Istituzioni
RIFORMA DEL MES E RECOVERY FUND
Dopo aver ascoltatole comunicazioni del Presidente Conte in vista del Consiglio europeo, in occasione del quale i capi di Stato e di governo affronteranno questioni decisive per il futuro dell’Europa, come le misure per contrastare la pandemia, abbiamo sottolineato come nessun Paese può gestire da solo le emergenze e le problematiche sanitarie, economiche e sociali che questa pandemia porta con sé.
L'Europa ha mostrato capacità, ha fatto passi avanti.
Il nostro invito è a rafforzare la cooperazione per combattere il virus, per combattere la pandemia, per proteggere le famiglie e i nostri cari da questa orribile crisi sanitaria. Quindi che i vaccini siano accessibili in modo rapido, efficace, gratuito.
Il Presidente Ciampi diceva: “sono un cittadino europeo nato in terra d’Italia”.
L'Europa è davvero la nostra Patria, il nostro destino comune, è la casa comune. Ed è così grazie alla lungimiranza e al coraggio dei padri fondatori che per primi hanno voluto un'Europa solidale, un'Europa capace di superare gli egoismi nazionalistici.
Siamo favorevoli alla revisione del MES. L’alternativa, dire di no all'attuale riforma, è quella di mantenerci il MES così com'era prima. Questa è una riforma richiesta da tutte le Nazioni, da tutti i Paesi aderenti.
Il nostro orizzonte è quello di un'Europa più politica.
Se qualcheduno pensa che l'Europa si costruisca con palingenesi improvvise rimane un populista scollegato dalla realtà. L'Europa si costruisce con compromessi successivi, si costruisce passo dopo passo con la fatica dell'ascolto delle ragioni degli altri e questa è la dimostrazione che questo lavoro premia. Noi abbiamo bisogno, come diceva De Gasperi, anche di una volontà politica superiore, di palesare il fine che vogliamo raggiungere.
Noi siamo impegnati nella costruzione di qualcosa di più grande, di una sintesi superiore agli interessi nazionali. E dobbiamo riuscire a convincere le famiglie, le imprese, le istituzioni italiane che questa sintesi è la risposta migliore alle grandi sfide che abbiamo davanti.
Il tema del Recovery fund è molto importante.
Serve un pieno coinvolgimento del Paese sui progetti del Recovery.
Vogliamo che il Paese discuta dell'ambiente, della transizione ecologica, del rafforzamento delle tutele del lavoro, della parità uomo-donna, salariale e non solo. Vogliamo che il Paese discuta di questo in maniera profonda.
Vogliamo che Palazzo Chigi chiami i sindacati, le imprese, i comuni, le regioni e che insieme si costruisca il grande piano di rinascita del nostro Paese, perché questo è il compito e il metodo che noi auspichiamo.
E’ fondamentale non commissariare il Parlamento perché è lì che si esprime la volontà popolare.
Queste riforme serviranno a dare un'Europa più giusta, più forte e più unita. E, grazie a questa Europa dei diritti, grazie a questa Europa dei doveri verso gli altri, grazie a questa Europa che non gira la testa dall'altra parte quando qualcuno soffre, io credo che noi potremo insieme, grazie a questa Europa, risorgere da questa terribile crisi.