“L’approvazione del Codice senza gli emendamenti che avevamo presentato insieme ad associazioni delle vittime sulla strada e comitati per la sicurezza stradale è un’occasione persa: la riforma non dà soluzioni né garanzie, anzi rischia di peggiorare il problema drammatico degli scontri stradali con norme che allontanano ancora di più l'Italia dal resto d'Europa. Ora si apre il percorso di attuazione della legge delega e, ascoltando il grido di dolore dei familiari delle oltre 3.000 vittime ogni anno, continueremo a batterci nel Parlamento e nel Paese per chiedere al Governo di mettere per davvero la difesa della vita umana al primo posto anche nelle norme e non solo nei comunicati stampa. Dovrebbe essere un codice condiviso e da votare tutti insieme, ma il Governo finora è stato sordo ad ogni richiesta e bloccato da una visione ideologica che allenta le regole per i veicoli a motore e restringe quelle per gli utenti della mobilità sostenibile, oltre a togliere autonomia a Sindaci e città”. Così il vicepresidente della Commissione Trasporti, Andrea Casu dopo l'approvazione definitiva del nuovo codice della strada.
Le sessantadue integrazioni richieste al Mit dalla Commissione Valutazione impatto ambientale (Via) lasciano ombre pesanti sul progetto del Ponte sullo Stretto. È evidente che più che di un parere favorevole si tratta di un parere condizionato. Salvini continua ad andare avanti con annunci ad effetto, ma oltre a non esserci le condizioni per l’inizio dei lavori nel 2025, ancora più grave, le richieste di integrazioni alimentano i dubbi sull’opera. Noi continueremo ad essere vigili e a seguire scrupolosamente ogni passaggio.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.
Una delegazione Pd composta dalla responsabile della segreteria l’europarlamentare Annalisa Corrado e dal vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera, Andrea Casu ha partecipato a Largo di Torre Argentina al presidio organizzato da associazioni, realtà civiche e comitati per commemorare le vittime sulla strada e protestare contro la riforma del codice della strada del ministro Salvini che le associazioni hanno già ribattezzato 'codice della strage'. “Ascoltiamo – dicono i parlamentari - il grido di dolore delle associazioni e dei comitati che oggi sono scese in piazza per ricordare le oltre 3000 vittime che ogni anno vengono uccise nelle nostre strade, un intero paese che scompare, e per chiedere al Governo di correggere il testo in discussione al senato per garantire più sicurezza stradale. Come Pd già alla Camera e adesso al Senato abbiamo presentato emendamenti per mettere la difesa della vita al primo posto. Non sprechiamo questa occasione per andare nella direzione della prevenzione, di costruire città più sicure, vivibili e a misura di persona”.
“Mentre si scrive un decreto pasticciato e repressivo e si ostacolano esperienze eccellenti sulle citta30, si tagliano i fondi per il trasporto pubblico locale, la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale tornando indietro di 40 anni su un modello esclusivamente autocentrico. Non ci fermeremo!”, concludono Corrado e Casu.
Ecco le condizioni dei treni mentre il ministro insiste sul Ponte per il quale chiede ancora più risorse e accetta tagli ai trasporti e ai servizi garantiti dagli enti locali. È troppo impegnato a fare propaganda contro gli immigrati e perde di vista le condizioni di chi viaggia.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“La crisi dei trasporti continua ma il Governo fa finta di non accorgersene. Alla domanda su quali sono gli effetti concreti delle iniziative attuate dal Ministro Salvini per le proprie dirette competenze e responsabilità per fronteggiare il problema della rete sovraccarica anche oggi non abbiamo avuto risposta. Intanto la stagione dei disagi e i disservizi continua soprattutto per pendolari e lavoratori che devono raggiungere il mezzogiorno e le aree interne, e insieme ai ritardi record cresce il prezzo dei treni che come denunciato dal Corriere della Sera per le prossime festività ha già raggiunto le stelle con biglietti già venduti anche a 340 euro per arrivare da Milano a Reggio Calabria. Salvini deve fare il ministro, non può continuare ad essere sempre assente tranne quando si presenta per tagliare il nastro dell'avvio di un cantiere!”, Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente in Commissione Trasporti che oggi ha presentato alla Camera in un'interpellanza urgente dei deputati pd al ministro Salvini.
