Il consiglio dei ministri ieri ha chiuso approvando delle misure sulla scuola che alcuni di noi chiedevano da tempo. Nelle settimane scorse il Pd aveva presentato degli emendamenti al decreto 1/2002, alcuni dei quali a mia firma, che andavano proprio in questa direzione, in linea con quanto stiamo facendo in questi mesi per aumentare le tutele all’infanzia durante la pandemia. Avevamo chiesto semplificazione delle regole per le quarantene dei minori e obbligo di mascherine Fp2, cose molto semplici che però avrebbe permesso contemporaneamente una organizzazione più funzionale delle famiglie e meno punitiva sul piano del lavoro e di tutelare la salute dei ragazzi e delle ragazze. Quindi bene questi provvedimenti, ora però necessario fare uno sforzo per dimezzare i tempi di quarantena anche nella Primaria per i bambini vaccinati o guariti perché i più piccoli vivono traumi altrettanto pesanti. Non possiamo ignorare però la pandemia ha enormemente impattato sull’equilibrio psicofisico dei minori e che la Dad, per quanto svolta con dedizione da alcuni professori, abbia comportato perdite sia educative che relazionali. Per questo ho presentato un emendamento per prevedere forme capillari di ristoro educativo. Uno strumento che non preveda denaro ma attività culturali, sportive e di sostegno allo studio e psicologico gratuite: opportunità educative e di arricchimento che che mirano a colmare i gap dovuti alla perdita di scuola in presenza, con un coinvolgimento molto forte del Terzo Settore. La sfida per colmare i danni causati dalla pandemia e quella per tutelare l’infanzia lottando contro la povertà educativa devono andare di pari passo.
Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, capogruppo Pd in Commissione Infanzia.