“Senza entrare nel merito della responsabilità penali degli indagati, e nel rispetto delle prerogative che a questi sono riconosciute dalla legge, non serve aspettare la fine di un processo penale per riconoscere che Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, è il primo e più grande responsabile politico dello scandalo dei dati falsificati in Sicilia”. Lo afferma Carmelo Miceli, deputato siciliano del Pd e componente delle commissioni Affari Costituzionali e Antimafia.
“Non sfugge ad alcun siciliano - sottolinea il deputato dem - che nella politica isolana, ciò che si scrive col nome ‘Razza’ si legge con quello di ‘Musumeci’. Musumeci e Razza, sono una sola cosa, due facce della stessa medaglia. Nessuno provi a dire che Musumeci non ha alcuna responsabilità o che, addirittura, sia la vittima di questo scandalo perché è stato tenuto all’oscuro di tutto. È Musumeci che ha scelto di appaltare interamente all’ex assessore Razza, sua longa manus, tutte le attività che gli derivavano dalla funzione di commissario regionale sull’emergenza Covid. È lui che, pur essendo il commissario regionale per l’emergenza, non ha mai ritenuto di dovere fare la benché minima attività di vigilanza e controllo su quanto stavano facendo Razza e il suo staff è questo neanche quando, nel tempo, in tanti avevamo chiesto di fare pubblicamente chiarezza proprio sul sistema di caricamento dei dati. È Musumeci che ha definito ogni richiesta di trasparenza come un vile attacco politico, un atto di sciacallaggio, senza mai eseguire, neanche ex post, i controlli e le verifiche cui era tenuto per la sua qualifica di commissario. È Musumeci che ha sempre garantito che tutto quello che veniva fatto all’assessorato alla Salute era giusto e legittimo, difendendone l’operato al punto tale da non avere alcuna remora a ingaggiare, proprio insieme a Razza, l’uno accanto all’altro, ripetuti scontri con il governo e la struttura commissariale nazionale, arrivando ad accusarli di avere adottato ‘contro la Sicilia’ provvedimenti restrittivi ‘politici’, non giustificabili per i dati in loro possesso”.
“Insomma - conclude Miceli - non c’è bisogno di attendere la fine di un processo penale per dire, senza timore di smentita, che Nello Musimeci non è adeguato al ruolo di commissario straordinario dell’emergenza Covid. E poiché, nonostante quanto accaduto, il presidente Musumeci, stavolta a differenza di Razza, non pare abbia alcuna intenzione di rinunciare, per decenza e buon senso, ad un ruolo così delicato, a tutela della vita di cinque milioni di siciliani, ho già depositato una interpella urgente per chiedere al governo di sostituirlo con un nuovo commissario straordinario regionale”.