“A che titolo il presidente del Consiglio a dicembre chiamava diversi membri della famiglia Malacalza, soci di Carige, per fare pressioni sull’aumento di capitale, proposto dal consigliere d'amministrazione Mincione, di cui Conte è stato avvocato?”. Lo chiedono Michele Anzaldi e Carmelo Miceli, deputati del Partito democratico, a proposito delle notizie di stampa su due chiamate fatte dal premier Conte alla famiglia Malacalza.
“Quale funzione istituzionale – continuano - stava espletando il premier Conte con quelle chiamate, visto che l’aumento di capitale, poi bocciato dall’assemblea degli azionisti, era una questione in quel momento interna alla Banca? Se proprio doveva esserci un’interlocuzione governativa, perché quelle chiamate non le ha fatte il ministro competente? La storia degli ultimi mesi di Carige, culminata con il Cdm clandestino che ha stanziato circa 5 miliardi per mettere in sicurezza la banca, deve ancora essere scritta, innanzitutto, comprendendo quali siano i veri legami tra Conte e il suo cliente Mincione, i cui interessi, nella vicenda Retelit, sono già stati portati all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, che li ha prontamente soddisfatti”.
“Sull'argomento è stata peraltro presentata un'interpellanza parlamentare, ad oggi ancora in attesa di risposta”, concludono.