“Come da previsioni: 1 ottobre riapre la possibilità di ottenere il bonus trasporti, 1 ottobre dotazione gia' esaurita. Ennesima beffa di un Governo che non aiuta le famiglie, il diritto allo studio, la possibilità per il lavoratori di raggiungere il luogo di lavoro”. Lo scrive su X Valentina Ghio, deputata Pd membro della commissione Trasporti di Montecitorio.
Salvini continua a precettare gli scioperi dei trasporti adducendo ogni volta una motivazione diversa. Una cosa è fissa: la sua avversione al diritto costituzionale dei lavoratori a scioperare che lui mette sistematicamente in contrapposizione con tutto il resto. Dimentica che i lavoratori l’astensione dal lavoro la pagano sottraendo risorse dal proprio salario. Non vanno in vacanza e non si fanno i selfie sulle ruspe. Salvini ha il dovere di rispondere a quelle rivendicazioni che riguardano anche le condizioni di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Presenteremo proposta di legge di modifica della 146/1990 sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici. Il ministero e il sistema radiotelevisivo deve rendere noto al pubblico e agli utenti la piattaforma degli scioperi che riguardano i servizi pubblici essenziali e qualora sia decorso più di un anno dal mancato rinnovo dei contratti il Ministro ha l’obbligo di convocare le parti sociali per rispondere alla piattaforma dei sindacati. La trasparenza è la base di qualsiasi confronto democratico e Salvini non può sfuggire a questo principio sacrosanto.
Così Arturo Scotto, capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera.
“Dopo i ritardi dei primi mesi dell’anno, poi di agosto e ancora di settembre, che hanno lasciato migliaia di famiglie e studenti in attesa, senza alcun sostegno per viaggiare con il trasporto pubblico, dopo sollecitazioni e interrogazioni parlamentari, il Consiglio dei ministri ha dichiarato il rifinanziamento del bonus Trasporti. Si tratta però, ancora una volta, di risorse che arrivano tardi e che non sono sufficienti per rispondere alle necessità e alle aspettative. Registriamo infatti che il reddito complessivo per richiederlo rimane a 20mila euro rispetto ai 35mila precedenti, con la platea degli aventi diritto ridotta anche a causa del corposo taglio intervenuto rispetto allo stanziamento del 2022. Per chiederne le ragioni a governo e maggioranza di destra abbiamo presentato una nostra interrogazione. Ancora una volta, mentre gli stipendi vengono erosi dall’inflazione, queste mancate risposte alle persone mettono in difficoltà le famiglie e gli studenti che hanno il diritto di poter contare su questa misura che incentiva anche il trasporto pubblico locale, oltre a rappresentare uno dei concreti supporti al diritto allo studio”.
Lo dichiara la vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio, prima firmataria dell’interrogazione sottoscritta anche dagli altri colleghi democratici della commissione Trasporti, il capogruppo Anthony Barbagallo, Roberto Morassut, Andrea Casu e Ouidad Bakkali.
Aumentare risorse e fondi in legge di Bilancio
“La rete del trasporto pubblico nel Lazio è palesemente in grave difficoltà. Alla luce delle conseguenze della crisi climatica e della crescita del turismo post covid è ormai improcrastinabile intervenire. Sono stati segnalati moltissimi disservizi su ferro per una serie di anomalie tecniche, legate alla usura delle ruote dei treni dovute al caldo anomalo di questa estate e per questo sono saltate oltre mille corse di treni da e per Roma.
Con la riprese del pendolarismo scolastico si sono accentuati i disagi dovuti ai disservizi del trasporto pubblico locale. Chiediamo al governo pertanto di intervenire con urgenza e aumentare le risorse per i trasporti anche in vista della prossima legge di Bilancio”. Lo chiedono i deputati Pd della commissione Trasporti di Montecitorio Casu, Barbagallo, Bakkali, Ghio e Morassut, in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
“È necessario andare incontro alle esigenze di tutti i cittadini che per lavoro o per studio quotidianamente utilizzano il trasporto pubblico locale; Nel Lazio la situazione peggiora di giorno in giorno, raggiungendo situazioni paradossali.
ha suscitato sconcerto la notizia riportata dai media di studenti addirittura costretti a percorrere a piedi la pericolosissima via Flaminia per raggiungere la scuola dopo la soppressione delle fermate a Morlupo”, concludono i deputati dem.
