Alluvione: Vaccari, da governo silenzio assoluto su ristori
'Chiederemo conto in Parlamento'
'Chiederemo conto in Parlamento'
Nel corso del suo intervento in aula la deputata democratica, Cecilia Guerra, ha evocato il metodo Bignami applicato all’autonomia differenziata. La responsabile lavoro del Pd ha fatto esplicito riferimento alle recenti dichiarazioni del viceministro, Galeazzo Bignami, che, in campagna elettorale, si è detto pronto a non dare i ristori a chi si fa influenzare dal Pd. “Questo provvedimento – ha sottolineato Guerra – presenta gravi criticità nelle modalità di finanziamento introducendo tempi e criteri diversi tra regioni senza nessuna garanzia della tenuta complessiva.
Governo faccia il suo dovere e non attacchi agli alluvionati
"587mila euro. Questa è l'enorme cifra di risorse che il governo taglierà a Prato. Mancheranno così fondi essenziali per aiutare chi è in difficoltà o per agevolare le aziende del nostro distretto. Complimenti a Giorgia Meloni e a tutta la destra pratese per il grande risultato di governo e per questo ‘regalo' alla città. Dopo i tagli al fondo affitti, ai fondi contro la povertà, i mancati ristori per l'alluvione, i mai arrivati aiuti, un altro colpo alla nostra comunità.
"Il presidente della Regione Toscana Giani ha consegnato la stima ufficiale dei danni dell'alluvione in Toscana, adesso il Governo non ha più scuse: stanzi i fondi necessari a ripristini e ristori per la nostra Regione. Parliamo di due miliardi di danni, di oltre 10mila imprese coinvolte, quasi 30mila alloggi privati e un centinaio di edifici pubblici. Numeri impressionanti, per i quali avevamo già chiesto i fondi per il ristoro dei danni nel decreto Anticipi.
Finite le passerelle ci saremmo aspettati misure concrete e immediate. Invece a quasi tre mesi l’Emilia Romagna aspetta ancora di sapere quali risorse saranno messe a disposizione dei comuni, delle famiglie e delle imprese. Per questo anche oggi nella riunione di segreteria ho ribadito tutti i limiti del decreto che sta per arrivare in Aula alla Camera. Di fronte alle vaghe promesse e ai ritardi, noi abbiamo idee chiare: la richiesta è per ristori al cento per cento, come promesso dalla Meloni a pochi giorni dall'alluvione.
“Gli esercizi di vicinato non sono soltanto garanzia di sviluppo economico ed occupazionale ma rappresentano un presidio sociale irrinunciabile soprattutto per i residenti dei centri storici. In questi ultimi anni numerose attività commerciali hanno chiuso a causa della concorrenza della grande distribuzione organizzata e dell’e-commerce. La crisi energetica ha purtroppo peggiorato la situazione e senza interventi strutturali queste attività rischiano di estinguersi.
Il consiglio dei ministri ieri ha chiuso approvando delle misure sulla scuola che alcuni di noi chiedevano da tempo. Nelle settimane scorse il Pd aveva presentato degli emendamenti al decreto 1/2002, alcuni dei quali a mia firma, che andavano proprio in questa direzione, in linea con quanto stiamo facendo in questi mesi per aumentare le tutele all’infanzia durante la pandemia.
“Il governo si è impegnato a valutare l’opportunità di attivare un tavolo con le rappresentanze del mondo dell'intrattenimento per un confronto immediato sulla pianificazione delle future riaperture e per definire gli adeguati ristori economici, nel primo provvedimento utile, anche per i tanti lavoratori coinvolti nella gestione e nell’organizzazione degli eventi che stanno subendo duramente gli effetti delle chiusure a causa dell’andamento epidemiologico”.
“Con la bollinatura del decreto attuativo, possiamo finalmente vedere definiti gli aiuti del fondo perequativo istituito in occasione del cd. Decreto Sostegni in favore di tutte quelle imprese che hanno subito le conseguenze più gravi dalla pandemia che avevamo.