“La decisione di chiudere gli impianti sciistici, al netto di una tempistica discutibile, impone un problema essenziale: l’esigenza di ristori e risarcimenti adeguati, congrui e tempestivi al sistema imprenditoriale della montagna italiana, che con grande impegno e sacrificio si era presentato ai cancelletti del 15 febbraio adeguato.
Le ripercussioni economiche saranno purtroppo pesanti, perché la riapertura della stagione aveva innescato una serie di prenotazioni destinate ora a sfumare. Ci sono sul tavolo i 32 miliardi derivanti dallo scostamento di bilancio votato dal Parlamento, e riteniamo che il primo atto del nuovo governo sia attingere a queste risorse per un immediato riscontro risarcitorio all’imprenditoria montana”.
Lo dichiarano in una nota i deputati democratici Enrico Borghi (dell’ufficio di presidenza a Montecitorio), Francesca Bonomo e Roger De Menech