"Non solo un grande ritardo di attuazione ma ad inizio settembre il bonus trasporti risultava già esaurito, poiche', come segnalato da noi da diversi mesi, sottofinanziato rispetto al passato e rispetto ai bisogni crescenti.
Il grande ritardo con cui è stato adottato il decreto della proroga per il 2023 del bonus, ha fatto perdere a studenti e lavoratori la possibilità di utilizzarlo in maniera tempestiva con un impatto negativo diretto sulla vita lavorativa, scolastica dei cittadini e sui bilanci delle famiglie. Un trasporto pubblico locale efficiente ed accessibile è una scelta importante per sostenere le famiglie sempre piu' in difficolta' e per realizzare una ‘giusta’ transizione ecologica, migliorando la qualità della vita nelle città e nelle grandi aree metropolitane, attraverso la realizzazione di una vera mobilità sostenibile. Per questo chiediamo al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al ministro dell'economia e delle finanze e al ministro del lavoro e delle politiche sociali di agire subito per rendere il bonus trasporti di nuovo utilizzabile dai cittadini e dalle famiglie italiane e per favorire il più possibile modalità di trasporto sostenibili ed alternative”. È la richiesta dell’interrogazione presentata in commissione dai deputati del Pd Valentina Ghio, Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu e Roberto Morassut.
“Il governo – aggiungono gli esponenti dem - continua a non sostenere la difficoltà delle famiglie alle prese con l’inflazione e il carovita, mentre ci sono alcune citta' che stanno attuando modalita' di utilizzo del trasporto locale in modo agevolato in particolare per giovani e studenti. Invece il governo Meloni in un primo momento non ha ritenuto di prorogare la misura già in vigore nel 2021 e nel 2022, per poi fare marcia indietro e reintrodurre il bonus trasporti a seguito delle proteste degli oltre 3 milioni di utenti dei servizi di trasporto pubblico, che grazie al bonus di 60 euro mensili avevano avuto un aiuto concreto per affrontare la crescita dell'inflazione”.
Pd presenta interrogazione urgente
Dichiarazione di Anthony Barbagallo, capogruppo Pd commissione Trasporti della Camera
“Salvini ha superato ogni limite di decenza. La nomina del segretario della Lega del Lazio Bordoni alla guida della Ram spa è vergognosa e inammissibile”. Così Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera commenta la nomina del segretario regionale della Lega del Lazio, Davide Bordoni, a nuovo amministratore delegato di Ram spa. “Qui non si tratta più di favorire amici e parenti. Abbiamo di fronte ad una occupazione senza scrupoli di tutto quello che è possibile ottenere. Peraltro, Bordoni è indagato per finanziamento illecito ai partiti. Chiediamo al ministro dei Trasporti di bloccare questa nomina irricevibile in attesa che la magistratura accerti le eventuali responsabilità di Bordoni.” Barbagallo, assieme ai colleghi Pd in commissione Bakkali, Casu, Ghio e Morassut, ha presentato una interrogazione urgente.
“C’è un dato inconfutabile sulla vicenda del caro voli: il governo cambia idea e a farne le spese, anche in questo momento, sono i cittadini che devono sborsare cifre esorbitanti per i voli da e per la Sicilia e per il resto del mezzogiorno. Si susseguono indiscrezioni su possibili emendamenti al testo all'esame del Senato, ma il decreto legge che avrebbe dovuto imporre il tetto massimo ai costi per i voli, così come la norma sul costo medio, è di fatto inattuata. Al di là dell’intervento dell’Antitrust - autorità indipendente- dobbiamo constatare che le compagnie aeee continuano a imperversare, agendo in un regime di monopolio di fatto, a scapito dei siciliani”. Lo dichiara il capogruppo Dem in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“A questo bisogna aggiungere che il presidente della Regione siciliana, Schifani – aggiunge – che in campagna elettorale aveva promesso tariffe accessibili per il voli da e per la Sicilia e di recente aveva annunciato battaglie contro ryanair finisce per fare incontri inconcludenti. Oggi l'unica certezza che abbiamo e' che un volo per Roma ha un costo variabile tra un minimo di 160 e un massimo di 392 euro, escluso il ritorno, il resto è fuffa”.
