“Antonio Tajani ha detto cose offensive per la storia, per la memoria, per i valori che stanno alla base della democrazia. Più che da Presidente di tutti, sembra aver parlato come vecchio tifoso di quella monarchia che favorì l’ascesa del fascismo, avallò la vergogna delle leggi razziali. Sono cose pericolose, perché - e Tajani lo sa - sono cose non solo del passato, ma attuali: in giro per l’Europa e per l’Italia pulsioni e fatti razzisti, discriminazioni, sono all’ordine del giorno e nessun segnale ambiguo può essere dato. Tanto più da chi ricopre ruoli istituzionali europei e rappresenta un Paese che ha pagato un prezzo incalcolabile per la dittatura e la guerra volute dal fascismo, che - come disse Matteotti - non è una idea, ma un crimine”.
Lo afferma Walter Verini, deputato del Pd.