oggi presentazione rapporto Ismea-Svimez
“I segnali incoraggianti, per quantità e qualità, evidenziati dal Rapporto Ismea-Svimez sull'agricoltura nel Mezzogiorno - i dati saranno presentati oggi a Montecitorio - registrano un importante giro di boa. Per la prima volta il Pil del Sud registra una crescita dello 0.8% contro lo 0.5% del centro-nord e al Sud salgono a 26.587 le imprese agricole condotte da under 35 nel 2016, il 52% di quelle presenti in Italia. Si tratta di giovani di cui la metà è laureata, il 57% fa innovazione, il 74% e' orgoglioso del lavoro fatto, il 78% è più soddisfatto di prima”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio commentando il primo rapporto Ismea/Svimez sull'Agricoltura nel Mezzogiorno.
”Sono segnali – spiega - che impongono alla politica e alle istituzioni una capacità non solo di favorire la crescita economica dell'area e del prodotto interno nazionale ma anche di cogliere e valorizzare l'idea che la terra non è più soltanto il luogo della tradizione e delle radici. Che l'agricoltura può rappresentare, se esercitata con competenze e azioni innovative, un veicolo importante per avviare attività imprenditoriali moderne, professionalmente e socialmente gratificanti, capaci di interagire positivamente con i valori ambientali nell'ottica della sostenibilità e del superamento della rottura del legame tra l'uomo e la natura”.
“I dati - prosegue il capogruppo Pd - ci dicono che il sistema agroalimentare del Mezzogiorno mostra significativi segnali di ripresa divenendo uno dei principali perni su cui appoggiare una credibile strategia di rilancio dell'economia meridionale. Credo però che vada sottolineato, in particolare, la capacità del settore di generare nuova occupazione, soprattutto giovanile, a cui si accosta significativamente l'aumento rilevante del numero di iscritti agli istituti di agraria ed alle facoltà di agraria. Naturalmente – conclude Oliverio - restano molti punti di debolezza che vanno affrontati affrontati con la stessa determinazione mostrata dal governo attuale, e da quello che l'ha preceduto, se si vuole consolidare il circolo virtuoso di sviluppo affidando al settore primario il ruolo di protagonista della ripresa economica del Sud e dell'Italia”.