"Grazie ancora una volta alle forze dell'ordine, a coloro che hanno svolto le indagini e fatto emergere l'ennesima rete che sfruttava uomini e lavoro". Lo dichiara Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, a proposito dell'operazione della polizia di Pistoia contro il fenomeno del caporalato.
"Le importanti indagini svolte – continua ma anche tutti gli osservatori sul fenomeno e i dati in possesso dei controllori raccontano che la Toscana è tutt'altro che immune al fenomeno del caporalato. Nel caso di ieri ci siamo trovati di fronte a manodopera sfruttata retribuita 4 euro l'ora nei vigneti e negli uliveti nelle province di Pistoia, Prato, Firenze, Siena, Lucca, Arezzo e Pisa. Sono state riscontrate condizioni disumane per decine di lavoratori, in gran parte africani richiedenti asilo o titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari, che hanno portato anche al sequestro di 4 furgoni che servivano a trasportare gli operai. Furgoni come quelli che abbiamo visto in estate nei campi del sud del nostro Paese, ridotti a un accumulo di macerie mescolati a corpi e pomodori. Operai che, anche questa volta, rischiavano la vita, perché viaggiavano su mezzi coperti da teli in pvc, seduti a terra sui cassoni in metallo degli autocarri”.
“Le cose da fare per combattere uno sfruttamento che non risparmia nessuna parte del Paese sono innanzitutto applicare fino in fondo la legge sul caporalato, accrescere i controlli, e sostenere le filiere ed il lavoro trasparente, in modo da isolare i caporali e rendere il ruolo agire sempre più difficili nella nostra Regione crescono però le imprese, i consorzi, le organizzazioni che in piena autonomia stanno investendo sulle filiere etiche. La Toscana può fare da capofila e rappresentare un modello virtuoso dove convivono imprese e imprenditori seri che hanno scelto la qualità, il rispetto e la tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori”.