“Il governo Meloni non perde occasione per dimostrare la sua incapacità e il solito volto docile con i forti e spietato con i deboli. Sulla questione del caro-voli l’esecutivo è riuscito, ancora una volta, con una repentina giravolta, a chinarsi al cospetto delle pratiche speculative delle compagnie aree e a scontentare passeggeri e associazioni dei consumatori. I famosi proclami del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, di voler difendere i cittadini dai rincari dei voli svaniscono con l’emendamento del governo al Decreto Asset che cancella il tetto del 200 per cento delle tariffe aeree che lo stesso Urso aveva introdotto. L’emendamento sopprime anche il divieto del ‘dynamic pricing’ permettendo alle compagnie aeree di alzare i prezzi nei periodi di picco delle vacanze o in prossimità della data di partenza. Il populismo meloniano si piega ai diktat di Ryanair: prima le compagnie aeree e poi gli italiani”. Lo dichiara il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti.“Il governo Meloni non perde occasione per dimostrare la sua incapacità e il solito volto docile con i forti e spietato con i deboli. Sulla questione del caro-voli l’esecutivo è riuscito, ancora una volta, con una repentina giravolta, a chinarsi al cospetto delle pratiche speculative delle compagnie aree e a scontentare passeggeri e associazioni dei consumatori. I famosi proclami del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, di voler difendere i cittadini dai rincari dei voli svaniscono con l’emendamento del governo al Decreto Asset che cancella il tetto del 200 per cento delle tariffe aeree che lo stesso Urso aveva introdotto. L’emendamento sopprime anche il divieto del ‘dynamic pricing’ permettendo alle compagnie aeree di alzare i prezzi nei periodi di picco delle vacanze o in prossimità della data di partenza. Il populismo meloniano si piega ai diktat di Ryanair: prima le compagnie aeree e poi gli italiani”. Lo dichiara il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti.
Serve soluzione concordata con Bruxelles
Sul caro tariffe aeree, da e per le isole, nessuna novità questa estate e nessuna novità ora che il governo, avendo finalmente letto le carte, si prepara ad una clamorosa quanto prevedibile marcia indietro come annunciato dal ministro Urso oggi in assemblea di Confartigianato. A suo tempo avevamo manifestato la preoccupazione che qualsiasi intervento, su questo tema, non concordato con l’Unione Europea rischiava l’insuccesso. Contro l’arroganza di Ryanair non si può essere né velleitari né dilettanti allo sbaraglio. Allo strapotere delle compagnie aeree occorre porre un limite ma predisponendo norme a tutela dei passeggeri e dei cittadini che superino il vaglio della concorrenza senza cedere a proclami populisti, inutili e demagogici che durano il soffio di una estate. Lo diciamo al Ministro Salvini, competente per materia, che pure dal palco di Pontida, insieme alla sua amica Le Pen, continua ad occuparsi ossessivamente di emergenze di altri ministeri piuttosto che dei problemi che riguardando la sua funzione di ministro dei Trasporti e che interessano milioni di cittadini italiani.
Ora il governo faccia un bagno di umiltà e costruisca una soluzione concordata con Bruxelles che possa reggere sia sul piano istituzionale che giudiziario, che garantisca i cittadini italiani, possibilmente prima della prossima occasione nella quale viaggiare per Sardegna e Sicilia costerà più che viaggiare per New York o Pechino. Ovvero già dal prossimo ponte lungo o festa comandata.
Lo dichiara Silvio Lai, deputato PD della Commissione bilancio della Camera.
“Rivolgo un messaggio di cordoglio ai famigliari degli operai morti oggi mentre si trovavano sul posto di lavoro. E’ diventato un triste bollettino quotidiano questo a cui occorre mettere fine immediatamente. E’ tempo che il governo si decida a mettere una stretta vera intensificando i controlli nei cantieri e nelle imprese ma anche, ne siamo convinti, nel sistema dei subappalti a cascata che ha finito per abbassare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Come ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lavorare non è morire”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, a proposito degli ultimi incidenti nei luoghi di lavoro che hanno visto la morte di un primo ufficiale a bordo di una nave Caronte a Salerno e di un operaio a San Polo di Piave, deceduto per le esalazioni, mentre un altro è in condizioni gravi in ospedale.
