Rinnovabili: Simiani, troppi ritardi su decreto aeree idonee, governo batta un colpo
Zone già sfruttate non devono ospitare nuovi impianti
Zone già sfruttate non devono ospitare nuovi impianti
“Ridurre le emissioni che derivano dal trasporto stradale individuando un destinatario privilegiato, quello delle auto aziendali, la cui flotta rappresenta ad oggi il 41% delle nuove immatricolazioni ed emette il 58% dei gas serra. È quanto emerge dalla proposta di legge del Pd, a prima firma Marco Simiani, capogruppo del Pd in commissione Ambiente della Camera, che intervistato a margine della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge ha spiegato che non possiamo e non dobbiamo rimanere in mezzo al guado.
"Depositata una interrogazione al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per sollecitare la pubblicazione dell’avviso di assegnazione dei fondi previsti dalla Delibera del Cipess che ha incrementato la dotazione del Programma Operativo Complementare (POC) 'Energia e Sviluppo dei Territori' di oltre 234 milioni di euro, portandola a un totale di circa 355 milioni di euro. Tuttavia, nonostante il significativo stanziamento, l’avviso per l’assegnazione delle risorse agli enti locali non è ancora stato pubblicato, causando forti preoccupazioni tra le amministrazioni locali".
“Mentre il prezzo dell’energia sale e la premier è impegnata a svendere la sicurezza nazionale ai miliardari stranieri ci sono per fortuna le Regioni virtuose, come la Toscana, che legiferano per abbassare le bollette ai cittadini promuovendo le energie rinnovabili e investendo concretamente sulla transizione ecologica”: così il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simani sulla legge regionale sulle aree idonee per la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile.
“Questo provvedimento ha il sintetico titolo spot di ‘decreto ambiente’ ma non affronta le grandi questioni della transizione energetica ecologica, non ha l'organicità e la completezza che occorrerebbero per proteggere l'ambiente, raggiungere la neutralità climatica o semplicemente per raggiungere quegli obiettivi che il governo stesso si è dato nel gennaio dello scorso anno”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata democratica Sara Ferrari, componente della commissione Ambiente e della presidenza del Gruppo Pd, annunciando il voto contrario dei dem al decreto ambiente.
La transizione ecologica legata al corretto smaltimento dei rifiuti e la sicurezza energetica sono due pilastri strategici per il nostro paese, ma possono essere realizzati soltanto mettendo in campo preventivamente politiche efficaci contro le ecomafie e attraverso una collaborazione tra istituzioni, cittadini e associazioni. Il lavoro delle forze dell'ordine, come i Carabinieri, è fondamentale in questa battaglia, e a loro va il mio più sentito ringraziamento.
“La maggioranza deve spiegare perché è stato tagliato il fondo pluriennale sull’automotive da 4,6 miliardi voluto da Mario Draghi” lo afferma Chiara Gribaudo vicepresidente nazionale del Partito Democratico durante una diretta su Rainews24.
“Questo governo - continua Gribaudo - ha sottovalutato l’impatto di quello che stava accadendo silenziosamente su questo settore. Siamo stati noi delle opposizioni a chiedere per ben due volte non solo le audizioni ma anche più attenzione perché le parole del ministro Urso sembravano scritte sull’acqua.”
Pacchetto emendamenti Pd ricollocano agricoltura nella transizione ecologica
“Cinquemila imprese, un milione e duecentomila addetti e un fatturato a due cifre sul PIL. Un settore strategico per l'economia nazionale a maggior ragione nel contesto della transizione ecologica. Possiamo guardare con fiducia alla capacità del comparto di affrontare le sfide della trasformazione ma il compito del decisore politico è di accompagnarla con strumenti adeguati, una visione chiara e scelte concrete di politica industriale”.
“Per i prossimi anni dobbiamo chiarirci su quali siano gli obiettivi comuni in Europa e soprattutto quali risorse comuni per realizzarli. Il fatto che in Europa negli ultimi anni si è parlato di politiche industriali europee è già una svolta concettuale. Oggi si parla di competitività dell’Europa, e non di un singolo Stato membro contro l’altro, che deve fronteggiare colossi come gli Stati Uniti e la Cina che hanno delle politiche economiche molto strutturate. È necessario avere uno strumento sovrano industriale di politica europea e dunque armonizzare le differenze fiscali fra i Paesi.