“In questa fase politica, caratterizzata dalla definizione della Legge di Bilancio e dei programmi per il Recovery Fund è fondamentale porre al centro la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. I bambini stanno pagando un prezzo molto alto per questa crisi sanitaria, economica e sociale. L’Unesco evidenzia che la pandemia ha provocato il più grande sconvolgimento dei sistemi educativi della storia, colpendo nel mondo quasi 1,6 miliardi di bambini in età scolare. Le stime attuali indicano che 24 milioni di bambini molto probabilmente non torneranno più in classe. Un'indagine condotta dalla società italiana delle cure primarie pediatriche in Lombardia ha evidenziato che durante il lockdown i bambini hanno manifestato vari segni di disagio psicologico e comportamentale. Per questo motivo, con l’Intergruppo parlamentare ‘Infanzia oltre il covid’, abbiamo presentato una mozione perché il governo si impegni nella definizione di chiare azioni destinate proprio ai più piccoli”.
Così le deputate e i deputati dell’Intergruppo Infanzia, Lattanzio, Siani, Casa, Di Giorgi, Fragomeli, Fusacchia, Gribaudo, Muroni, Nitti, Piccoli Nardelli, Quartapelle, Rizzo Nervo, Serrachiani e Viscomi.
“Abbiamo inserito nella mozione - aggiungono - proposte per: definire il prossimo Piano Nazionale Infanzia e Adolescenza; dedicare attenzione alla fascia 0-6 anni e alle politiche a sostegno della genitorialità; investire nella misure della Child Guarantee e impiegare per l’infanzia le risorse del Recovery Fund; dare attuazione all’Assegno Unico, al Family Act e trasformare i criteri di assegnazione del Rdc in relazione alla presenza di figli minori; sostenere il ruolo del Terzo settore e dell'associazionismo civico come co-protagonisti della comunità educante, anche con Patti educativi territoriali e Nuclei Educativi di Prossimità; sostenere la diffusione di interventi a favore della tutela della sfera emotiva e psicologica; investire sul capitale umano delle giovani generazioni e sostenere il diritto allo studio. E’ urgente - concludono - implementare le politiche che pongano solide basi per l’infanzia e l’adolescenza, con un approccio strategico ‘bambinocentrico’ integrato, prendendo atto dei nessi tra ciò che produce benessere per i più piccoli e le condizioni di contesto in cui vivono”.