“La pronuncia della Corte costituzionale tedesca è sbagliata e inopportuna sia nel merito che da un punto di vista procedurale. Tale decisione si fonda su principi pericolosi che rischiano di minare le fondamenta stesse del diritto europeo. L'ordinamento dell'Unione è dotato infatti di primato ed effetto diretto rispetto agli ordinamenti nazionali. La validità e l'interpretazione degli atti delle istituzioni Ue così come l'interpretazione dei trattati spetta in ultima istanza alla Corte di giustizia. La Bce è un'istituzione autonoma e indipendente, che opera e si occupa di gestire la politica monetaria in via esclusiva nel rispetto del principio di attribuzione. Bene, quindi, l'attenzione della Commissione per verificare l'apertura anche di una procedura di infrazione nei confronti della Germania. Non lasciamoci però distrarre dal lavoro politico che il ministro Amendola e il governo stanno portando avanti a Bruxelles per un Recovery Fund all'altezza delle sfide. Non è il tempo di proposte e accordi al ribasso. Ma delle scelte coraggiose, come quelle assunte finora. Attendiamo fiduciosi la proposta di domani della Commissione”.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee, nel corso dell'audizione del ministro Amendola di fronte alle Commissioni riunite Politiche dell'Unione europea di Camera e Senato, commentando la sentenza del Tribunale costituzionale federale tedesco dello scorso 5 maggio sulla legittimità del quantitative easing della Bce.