“Le dichiarazioni di Filippo Vannoni sulla gestione dell’inchiesta Consip, lasciano letteralmente sbalorditi”. Lo dichiara Franco Vazio, deputato del Partito democratico, a proposito delle parole di Filippo Vannoni davanti alla Sezione disciplinare del Csm.
“Vannoni – spiega - sarebbe stato ‘intimidito’ con domande pressanti e concentrate sui ‘rapporti con Matteo Renzi’. Avrebbe anche riferito una frase (‘vuole fare una vacanza a Poggioreale’) che, racconta, gli sarebbe stata rivolta dal pm Woodcock, di fronte alla quale rimase ‘colpito e intimidito’. E ancora: ‘Parlavano tutti insieme, un gruppo corale diceva «confessi», o «chi te l'ha detto», «So solo che volevo uscire di lì. Per questo feci il nome di Lotti per cavarmi di impaccio». Sono sbalordito e profondamente turbato. Quelle di Vannoni sono affermazioni di una tale gravità che evocano pressioni e scenari eversivi che non necessitano di alcun ulteriore commento. Quando un potere - la magistratura - che ha il compito di indagare e reprimere i reati, si fa artefice di atti e pressioni così gravi per colpire un altro potere, come sembrerebbe dalle parole di Vannoni, è l’impianto costituzionale dello Stato che viene messo in pericolo”.
“Il Csm deve fare presto e andare fino in fondo a questo processo, perché in gioco non c’è solo l’impianto accusatorio a carico di Luca Lotti e l‘onorabilità di un ex presidente del Consiglio e di un ex ministro, ma anche e soprattutto il destino e la tenuta delle istituzioni”, conclude.