“Purtroppo Quota 100 è un abito disegnato su misura per un lavoratore maschio di una grande impresa del Nord o inserito nel pubblico impiego. Sono queste le due categorie, le due figure tipo, evidentemente in grado di accumulare 38 anni di contributi, in continuità, fino al raggiungimento dei 62 anni di età. Mentre ad essere penalizzate e tagliate fuori dalle nuove regole restano invece le donne, vittime di carriere più accidentate, proprio in virtù del ruolo sociale svolto come madri o nel lavoro di cura in famiglia. Proprio per tenere nella giusta e dovuta considerazione la peculiarità della vita delle donne, il Partito democratico ha presentato una serie di emendamenti che permettono la riduzione della Quota 100 di un anno per un figlio e di due anni nel caso di due o più figli. Si tratta di misure condivise e sostenute anche da tutte le organizzazioni sindacali che hanno preso parola durante le audizioni. Anziché limitarsi alle frasi di circostanza in occasione dell’8 marzo, i parlamentari di M5s e Lega potrebbero prendere posizione a sostegno di questo pacchetto di emendamenti che danno centralità e rispetto al ruolo sociale delle donne”.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Dem in commissione Lavoro della Camera.