Mandare gli avvocati ad un incontro istituzionale, convocato da un Ministero della Repubblica Italiana, sostenere di voler parlare solo con i sindacati bypassando le nostre istituzioni, non è solo una scortesia formale, ma allude ad un’idea di relazioni industriali che mette nell’angolo la politica ed i rappresentanti del popolo italiano, riportando indietro la storia di decenni se non secoli.
Bene hanno fatto dunque la sottosegretaria Todde, il presidente della Regione Giani i sindacati e le altre istituzioni presenti a rispedire al mittente compatti una tale strategia.
Come era purtroppo facile immaginare questa vertenza non sarà per nulla semplice, perché è in gioco non solo un pezzo non secondario del futuro industriale e produttivo della nostra regione e del nostro Paese, ma anche un modo di intendere i rapporti tra l’impresa e lo Stato nelle sue articolazioni.
Noi riteniamo assolutamente legittimo che un’azienda persegua i suoi obiettivi, ma allo stesso tempo, in ossequio alla nostra costituzione, non possiamo accettare che questo avvenga a danno di centinaia di lavoratori e di un intero territorio, senza che ci sia nemmeno la voglia di un confronto nel merito.
Siamo dunque al fianco dei lavoratori e delle Istituzioni locali in questa difficile e decisiva battaglia, dalla quale si uscirà vincitori solo se manterremo compatte le nostre posizioni facendo capire all’impresa che i tempi dei padroni delle ferriere sono finiti da un pezzo, e non siamo intenzionati a farli tornare. Questa vicenda infine ripropone la necessità di aprire una discussione a livello UE sul tema delocalizzazioni in Europa.