“Voglio esprimere il massimo del cordoglio e della vicinanza alle famiglie dei due marittimi investiti a bordo di una nave nel porto di Salerno: uno dei quali è morto, mentre l’altro versa in condizioni gravissime. Proprio nel giorno in cui Salvini non ha dato in Parlamento alcuna risposta convincente e di prospettiva dopo la tragedia di Brandizzo, che è costata la vita a cinque lavoratori, prosegue senza sosta la drammatica scia di sangue. Il Partito Democratico chiede al governo con forza e determinazione che il contrasto alle morti nei contesti lavorativi diventi una priorità nazionale in tutti i luoghi di lavoro e, ovviamente, anche nei porti, luoghi particolarmente a rischio per la commistione di lavorazioni e di mezzi di trasporto. Come prevede anche la nostra Risoluzione sulla portualità, il cui iter è stato avviato ieri in commissione Trasporti, che mette al centro la sicurezza dei lavoratori con la richiesta di potenziamento di protocolli e misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori”.
Lo dichiara la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.
Avviata oggi in Commissione Trasporti la discussione sulla Risoluzione PD.
Dichiarazione di Andrea Casu, dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd
“Aumentare lo stanziamento del fondo nazionale trasporti in modo da poter provvedere ad una rimodulazione dei criteri di definizione dei costi standard e degli adeguati livelli di servizio che tengano conto delle difficoltà oggettive del trasporto pubblico locale”. E’ la principale richiesta al governo contenuta nella risoluzione presentata dal Partito Democratico, a prima firma Andrea Casu insieme agli altri componenti Pd della Commissione Morassut, Barbagallo, Bakkali e Ghio il cui iter è stato avviato oggi in Commissione Trasporti.
“Chiediamo di aumentare le risorse per il trasporto pubblico locale ferme da anni a circa 5 miliardi di euro complessivi nonostante la crescente necessità di trasporto pubblico – sottolinea Casu - e di adeguare i criteri attuali, fondati sulla spesa storica, ai reali fabbisogni delle città, anche alla luce delle conseguenze della crisi climatica e della crescita del turismo”. Per l’esponente del Pd “mentre in Germania si sperimenta con successo, anche per contrastare il caro carburante, il biglietto climatico a 9 euro mensili, in Italia rischiamo di andare incontro a un peggioramento del servizio e a una crescita del costo del biglietto per tutti i cittadini. Per fronteggiare tutto questo è necessario prevedere subito interventi adeguati e immediati.” Inoltre, la risoluzione del Pd prevede di “adottare iniziative di competenza volte ad individuare, con urgenza, una soluzione contingente per Roma Capitale, visto che gli attuali criteri penalizzano fortemente la città impegnata nell’organizzazione del Giubileo del 2025”.
Governo brancola nel buio e non fa nulla per la sicurezza delle infrastrutture
"I fatti gravissimi accaduti nei pressi della stazione ferroviaria di Brandizzo avrebbero dovuto spingere il Governo ad un sussulto di responsabilità e ad una stretta sulla sicurezza delle infrastrutture ferroviarie, monitorando nel dettaglio sia il groviglio di affidamenti in corso sia i subappalti, verificando in particolare ed entro un tempo congruo le capacità e i requisiti in capo ai subappaltatori. Invece nulla di tutto ciò sta accadendo". Lo ha detto il capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio, Anthony Barbagallo, che ha presentato un question time in commissione sulla tragedia di Brandizzo.
"La risposta del Governo nella persona del sottosegretario al Mit Tullio Ferrante - ha aggiunto Barbagallo - è stata generica ed evasiva; il governo brancola nel buio quando invece serve sicurezza per un comparto di vitale importanza come quello delle infrastrutture ferroviarie.
Mai come adesso andrebbe profuso ogni sforzo per applicare sistemi di intelligenza artificiale e di tecnologie avanzate alle infrastrutture ferroviarie italiane. Sono considerazioni che abbiamo posto oggi in commissione Trasporti e a cui il governo non è stato in grado di rispondere, affidandosi all'ennesima risposta evasiva o a norme spot che ormai sono una specialità di questa maggioranza ed in particolar modo del ministro Salvini", ha concluso il capogruppo dem.
