Dl agricoltura: Vaccari, misure governo tardive e non strutturali
Pacchetto emendamenti Pd ricollocano agricoltura nella transizione ecologica
Pacchetto emendamenti Pd ricollocano agricoltura nella transizione ecologica
“Cinquemila imprese, un milione e duecentomila addetti e un fatturato a due cifre sul PIL. Un settore strategico per l'economia nazionale a maggior ragione nel contesto della transizione ecologica. Possiamo guardare con fiducia alla capacità del comparto di affrontare le sfide della trasformazione ma il compito del decisore politico è di accompagnarla con strumenti adeguati, una visione chiara e scelte concrete di politica industriale”.
“Per i prossimi anni dobbiamo chiarirci su quali siano gli obiettivi comuni in Europa e soprattutto quali risorse comuni per realizzarli. Il fatto che in Europa negli ultimi anni si è parlato di politiche industriali europee è già una svolta concettuale. Oggi si parla di competitività dell’Europa, e non di un singolo Stato membro contro l’altro, che deve fronteggiare colossi come gli Stati Uniti e la Cina che hanno delle politiche economiche molto strutturate. È necessario avere uno strumento sovrano industriale di politica europea e dunque armonizzare le differenze fiscali fra i Paesi.
"L'arredo è un testimonial straordinario del made in Italy in tutte le sue numerose sfaccettature: dal design ai materiali, dalla creatività alla praticità, in grado di garantire il riciclo delle materie prime e di coniugare tradizione ed innovazione": è quanto dichiara la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè, in visita oggi, venerdì 19 aprile, al Salone Internazionale del Mobile di Milano.
“Le imprese che investono nella transizione ecologica vanno sostenute, non umiliate e prese in giro come sta facendo questa destra che non è ha ancora capito come i mutamenti climatici rappresentino un rischio determinante anche per la nostra economia. E’ quindi da deprecare l’atteggiamento del governo che aveva annunciato di inserire nel Decreto Pnrr anche gli impianti a biomasse tra gli investimenti in beni materiali previsti dal Piano Transizione 5.0 per poi, come al solito, cambiare idea all’ultimo momento.
"Non ci prendano in giro: la transizione ecologica va fatta e i soldi ci sono. Un terzo delle risorse del Pnrr sono destinate a infrastrutture a basso impatto, economia circolare, produzioni ecocompatibili. Bisogna intervenire anche sulle abitazioni. La direttiva “case green” vuole agire nel presente per salvare il futuro. Non va combattuta come ha fatto la destra in Europa e come annuncia di fare in Italia: servono semmai sostegni e incentivi. Indietro non si torna a meno che non si ammette di essere negazionisti del cambiamento climatico e indifferenti al destino della terra".
“Il nostro Paese ha un importante strumento, il PNRR, per centrare gli obiettivi che l’Europa si è data sul tema della transizione ecologica. Purtroppo siamo preoccupati dalle azioni intraprese dal governo Meloni che rallentano sempre di più i processi e le azioni per spendere le somme stanziate dal Piano. Infatti, anzichè accelerare sugli strumenti a disposizione per finanziare la mobilità sostenibile assistiamo ad una vera e propria ‘melina’ da un governo che ha fatto poco o nulla per incentivare l’uso dell’elettrico, sia per i privati sia nei confronti del trasporto pubblico locale”.
Dichiarazione on. Christian Di Sanzo, deputato Pd
“Sul decreto Rigassificatori avevamo chiesto al Governo delle misure ragionate per sostenere veramente i territori e la transizione ecologica. Avevamo offerto e chiesto collaborazione, ma nei lavori di commissione abbiamo trovato solo chiusura da parte della maggioranza”. Lo afferma l’On. Christian Di Sanzo, deputato del PD, membro Commissione Ambiente della Camera nella dichiarazione di voto sul decreto su rigassificatori e aiuti sulle bollette.
"Il governo raccolga la proposta lanciata oggi da Confindustria energia sulla riconvocazione del tavolo sulla transizione ecologica inaugurato dall'esecutivo Draghi. Solamente promuovendo un processo partecipativo con le parte sociali, le imprese e le istituzioni si potranno concertate modelli sostenibili, socialmente ed economicamente, capaci coniugare crescita virtuosa, buona occupazione, approvvigionamento energetico e contrasto alle emissioni nocive.
“Sul Piano Nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) il governo sta facendo troppa confusione, caratterizzandosi inoltre per l’assenza di condivisione e partecipazione nella stesura del testo. Il ministero dell’Ambiente ha prima annunciato di aver inviato il testo della proposta di aggiornamento a Bruxelles, salvo poi scoprire che quello inviato a Bruxelles era solo una sintesi. Il Piano nazionale energia e clima è il piano industriale, economico, sociale e di posizionamento internazionale del Paese.