“L’ultima cosa di cui avesse bisogno il Paese in questa delicatissima congiuntura storica era una prospettiva di forte tensione e instabilità. Anche la cultura rischia seriamente di pagare le conseguenze di questi imperdonabili errori e di scelte irresponsabili che rischiano di compromettere provvedimenti fondamentali per il settore culturale ed artistico”. Così in una nota il direttore d’orchestra e deputato dem della commissione Cultura, Michele Nitti.
“Sono tantissime - spiega il deputato Pd - le iniziative che rischiano di essere compromesse al miglio finale: dalla legge sulla valorizzazione del melodramma italiano inserita nella cornice della candidatura UNESCO del 2023, ai numerosi temi legati ai decreti attuativi della Delega Spettacolo (agenzie di rappresentanza, danza, Osservatori dello spettacolo, revisione FUS e governance delle Fondazioni liriche), dalla riattivazione strutturale del 2 per 1000 per l'associazionismo culturale fino alle nuove tutele per i lavoratori dello spettacolo e alle coperture necessarie a finanziare il reddito di discontinuità”.
La commissione Cultura di Montecitorio - conclude Nitti - si apprestava a votare anche lo storico passaggio sul nuovo Reclutamento nell'alta formazione artistica e a lavorare sulle risorse da destinare alle borse per i dottorati e i ricercatori in ambito artistico.
Nonostante gli accorati appelli alla responsabilità da parte di tutto il mondo dell'arte e della cultura, da Agis alla presidenza del CNAM, da Federculture ai rettori universitari, ha prevalso la linea dell'irragionevolezza e della sconsideratezza. La forza e il valore di questi provvedimenti, però, devono superare l'irresponsabilità di chi ha messo un'enorme ipoteca sulla loro realizzazione. L'impegno per il futuro non può che essere orientato al completamento di questi percorsi così brutalmente interrotti”.