“L’Europa sta investendo da tempo nella transizione ecologica: l’unico modello di sviluppo capace di coniugare crescita produttiva e benessere sociale, salvaguardia dell’ambiente ed occupazione, tutela delle risorse e produzione energetica rinnovabile. Esponenti dell’attuale governo e della maggioranza hanno già negato in passato l'emergenza climatica e denigrato la green economy, cambiare quindi nome al ministero non è soltanto una pessima scelta dal punto di vista simbolico, ma rischia quindi di essere il primo passo verso politiche ambientali retrograde”: è quanto dichiara Simona Bonafè, vice presidente del deputati Pd, sulla scelta del governo Meloni di cambiare nome, attraverso il Decreto Ministeri, al dicastero della Transizione ecologica.
“Quello che più ci preoccupa, in questa direzione, è infatti che questo possa essere l’espediente per smontare il Piano nazionale di riprese e resilienza, perché sappiamo bene tutti che il 40 per cento delle risorse del Pnrr deve essere obbligatoriamente destinato a progetti e processi di transizione ecologica nelle sue varie declinazioni”: conclude Simona Bonafè.