Dichiarazione on. Andrea Romano, deputato Pd
“Ancora arresti a Hong Kong: tre ragazzi e una ragazza, di età compresa tra i sedici e i ventuno anni con la colpa, secondo le autorità cinesi, di avere postato sui social media un testo che ne chiedeva l’indipendenza. E’ solo l’ultimo episodio di una lunga catena di repressioni che hanno colpito in queste settimane molte centinaia di cittadini di Hong Kong, arrestati in base alla nuova legge sulla sicurezza nazionale, approvata dalle autorità di Pechino in aperta violazione degli accordi internazionali già sottoscritti.” Così il deputato del Pd Andrea Romano, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto del gruppo Pd relativa alla mozione sul rispetto dei diritti umani in tale territorio. Per Romano, “la partita che è in corso a Hong Kong riguarda anche noi, noi italiani e noi europei. Perché la democrazia è sotto attacco ovunque in questa fase della nostra storia. Ecco perché – ha proseguito Romano - oggi difendere la democrazia significa difendere concretamente i diritti umani, ovunque quei diritti siano minacciati e negati. Quello che accade a Hong Kong è una flagrante e massiccia violazione dei diritti umani condotta con motivazioni arbitrarie da una potenza (la Cina) che ha stracciato nei fatti i patti che aveva sottoscritto a suo tempo. La strada da seguire – per l’esponente del Pd - è quella indicata dalla mozione del suo gruppo: “un’azione congiunta a livello europeo perché i rapporti con Pechino siano improntati ai principi e ai valori fondanti sanciti dall'articolo 21 del Trattato sull'Unione europea, che stabilisce che l'azione dell'Unione europea sulla scena internazionale si fonda sui princìpi di democrazia, Stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, rispetto della dignità umana, principi di uguaglianza e di solidarietà e rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”. “D’altra parte il PD – ha concluso Romano - conduce la sua battaglia per i diritti civili a HK così come in qualunque altro scenario dove vi sia un attacco ai diritti civili. Non facciamo distinzioni tra la Russia, l’Ungheria, la Cina o il Venezuela. Ovunque vi sia una violazione dei diritti umani, l’Italia deve far sentire la propria voce con l’autorevolezza della propria storia e con la forza di una politica estera che può vantarsi di avere sempre promosso i diritti umani.”