“Dalle prime audizioni nelle commissioni Finanze e Lavoro sul decreto Di Maio emerge in modo evidente una certa frettolosità nell’aver redatto un provvedimento che non solo ha avuto problemi di copertura finanziaria ma contiene vere e proprie criticità che ne minano l’efficacia”. Lo dichiara la capogruppo Pd in commissione Lavoro Debora Serracchiani.
“Se è vero che per decreto non si crea lavoro – aggiunge la deputata dem -, però si può complicare o addirittura impedire la creazione di nuovi posti, provocando sacche di irregolarità. Tutti i soggetti auditi sono stati concordi nel ritenere che il punto non è aumentare il costo del contratto a termine, perché per creare lavoro si deve ridurre il costo del tempo indeterminato in modo strutturale. La strada giusta in questo senso è la riduzione del cuneo fiscale come si sta impegnando a fare il Pd emendando il decreto”.
“ I vincoli sul tempo determinato non servono a nulla - prosegue Serracchiani - e la tutela al lavoratore la dà il lavoro non il contenzioso sul suo contratto. Va inoltre sostenuta l’economia e creato un ambiente che agevoli l’attrazione di investimenti. Le norme sulle delocalizzazioni, che in linea di principio hanno un fondamento, rischiano di non colpire le frodi e l’uso disinvolto dei fondi, quanto il sistema produttivo italiano che è fatto anche di imprese che sono già fortemente internazionalizzate e che investono all’estero anche per rafforzare la presenza in Italia. Così – conclude - si rischia inoltre di frenare investimenti stranieri nel nostro Paese per l’indeterminatezza delle norme”.