“In un momento in cui il governo dimostra di avere le idee molto confuse sul futuro dei porti, con Tajani che parla di privatizzazione, Musumeci che auspica l’autonomia differenziata e il governo che frena le fughe in avanti dei sui ministri senza riuscire a centrare nessun obiettivo, la risoluzione dei Porti che come Gruppo PD alla Camera abbiamo presentato fa ordine e affronta i diversi aspetti necessari per la realizzazione di un sistema portuale pubblico, aperto, competitivo e regolato, mettendo al centro, a differenza della risoluzione di Fratelli d’Italia, la tutela del lavoro portuale e della sicurezza dei lavoratori. Una misura che riteniamo fondamentale visti i numerosi incidenti sul lavoro che anche in area portuale si continuano a registrare, l‘ultimo pochi giorni fa a Genova. Serve formazione del personale e rinnovo dei protocolli di sicurezza anche alla luce dei tanti cantieri interferenti, e sblocco del fondo sul pensionamento”, dichiara alla Festa dell’Unità a Ravenna Valentina Ghio, vicecapogruppo PD alla Camera e componente della Commissione trasporti. Presenti anche i deputati dem Paola De Micheli, Ouidad Bakkali, e Davide Gariglio e tutti i rappresentanti del mondo associativo e sindacale di settore.
“È importante - prosegue Ghio - affrontare questo percorso ora perché - nonostante i porti italiani con gli oltre 200 miliardi di euro di import-export rappresentino il 25 per cento del valore del trasporto marittimo mondiale - la pandemia e la guerra in Ucraina hanno avviato un diverso approccio all'economia globale. La tendenza alla regionalizzazione di diversi processi e la sfida dei nuovi corridoi europei richiedono riflessioni nuove e un approccio attualizzato, non possiamo farci trovare impreparati. Serve dare al Sistema portuale l’adeguata solidità alle necessità di investimenti infrastrutturali sostenibili, di digitalizzazione e innovazione tecnologica, di risoluzione delle criticità della governance in una direzione di maggiore efficienza e semplificazione amministrativa. Con questa risoluzione il messaggio che vogliamo dare come Pd è che il percorso normativo sulla portualità portato avanti dalla legge 84 del 94 e poi nel 2016, ha bisogno di essere attualizzato e semplificato, ma senza stravolgimenti, anche dal punto di vista della governance. I punti fermi riguardano il mantenimento del ruolo pubblico dei soggetti gestori, ma ribadendo la necessità di una definizione compiuta di una politica portuale nazionale nel Paese, per evitare frammentazioni o nuovi processi di precarizzazione del lavoro. Nella Risoluzione proponiamo semplificazioni nel processo di regolazione e controllo che devono essere svolti da un ente prevalente di riferimento, attraverso una ricomposizione in capo al MIT di tante funzioni oggi spezzettate fra varie autorità e la tutela del lavoro e degli equilibri occupazionali nei porti, con l'adozione compiuta della legge sulla regolamentazione dell'autoproduzione dei servizi. Lo sblocco a tutti i livelli delle Zone Logistiche semplificate, la cui mancata partenza sta precludendo sviluppo e lavoro in tanti territori. Quello di oggi è stato un confronto aperto e costruttivo, recepiremo molti dei contributi portati dai qualificati interlocutori sindacali e associativi presenti e li porteremo nella discussione sulla risoluzione prevista dalla settimana prossima in Commissione Trasporti alla Camera".
“L'audizione di oggi ha confermato che ci sono evidenti criticità non solo nella qualità dei subappalti ma anche nella corretta applicazione dei contratti di lavoro. Non ci soddisfa l’audizione dell’ad di RFI, Giampiero Strisciuglio. Ritieniamo che qualcosa, evidentemente, non ha funzionato amche catena dei controlli e delle verifiche. Aspettiamo il ministro salvini in aula anche per avere notizie dettagliate sugli appalti e subappalti del sistema ferroviario e le modalità di assegnazione ed esecuzione dei lavori, soprattutto di quello notturno. La magistratura farà il corso ed accerterà eventuali rilievi di tipo penale ma a noi spetta la verifica e il controllo complessivo sul sistema per impedire che fatti del genere possano ripetersi”. Lo dichiara Anthony Barbargallo, capogruppo PD in commissione Trasporti, al termine dell’audizione dell’ad di Rfli in commissione congiunta Trasporti-Lavoro.