" Secondo l'ISTAT crescono reddito e potere d'acquisto delle famiglie e diminuisce la pressione fiscale. Su questi dati, come al solito, si sono scatenati i commenti: da una parte, la comprensibile e condivisibile soddisfazione del Governo; dall'altra, l'attacco delle opposizioni. Come sempre, sarebbe opportuno ragionare per valorizzare quello che migliora la situazione esistente e, al tempo stesso, correggere limiti e difetti". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
"Il tema del potere d'acquisto delle famiglie - prosegue - non è soltanto un positivo indicatore di benessere, ma anche una preziosa leva di politica economica per il sostegno della crescita, come ci ha ricordato Mario Draghi. Affinché questi dati abbiano una ricaduta positiva sull'insieme dei cittadini, va garantita un'equa distribuzione delle risorse e va proseguita la battaglia contro la povertà, perché la crisi ha prodotto troppa diseguaglianza".
"Il rinnovo del contratto dei lavoratori della Pubblica Amministrazione - spiega Damiano - può rappresentare un ulteriore fattore di miglioramento del potere d'acquisto, a fronte di una bassa inflazione, ma il nostro obiettivo dev'essere quello di innalzare, a livello generale, tutti i salari per sostenere la crescita del Paese".
"L'attuale logica economica della concorrenza al massimo ribasso contraddice questo presupposto, perché si basa, al contrario, sulla compressione delle retribuzioni. Essa va dunque combattuta perché non è solo antisociale, ma anche antieconomica e perché favorisce la fuga all'estero dei nostri giovani maggiormente formati", conclude.