Chiudere pagina fin troppo lunga di scontri e veleni
“In un anno questo Parlamento è riuscito ad approvare tre riforme di sistema: quelle del processo penale e civile, dell’ordinamento giudiziario e del Csm. E ha recepito la Direttiva europea sulla presunzione di innocenza, contro le ‘gogne mediatiche’ (che va applicata con rigore e salvaguardando anche, entro la sua cornice, il diritto dei cittadini all’informazione). Per la prima volta dopo trent’anni si è usciti dalla perversa logica delle leggi ad personam o contra personam. Si è riusciti, come chiede il Paese e come più volte ha chiesto il Presidente della Repubblica, a offrire norme e strumenti reali (assunzioni magistrati e personale amministrativo, ufficio del processo, investimenti per la digitalizzazione e le sedi giudiziarie) per cercare di rendere la giustizia efficace, i processi di durata ragionevole, assicurando garanzie costituzionali a indagati, imputati e vittime dei reati. E, con la riforma del Csm, a definire nuove regole che potranno aiutare quel necessario e urgente processo di autorigenerazione che la Magistratura deve intraprendere. Con queste riforme (e con la clamorosa e benefica bocciatura da parte degli italiani di referendum inutili e strumentali) si può e si deve ora chiudere una pagina fin troppo lunga: basta con i regolamenti di conti. Basta sia con i populismi giudiziari che con i finti ‘garantismi’. È l’ora di applicare riforme per una giustizia giusta e garanzie vere, perché il contrasto all’illegalità trovi anche così nuovo impulso”.
Così il deputato dem, Walter Verini, relatore alla Camera della riforma votata oggi definitivamente dal Senato.