“Apprendiamo inoltre dal Foglio - continua il parlamentare - che la privatizzazione di Fs va avanti e potrebbe riguardare la Rete dividendola tra una rete di serie a e una rete di serie b contribuendo a rendere ancora più alto il caro prezzi per i viaggiatori. L'esperienza inglese dimostra i gravi disastri che si determinano quando si privatizza un monopolio come l'infrastruttura ferroviaria". "Se l’obiettivo di questo Governo è non risolvere i problemi del trasporto ferroviario per poter giustificare una privatizzazione per fare cassa sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori, la nostra opposizione sarà totale nell’interesse nazionale che ormai il Governo dei Patrioti ha ormai completamente dimenticato", conclude Casu.
“Nei trasporti serve più sicurezza contro le aggressioni, servono interventi, servono investimenti, servono controlli, tutto quello che il ministro Salvini non sta facendo e che invece è contenuto nel documento elaborato dal coordinamento nazionale dei circoli della mobilità del Partito Democratico. L'abbiamo presentato qui in Parlamento perché vogliamo legare l'azione del Partito sul territorio, l'azione dei nostri circoli, l'azione dei nostri militanti, con l'azione dei nostri eletti, dei nostri eletti in Parlamento, perché su questo tema, sul grande tema del diritto alla mobilità, sul grande tema della sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori e al tempo stesso per i passeggeri, per i cittadini, vogliamo caratterizzare la nostra azione nei prossimi mesi sul territorio e nelle istituzioni. Il ministro Salvini non si sta occupando di una questione così grave, lo faremo noi”. Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente della commissione Trasporti, a margine di un’iniziativa presso la Sala Berlinguer del Gruppo dem, alla presenza della presidente dei deputati Pd Chiara Braga, il senatore Antonio Misiani, responsabile nazionale Economia e Infrastrutture Pd, i deputati dem componenti della commissione Trasporti, Roberto Morassut, Anthony Barbagallo (capogruppo) Valentina Ghio e Ouidad Bakkali, Antonio Casella (responsabile coordinamento nazionale circolo dei trasporti Pd), Eleonora Martellotti (circolo mobilità e trasporti Pd Venezia), Valeria Mascoli (circolo ferrovieri Roma) e Antonio Siclari (circolo trasporti metropolitano Firenze).
Non è ancora aperto neanche un cantiere, ma quello che continua a aumentare è lo spreco di risorse pubbliche. Oggi scopriamo che il capogruppo della Lega Molinari chiede 3 mld di euro in più rispetto a quanto previsto nella legge di bilancio dello scorso anno per realizzare il Ponte sullo Stretto, il giocattolo di Salvini, l’unico progetto di cui si occupa il ministro delle Infrastrutture mentre i trasporti pubblici sono sull’orlo del collasso.
Risorse che si vanno a prendere ancora una volta dai Fondi di sviluppo e coesione, cioè i pochi finanziamenti rimasti a disposizione delle Regioni del Sud.
E’ scandaloso che i costi del Ponte continuino a aumentare e siano già arrivati a 16,6 mld per un’opera inutile, dispendiosa e portata avanti con forzature inaccettabili persino rispetto alle norme sulla sicurezza sismica.
Oggi la sentenza del TAR ha confermato quello che i dati a Bologna e in tutta Europa hanno già dimostrato da tempo: se tutte le principali città vanno nella stessa direzione del Sindaco Lepore non è certo per portare avanti un complotto internazionale contro il Ministro Salvini ma perché le città 30 servono a fermare la scia di sangue sulle nostre strade. Il Governo inverta la rotta: i Sindaci che mettono la sicurezza stradale al primo posto vanno sostenuti, non ostacolati” Così il vicepresidente della commissione trasporti della camera, il deputato democratico Andrea Casu.
Salvini non deve chiedere chiarimenti, deve darli. Se il Ministro non ha la più pallida idea di cosa succede lungo i binari italiani, è un problema ma è lui che deve rispondere delle inefficienze” afferma il vicepresidente della
Commissione trasporti a camera, il democratico Andrea Casu in risposta alle dichiarazioni del Ministero dei Trasporti, che riferiscono di "chiarimenti necessari" sul treno Roma-Genova partito con 50 minuti di anticipo.
"Di fronte a episodi che creano disagi enormi ai viaggiatori e incertezza per i lavoratori, non possiamo limitarci a parole vuote che sono solo l’ammissione della sua incompetenza," conclude Casu.
