnrr non va rinegoziato, va attuato”.
Così Simona Bonafè, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario sul Dl Ministeri.
“Avete voluto chiamare il ministero dello Sviluppo economico - ha aggiunto - ministero delle Imprese e del Made in Italy senza però prevedere in Legge di bilancio il rifinanziamento dei fondi come Industria 4.0 e Sabatini, che potrebbero davvero sostenere la competitività delle nostre imprese all’estero. E potrei continuare con Agricoltura e sovranità. E arriviamo al ministero dell’Istruzione e del merito. Il Pd non è contrario al merito. Parlare del merito nella scuola dell’obbligo non può però essere disgiunto dal riaffermare il tema delle uguaglianze di opportunità. Ma Il merito si calcola dopo che si è adempiuto alla responsabilità repubblicana di rimuovere gli ostacoli, con soldi per le borse di studio, sostegno ai costi universitari per i meritevoli, libri gratuiti, alloggi, compensazione del gap informatico delle famiglie più povere. Quando avrete fatto tutte queste cose potrete premiare e valorizzare il merito. Ma tutto questo nella Legge di bilancio non c’è. Avete vinto le elezioni, avete una maggioranza chiara per governare. Noi voteremo contro - ha concluso - e sappiate che continueremo ad essere vigili perché nessuna maggioranza può far tornare indietro il nostro Paese”.
“Negli ultimi due anni il numero degli appalti pubblici è cresciuto in maniera esponenziale e le risorse del Pnrr sono state impiegate in modo efficace. Rimangono sicuramente alcune criticità legate alle capacità di progettazione dei piccoli enti e il governo dovrà attivarsi in questa direzione, coerentemente con quanto raggiunto fino ad oggi, per garantire la cantierabilità di tutti i finanziamenti ottenuti dall’Ue. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dovrebbe impegnarsi in questa direzione, anziché fornire dati fuorvianti e inventandosi modifiche non concertate al Codice degli appalti che potrebbero addirittura mettere in discussione quanto di buono è stato fatto”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente a margine dell'audizione del ministro Salvini.
“Valuteremo il ministro Salvini dai suoi atti e senza alcun pregiudizio. Ma certamente usciamo da questa audizione preoccupati e delusi. Intanto sul tema del Mezzogiorno: saremo vigili affinché non venga distolto un euro delle somme assegnate con il Pnrr e gli altri strumenti di finanziamento per recuperare il gap Nord/Sud. Ed ancora, nessun riferimento nella relazione del ministro al tema, a noi tanto caro, della continuità territoriale; la mobilità sostenibile scomparsa dall'agenda del governo non solo nominalmente. Silenzi sul regime delle concessioni autostradali, nonché per le energie rinnovabili su porti, aeroporti e ferrovie. Sulle dighe avremmo voluto ascoltare una proposta per affrontare l’enorme problema ambientale della dismissione dei vecchi impianti ormai inutili e per ristabilire il normale corso dei fiumi e la ripresa delle zone umide. Ambigui anche i riferimenti sulle sovrintendenze al Codice appalti. Infine, abbiamo ribadito negli interventi di oggi che il Pd terrà alta la guardia sul tema del lavoro e della tutela dei lavoratori nei porti, aeroporti e nelle altre infrastrutture”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, a margine dell’audizione del ministro Salvini.
“La tragedia che sta vivendo la popolazione di Ischia conferma l'esigenza di contrastare ogni forma di condono edilizio e di dare al Paese una normativa nazionale sul consumo di suolo, che tenga insieme l'aspetto parallelo della riqualificazione dell'esistente, del quadro europeo e del riparto di competenze tra Stato e regioni. Chiediamo al ministro Pichetto Fratin se intenda promuovere e sostenere l'adozione di una normativa efficace per il contenimento del consumo di suolo che consenta di raggiungere l'obiettivo di «consumo di suolo zero al 2050» e quali iniziative intenda adottare per aggiornare e approvare senza indugi il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici”. Così il capogruppo dem in commissione Ambiente, Marco Simiani, nel corso del Question time alla Camera al ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica.
Nella replica a Pichetto Fratin, il vicepresidente della commissione Trasporti Roberto Morassut si è detto “del tutto insoddisfatto della risposta del ministro, del resto nella relazione sulle linee programmatiche del suo governo la presidente Meloni ha completamente disatteso la conoscenza stessa di un fenomeno che ormi riveste un’importantissima rilevanza sociale per il nostro territorio, il tema del dissesto idrogeologico. C’è voluta l’ennesima tragedia di Ischia e prima ancora delle Marche a ricordarci che il nostro Paese è estremamente fragile. Dispiace che nella replica del ministro non ci sia alcun riferimento al primo decreto Semplificazioni per il Pnrr, che ha introdotto misure di accelerazione e soprattutto di potenziamento degli enti locali, che sono la prima frontiera per affrontare le opere di prevenzione, e che allo stato attuale risultano disattese se non del tutto ignorate da questo governo. Sul tema del consumo del suolo, non occorre solo stanziare dei fondi che purtroppo sono sempre molto pochi, ma finalmente portare a termine un lavoro che il Parlamento aveva impostato e dare così dopo 80 anni delle norme nuove alla rigenerazione urbana di questo Paese. Anche da questo punto di vista, non c’è nessuna traccia nelle linee programmatiche della presidente Meloni, per questo il nostro giudizio non può che essere del tutto negativo”.
