Dichiarazione di Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali
La drammatica carenza di medici di base, soprattutto in Lombardia, è reale ma la polemica è speciosa e strumentale”. Così Elena Carnevali, capogruppo del Pd in commissione Affari sociali risponde al vice capogruppo della Lega a Montecitorio Fabrizio Cecchetti, che sulle pagine de “Il Giornale” si è scagliato contro il ministro della Salute e Pd per l'assenza di medici di base.
“Dell’aumento di medici di medicina generale e di specializzandi – aggiunge Carnevali- ne abbiamo fatto una battaglia politica come Partito Democratico e anche personale, testimoniata dagli emendamenti in molti decreti, sia per l’aumento di risorse sia per l’aumento degli assistiti per i medici in formazione, portati a 850 garantendo la qualità formativa.
Una polemica speciosa perché lo scorso anno il fabbisogno lombardo inviato dalla stessa Regione al coordinamento per medicina generale è stato totalmente soddisfatto, compresa la richiesta dei 174 posti sovrannumerari .
Da decenni – prosegue l'esponente del Pd- la programmazione della formazione medica era sottostimata e nessuna forza politica nazionale o regionale è esente da critiche. In Lombardia da oltre 23 anni governa la Lega e di fronte alle previsioni di quiescenza e le carenze strutturali non abbiamo visto finanziare anche con risorse proprie, l’immissione di borse aggiuntive, come fatto in altri Regioni. La pandemia ha purtroppo aggravato l’abbandono di molti medici, oltre alla gravi perdite umane insieme all’aumento delle necessità dei professionisti in numerose attività, dalle vaccinazioni, alle Usca, alla continuità assistenziale. Le polemiche non servono a sostituire le carenze dei medici di base – conclude Carnevali- , mentre invece possiamo sicuramente dire che con le risorse disponibili per il 2021 e quelle previste nel PNRR, grazie all’impegno del ministro Speranza e del gruppo parlamentare del Pd, potremmo finanziare fino a oltre 2900 borse di formazione per il triennio 2021-2024, tenendo presente la necessità di sostenere l’onere dei corsi e che il numero complessivo terrà conto anche dei sovrannumerari, medici ammessi al corso di formazione senza borsa ai sensi del Dl Calabria. E troverei molto più utile, piuttosto della improduttiva polemica politica, rafforzare ancora di più sia la presenza degli “amministrativi” sia della professione infermieristica nelle aggregazioni funzionali territoriali e soprattutto per le aree interne.