Casu: gravi disservizi, ai rimborsi per ritardi si sommano adesso quelli per gli anticipi
"Se oltre ai rimborsi per i ritardi, dovremo anche pagare quelli per le partenze in anticipo che lasciano a piedi centinaia di persone, dove andranno a finire i conti delle ferrovie?". Così il democratico Andrea Casu, vicepresidente della commissione trasporti della camera commenta le numerose lamentele dei tanti passeggeri che ieri non hanno potuto viaggiare sul treno freccia argento Roma-Genova perché partito con cinquanta minuti d’anticipo senza dare alcuna comunicazione. “Come Partito Democratico, presenteremo un’interrogazione parlamentare per chiedere conto direttamente al ministro dei Trasporti Matteo Salvini di questa nuovo grave disservizio” sottolinea Casu.
"Se Salvini oltre a occuparsi di festeggiare la Vittoria di Trump e fare post sui social contro la presunta minaccia delle “zecche comuniste” pensasse anche a fare il Ministro dei Trasporti magari queste cose non succederebbero” sottolinea Casu. “Fare il Ministro dei Trasporti significa prendersi carico dei problemi reali dei cittadini, garantendo puntualità, efficienza e un servizio degno del Paese," conclude Casu.
“Il delicatissimo affare Ita-Lufthansa continua a celebrarsi nelle stanze dei bottoni del Mef piuttosto che nelle aule parlamentari. Con le organizzazioni sindacali escluse dagli incontri, così come anche i lavoratori. E in più in queste ore giungono voci su accordi e accordicchi in deroga rispetto al piano industriale e quanto sottoscritto dallo stesso Mef con la compagnia di bandiera tedesca. Lo diciamo chiaramente: No alla svendita di Ita, i patti vanno rispettati e ci opponiamo ad ulteriori sconti sul prezzo di uno dei gioielli italiani”. Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, che sulla fusione Ita-Lufthansa ha depositato interrogazione urgente chiedendo altresì al governo di riferire in Parlamento.
“Su quest’ennesimo gioco al ribasso – afferma – il Pd continuerà a vigilare per impedire manovre strane che vanno anche contro quanto deciso e comunicato dallo lo stesso governo in precedenza”.
*Presentata mozione unitaria Pd, M5S, Avs, Azione e Italia Viva*
Le opposizioni hanno presentato una mozione congiunta per il sostegno e lo sviluppo delle aree interne. Pd, M5S, Avs, Azione e Italia Viva chiedono al governo di realizzare un piano articolato di interventi concreti per promuovere la crescita economica e sociale delle aree interne, storicamente svantaggiate e bisognose di sostegno. In un momento in cui è essenziale colmare le disparità territoriali, l’interpellanza congiunta propone una serie di misure coordinate per favorire l’inclusione, lo sviluppo e il benessere nelle aree periferiche del Paese. Dalla sanità ai trasporti, dai servizi pubblici essenziali agli incentivi per le imprese, con questo atto parlamentare le opposizioni chiedono di incentivare la crescita economica delle aree interne attraverso misure fiscali vantaggiose per le imprese, di rafforzare i sistemi di premialità per chi investe nelle zone meno sviluppate e carenti di infrastrutture, con particolare attenzione al ricambio generazionale. Si propone, inoltre, di agevolare la fusione dei comuni sotto i 5.000 abitanti e di sostenere l’attrattività delle aree periferiche attraverso incentivi economici e soluzioni abitative per il personale scolastico e sanitario. La proposta impegna il Governo a rivedere la normativa sugli ospedali di aree disagiate, con l’obiettivo di garantire un soccorso tempestivo per le patologie tempo-dipendenti, e di rafforzare il sostegno alla non autosufficienza attraverso servizi integrati socio-sanitari con attenzione alla domiciliarità. In ambito educativo, si chiede di preservare il diritto all’istruzione in questi territori, evitando la chiusura delle scuole. Inoltre, viene proposta la creazione di un piano pluriennale per sostenere biblioteche pubbliche e strutture culturali, così come l’incremento del fondo per i comuni marginali al fine di supportare le attività locali oltre il 2026. Il documento propone anche interventi per scongiurare la riduzione degli sportelli postali e bancari nelle aree interne, e per risolvere il problema della copertura di telefonia mobile nelle zone già servite dalla fibra ottica. Viene richiesto un piano di manutenzione straordinaria per la viabilità, soprattutto quella rurale, insieme a un programma di riuso del patrimonio edilizio. La mozione impegna inoltre il Governo a potenziare il trasporto pubblico locale con modalità flessibili, come il trasporto a chiamata, garantendo collegamenti con aeroporti e alta velocità, e incentivando la gratuità per studenti e lavoratori residenti. Per migliorare i servizi locali, si chiede di rafforzare gli organici degli enti locali nelle aree periferiche e di incentivare il lavoro agile e la creazione di spazi di coworking. Viene proposto di agevolare la costituzione di comunità energetiche locali e di riconoscere compensazioni per i comuni che offrono servizi ambientali di rilievo. Si richiede inoltre l’esenzione dei comuni montani fino a 3.000 abitanti dal contributo al Fondo di solidarietà e di promuovere interventi per contrastare il dissesto idrogeologico, incentivando la manutenzione forestale e la prevenzione degli incendi. Infine, l’interpellanza include la proposta di un piano di forestazione e l’adozione di sistemi di monitoraggio meteorologico nelle aree interne per accrescere la resilienza agli eventi climatici estremi. Le forze di opposizione sfidano il Governo su queste ed altre misure, indispensabili per assicurare una crescita più equa e sostenibile in tutte le aree del Paese.
