“Che Zaia possa parlare di successo è indiscutibile. Maroni, proprio no”. Lo dichiara Antonio Misiani, deputato del Partito democratico, per commentare l’esito del referendum consultivo tenuto ieri in Veneto e Lombardia.
“A venti punti di distanza dal Veneto – spiega - e con risultati non ancora ufficiali a sedici ore dalla chiusura dei seggi (una vergogna da repubblica delle banane...), farebbe meglio a tornare con i piedi per terra, perché la verità è che in Lombardia il referendum è stato in mezzo flop. Il presidente della regione aveva a favore tutto il centrodestra, tutto il M5S e buona parte del centrosinistra, a partire dai sindaci lombardi del Pd. Nonostante questo larghissimo consenso di partenza, i 55 milioni di euro spesi tra tablet e propaganda e l’asticella del successo furbescamente abbassata dal 51 per cento dichiarato ad agosto al 34 per cento di pochi giorni fa, ha portato alle urne la metà dei lombardi che avevano votato nel referendum costituzionale del 4 dicembre scorso”.
“Se questo era il primo passo della campagna elettorale per le regionali, Maroni è indubbiamente partito male”, conclude.