Il ministero della Salute, pur consapevole della gravità della patologia dell’acufene e dell’alto numero di persone affetto da questo disturbo, nel rispondere alla mia interrogazione oggi in commissione, ha dichiarato che non intende inserire la patologia nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza per mancanza di risorse. Nel ritenermi totalmente insoddisfatta della risposta, devo stigmatizzare l’indifferenza dell’esecutivo verso una platea, anche molto cospicua, di malati che chiedono semplicemente che venga rispettato il loro diritto alla salute.
Per mesi siamo stati costretti a sorbirci i numerosi annunci di cambiamento e di inversione di rotta che il nuovo governo avrebbe attuato, soprattutto in sanità. Ebbene se questo è il cambiamento allora abbiamo un grosso problema. Il messaggio per i malati di acufene è chiaro: non ci sono le risorse per inserire la patologia nei Lea, tantomeno per riconoscerla come cronica ed invalidante. La stessa ministra, in audizione in Parlamento, aveva assicurato che avrebbe messo mano all’aggiornamento dei Lea provvedendo ad eliminare quelle prestazioni ritenute ormai obsolete in favore di altre più performanti, a risorse invariate. Oggi devo constatare, con amarezza, che si tratta dell’ennesimo annuncio mediatico.
Lo afferma Elena Carnevali, della presidenza del Gruppo Pd della Camera.