“Il governo dica con chiarezza se vuole difendere gli uffici postali o se ha intenzione di farli chiudere”, lo chiede la vicepresidente PD alla Camera e componente Commissione Trasporti Valentina Ghio dopo le ultime notizie di stampa che a Genova parlano del rischio di chiusura di cinque uffici postali.
“Il 25 settembre scorso durante un’audizione in Commissione Trasporti alla Camera l’amministratore delegato di Poste presentando il Piano industriale, aveva assicurato, a nostra specifica domanda, che non erano previste chiusure di sportelli, ma al massimo una rimodulazione sulla base di richieste precise. Ora invece scopriamo che non è così, sicuramente per la Liguria, e ci chiediamo se anche in altre regioni si stanno pianificando nuove chiusure. La preoccupazione per le scelte che il governo sta portando in questi mesi su Poste è grande, dopo la conferma di un ulteriore ingresso di privati in Poste, scelta che ha generato apprensione tra lavoratori e sindacati, che in prima battuta non sono neanche stati coinvolti nelle decisioni.
Gli sportelli postali sono fondamentali non solo perché erogano un servizio importante, ma perché rappresentano un presidio per i territori, sia nei piccoli paesi a rischio di spopolamento, sia nei quartieri delle grandi città, che spesso hanno una mobilità congestionata e poco praticabile, soprattutto per gli anziani. Ho presentato un’interrogazione alla Camera, insieme ai deputati Orlando, Barbagallo, Bakkali, Casu, Morassut, Pastorino, per chiedere al governo di parlare in modo chiaro del futuro di Poste italiane e scongiurare ulteriori chiusure a un servizio necessario e vitale per i cittadini”, conclude Ghio.
“Il Pd è accanto accanto ai lavoratori del comparto trasporti oggi in sciopero. Comprendiamo le loro rivendicazioni loro la cui responsabilità va ricondotta a Matteo Salvini, un ministro inadeguato, incapace a dare risposte e strategie di miglioramento al sistema del trasporto pubblico locale”. Così Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
“Salvini se la prende con i lavoratori per mascherare la sua totale inadempienza ad affrontare i problemi e a migliorare i servizi. Ma le richieste dei lavoratori sono giuste e lo dimostrano anche i numeri della manovra di bilancio dove il governo ha stanziato solo 120 milioni per il 2025, quando ne servirebbero almeno 1,7 miliardi per sostenere servizi, lavoratori e comuni”, conclude Ghio.
“Se oggi il trasporto è bloccato dallo sciopero generale e migliaia di cittadini ne pagano le conseguenze, qualcuno dovrebbe assumersi le vere responsabilità. Mi riferisco a Matteo Salvini che in questa legislatura ha fatto di tutto, tranne che il ministro dei Trasporti”. Lo dice Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera.
“Per lui – continua il deputato dem - le cose vanno sempre bene o, quanto è costretto ad ammettere errori, è sempre colpa di qualcun altro. Ma i numeri parlano chiaro: l'intero comparto trasporti è al collasso per inerzia, mancanza di risorse e assenza di investimenti”. “Nella manovra economica non c'è un solo euro a disposizione per risolvere i problemi ma sono sicuro che Salvini troverà un nuovo capro espiatorio”, conclude Barbagallo.