"La decisione della maggioranza di destra di eliminare il concetto di ‘Mobilità Sostenibili’ dalla denominazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riporta indietro le lancette della storia del nostro Paese. Non si tratta infatti solo di aver depennato un paio di paroline, ma della scelta politica conseguente di voler togliere dalle priorità i temi dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico. Temi centrali in materia di transizione ecologica. Del resto, queste nostre preoccupazioni sono confermate dalla modifica operata anche sulla denominazione del ministero della Transizione ecologica, che diventa ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, privandolo così della connessione tra transizione ecologica e transizione energetica e, quindi, con lo sviluppo delle fonti alternative a quelle fossili. Decisioni miopi viste anche le priorità del Pnrr, che destina il 40% delle risorse proprio alla transizione ecologica, e che preoccupano molto visto che il ministero dei Trasporti è interessato da progetti e riforme che riguardano 4 delle 6 missioni del Piano, con oltre 41 miliardi di euro destinati proprio alla missione ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’".
Così il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
Da lombarda, come tutti i cittadini lombardi, non ricordo nessun distinguo di Letizia Moratti dalla destra con cui ha governato Regione Lombardia e di cui ha cercato di essere la candidata fino all‘ultimo. Se Renzi e Calenda sono davvero interessati a dare un buon governo alla Lombardia abbandonino il disegno di una corsa solitaria e perdente, come dicono tutti i sondaggi e che oggi ammettono loro stessi. Con Majorino possiamo vincere e scrivere finalmente una nuova stagione per la Lombardia, investendo su sanità, trasporti, ambiente e sviluppo sostenibile.
Così Chiara Braga, deputata Pd e Segretaria di Presidenza della Camera dei Deputati
“La patente di guida rappresenta uno strumento fondamentale per l’esercizio delle attività e delle professioni per tutti i cittadini che vivono, per ragioni diverse, tra due Paesi. Fin dal 2011 ho seguito direttamente, con specifici interventi parlamentari ed istituzionali, il complesso iter che ha portato all’approvazione dell’Accordo tra Italia e Brasile in materia di reciproco riconoscimento delle patenti di guida, entrato in vigore il 13 gennaio 2018 e che cessa i suoi effetti il 13 gennaio 2023. A poche settimane dalla data della sua prima scadenza, tuttavia, non si hanno orientamenti certi sui tempi del rinnovo dell’Accordo che interessa numeri sempre più consistenti di cittadini italiani e brasiliani”- ha dichiarato l’On. Fabio Porta a margine della presentazione di un’interrogazione rivolta al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al Ministro dei Trasporti.
“L’incertezza sta creando notevoli preoccupazioni tra i cittadini dei due Paesi. Mi auguro – ha concluso l’on. Porta - che la risposta del governo sia in linea con le loro aspettative e che si arrivi ad una conclusione in tempi ragionevolmente brevi di tutte le procedure previste per il rinnovo dell’intesa tra Italia e Brasile”.
"Quella di Pierfrancesco Majorino a presidente della Lombardia è una candidatura forte e credibile, capace di interpretare un progetto alternativo al governo delle destre di Fontana e Moratti. Partiamo da dove loro hanno fallito: mettiamo al centro delle nostre proposte sanità pubblica e territoriale; e poi, qualità dell’ambiente e sostegno all’economia verde, lavoro buono e sicuro, trasporti pubblici efficienti e sostenibili, lotta alle disuguaglianze sociali e vera parità di genere, diritto alla casa, istruzione e formazione di qualità.
Il sostegno largo e convinto del Pd Lombardo a Majorino è la spinta migliore per il lavoro che da oggi vogliamo fare con le altre forze della coalizione, con gli amministratori e con le tante energie che ci sono nei nostri territori, per costruire insieme una Lombardia migliore per tutte e tutti".
Così la deputata dem Chiara Braga, responsabile Transizione ecologica della Segreteria Nazionale del Partito Democratico.
Il deputato dem siciliano, Anthony Barbagallo, è stato nominato capogruppo del Partito Democratico in commissione Trasporti alla Camera. “Ringrazio i colleghi per la fiducia - ha commentato l’attuale capogruppo del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana - ed è anche il segnale di un’attenzione particolare del partito al tema e alle emergenze strutturali del Mezzogiorno”.
“La Diga di Genova rappresenta un’opera fondamentale per la Liguria e per tutto il Paese, la sua realizzazione ha una forte valenza europea e, insieme con il Terzo Valico dei Giovi, rafforzerà il sistema portuale non solo di Genova ma di tutto il Nord Italia. La Diga è l’opera pubblica principale del Pnrr che, con un investimento di 1,3 miliardi di euro, trasformerà Genova in uno degli hub commerciali maggiormente strategici in Europa. Questo percorso ad ostacoli chela realizzazione del progetto sta subendo – il bando andato deserto; la necessità di rifare le procedure di assegnazione, per incompatibilità nella commissione aggiudicatrice e per finire il ricorso del Consorzio Eteria accolto dal Tar della Liguria - desta non pochi timori: a rischio sono i fondi del Pnrr e lo stop dell’opera. Uno stop che, non solo comprometterebbe la realizzazione di un progetto fondamentale per la Liguria e per tutto il Paese, ma che porterebbe alla perdita di mille posti di lavoro l’anno, 5mila in totale per i 5 anni di realizzazione”, così la deputata del Partito Democratico Valentina Ghio sottolineando l'importanza dell'opera.
“Per questo, insieme a Debora Serracchiani capogruppo PD alla Camera e ai componenti PD della Commissione Trasporti alla Camera Andrea Casu, Roberto Morassut, Ouidad Bakkali, Anthony Barbagallo e Luca Pastorino del Gruppo Misto, ho presentato un’interrogazione parlamentare, per chiedere al Ministro delle infrastrutture quali iniziative intenda assumere per garantirne la costruzione e se eventuali ritardi nella realizzazione rischiano di compromettere l’utilizzo dei fondi del Pnrr”.
Lo dichiara la deputata democratica Valentina Ghio, della presidenza del Gruppo.